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Redazione

A Francesco Canessa il Premio alla carriera Gran Medaglia "Casa Museo Enrico Caruso", domani mattina nella Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo a Napoli



Dopo il Premio Internazionale recentemente conferito al tenore Jonas Kaufmann, la “Casa Museo Enrico Caruso” assegnerà domani, giovedì 9 giugno alle ore 11 nella Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo a Napoli, nel rione San Giovanniello là dove nacque il più grande tenore di tutti i tempi, il Premio alla carriera Gran Medaglia "Casa Museo Enrico Caruso", parimenti in prima edizione. A riceverlo sarà il giornalista, saggista e, dai primi anni Ottanta alla fine dei Novanta del Novecento, per quasi un ventennio sovrintendente del Teatro San Carlo Francesco Canessa (nella prima foto e, a seguire, al fianco di Renata Tebaldi), nato a Capri nell'agosto 1927, stando a quanto deciso da Gaetano Bonelli, Direttore della Casa Museo e Presidente del Comitato scientifico, in piena sintonia con Lello Reale, Presidente Associazione "Casa Museo Enrico Caruso APS", Guido D'Onofrio, Presidente onorario "Casa Museo Enrico Caruso APS", Ivano Caiazza, direttore artistico della Casa Museo, Filippo Zigante, compositore e direttore d'orchestra e con Paola De Simone, musicologa, docente e giornalista.


Il conferimento della Gran Medaglia sarà accompagnato dalla seguente motivazione: "Francesco Canessa, uomo di grande sensibilità e raffinata cultura, assecondando la sua autentica passione per il Teatro d’Opera, dopo anni di attività di giornalista quale critico musicale di importanti testate, ha retto, con polso sicuro e grande competenza, le sorti del Teatro di San Carlo portandolo, in due diverse tornate, a grandi affermazioni in Italia ed all’estero. Va ricordato, a completamento della sua figura, l’impegno profuso, sempre quale sovrintendente, per lo Sferisterio di Macerata ed il Teatro Lauro Rossi della stessa città. Non possiamo inoltre non ricordare il concerto celebrativo tenutosi nel 1973 al San Carlo, con la direzione del maestro Oliviero de Fabritiis e con la partecipazione delle più importanti voci dell’epoca, da Tagliavini a Del Monaco a Pavarotti, concerto promosso da Canessa allora rappresentante della Stampa, nel quale, preziosità da sottolineare, Mario del Monaco, tenore, cantò ‘Vecchia zimarra’ ricordando così il gesto generoso di Caruso in favore di un basso improvvisamente in difficoltà.

Il premio alla carriera, che abbiamo il piacere e l’onore di conferirgli nel nome del grande Enrico Caruso, la cui storia personale s’intreccia con quella della Famiglia Canessa, come è descritto con grande eleganza e con accorta puntualità nel suo libro ‘Ridi pagliaccio’, adempiendo così da par suo all’impegno di tener viva la memoria di un interprete e di un Uomo eccezionale, vuol essere il riconoscimento di una vita spesa nel nome dell’arte”.

Sovrintendente "alla maniera antica", quasi ereditando il modello impresariale del grande Pasquale Di Costanzo, quindi traghettando il Lirico napoletano da Ente lirico a Fondazione, ha garantito continuità di tradizione e lungimiranti scelte per le sue tante le stagioni, illuminate da eventi, solisti e voci di prima grandezza fra le quali nel dicembre 1990 con José Carreras proprio in memoria di Caruso (“Omaggio a Caruso. Una voce, un mito”), Renata Tebaldi (1992), Alfredo Kraus (1996), la Tosca in apertura di stagione 1996/97 con Raina Kabaiwanska, Luciano Pavarotti e Juan Pons diretti da Daniel Oren, Pavarotti nel 1997 nel donizettiano Elisir. E ancora, le produzioni con Roberto De Simone, il Requiem di Verdi a Ponticelli (dicembre 1996) con il poker Pavarotti-Esperian-Colombara-Zajick. Infine, nel suo “Ridi pagliaccio!”, il racconto degli ultimi anni del più grande tenore di ogni tempo intersecando, fra vita, morte e miracoli, la storia di Caruso e quella della sua famiglia.

L'iniziativa è stata fortemente voluta dalla Casa Museo Enrico Caruso affinché la sua sublime ed ineguagliabile voce, possa sempre di più vivere ed essere trasmessa, in particolar modo alle giovani generazioni, grazie all’opera di quanti contribuiscono a tramandarne lo straordinario talento.




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