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  • Paola De Simone

Francesco Cera interpreta Frescobaldi e Bach per le "Note Svelate" della Pietà de' Turchini



Oggi, sabato 30 aprile, alle ore 19.00 presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena, la stagione “Note Svelate” organizzata dalla Fondazione Pietà de’ Turchini ospita il clavicembalista Francesco Cera (nella foto), stavolta in qualità di clavicembalista e organista solista con il progetto intitolato “Frescobaldi e Bach. Pathos e Intelletto”.

Un omaggio a due capisaldi assoluti della musica per clavicembalo e per organo, due poli entro i quali si orienta la storia della musica per tastiera. Da un lato, l’Italia musicale del primo Seicento per tastiera, fiorita intorno alla figura centrale di Girolamo Frescobaldi conciliando entro un mix peculiare di fantasia e slancio mistico le ardue tecniche contrappuntistiche d’Oltralpe con lo stile cromatico e i modelli compositivi napoletani alla luce di un gusto colto e raffinato, ancora profondamente legato a stili e costumi delle principali corti rinascimentali. Dall’altro, un secolo dopo e nel cuore dell’Europa per esiti ben diversi ma su non dissimile solco, il vertice assoluto del tardo Barocco tedesco Johann Sebastian Bach, compositore fra i massimi della scrittura per Klavier per l’estrema severità della poetica sonora a fronte di un sempre vivace ésprit de géometrie. Dunque, in soluzione neanche troppo distante dall’eredità frescobaldiana, spingendo nei risultati l’altissimo rigore della scrittura contrappuntistica verso uno spiccato interesse per la ricerca, monitorata in concreto declinandone in tutte le soluzioni possibili e in sillogi per tastiera (organo, clavicembalo o clavicordo) lo studio sulla forma, sulla tecnica, su modi e tonalità.

Il primo tracciato si snoda dunque proponendo in prospettiva molteplice la non comune varietà di intenti e scrittura presente nell’ampio catalogo del ferrarese Girolamo Frescobaldi, virtuoso d’organo e clavicembalo cresciuto nella culturalmente fervidissima corte estense, dunque a diretto contatto con i massimi eredi dell’Umanesimo letterario e con i maggiori musicisti del tempo, dal 1601 attivo a Roma (nell’ottobre 1608 subentra a Pasquini nel ruolo di organista della Cappella Giulia in San Pietro) dove, dopo il fondamentale viaggio nelle Fiandre e dopo gli alti ma temporanei incarichi presso i Medici a Firenze e i Gonzaga di Mantova, torna e si spegne al pari del Monteverdi nel 1643. Per comprenderne pur in minima parte la tempra di una produzione strumentale articolata in dodici sillogi, ossia in raccolte organiche di Toccate e Partite, Fantasie e Ricercari, Canzoni, Arie, Balletti e Capricci, concepite con mirate funzioni, su precisi soggetti o stili e dedicate ai più blasonati esponenti delle corti italiane e del circuito cardinalizio o artistocratico romano, qui si ascoltano diversi esempi, tre per clavicembalo e due per organo.

Quanto al tedesco Johann Sebastian Bach, la scelta offre in ascolto quattro esempi dal primo dei due volumi da 24 Preludi e Fughe ciascuno del Clavicembalo ben temperato (Das Wohltemperierte Klavier) completato nel 1722, dunque al pari delle altre dalle opere per clavicembalo entro il periodo (1717-1723) trascorso da Bach quale Maestro di Cappella del principe Leopold di Anhalt-Köthen, la cui fede calvinista avrebbe dispensato il musicista dal comporre musica religiosa di rito. Ossia, Il Preludio e fuga in do maggiore BWV 846 è senz’altro il più celebre anche per la rielaborazione fattane da Charles Gounod nel 1859 sovrapponendovi, con esiti noti veramente a tutti, la linea melodica dell’Ave Maria. Posto in apertura della doppia raccolta, il Preludio risulta dolcemente modellato su un disegno in arpeggio con ripetizione delle tre note di coda. Vi fa seguito, a contrasto, la solennità di una Fuga reale a quattro voci. La tonalità di mi bemolle minore conferisce invece all’ottavo Preludio e fuga, BWV 853, una tragicità lenta, ampia e sublime, laddove la complementare Fuga tonale a tre voci (nell’autografo in re diesis minore) prende forma complessa attraversando una trama fitta di artifici contrappuntistici.

