Teatro San Carlo: al via il primo Festival Pianistico Internazionale che parte con la disdetta dell'atteso Daniel Barenboim. Da venerdì 22 al 5 maggio sei gli artisti a staffetta sul palco: i russi Arcadi Volodos e Alexandra Dovgan, di appena quindici anni, l'italiana Beatrice Rana, il francese Betrand Chamayou, il polacco Rafal Blechaz e il britannico Benjamin Grosvenor
niziativa inedita quanto di indiscusso pregio, al Teatro San Carlo, che tuttavia parte con un involotario ma non piccolo inciampo. Non sarà infatti, per motivi prudenziali di salute, l'annunciato e attesissimo Daniel Barenboim a inaugurare il Festival Pianistico Internazionale per la prima volta organizzato dal Lirico napoletano, bensì il pianista russo Arcadi Volodos a dare il via al calendario in programma da venerdì 22 aprile (ore 20) a giovedì 5 maggio. In totale, su sette giorni, sei saranno i grandi interpreti, già celebri o in ascesa, secondo le diverse generazioni, quindi quattro i debutti sancarliani, in alcuni casi già ospitati dall'Associazione Alessandro Scarlatti. "Il Maestro Barenboim - si legge nella nota stampa diramata dal Teatro - ha fatto sapere di essere attualmente sottoposto a cure mediche per problemi circolatori. In questo momento è convalescente ma, come misura precauzionale, i medici gli hanno consigliato di cancellare le esibizioni programmate fino al 22 aprile 2022 incluso".
Per l'apertura Volodos eseguirà la Sonata per pianoforte n. 17 in re maggiore D. 850 di Franz Schubert, le Scene infantili op. 15 e la Fantasia in do maggiore op. 17 di Robert Schumann.
Sabato 23 aprile alle 17 sarà invece la volta della giovanissima Alexandra Dovgan che eseguirà la Sonata per pianoforte in re minore n. 17, op. 31 n°2 “La tempesta” di Ludwig van Beethoven, Il carnevale di Vienna, op. 26 di Robert Schumann, e Quattro Ballate di Fryderyk Chopin.
Classe 2007, la Dovgan nasce da una famiglia di musicisti e inizia i suoi studi di pianoforte all’età di quattro anni e mezzo. Il suo straordinario talento viene subito notato e a cinque anni entra nella rinomata Scuola Centrale del Conservatorio di Mosca dove attualmente studia sotto la guida di Mira Marchenko. Alexandra Dovgan è vincitrice di cinque concorsi internazionali, tra questi il Concorso Internazionale Vladimir Krainev a Mosca, il Concorso Internazionale “Astana Piano Passion” e il Concorso internazionale Televisivo per Giovani Musicisti “Nutcracker”. Nel maggio del 2018, non ancora undicenne vince il Grand Prix del II° Concorso Internazionale per Giovani Pianisti "Grand Piano Competition" di Mosca (direttore artistico Denis Matsuev). Le immagini del suo concerto fanno il giro del mondo sui canali emozionando musicisti e amanti del pianoforte.
Ha detto di lei Grigory Sokolov: «È un caso raro: la definizione di “bambina prodigio” non è adatto alla pianista Alexandra Dovgan, perché questo miracolo non ha nulla di infantile. Ascoltandola sentirete suonare un adulto, una personalità. Mi fa piacere notare la maestria della sua formidabile insegnante, Mira Marchenko, ma ci sono cose che non si possono insegnare. Il talento di Alexandra Dovgan è armonioso in modo raro, la sua maniera di suonare è autentica e concentrata. Prevedo un grande futuro per lei». La giovane pianista ha già suonato in alcune delle più prestigiose sale da concerto europee ed è stata diretta da Valery Gergiev e Vladimir Spivakov.
Alexandra ha preso parte a rinomati festival internazionali come il Festival di Colmar e il Rheingau Musik Festival e la sua performance con Denis Matsuev e Valery Gergiev ha inaugurato il Mariinsky International Piano Festival nel dicembre 2018.
Domenica 24 aprile Beatrice Rana, la pianista italiana maggiormente richiesta nel mondo, suonerà i Quattro Scherzi di Fryderyk Chopin, Études – Livre I di Claude Debussy e Tre movimenti da Petrouchka di Igor Stravinskij in quello che sarà il suo debutto al Massimo napoletano.
Un debutto al San Carlo è anche quello, venerdì 29 aprile, del pianista francese Betrand Chamayou, impegnato in un programma quasi interamente dedicato a Franz Listz, di cui eseguirà Feierlicher Marsch zum heiligen Gral aus Parsifal - Trascrizione dall’opera di Wagner, Tre pezzi da Années de pèlerinage, Sonetto 123 del Petrarca e Après une lecture du Dante. In locandina anche Regard de l'Esprit de joie e Première Communion de la Vierge di Olivier Messiaen.
Sabato 30 aprile il polacco Rafal Blechaz propone un programma che include la Partita n. 2 in do minore BWV 826 di Johann Sebastian Bach, la Sonata n. 5 in do minore, op. 10 N° 1 e le 32 Variazioni in do minore WoO 80 di Ludwig van Beethoven, Prelude, fugue et variation in si minore, op. 18 di César Franck, e la Sonata n 3 in si minore, op. 58 di Fryderyk Chopin.
Il concerto di chiusura del festival pianistico è fissato per giovedì 5 maggio con l'elettrizzante britannico Benjamin Grosvenor che si esibisce per la prima volta al Teatro di San Carlo in Preludio, Corale e Fuga in si minore di César Franck, Fantasia in do maggiore per pianoforte, op. 17 di Robert Schumann, Iberia - Libro I di Isaac Albéniz. Ultimi brani in programma, Jeux d'eau, op. 30 e La Valse, poema coreografico per orchestra, op. 72 versione per pianoforte solista di Maurice Ravel.
Guida all’ascolto del concerto di Arcadi Volods
di Fiorella Sassanelli
Franz Schubert - Sonata in re maggiore, D. 850
Le Sonate restano i brani meno noti ed eseguiti della vasta produzione pianistica di Franz Schubert (1797-1828), unico tra i romantici ad aver firmato un corpus di Sonate (ben ventitré) paragonabili per numero e importanza a quello dei predecessori (Haydn e Mozart oltreché Beethoven). Eppure mettersi in ascolto delle Sonate schubertiane è un viaggio non poco affascinante, rivelatore di luci e colori inediti, capaci di trasportare l’uditorio in una dimensione in cui il tempo, dilatato, diventa complice del suo vagare. È come se la dimensione temporale sposasse il ritmo degli elementi (la tonalità tende a smaterializzarsi sfiorando l’atonalità) più che degli uomini, e trasformando gli ascoltatori in viandanti contemplativi. La bellezza dei paesaggi delle Alpi salisburghesi suggeriscono a Schubert pensieri freschi e gioiosi, ed è da questi che nasce la Sonata in re maggiore, diciannovesima del corpus, composta nell’agosto 1825. Il carattere brillante e virtuosistico dice abbastanza del dedicatario e amico - il giovane pianista Carl-Maria Bocklet – ma non pregiudica momenti di autentica e suprema bellezza, offerti dal secondo movimento (Con moto), una delle pagine più intime mai scritte da Schubert.
Robert Schumann Kinderszenen op. 15
Composte nel 1838, le Scene infantili sono tredici schegge di poesia, semplici, ma solo all’apparenza, chiuse dall’incanto sospeso del breve quanto archetipico Der Dichter spricht (Parla il poeta). Nella raccolta si ascolta il celebre Träumerei (Visione), miniatura preziosa di disarmante semplicità, per questo tra le prime conquiste di ogni pianista in erba.
