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  • Paola De Simone

Al tenore Jonas Kaufmann il primo Premio internazionale "Casa Museo Enrico Caruso", Il conferimento domani a Napoli, nella chiesa dove esordì cantando come contraltino nel coro il leggendario tenore partenopeo celebre nel mondo



In apertura del secolo Ventesimo, nell’Olimpo della lirica mondiale, il primato della voce che ha cambiato tecnica, stile e costume della corda tenorile nella storia, non può che andare al leggendario Enrico Caruso, nato nel 1873 a Napoli e da lì partito per rivoluzionare oltre confine il canto e il repertorio, conquistando l’allora nascente industria discografica, il grande schermo, incassando stipendi da record, ricevendo una medaglia Tiffany con il suo profilo ed entrando fra le icone della filatelia oltre che della moda, con catene di ristoranti a lui dedicate e la ricetta dei famosi spaghetti con fegatini di pollo appunto “alla Caruso”. Ma, innanzitutto, c’è la storia dei suoi mitici ruoli, coniati attraverso una diversa proiezione canora e un suo speciale, più autentico stile di espressione.

Esattamente cento anni dopo, in apertura del secolo Ventunesimo, su quella stessa linea a segno fra registro lirico spinto e immagine di folgorante carisma svetta un altro grande astro, non meno amato e vincente nel mondo sotto tutti i parametri in gioco.

È il tenore tedesco Jonas Kaufmann (nella foto di © Gregor Hohenberg / Sony Music), nato a Monaco di Baviera il 10 luglio del 1969, con esordi negli anni Novanta entro il circuito dei teatri tedeschi, quindi i palcoscenici di Stoccarda, Zurigo, con ruoli da Monteverdi a Verdi, compreso Paisiello, che ne rodano e perfeziono la tecnica, la dizione, il dominio dell'emissione. Poi la svolta, nel 2006, con La traviata di Verdi in trasmissione live dal Metropolitan di New York nei cinema dell'intero globo. Da lì il dischiudersi di una carriera interpretativa e discografica stellare, con ruoli dal repertorio francese, tedesco e italiano sull'onda di una canto riconoscibile fra mille.

Ebbene domani, giovedì 28 aprile alle ore 11.00 nella Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, adiacente alla casa dove nacque il mitico Caruso e dove quel piccolo, grande talento iniziò a cantare come contraltino nel coro, poi con parti da solista, quei due astri magnifici s’incontreranno idealmente, grazie al conferimento al magnifico Jonas Kaufmann, dopo il recentissimo “Corelli” ad Ancona, del primo Premio internazionale "Casa Museo Enrico Caruso".

Il comitato scientifico, presieduto da Gaetano Bonelli, direttore della Casa Museo, d'intesa con Lello Reale, Presidente Associazione "Casa Museo Enrico Caruso APS", Guido D'Onofrio, Presidente onorario "Casa Museo Enrico Caruso APS", Ivano Caiazza, direttore artistico della Casa Museo, Filippo Zigante, compositore e direttore d'orchestra e Paola De Simone, musicologa, critico musicale e docente AFAM, ha disposto all’unanimità l’assegnazione della prima edizione del Premio, riportando la seguente motivazione: "Jonas Kaufmann, tenore che come pochi al mondo coniuga nell’unicità della sua cifra interpretativa un’alta nobiltà di stile, carisma di portamento e le peculiarità di una voce impeccabile per fermezza e intonazione, puntuale nello scavo di parole, note e accenti a sostegno di una sempre sapiente tornitura del pensiero musicale. I suoi ruoli vivono sul palcoscenico e arrivano con naturalezza al cuore degli spettatori in virtù di un canto di tempra autentica, forte di squilli all’acuto lucenti e sonori, ben legato e saldamente governato lungo l’intera estensione fra declamazioni robuste e mezze voci, ampiezza dei fiati, declinazioni espressive, preziose smorzature di colore.

A Napoli ha con lucida lama restituito un Radamès condottiero valente e amante sincero, un Turiddu dal vivo slancio verista, un Otello impulsivo e passionale, un Cavaradossi di grande fascino umano".

Legare il nome della Casa Museo e del grande ed ineguagliabile Enrico Caruso, alle personalità che si sono contraddistinte a livello internazionale perpetrandone il nome e la sua arte, rientra tra le finalità di questo Premio che vuole, di rimando, omaggiare quanti nel nome di Caruso, promuovono e diffondono nella maniera più nobile e consona, la bellezza del canto e della grande lirica”.

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