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Paola De Simone

Bach e il nuovo gioco tra violino e cembalo alla Pietà de' Turchini con Boris Begelman e Andrea Buccarella



Bach e le sue pagine di maggior significato sperimentale costituisco il cardine intorno al quale è progettato il bel concerto di domani, domenica 15 maggio (ore 19.00), nel complesso monumentale di Santa Caterina da Siena, in programma per la stagione musicale della Fondazione Pietà de’ Turchini.

Protagonisti della serata (nella foto) sono il violinista russo Boris Begelman (nato a Mosca, classe 1983) e il clavicembalista ed organista Andrea Buccarella (Roma, 1987) che presentano a Napoli le “Sonate per violino e clavicembalo obbligato”.

Il tracciato in ascolto, unico nel suo genere, è incentrato sulla figura del compositore e musicista tedesco e sul suo ciclo delle sei sonate “a Cembalo (con)certato e Violino solo” composte durante il soggiorno a Köthen, tra il 1717 ed il 1723, presso la corte del principe Leopoldo di Anhalt-Köthen, dove aveva preso servizio come maestro di cappella.

Il periodo trascorso da Johann Sebastian Bach in qualità di Kapellmeister presso la riformata Corte di Köthen sollecita infatti nel catalogo del compositore tedesco un decisivo incremento nella produzione strumentale d’ambito profano, da concerto e da camera, sul doppio binario delle musiche cerimoniose o solenni a fronte delle Sonate o Partite imperniate a mo’ di studio sull’approfondimento di un linguaggio tecnico puntato al rigoroso contrappuntismo quanto a una nuova valorizzazione delle risorse espressive. Il tutto forgiato, senz’altro, ad uso degli eccellenti musicisti vantati dalla Cappella di quella Corte calvinista destinataria, tra le opere molteplici degli stessi anni, delle Quattro Ouvertures per orchestra, delle Sei Suites per violoncello solo, degli sperimentali quanto a forma e timbrica Sei Concerti brandeburghesi dedicati nel 1721 al Margravio Christian Ludwig.

Al vertice del tracciato cameristico-concettuale e nello specifico violinistico destinato con ogni probabilità agli archetti maggiormente virtuosi e dunque altamente specializzati di quell’organico, come Pisendel, Spiess o Marcus, spiccano due miliari raccolte: la prima, comprendente la serie delle Tre Sonate e Tre Partite per violino solo (BWV 1001-1006); la seconda, di pari interesse pur se meno organica e dunque storicamente posta in secondo piano, dotata di accompagnamento e difatti, stando al titolo riportato dal secondo manoscritto stilato da tre differenti copisti ma con alcune parti autografe, indicata come silloge di Sei Sounate (sic!) à Cembalo certato è Violino solo, col Basso per Viola da Gamba accompagnata se piace composte da Giov: Sebast: Bach. Poi genericamente, e universalmente, passata sotto l’inesatta ma ormai corrente denominazione di Sei Sonate per violino e clavicembalo, BWV 1014-1019. Dunque, silloge radicata nel modello della secentesca Sonata a tre da chiesa, in quattro movimenti esenti da movenze di danza, ad eccezione della Sesta (a cui appartengono le parti autografe) che è in forma da camera in cinque tempi. Alle due raccolte è inoltre d’obbligo aggiungere, per certezza di attribuzione e genesi nello stesso lasso di tempo 1718-23, le due Sonate per violino e basso cifrato, ossia continuo, rispettivamente in Sol maggiore (BWV 1021) e in mi minore (BWV 1023).

Pervenuta attraverso la fonte unica di una copia redatta da Anna Magdalena Bach, rinvenuta solo nel 1928 grazie al lascito Forkel, la Sonata in sol maggiore per violino e basso continuo BWV 1021 condivide con le altre qui in ascolto, da un lato, la struttura in quattro movimenti (un Adagio in soluzione bipartita, un Allegro, un Largo ornato e un secondo Allegro in stile fugato) ma se ne allontana, d’altro lato ampiamente, non sposando l’idea cameristica del certamen da trio concertante per far emergere, piuttosto, in massima misura lo strumento ad arco sul sostegno di un basso cifrato.

