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  • Paola De Simone

Ad aprire gli eventi musicali giocati in anteprima per il Giubileo straordinario 2016, recentemente indetto da Papa Francesco e al via il prossimo 8 dicembre, sarà il Concerto di UmbriaEnsemble che, con il primo tassello del "Progetto Viotti" affidato al “suo” Quartetto (nella foto) capitanato dal violinista Franco Mezzena, inaugurerà le attività concertistiche targate IMD MUSIC & WEB di Andrea Fasano ideate proprio in occasione dello straordinario evento storico e mediatico.

L’appuntamento è per mercoledì 9 settembre alle ore 20,30, a Roma, nella splendida Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra in Piazza S. Agostino, con i quattro archi (oltre al primo violino Mezzena, suonano Nancy Barnaba al secondo, Luca Ranieri alla viola e Maria Cecilia Berioli al violoncello) uniti nella giovanissima ma già acclamata formazione nata in seno ad UmbriaEnsemble nel dicembre 2014 e con titolo in omaggio al grande violinista-compositore piemontese Viotti stando all’impegno dei singoli e del gruppo puntato a riscoprirne lo stile e la sensibilità ben oltre le già note, funamboliche qualità virtuosistiche. Ecco perché in programma per lo speciale evento realizzato da IMD MUSIC & WEB, progetto multimediale di produzione, edizione, distribuzione e promozione musicale, si ascolteranno i primi due (n. 2 op. 1 e n. 5 op. 1) lavori della giovinezza e il terzo, il Quartetto Concertante in Fa maggiore, appartenente agli anni della maturità. Il tutto, quale primo capitolo di un percorso di esecuzione e d’incisione discografica che, entro il 2017, metterà a segno l’esecuzione e l’incisione integrale dei quartetti di Viotti. «Come a dire – sottolinea in merito Maria Cecilia Berioli, violoncellista del Quartetto Viotti nonché direttore artistico di UmbriaEnsemble – l’alfa e l’omega nel catalogo di una figura della nostra storia della musica dal fascino e dalla modernità non comuni. Di umili origini, nato nel cuore del Settecento (un anno prima di Mozart) in un piccolo borgo vicino Vercelli, Fontanetto Po, ma vissuto grazie al suo brillante violinismo fra le maggiori capitali d’Europa, allo snodo fra due secoli cruciali sul fronte sia storico-politico che artistico e, dunque, musicale. Poi, all’apice del successo – racconta la Berioli – Viotti avrebbe lasciato il violino e la composizione per mettersi a fare il commerciante di vini. È così che gran parte del suo catalogo, ad eccezione dei Concerti recentemente incisi in integrale dallo specialista Franco Mezzena per l’etichetta Dynamic, sarebbe rimasta per tanto tempo nell’ombra».

Concertista formidabile, compositore, impresario teatrale sospeso fra realtà e leggenda per inquietudine già prettamente romantica e una vivace modernità di pensiero, Giovanni Battista Viotti (1755-1824) è sinonimo della più alta scuola violinistica italiana, tracciata a partire da Corelli, Vivaldi, Locatelli e, a seguire, da Giovanni Battista Somis e da Gaetano Pugnani maestro, quest’ultimo, del promettente talento piemontese. Avrebbe avuto un ruolo di primo piano nel circuito dei concerti pubblici parigini, avrebbe aderito alla massoneria e, nel 1784, sarebbe entrato al servizio dei reali di Francia, diventando il violinista preferito della regina Maria Antonietta. La sua fortuna? Basti pensare che dal suo Tema e Variazioni, composto nel 1781, Claude Joseph Rouget de Lisle avrebbe tratto nel 1792 il materiale per la Marsigliese, poi inno nazionale francese. La paternità di Viotti in merito alla pagina sarebbe stata poi riconosciuta solo due anni fa. Scoppiata intanto la Rivoluzione e dati i legami di amicizia con le teste coronate francesi, il musicista sarebbe fuggito a Londra, parimenti entrando a far parte dei maggiori circuiti concertistici e, grazie alla sua intraprendenza, arrivando a conquistare la direzione del King’s Theatre, assumendo la guida della programmazione artistica e dal podio, con relativi, proficui contatti con Haydn. Sospettato di giacobinismo fugge ancora, stavolta in Germania nei pressi di Amburgo, per dedicarsi, lontano da folla e palcoscenici, quasi esclusivamente alla didattica e alla scrittura. Nei primi anni dell’Ottocento torna a Londra ma come commerciante di vini dalle alterne fortune, vive e suona in disparte per poi riapparire in pubblico quale fondatore della London Philharmonic Society al fianco di Cramer e di Muzio Clementi. Nel 1818 è di nuovo a Parigi, riceve la direzione sia del Théâtre Italien che quella desideratissima dell’Opéra. Tuttavia una serie di difficoltà lo avrebbero portato a far ritorno in Inghilterra, dove si spense la sua movimentata esistenza. L’eredità di Viotti sarebbe stata raccolta da Paganini, gli allievi ne avrebbero esaltato non solo la tecnica dell’arco ma anche il gusto e la cantabilità come canoni di riferimento per intere generazioni, Vercelli e la Società del Quartetto a lui in tempi più recenti hanno intitolato un’importante competizione internazionale mentre, Torino, gli hanno dedicato una delle principali strade del centro.

Per informazioni, prenotazioni, ingressi e accrediti, email: imdinternationalmusicschool@gmail.com; tel.: 3286114768.

Locandina, brochure, foto, comunicati stampa ed interviste agli interpreti in formato MP3 in download gratuito al seguente link

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