Fantasia in do maggiore op. 17
Nell’intera produzione di Schumann (1810-1856) la Fantasia in do maggiore op. 17 rappresenta l’esito più alto e più riuscito nell’ambito della grande forma, alla quale il compositore pure dedicò tre lavori dal titolo esplicito di Sonata; la Fantasia avrebbe infatti dovuto recare lo stesso titolo. Essa nacque nel 1836 come pezzo d’occasione per raccogliere fondi a sostegno di un monumento a Beethoven e in virtù della sua possanza fu dedicata dallo stesso autore a Franz Liszt che la giudicò «meravigliosa» e «magnifica». Sul piano personale per Schumann il 1836 fu l’anno di una profonda crisi, a causa dell’allontanamento da Clara in seguito ai contrasti col padre di lei. I molti richiami filosofici disseminati nei tre movimenti della Fantasia, alternati a momenti di intensa passionalità ad altri di malinconico intimismo, hanno un unico punto sorgente: «Per comprendere la Fantasia – avrebbe scritto Schumann due anni dopo all’amata – occorre che tu torni col pensiero a quella disgraziata estate del 1836 in cui avevo dovuto rinunciare a te […] La prima parte è senza alcun dubbio ciò che ho scritto di più appassionato, un lamento straziante indirizzato a te.»
Guida all’ascolto del concerto di Alexandra Dovgan
di Fiorella Sassanelli
Ludwig van Beethoven
Sonata n. 17, op. 31 n. 2
Il re minore della Sonata n. 17, op. 31 n. 2, detta “La tempesta” è una tonalità che Beethoven impiega raramente: vi tornerà infatti oltre vent’anni dopo nella Nona Sinfonia. La Sonata nasce tra il 1801 e il 1802, gli anni del disperato “Testamento di Heilingenstadt” che per Beethoven furono – tuttavia – anni molto fervidi. Nacquero infatti allora, tra le altre cose, il Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra, quattro Sonate per violino e pianoforte (a partire dalla n. 5, “La Primavera”), le due Romanze per violino e orchestra e sette Sonate per pianoforte (nn. 12-18). Eppure il compositore, inquieto e sempre critico, scriveva allora all’allievo Carl Czerny: «Non sono soddisfatto dei lavori che ho scritto fino ad oggi; d’ora in poi voglio incamminarmi per un’altra via». Quella via avrebbe portato alla Sinfonia n. 3. Intanto, non meno innovativa appare questa Sonata detta “La tempesta” per la risposta che lo stesso Beethoven diede all’amico e biografo Anton Schindler quando questi, nel 1823, gli chiese di indicare una chiave di lettura per l’accesso a un lavoro impostosi, da subito, tra i più amati ed eseguiti del compositore tedesco. «Leggete la Tempesta di Shakespeare» avrebbe risposto Beethoven. Tutta la Sonata è infatti è animata da un moto in avanti, come un’ansia affannosa che nel terzo movimento trasforma il galoppo di un cavallo (visto passare – si dice – sotto la sua finestra della casa ad Heiligenstadt) in un moto perpetuo.
Robert Schumann
Faschingsschwank aus Wien, op. 26 (Il carnevale di Vienna)
«Al galoppo: creato, scritto, stampato; ecco ciò che mi piace», scrisse Schumann nel 1840 al termine di un processo creativo febbrile e intenso che vide nascere questo lavoro durante gli ultimi mesi del suo (deludente) soggiorno viennese. A differenza del Carnaval composto cinque anni prima come successione di miniature, Schumann sceglie questa volta un piano di più ampie dimensioni; Il carnevale di Vienna (da Fasching che significa carnevale e Schwank farsa) appartiene infatti all’ultima fase pianistica pura prima dell’attrazione per il Lied e poi per la musica sinfonica e da camera. Sebbene Schumann scrisse all’amico Simon de Sire di aver concepito questo lavoro come grande sonata romantica, il lavoro offre un caleidoscopio risultante dalla successione di cinque pezzi di ampie dimensioni (senza alcun titolo descrittivo): un Allegro in forma di rondò, una breve Romanza, uno Scherzino, l’intenso Intermezzo (pubblicato separatamente e composto sullo slancio amoroso per Clara) e il Finale, l’unico movimento in forma di sonata.
