È un ragazzino delizioso, israeliano, di appena undici anni, con alle spalle un debutto prestigioso alla Carnegie Hall quando ne aveva soltanto sei e già un gruzzolo di vittorie ad importanti concorsi pianistici internazionali. Si chiama Yoav Levanon e sarà lui, oggi 3 dicembre (ore 18) e domani venerdì 4 (ore 20,30) la grande star che, tagliando il nastro di primo enfant prodige nella storia della tradizione concertistica del Lirico napoletano, salirà sull'immenso palcoscenico del Teatro San Carlo al fianco dell'Orchestra della Fondazione per eseguire in occasionte della quinta proposta della Stagione "20XV – 20XVI, The Golden Stage" una partitura meravigliosa e importante: il Concerto n. 1 in mi minore per pianoforte e orchestra, op. 11 di Fryderyk Chopin.
Sul podio, per Chopin e per la Terza Sinfonia "Eroica" di Beethoven, la bacchetta fenomenale di Daniel Oren, anch'egli israeliano e di nuovo al San Carlo alla guida dell'Orchestra della Fondazione dopo quattro anni di assenza. Un ritorno nel solco di un saldo sodalizio che lo ha visto negli ultimi anni Ottanta guida stabile della compagine sancarliana e, successivamente, protagonista di alcuni dei più brillanti eventi lirici e sinfonici, compreso un Nabucco diretto qui a Napoli "sotto tiro" e superblindato perché in piena guerra del Golfo e il Requiem verdiano a Ponticelli con Pavarotti e altre voci mondiali davanti ad una platea letteralmente oceanica.
Un rapporto speciale, insomma, quello tra Oren e il San Carlo, Teatro dove il maestro israeliano esordì nel 1980, con un concerto dedicato a Bernstein, Mendelssohn e Beethoven. Al pubblico di Napoli ha regalato esecuzioni memorabili, per un totale di 25 opere e 26 concerti, sia con i complessi artistici sancarliani, sia con altre prestigiose formazioni ospiti. Nel 1982 la prima opera diretta al San Carlo fu la Tosca di Puccini, con Raina Kabaivanska. A seguire, La vedova allegra sempre con lo stesso soprano (1984), Falstaff nel 1985 e la Manon di Massenet nel 1990, quindi nuovamente "Tosca" nel 1996. Allestimento, quest'ultimo, in cui la grande Raina canta al fianco di altri due assi: Juan Pons e Luciano Pavarotti, con cui Oren ha portato in scena anche il Verdi di Un ballo in maschera (1994) e, come accennato, della Messa da Requiem nel 1996 al Palasport di via Argine. Ancora per la lirica, si ricordano il Don Carlos del 1984 (con Renato Bruson e Ghena Dimitrova), il Nabucco del 1991, Otello e La Forza del destino del 1992, la bizzarra Carmen per la regia di Pappi Corsicato (2000), l'intramontabile Bohéme con la regia di Franco Zeffirelli (1996), Lucia di Lammermoor (1992) e Aida (1998). Nelle varie stagioni sinfoniche ha diretto solisti come Uto Ughi, Michele Campanella, e ha eseguito brani di Bernstein (con quei famosi Chichester Psalms in cui esordì da piccolo), Ravel e Gershwin, oltre a pagine di Beethoven, Brahms, Mozart, Liszt e Mendelssohn. Nella sua ultima esecuzione al Lirico di Napoli, nel giugno del 2011, ha diretto l'Orchestra del San Carlo ne l'Ouverture dal Candide di Leonard Bernstein, An American in Paris di George Gershwin, l'Ouverture – fantasia Romeo e Giulietta di Čajkovskij e Boléro di Maurice Ravel. Oren tornerà sul podio del San Carlo nell'ottobre del 2016 per Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea (per 6 recite dal 16 al 23 ottobre). E, per quanto all'epoca della sua burrascosa uscita di scena dalla direzione stabile dell'Orchestra del San Carlo fu titolato sulla pagina napoletana di un quotidiano nazionale "Se ne è andato: era Oren", ricordiamo bene l'entusiasmo e l'impareggiabile carica musicale che ha saputo in ognuna di tutte le occasioni citate infondere agli artisti in scena e restituire, come pochi altri, al pubblico in sala.
Programma:
Teatro di San Carlo
Giovedì 3 Dicembre 2015 ore 18.00 (Turno P)
Venerdì 4 Dicembre 2015 ore 20.30 (Turno S) / (Turno M Sinfonica)
Fryderyk Chopin
[1810-1849]
Concerto n. 1 in mi minore
per pianoforte e orchestra, op. 11
Anno di composizione: 1830
Allegro maestoso
Romanza: Larghetto
Rondò: Vivace
[Durata: 40 minuti circa]
Ludwig van Beethoven
[1770-1827]
Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore
op. 55 “Eroica”
Anni di composizione: 1802-1804
Allegro con brio
Marcia funebre (Adagio assai)
Scherzo (Allegro vivace)
Finale (Allegro molto)
[Durata: 55 minuti circa]
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