L'Associazione Alessandro ScarIatti ospita al Teatro Sannazaro di Napoli il Quartetto di Cremona che interpreta l'inedita "Lettera di Johann Sebastian Bach", Quartetto n. 6 composto dal contemporaneo Fabio Vacchi, e la monumentale Arte della Fuga di Bach
Giovedì 10 marzo 2022 alle ore 20.30 al Teatro Sannazaro, l’incontro tra antico e moderno caratterizza il concerto del Quartetto di Cremona (nella foto) con l’esecuzione del capolavoro incompiuto di Johann Sebastian Bach, L’Arte della Fuga BWV 1080, opera fra le più complesse mai scritte, culmine di virtuosismo polifonico, vertice fra i più alti della storia della musica. A introdurre L’Arte della Fuga, un’opera inedita di Fabio Vacchi, fra i più illustri compositori del nostro tempo, commissionata dallo stesso Quartetto e dal Comitato Amur di cui fa parte la Associazione Alessandro Scarlatti: il Quartetto n. 6, “Lettera a Johann Sebastian Bach”, in cui Vacchi rende omaggio a Bach citando l’incipit de L’Arte della Fuga in modo enigmatico.
Misteriosa, complessa, senza titolo né indicazioni di sorta, scritta da un genio cieco alla vigilia della morte, «L’Arte della Fuga», è il capolavoro estremo di Johann Sebastian Bach, che dopo averci lavorato dieci anni, ne dettò le ultime righe prima di spirare, il 28 luglio 1750, fermandosi alla battuta 239, poco dopo l’apparizione del terzo soggettoche nella notazione tedesca corrisponde alla sigla B.A.C.H. «La sua firma, là dove se n’è andato. Il suggello del suo testamento musicale e spirituale», spiega Simone Gramaglia, viola del Quartetto di Cremona.
“L’arte della fuga” sembra scritta proprio per un quartetto — continua Gramaglia in una recente intervista al Corriere della Sera Milano — Così, invece di usare una delle tante trascrizioni, l’idea è stata di suonare la versione del manoscritto originale. Che da un unico tema in re minore costruisce una cattedrale sonora composta da 13 contrappunti e 5 canoni. Per affrontarla abbiamo dovuto usare alcuni accorgimenti, per alcuni contrappunti: Paolo Andreoli alterna il violino alla viola, mentre io mi sono fatto fabbricare da un liutaio milanese, alcune corde apposite in budello, per passare dai colori della viola a quelli più scuri del violoncello». In questo modo, tramite l’utilizzo di una viola tenore e anche di un flauto dolce, le linee originali sono accuratamente seguite e chiaramente distinguibili, creando una fusione uniforme di tutte le voci.
«Questa Lettera è il mio umile canto a Bach – spiega Vacchi parlando della sua composizione in stile contrappuntistico - perché ci accompagni verso un cambiamento, ora che tanto è stato scoperto rispetto alla sua epoca, ma altrettanto dovrebbe trasformarsi. Le varie sezioni di contrappunto rigoroso, introdotte, inframmezzate e chiuse da episodi dall’andamento preludiante, assecondano la natura lirica del materiale, degli strumenti, dell’interpretazione (che in questo caso è parte integrante della premessa compositiva, ben conoscendo io, da tempo, le potenzialità del Quartetto di Cremona), per confluire in un finale che ne è la sintesi».
Il Quartetto di Cremona nasce nel 2000 presso l’Accademia Stauffer di Cremona. Si perfeziona con Piero Farulli e con Hatto Beyerle, affermandosi in breve come una delle realtà cameristiche più interessanti sulla scena nazionale e ben presto anche internazionale, ospite regolare nei principali festival e rassegne in Europa, Sudamerica, Australia e Stati Uniti.
Dal 2011 al 2014 come “Artist in Residence” presso la Società del Quartetto di Milano ha eseguito l’integrale dei quartetti di Beethoven, e poi nel 2016 il ciclo completo dei quartetti di Mozart. Dall’autunno 2011 sono titolari della cattedra di Quartetto presso l’Accademia Walter Stauffer di Cremona.
Nel 2011 è uscito per la Decca l’integrale dei Quartetti di Fabio Vacchi e nel 2012 per la Naxos, hanno inciso un disco dedicato ai compositori italiani dal titolo “Italian Journey”. In corso è la pubblicazione dell’integrale dei Quartetti di Beethoven per la casa discografica tedesca Audite: il primo volume ha ottenuto subito importanti riconoscimenti come 5 stelle dal BBC Music Magazine e dallo Strad e nel giugno 2013 è stato nominato Disco Star del mese dal prestigioso Fonoforum tedesco. Grande successo hanno ottenuto anche i volumi successivi, esaltati dalla critica internazionale che unanimemente considera il quartetto di Cremona il vero erede del Quartetto Italiano. Tra gli ultimi riconoscimenti si segnala il Supersonic Award della rivista tedesca Pizzicato e la nomination all’International Musical Award 2015 per la musica da camera.
L’ensemble è anche testimonial per Thomastik Infeld Strings e del progetto internazionale “Friends of Stradivari”, grazie al quale è stato il primo quartetto italiano a suonare per un tempo prolungato gli strumenti che compongono il cosidetto “Paganini Quartet” di Antonio Stradivari, in prestito dalla Nippon Music Foundation (Tokio):
Cristiano Gualco suona un violino Nicola Amati, Cremona 1640; Paolo Andreoli suona un violino Paolo Antonio Testore, Milano ca. 1758 (Kulturfonds Peter Eckes); Simone Gramaglia suona una viola Gioachino Torazzi, ca. 1680 (Kulturfonds Peter Eckes); Giovanni Scaglione suona un violoncello Dom Nicola Amati, Bologna 1712 (Kulturfonds Peter Eckes).
