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Paola De Simone

Domani, venerdì 30 novembre, alle ore 16.30 nella Sala R​ari della Biblioteca Nazionale di Napoli, si presenta C'eravamo tanto odiate (Callas & Tebaldi eterne rivali), il nuovo libro edito da La Conchiglia (18 euro, nell'immagine accanto) scritto da Francesco Canessa, ex critico musicale del Mattino ed ex sovrintendente del Teatro San Carlo, da sempre osservatore attento di quanto accade intorno al teatro d'opera. Ospite eccellente della presentazione sarà il maestro Riccardo Muti che, nell'occasione, riceverà la tessera di socio onorario dell'Associazione ex Allievi di San Pietro a Majella guidata dalla direzione artistica di Elio Lupi. Al tavolo dell'incontro ci saranno inoltre: Francesco Mercurio, direttore della Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III", la sovrintendente del San Carlo, Rosanna Purchia, il soprano Leona Peleskova e il critico del Quotidiano Roma, Massimo Lo Iacono.

«Maria Callas e Renata Tebaldi: la rivalità tra le due maggiori cantanti d’opera del Secondo Dopoguerra non fu un fenomeno fine a se stesso - spiega l'autore Canessa - ma un sostanziale contributo a quel "miracolo nel miracolo" che portò l’Italia delle Arti e della Cultura al recupero nel Mondo della sua immagine finita tra le macerie della guerra.

Erano 21 le Nazioni che puntavano contro di noi l’indice accusatore dall’altra parte del tavolo della pace, ancora aperto a Parigi nel febbraio del 1947. Ma già ad ottobre dell’anno precedente la musica aveva pacificato gli animi dei cittadini d’Inghilterra, capofila dei Paesi vincitori, con il San Carlo di Napoli trasferito al gran completo a Londra – solisti, orchestra, coro, tecnici – per riaprire la Royal Opera House Covent Garden dalle mura illese, ma decimata nelle sue forze-lavoro. Vi si tenne una intera stagione d’opera, con nove titoli tutti italiani e 45 rappresentazioni sold out».

Poi vi arrivò anche La Scala, mentre il San Carlo a Parigi celebrava l’anniversario verdiano con al centro della Compagnia la sua primadonna: Renata Tebaldi. Posizione che per una serie di circostanze raccontate nel libro di Canessa la Tebaldi mantenne per molti anni: «Fu su quel palcoscenico 154 volte in 24 ruoli diversi - prosegue Canessa - mentre Maria Callas s’imponeva alla Scala: 181 presenze in 23 opere. Dentro e fuori d’Italia gli appassionati – e non solo questi – si divisero: l’una rappresentava la classicità e la purezza del bel canto e fu chiamata l’angelo, l’altra un rivoluzionario “nuovo” del Teatro Musicale e fu il diavolo». Testimone e partecipe di quel dualismo – alimentato in modo altrettanto ambizioso e produttivo tra i due massimi Teatri storici italiani – l’autore racconta tra documenti, episodi e personali esperienze l’ambiente in cui nacque la rivalità, i personaggi che la determinarono, da Ghiringhelli a Di Costanzo, a Barreto Pinto, a Rossellini, a Visconti; il suo inizio, lo sviluppo e le implicazioni sociali, l’eco internazionale ed il peso che ebbe nel recupero dell’interesse del mondo per i valori dell’Italia musicale». Incontro, insomma, senz'altro da non perdere.

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