Viceversa, la Sonata in si minore per violino e clavicembalo BWV 1014, posta in apertura di raccolta, ben ribadisce l’architettura da chiesa, la condotta prettamente polifonica e il singolare rilievo dato allo strumento a tastiera posto – in tutte e sette le versioni manoscritte a noi giunte – in prima linea, connotandone l’impianto per cembalo concertato con violino solo o obbligato. La pagina si distingue per il saldo contrappuntismo e le figure ostinate del primo movimento, per il taglio da aria strumentale tripartita nel secondo, per il dialogo fluente fra i due strumenti nel terzo, per il fugato bipartito in chiusa.

La Sonata in La maggiore BWV 1015, la più nota del gruppo, si distingue per la dolcezza arcadica del tempo iniziale, disegnato com’è su un libero canone che unisce in via sempre più serrata le parti in campo. L’Allegro successivo lavora in forma fugata sullo spiccato piglio concertante e sui contrasti dinamici mentre gli ultimi due tempi rivelano, rispettivamente, la scrittura virtuosa di un introspettivo canone all’unisono e lo slancio di una fuga binaria non estranea al divertito gesto di una Gavotte.

Infine la Sonata in Sol maggiore BWV 1019, posta in chiusura di raccolta e forse per questo resa particolarissima nel dettaglio interno alla già di per sé peculiare forma in cinque tempi. In prima posizione brilla la luce chiara e gioiosa di un Allegro nello stile del concerto italiano, il breve Largo a seguire vira invece verso un recitativo drammatico che rinvia alle Passioni bachiane mentre l’Allegro per solo cembalo richiama alla mente lo stile delle Suites inglesi o la lunga cadenza virtuosa del Quinto brandeburghese. Un’aria fiorita dà quindi forma al successivo Adagio “ma non tanto” increspato in coda da un inquieto cromatismo mentre l’Allegro di chiusura riporta, in qualche modo, il sereno e il sorriso.

Singolare focus dunque sulla sperimentale formula della "sonata concertante per strumento a tastiera e strumento melodico”, della quale Boris Begelman e Andrea Buccarella proporranno importanti esempi interpretandone le peculiarità più significative nel nuovo gioco di ruoli fra i due strumenti.


L’incasso della serata sosterrà le attività di Save the Children-Ukraine. Biglietto di posto unico euro 10 (ridotti e convenzioni euro 7). Prenotazione, consigliata, per email a segreteria@turchini.it. Info: www.turchini.it tel. 081402395


Programma

Johann Sebastian Bach


Sonata in sol maggiore per violino e basso continuo BWV 1021

Adagio – Vivace – Largo – Presto


Sonata in si minore per violino e clavicembalo BWV 1014

Adagio – Allegro – Andante – Allegro


Sonata in la maggiore per violino e clavicembalo BWV 1015

[Andante] – Allegro – Andante un poco – Presto


Sonata in sol maggiore per violino e clavicembalo BWV 1019

Allegro – Largo – Allegro – Adagio ma non tanto – Allegro


Biografie


Boris Begelman si è rapidamente affermato come uno dei più interessanti violinisti della sua generazione. Nato a Mosca nel 1983, si diploma con il massimo dei voti al Conservatorio Tchaikovskij specializzandosi in seguito in violino barocco al Conservatorio Scarlatti di Palermo con lode e menzione d’onore.

In qualità di spalla o di solista ha collaborato con orchestre quali Il Complesso Barocco, Kammer Orchester Basel, I Barocchisti, Cappella Mediterranea, B’Rock Orchestra sotto la direzione, tra gli altri, di Giovanni Antonini, Diego Fasolis, Ottavio Dantone, Riccardo Minasi esibendosi su palcoscenici internazionali quali la Berliner Philarmonie, il Theatre des Champs-Elysees, il Wiener Musikverein, il Theater an-der-Wien, il Barbican Centre e la Wigmore Hall a Londra, il Teatro Liceu di Barcellona, l’Opera Royal de Versailles, il KKL Luzern, la Tonhalle di Zurigo, il Palacio de Bellas Artes di Città del Messico. Dal 2017 è Konzertmeister di Concerto Italiano di Rinaldo Alessandrini. Ha diretto dal violino Accademia Bizantina, Il Pomo d’oro, Accademia Montis Regalis, la Jerusalem Baroque Orchestra e solisti tra cui Vivica Genaux, Max Cencic, Simone Kermes. Nell’aprile 2018 ha debuttato in Canada come direttore ospite di Arion Baroque Orchestra. Boris ha inciso per Deutsche Grammophone, Decca, Sony Classics, Alpha, Erato-Warner, Deutsche Harmonia Mundi, Virgin Classics, Aparte, Naïve Classics, Pentatone. Nel 2014 fonda l’ensemble Arsenale Sonoro, specializzato nell’esecuzione del repertorio Settecentesco, con cui ha inciso il suo primo disco solistico, una selezione di Sonate di Telemann per violino e basso continuo (2015-Deutsche Harmonia Mundi/SONY) accolto entusiasticamente dalla stampa internazionale.

Per la medesima etichetta esce nel 2017 “Sei solo” con la registrazione integrale delle Sonate e Partite di J. S. Bach, premiato tra i “Discos exceptionales” della rivista spagnola Scherzo. Il suo ultimo album solistico “Le nuove vie”, sei concerti virtuosistici vivaldiani accompagnati da Concerto Italiano e diretti da Rinaldo Alessandrini, è stato pubblicato nel giugno 2021 da Naïve come parte del prestigioso catalogo Vivaldi Edition. Tra i prossimi impegni si citano i concerti con Arion Baroque Orchestra a Montreal, con Arsenale Sonoro e Francesca Aspromonte per il Valletta Baroque Festival 2022, con l’Orchestra Barocca dei Conservatori Italiani a Dubai oltre a diversi recital a violino solo, tra cui quello per il Südtirol festival di Merano.


Andrea Buccarella, clavicembalista, organista e direttore, è tra i più apprezzati musicisti e specialisti di musica antica della sua generazione. Nasce a Roma nel 1987 e intraprende gli studi musicali come Puer Cantor nel Coro della Cappella Musicale Pontificia Sistina (1997-2000). Dopo aver conseguito il diploma in organo e composizione organistica presso il Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, ottiene cum laude il biennio specialistico in clavicembalo e tastiere storiche, sotto la guida di Enrico Baiano. Conclude la sua formazione presso la Schola Cantorum Basiliensis, dove consegue con il massimo dei voti e distinzione due master in clavicembalo e tastiere storiche, sotto la guida di Andrea Marcon.

Nel 2018 vince il Primo premio al Concorso Internazionale di clavicembalo di Bruges e il Premio Outhere. Svolge un’intensa attività concertistica che lo ha portato ad esibirsi in Europa, Stati uniti, Corea e Giappone, sia come solista al clavicembalo, organo e fortepiano, che come direttore. Dal 2011 assume la direzione dell’Abchordis Ensemble, per il quale svolge un’intensa attività di ricerca, tesa alla scoperta di capolavori musicali del passato, inediti ed ineseguiti in tempi moderni. Sotto la sua direzione Abchordis Ensemble ha vinto il Primo premio all’Händel International Competition di Göttingen (2015). Nel Settembre 2019 è stato pubblicato il suo primo disco solistico “Toccata”, per l’etichetta Ricercar (Outhere Music). Il disco ha ricevuto il plauso della critica internazionale ed è stato premiato con 5 stelle su BBC Music Magazine e con il Diapason d’Or Découverte su Diapason Magazine. Tra le prossime registrazione solistiche in uscita figurano i Concerti per due clavicembali e archi BWV 1060-1062 di J.S.Bach, il concerto per 4 clavicembali e archi di J.S.Bach, le Variazioni Goldberg e l’album “Fantasia”, dedicato alle forme musicali per tastiera.

Come direttore ha inciso dischi per SONY Deutsche Harmonia Mundi (Stabat Mater e Dies Irae), Challenge Classics (Cieco Amor) e The Vivaldi Edition (Vivaldi, Cantate per Soprano I). È stato invitato a dirigere diversi ensemble vocali e strumentali, tra cui la Venice Baroque Orchestra, La Cetra Barockorchester Basel, il Pomo d’Oro, Solistenensemble Kaleidoskop, Kore Orchestra e altri. Nel febbraio 2020 ha fatto il suo debutto come direttore al Musikverein Wien con la Venice Baroque Orchestra e Julia Lezhneva. Nel maggio 2022 dirigerà dal clavicembalo i 6 Concerti Brandeburghesi BWV 1046-1051 di J.S.Bach, in un tour italiano con la nuova orchestra europea Frau Musika.

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