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  • Paola De Simone

Agli sconsiderati tagli del Fus 2015 ecco come risponde, in termini di offerta musicale, l’Associazione “Alessandro Scarlatti”, la più antica istituzione di concerti da camera ad oggi attiva nella città di Napoli: 22 appuntamenti che toccano praticamente ogni genere, laboratori musicali, progetti, attività per i più piccoli, nuove funzioni web, due palcoscenici (Auditorium di Castel Sant’Elmo più Teatro di Corte) e, persino, una grafica più moderna. E’ la stagione concertistica 2015/2016, al via mercoledì 21 ottobre e che, nell’arco di sei mesi fino al 7 aprile del prossimo anno, ospiterà molteplici artisti, fra grandi e giovani stelle, del firmamento sonoro italiano e internazionale.

Il concerto inaugurale della stagione riprende il filo, già presente in quelle passate, di presentare nell’Auditorium di Castel Sant’Elmo le “eccellenze italiane”. Protagonisti, stavolta, gli Archi dell’Accademia di Santa Cecilia (nella foto sopra), cioè il nucleo forte di un’orchestra che sta conseguendo molti e meritati successi non solo nella sede romana, ma anche in tournée fra l’Italia e l’estero. In programma, nell’occasione, le Serenate di Dvořák e di Ciajkovskij accanto al Concerto di Nino Rota: sul podio, Luigi Piovano, primo violoncello della compagine ceciliana, musicista di talento raro e bacchetta cui ormai da anni il direttore stabile Antonio Pappano ha affidato il gruppo degli archi. A seguire, altri ottimi nomi dell’Italia musicale: la pianista Maria Perrotta in recital (28 ottobre) per Mozart, Brahms e Schubert mentre, il 4 novembre, il pianista Marco Scolastra e il Quartetto Savinio (interessantissima formazione napoletana la cui ultima produzione discografica è stata recensita con 5 stelle dalla rivista Suonare News) che, con la voce di Sandro Cappelletto (nella foto sotto con il QS), daranno forma ad un originale omaggio a quarant’anni dalla morte alla figura di Dimitri Šostakovič, uno dei più sofferti e interessanti protagonisti dello scorso secolo.

Tre Quartetti, poi, per novembre: il 12 una giovane e promettente formazione slovacca, il Quartetto Mucha, erede della grande tradizione quartettistica della sua terra, è seguito, dopo un paio di settimane (24 novembre), da un ensemble di grande fama, l’Emerson (nella foto sotto a sinistra), che si è costituito a New York nel 1976. Tra le due date il Quartetto di Venezia propone il 18 novembre il primo di tre appuntamenti, che proseguiranno nelle prossime stagioni, dedicati alle pagine per quartetto di autori italiani, da Boccherini a Luciano Berio. Anche un altro gruppo italiano inizierà un cammino con noi nella prossima stagione per proseguirlo nella successiva: il 20 gennaio e il 2 marzo il Quartetto di Cremona intraprende l’affascinante viaggio fra tutti Quartetti di Mozart, un autore che è da sempre nel cuore del nostro pubblico. E a proposito di ensemble che ritornano, il 10 febbraio si riascolteranno i musicisti dell’Atos Trio, fondato nel 2003 dai musicisti Annette von Hehn (violino), Stefan Heinemeyer (violoncello) e Thomas Hoppe (pianoforte) a completamento del percorso dedicato alle pagine per trio di Beethoven.

Il cartellone prosegue il 3 dicembre con il grande Jordi Savall e il suo Hesperion XXI con un programma incentrato sul motivo della “Follia”, il 9 con l’organico ricco di percussioni dell’ensemble Tetraktis per pagine da Varèse a John Cage mentre, il 16 dicembre, la Nuova Orchestra Scarlatti sarà ospitata con un programma che spazia dal Barocco del Concerto di Natale di Corelli a una pagina contemporanea di Patrizio Marrone, passando per Farkas, Britten, Šostakovič e per tre composizioni di Astor Piazzolla. Strano poi il duo formato dai due diversissimi pianisti, Bruno Canino e Enrico Pieranunzi, in dialogo (il 20 dicembre), tra reciproche provocazioni.

Il 13 gennaio torna quindi il fenomeno mediatico Ramin Bahrami unendo al prediletto J.S. Bach le musiche di Domenico Scarlatti. Quindi, il 17 febbraio, appuntamento “cross-over” dedicato alla musica jazz, con il trio del contrabbassista franco-spagnolo Renaud Garcia Fons, il 24 duo “di famiglia” formato dal mitico violoncellista Misha e dalla figlia ventottenne Lily Maisky al pianoforte (nella foto sotto) per Bach, Schubert, Schumann e Brahms.