L’accesso ai concerti è consentito con mascherina FFP2 e GREEN PASS RAFFORZATO.
Biglietti:
platea e palco I° fila € 25;
palco II°e III° fila € 20;
ridotto giovani (under 25) €12
Prevendita online: www.azzurroservice.it
Infoline
Associazione Alessandro Scarlatti
081 406011
Whatsapp 3426351571
Programma
Fabio Vacchi (1949)
Quartetto n. 6 Lettera a Johann Sebastian Bach
Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)
L’Arte della Fuga BWV 1080
Contrappunto 1 (Violino I, Violino II, Viola, Cello)
Contrappunto 2 (Violino I, Viola, Viola Tenore, Cello)
Contrappunto 3 (Violino I, Violino II, Viola Tenore, Cello)
Contrappunto 4 (Violino I, Violino II, Viola Tenore, Cello)
Canon 14 (Violino I, Cello)
Contrappunto 5 (Violino I, Violino II, Viola, Cello)
Contrappunto 6 (Violino I, Viola I, Viola II, Cello)
Canon 14a (Violino, Cello)
Contrappunto 7 (Violino I, Viola, Viola Tenore, Cello)
Contrappunto 8 (Violino, Viola, Cello)
Canon 15 (Violin, Flauto dolce)
Contrappunto 9 (Violino I, Violino II, Viola, Cello)
Contrappunto 10 (Violino I, Violino II, Viola Tenore, Cello)
Contrappunto 11 (Violino I, Viola, Viola II, Cello)
Canon 16 (Violin, Flauto dolce)
Contrappunto 12a (Violino I, Viola, Viola, Cello)
Contrappunto 12b (Violino, Viola, Viola Tenore, Cello)
Contrappunto 13a (Violino, Viola, Cello)
Canon 13b (Violin, Viola, Cello )
Contrappunto 17 (Violino, Cello)
Contrappunto 18 (Violino, Viola I, Viola II, Cello)
QUARTETTO DI CREMONA
Cristiano Gualco, violino
Paolo Andreoli, violino e viola
Simone Gramaglia, viola, viola tenore e flauto dolce
Giovanni Scaglione, violoncello
Fin dalla propria fondazione nel 2000, il Quartetto di Cremona si è affermato come una delle realtà cameristiche più interessanti a livello internazionale ed è regolarmente invitato ad esibirsi nei principali festival e rassegne musicali in Europa, Sudamerica, Stati Uniti e in Estremo Oriente, riscuotendo unanimi consensi di pubblico e critica.
Dopo aver ricevuto il “BBT Fellowship” nel 2005, al Quartetto di Cremona è stato assegnato dal Borletti Buitoni Trust il “Franco Buitoni Award 2019” per il costante contributo alla promozione e alla diffusione della musica da camera in Italia e nel mondo. Inoltre, nel 2021 è stato designato Si-Yo Master Artist™️ Ensemble dalla Si-Yo Music Society Foundation di New York.
Nel 2020 il Quartetto di Cremona ha festeggiato i suoi primi vent’anni di carriera, un traguardo per il quale sono stati ideati progetti concertistici e discografici, sviluppati nel corso di stagioni consecutive. Nonostante l’emergenza pandemica, nella stagione 20/21 l’ensemble ha debuttato al Rudolfinum di Praga, alla CRR Concert Hall di Istanbul e si è esibito in Germania, Francia, Scandinavia, oltre che presso le maggiori società concertistiche italiane. Nella stagione 21/22, terrà concerti a Milano, Roma, Napoli, Madrid, Linz, Montreal, Houston, e farà il proprio debutto alla Chamber Music Society del Lincoln Center di New York e al Festival Internazionale di Kuhmo (Finlandia).
In campo discografico, a novembre 2020 è uscito “Italian Postcards” (Avie Records), un omaggio musicale al nostro paese attraverso pagine di Mozart, Wolf, Čajkovskij e una nuova composizione di Nimrod Borenstein. Nella primavera 2019, con la partecipazione del violoncellista Eckart Runge, è uscito un doppio CD dedicato a Schubert, mentre nel 2018 si è conclusa la pubblicazione dell’integrale dei Quartetti di Beethoven (Audite), che ha ottenuto prestigiosi premi discografici ed importanti riconoscimenti dalla critica specializzata.
Dall’autunno 2011 l’ensemble è titolare della cattedra del “Corso di Alto Perfezionamento per Quartetto d’Archi” presso l’Accademia Walter Stauffer di Cremona. Particolarmente attento alla formazione e al sostegno dei giovani musicisti, il Quartetto di Cremona è regolarmente invitato a tenere masterclass in Europa, Nord e Sud America, Asia ed è tra i partner de “Le Dimore del Quartetto”.
L’ensemble è anche testimonial per Thomastik Infeld Strings e del progetto internazionale “Friends of Stradivari”, grazie al quale è stato il primo quartetto italiano a suonare per un tempo prolungato il “Paganini Quartet” di Antonio Stradivari, in prestito dalla Nippon Music Foundation (Tokio). Nel novembre 2015 il Quartetto è stato insignito della cittadinanza onoraria della Città di Cremona.
Cristiano Gualco suona un violino Nicola Amati, Cremona 1640
Paolo Andreoli suona un violino Paolo Antonio Testore, Milano ca. 1758 (Kulturfonds Peter Eckes)
Simone Gramaglia suona una viola Gioachino Torazzi, ca. 1680 (Kulturfonds Peter Eckes)
Giovanni Scaglione suona un violoncello Dom Nicola Amati, Bologna 1712 (Kulturfonds Peter Eckes)
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