Il Teatro San Carlo riapre le porte alla musica e al suo pubblico con la Sinfonia "Titano"

Paola De Simone
- 27 set 2020

Il Teatro San Carlo riapre le porte alla musica e al suo pubblico con la Sinfonia "Titano"

La musica come Naturlaut (voce della Natura) e un impianto sinfonico possente, inteso come mimesi dell'universo sonoro. Nel segno di Gustav Mahler e della sua Sinfonia n. 1 dall'altisonante titolo di "Titano", primo fra i dieci tasselli scritti in tale forma al passaggio fra Otto e Novecento, tradizione e innovazione, che si riaprono le porte del Teatro San Carlo dopo la lunga e forzata serrata per il Covid-19, oggi domenica 27 settembre alle ore 19. Sul podio dell'orchestra della Fondazione c'è il Direttore Principale Juraj Valčuha (nelle foto), interprete eccellente per il repertorio in ascolto.test

Primo, emblematico saggio del mondo poetico del compositore boemo Mahler, impegnato nella febbrile rigenerazione dei temi della Romantik, la Sinfonia in Re maggiore n. 1 elaborata fra il 1884 e il 1888 era stata in realtà inizialmente concepita come poema sinfonico bipartito, con programma e titolo (Der Titan, appunto) sullo spunto dell'omonimo romanzo di Jean Paul. In seguito, Mahler avrebbe eliminato il sottotesto pubblicando, nel 1899, la versione definitiva priva di titolo, sottotitolo e Andante. Liquidata quindi la formula del poema sinfonico restava ad ogni modo ben udibile, in filigrana, il riferimento alla parabola dell'uomo sulla terra.

Musicalmente, la traduzione è infatti di rara efficacia: il primo movimento, avviato su un lungo pedale (62 battute) degli archi evocante la surreale voce della natura, richiama la stagione primaverile con l'impiego di un tema dal sapore popolaresco tratto dal secondo dei suoi Lieder eines faherenden Gesellen. I gioiosi andamenti di una danza contadina sottolineata nel secondo movimento da un tema di Ländler si smorzano nel terzo tempo in una grottesca marcia funebre elaborata in forma di canone sulla celebre canzone popolare francese Frère Jacques, in tal caso volta in tonalità minore. Al termine, con l'ampio Finale (Tempestoso), riaffiorano i tempi precedenti, secondo la prassi mahleriana tesa a spostare il materiale e il peso dell'intera costruzione sul tempo conclusivo.

La prima esecuzione ebbe luogo a Budapest, il 20 novembre del 1889. Sul podio, lo stesso autore.

Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte