Musica da camera al Teatro San Carlo: primo piano sulla sezione dei violoncelli
È dedicato alla sezione dei violoncelli l'appuntamento di domenica 5 dicembre (ore 18.00) con i Professori d’Orchestra del Teatro San Carlo nell'ambito della prima stagione di Musica da Camera del Lirico napoletano.
Iniziativa con la cadenza di una domenica al mese, sempre alle ore 18.00 e fino a novembre 2022, per un totale di dieci appuntamenti.
In occasione del concerto di domenica si esibiranno i violoncellisti Pierluigi Sanarica, Fabio Centurione, Marco Vitali, Nicola Babini, Aurelio Bertucci, Leone Calza, Lorenzo Ceriani, Alida Dell’Acqua, Silvano Fusco, Gianfranco Manicardi che eseguiranno Bachianas Brasileiras n° 1 di Heitor Villa-Lobos, l Carmen Suite n° 2 (arrangiamento per violoncelli) di Georges Bizet e la Suite dal balletto Lo Schiaccianoci (arrangiamento per violoncelli) di Pëtr Il'ič Čajkovskij.
GUIDA ALL’ASCOLTO
La formazione di otto o più violoncelli da alcuni anni comincia ad essere più frequente nei programmi concertistici e a diffondere un repertorio estremamente suggestivo. Ma è necessario che vi sia una totale integrazione tra gli interpreti, che solo la comune frequentazione quotidiana di una grande orchestra può permettere. In questo caso il Teatro di San Carlo presenta con orgoglio questa formazione come una delle punte della propria proteiforme capacità di dar vita a sezioni strumentali formate da autentici virtuosi con l’entusiasmo di suonare insieme. Il repertorio per la formazione base dell’ottetto di violoncelli ha un riferimento d’obbligo che è costituito dalla prima delle celebri nove Bachianas Brasileiras di Heitor Villa-Lobos, composte tra il 1930 e il 1945, ormai quasi un secolo fa. Il compositore, nato a Rio de Janeiro nel 1887, ha incarnato la più alta aspirazione musicale del Nuovo Mondo, fondendo l’amore incondizionato per la propria terra, il Brasile, e la venerazione per la grande musica che era giunta dalla vecchia Europa. In particolare come indica il titolo, le Bachianas sono un accorato omaggio a Johann Sebastian Bach ma attraverso il filtro del più autentico “sapore” tropicale brasiliano. La prima di queste nove suite per formazioni diverse, è appunto concepita per un insieme di otto violoncelli, quasi a voler moltiplicare in echi orchestrali la lezione delle barocche suite bachiane per violoncello solo, strumento che lui stesso praticava. L’opera, completata nel 1930, fu eseguita per la prima volta nel 1932 e consiste di tre parti che hanno ciascuna una triplice intitolazione:
1) Introdução, ovvero “Embolada” in tempo “Animato”
2) Prelúdio ovvero “Modinha”, un “Andante” e infine una
3) Fuga ovvero “Conversa” in tempo “Un poco animato”.
L’omaggio musicale Bach è formalmente espresso più direttamente nel Preludio e poi nella Fuga finale, mentre il titolo parallelo modinha fa riferimento ad un genere di canzone popolare barocca giunto in Brasile nel XVIII secolo e diffusosi con l’accompagnamento della chitarra. Sull’ultimo movimento, la Fuga-Conversa, conosciamo alcune annotazioni manoscritte dello stesso Villa-Lobos che chiariscono il significato del termine che in portoghese significa “conversazione”:
“Il soggetto della Fuga rappresenta la trasformazione di certi temi popolari di musicisti di strada della Capitale Federale […] La forma e lo sil della Fuga rappresentano, prima di tutto, un tributo spirituale a Bach, e poi anche l’idea musicale di una conversazione tra quattro chorões, i cui strumenti competono per la supremazia melodica, affermando una serie di soggetti e risposte, in un divenire dinamico…”
Se le musiche originali composte per un ampio gruppo di violoncelli sono ancora rare e legate a commissioni occasionali di autori contemporanei (come lo Zephiros II di Masao Endo del 2009), la straordinaria duttilità di questa formazione, che valorizza le meravigliose qualità del violoncello in ogni tessitura possibile, rende plausibile oltre che molto piacevole ed efficace la riduzione da celebri pagine orchestrali. Gli altri due brani in programma ne sono tipici esempi. Le due suite strumentali dall’opera Carmen furono composte dopo la morte di Georges Bizet - nello stesso anno 1875 della sfortunata prima parigina - dal suo amico Ernest Guiraud. La seconda suite, più lunga della prima, fu pubblicata nel 1887 e propone sei momenti chiave dell’opera: la Marcia dei Contrabbandieri (dall’Atto III), la sensualissima Habanera di Carmen (“L’amour est un oiseau rebelle”), la canzone del Toréador (Atto II), il Cambio della Guardia dell’Atto I e infine la Danse Bohème (Atto II).
Conclude il concerto un’altra pagina immortale, la Suite dal balletto Lo schiaccianoci, che Čajkovskij estrasse dalla partitura quasi ultimata e volle presentare nel marzo 1892 a San Pietroburgo, prima della rappresentazione del balletto completo che avvenne nel dicembre successivo. I brani scelti, dopo l’Ouverture, sono la Marcia e le caratteristiche danze della Fata dei confetti, danza russa, araba, cinese e dei mirlitons, per concludere con il “Valzer dei fiori”.
Un momento musicale che idealmente prepara il pubblico del Teatro di San Carlo alle prossime festività del Natale, con la tradizionale presenza del Balletto.
Musica da Camera
Domenica 5 dicembre 2021 ore 18.00
VILLA LOBOS/BIZET/ ČAJKOVSKIJ
Violoncelli:
Pierluigi Sanarica, Fabio Centurione, Marco Vitali, Nicola Babini, Aurelio Bertucci, Leone Calza, Lorenzo Ceriani, Alida Dell’Acqua, Silvano Fusco, Gianfranco Manicardi ♮
Programma
Heitor Villa-Lobos, Bachianas Brasileiras n° 1
Georges Bizet, Carmen Suite n° 2 (arrangiamento per 8 violoncelli)
Pëtr Il'ič Čajkovskij Suite dal balletto “Lo Schiaccianoci” (arrangiamento per 8 violoncelli)
♮Professori d’Orchestra del Teatro di San Carlo
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