Fryderyk Chopin
Quattro Ballate
Si deve a Chopin (1810-1849) la nascita del termine “ballata”, inteso in senso strumentale e pianistico, diverso dunque dal componimento poetico di origine medievale. Ed è con Chopin che la ballata raggiunge le più alte vette: le Quattro Ballate (composte tra il 1831 e il 1842) sono tra le realizzazioni più compiute del compositore polacco del quale egli andava fiero. Il tono è narrativo, tra leggenda e mondo cavalleresco, ispirato forse dalle Ballate lituane di Adam Mickiewicz (pubblicate nel 1822), poeta polacco emigrato a Parigi come il musicista. Toni ora eroici, ora appassionati, ora lirici, ora drammatici infervorano una narrazione sempre fascinosa e fanno di queste pagine una pietra miliare del repertorio pianistico di tutti i tempi. Concepite come brani singoli, costruiti ciascuno su due temi, e in un metro binario composto (con suddivisione in 6), le Ballate sono così articolate: Ballata n. 1 (op. 23), in sol minore; Ballata n. 2 (op. 38) nella dolce tonalità di fa maggiore, dedicata a Robert Schumann; Ballata n. 3 (op. 47) in la bemolle maggiore; Ballata n. 4 (op. 52) in fa minore.
/ Festival Pianistico
Teatro di San Carlo venerdì 22 aprile 2022, ore 20:00
ARCADI VOLODOS
Pianoforte | Arcadi Volodos
Programma
Franz Schubert, Sonata per pianoforte n.17 in re maggiore, D. 850
Robert Schumann, Scene Infantili, Op. 15
Fantasia in do maggiore, Op. 17
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Teatro di San Carlo sabato 23 aprile 2022, ore 17:00
ALEXANDRA DOVGAN
Pianoforte | Alexandra Dovgan♭
Programma
Ludwig van Beethoven, Sonata n. 17, op.31 in re minore per pianoforte in re minore n.2 - “La tempesta”
Robert Schumann, "Faschingsschwank aus Wien", op. 26 (Il carnevale di Vienna)
Fryderyk Chopin, Quattro Ballate
♭debutto al Teatro di San Carlo
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Teatro di San Carlo domenica 24 aprile 2022, ore 18:00
BEATRICE RANA
Pianoforte | Beatrice Rana♭
Programma
Fryderyk Chopin, Quattro Scherzi
Claude Debussy, Études – Livre I
Igor Stravinskij, Trois mouvements de Petrouchka
♭debutto al Teatro di San Carlo
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Teatro di San Carlo venerdì 29 aprile 2022, ore 20:00
BERTRAND CHAMAYOU
Pianoforte | Betrand Chamayou♭
Programma
Franz Liszt, Feierlicher Marsch zum heiligen Gral aus Parsifal - Trascrizione dall’opera di Wagner
Franz Liszt, Tre pezzi da Années de pèlerinage - Première année: Suisse:
Au bord d'une source, in la bemolle maggiore Orage, in do minore
Vallée d'Obermann, in mi minore
Olivier Messiaen, Regard de l'Esprit de joie
Première Communion de la Vierge
Franz Liszt, Sonetto 123 del Petrarca Après une lecture du Dante
♭debutto al Teatro di San Carlo
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Teatro di San Carlo sabato 30 aprile 2022, ore 17:00
RAFAL BLECHACZ
Pianoforte | Rafal Blechacz
Programma
Johann Sebastian Bach, Partita n. 2 in do minore (BWV 826)
Ludwig van Beethoven, Sonata n. 5 in do minore, op. 10 N° 1
32 Variazioni in do minore WoO 80
César Franck, Prelude, fugue et variation in si minore, op. 18
Fryderyk Chopin, Sonata n. 3 in si bemolle minore, op. 58
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Teatro di San Carlo giovedì 5 maggio 2022, ore 20:00
BENJAMIN GROSVENOR
Pianoforte | Benjamin Grosvenor♭
Programma
César Franck, Preludio, Corale e Fuga in si minore
Robert Schumann, Kreisleriana op.16
Isaac Albéniz, Iberia - Libro I
Maurice Ravel, Jeux d'eau, op. 30
La Valse, poema coreografico per orchestra, op. 72 - versione per pianoforte
♭debutto al Teatro di San Carlo
Progetto Concerto di Imprese
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