Il Preludio e fuga in sol maggiore BWV 860 si divide quindi fra un breve brano dal carattere di danza spigliata, a mo’ di giga o saltarello, e una Fuga reale a tre voci serratamente geometrica.

Al termine, il Preludio e fuga in si bemolle maggiore BWV 866: brillante e virtuoso il primo, un Allegro vivace di stile quasi improvvisativo nella veloce complementarietà fra le due mani (croma in battere staccata alla sinistra e tre biscrome sciolte alla destra), con brevi scorci in recitativo arpeggiato in trentaduesimi e chiusa lievissima; scherzoso e più lineare è il secondo, quasi una fughetta tonale, a tre voci, ben scandita dalla tipicità del soggetto e sapientemente serrata fra i due divertimenti in progressione.

“Il modo di far parlare la tastiera – sottolinea Francesco Cera - attraverso toccate e contrappunti intuita dal genio formidabile di Frescobaldi trova in Bach, a cento anni di distanza, un seguace di sublime livello”.

Francesco Cera, clavicembalista e organista, è apprezzato interprete della musica antica, in modo particolare del repertorio tastieristico italiano tra ‘500 e ‘700 e come direttore di musica vocale. Allievo di Luigi Ferdinando Tagliavini e di Gustav Leonhardt, nel 1991 è entrato nell’ensemble Giardino Armonico, col quale ha inciso per Teldec e tenuto concerti in tutta Europa. Nel 1996 fonda l’Ensemble Arte Musica, specializzato nella musica vocale italiana, col quale ha interpretato opere profane e sacre di Monteverdi (incluso il Vespro), Gesualdo, Luzzaschi, D’India, Stradella, fino a cantate del settecento napoletano. Dal 1990 tiene concerti come solista e direttore dell’Ensemble Arte Musica in prestigiose rassegne quali Musica e poesia a San Maurizio a Milano, l’Accademia Filarmonica a Roma, il Festival Monteverdi a Cremona, la Sagra Musicale Malatestiana a Rimini, Festival delle Fiandre, Festival Oude Muziek a Utrecht, Resonanzen a Vienna, Baroktage Melk, Philarmonie Köln, Tage Alter Musik a Herne, Ladegard a Oslo, i Festival di musica barocca di Maguelone e di Saint-Michel en Thiérache, Les Sommets Musicaux a Gstaad, e su organi storici in Europa e Scandinavia. Inoltre ha collaborato con Diego Fasolis e I Barocchisti, con le cantanti Guillemette Laurens e Letizia Calandra, i violinisti Enrico Onofri e Marco Serino, il liutista Francesco Romano.


L’incasso della serata sosterrà le attività di Save the Children-Ukraine. Biglietto di posto unico euro 7. Prenotazione per e-mail a segreteria@turchini.it. Necessario Green Pass rafforzato e l’uso della mascherina FFP2. Info: www.turchini.it, tel. 081402395.




Programma


Clavicembalo

Girolamo Frescobaldi (1583-1643)

Canzone seconda

Toccata undecima

Capriccio secondo sopra la sol fa mi re ut

Organo

Girolamo Frescobaldi (1583-1643)

Toccata per l’elevazione (dalla Messa della Madonna)

Bergamasca

Clavicembalo

Johann Sebastian Bach (1685-1750)

Preludio e fuga in do maggiore BWV 846

Preludio e fuga in mi bemolle minore BWV 853

Preludio e fuga in sol maggiore BWV 860

Preludio e fuga in si bemolle maggiore BWV 866

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