Come da tradizione degli ultimi anni, inoltre, particolare l’attenzione per la musica dei nostri giorni e, in parallelo, per la grande tradizione barocca. Ad Arnold Schoenberg sarà dedicato il concerto (16 marzo) dell’Ensemble In Canto diretto da Fabio Maestri con la partecipazione del soprano Alda Caiello, interprete raffinata dei Brettl-Lieder, pagine ispirate al mondo del cabaret berlinese del primo Novecento mentre, per la tradizione del Barocco, l’Orchestra Barocca Pietà de’ Turchini diretta da Antonio Florio, (24 marzo) propone un’inedita pagina del nostro Seicento, la Passione secondo Giovanni di Gaetano Veneziano, compositore napoletano del quale ricorrono il prossimo anno 350 anni dalla nascita. In chiusura, la pianista poco più che ventenne Beatrice Rana, già ospite lo scorso anno, eseguirà al fianco del Quartetto Modigliani l’integrale dei quartetti e quintetti con pianoforte di Robert Schumann divisa tra questa stagione e la successiva.

Oltre ai capitoli prettamente concertistici, va sottolineato che, da anni, l’Associazione Scarlatti dedica un non comune impegno ad una attività didattica conclusa da performance pubbliche. Progetto innovativo, il contenitore SCARLATTILAB raccoglie le iniziative dell’Associazione dedicate ai giovani cantanti e strumentisti dei Conservatori del Sud che si affacciano alla carriera professionale. Per lo Scarlattilab/barocco gli allievi dei Conservatori di Napoli, Bari e Cosenza, con la direzione artistica di Antonio Florio e Dinko Fabris, seguono percorsi finalizzati alla preparazione di programmi di musica sei-settecentesca, con lo scopo di creare un necessario punto di stimolo tra sperimentazione didattica e attività concertistica. I due progetti del prossimo anno si concluderanno uno, il 10 novembre, con un concerto in occasione del bicentenario di due protagonisti del nostro Settecento musicale, Girolamo Abos e Gennaro Manna, l’altro il 12 dicembre al termine di un seminario dedicato alla pratica del basso continuo.

Una seconda occasione didattico-performativa è costituita dallo Scarlattilab/electronics, un collaborazione attiva dal 2012 con i Conservatori di Napoli e Salerno, sotto l’egida di Agostino Di Scipio e Giancarlo Turaccio, che si propone di promuovere la ricerca e la sperimentazione nell’ambito della musica contemporanea. Il laboratorio cura sia la nascita e lo sviluppo di progetti compositivi, sia la costruzione e crescita dei processi esecutivi della nuova musica elettronica: i giovani compositori sono anche interpreti dei propri lavori, oltre che di pagine del repertorio contemporaneo. Il concerto conclusivo (27 gennaio) tornerà sul tema della “risonanza” già esplorata l’anno scorso in un gruppo di lavoro che comprendeva una ricerca interdisciplinare tra musicisti, filosofi e ricercatori di vari ambiti scientifici; in questa occasione autorevole protagonista sarà il Maestro Mario Bertoncini che dirigerà una masterclass sulla realizzazione della sua composizione “Solo aus dem klavierquartett” per cavo sospeso e 5 risuonatori.

Accanto a tali, due laboratori, vi è poi il progetto che intende portare la formazione musicale, corale e strumentale anche ai bambini delle più piccole fasce di età. Le attività musicali dedicate all’infanzia hanno iniziato a svilupparsi nel gennaio 2011 nella collaborazione tra l’Associazione Alessandro Scarlatti–Ente Morale e l’ICS “Paolo Borsellino”, che si trova nel quartiere delle Case Nove, tra la Stazione centrale e il porto di Napoli, con la creazione di un coro di voci bianche e in seguito di un orchestra di bambini e bambine fra gli 8 e i 13 anni. Il progetto, intitolato “Musica e Società” si avvale del sostegno di Intesa Sanpaolo.

«Ho cercato di fare in modo che fosse una stagione fedele alla tradizione di un’importante associazione di musica da camera con una lunga storia alle spalle, ma al tempo stesso - ha dichiarato in merito il recentemente riconfermato direttore artistico Renato Bossa - aperta al nuovo e all’inedito. Teniamo così acceso, parafrasando Gustav Mahler, il fuoco della passione per la musica classica e di ricerca (senza timore di usare queste due definizioni), ma al tempo stesso non “adoriamo le ceneri” di un repertorio che, nella sua grandezza, non è mai esaurito. L’apertura al nuovo non vuole perciò dire soltanto musiche mai proposte, ma anche un modo diverso e magari provocatorio di eseguire il già noto. Anche l’immagine della Scarlatti - ha aggiunto il vertice artistico - si presenta quest’anno rinnovata: nella grafica, nel calendario della stagione, nel sito web. È soprattutto a quest’ultimo che ci affideremo per comunicare con i soci, con gli abbonati, con chi già ci conosce, ma anche per incontrare nuovi amici. Invitiamo tutti a servirsene per lasciarci i loro commenti, le critiche e soprattutto i loro indirizzi mail, con i quali potremo ricordare loro gli appuntamenti e comunicare le novità, anche dell’ultim’ora».

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