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Paola De Simone

Fra le ambrate intonazioni del muezzin e le raffinate invenzioni per viola da gamba del Barocco francese prende forma alla Chiesa Santa Caterina da Siena, per la Stagione della Fondazione Pietà de' Turchini, il dialogo “Call to prayer (Adhan)”. Artefici e protagoniste, la vocalist di origine araba Ghalia Benali e la musicista austriaca Romina Lischka alla viola da gamba, nell'occasione affiancate da Vincent Noiret al contrabbasso


Si presenta come un dialogo affascinante e originalissimo innescato, com'è, fra note e culture apparentemente antitetiche per territori quanto nel tempo, attraversando e intrecciando le intonazioni dei richiami di fede islamica e la miliare scrittura per viola da gamba del Seicento francese alla corte del Re Sole. A proporlo è la stagione della Fondazione Pietà de’ Turchini di Napoli che questa sera venerdì 21 febbraio alle ore 20 presenta, nella sede della Chiesa di Santa Caterina da Siena, la prima italiana di “Call to prayer (Adhan)”. Una chiamata alla preghiera, tradotta in musica e canto dalla vocalist di origine araba Ghalia Benali e dalla musicista austriaca Romina Lischka alla viola da gamba, accompagnate in scena da Vincent Noiret al contrabbasso.

“Nei Paesi arabi, l'adhan – sottolineano le due musiciste in una nota - è la chiamata che il muezzin rivolge ai fedeli, invitandoli al raccoglimento e alla preghiera. I melismi della sua voce interrompono le attività quotidiane per lasciare il posto a un momento di ascolto e spiritualità”. Una pratica che appartiene al percorso di ricerca musicale di Ghalia Benali, profonda conoscitrice della musica araba classica ma anche interprete accorta nella frequentazione di tradizioni musicali di altri Paesi. Questo è anche il caso di Romina Lischka, che al suo background di musica classica occidentale, unisce una singolare conoscenza dell’antichissimo canto dhrupad, lo stile più antico della tradizione musicale indiana.

In programma, pertanto, il canto modulato e lontano dalle tinte ambrate proprio delle tradizioni islamiche o induiste dell’Oriente a noi più vicino, ossia l’invito alla preghiera salmodiante, dalle sinuose pieghe microtonali, che i turchi chiamano müezzin e gli arabi mu’ adhdhin – ossia colui che pronuncia l’adhān – intonato dalle alte torri di moschee e minareti per fermare lo scorrere della vita quotidiana materiale e volgerlo in sospesa concentrazione spirituale per cinque volte, fra il giorno e la notte, secondo il rito, con intenzioni non difformi dall’antichissimo dhrupad che risuona fra i templi indiani. Quindi, in particolarissimo contrappunto, le pagine estratte e in tale sede non meno originalmente contaminate, tenendo fede alla linea di testi e canti sopracitati, dalle raccolte scritte fra il secondo Seicento e il primo Settecento da Marin Marais, fondatore e maestro insuperato dell'arte della viola da gamba, compositore e a sua volta allievo di un misterioso violista virtuoso, Monsieur de Sainte-Coulombe. Sullo spunto del legame artistico fra il giovane discente e il leggendario mentore (stando ad alcune notizie storiche riportate dal du Tillet, Marais si sarebbe nascosto nel capanno dove il Sainte-Coulombe era solito rinchiudersi per comporre, volendo scoprirne i segreti della tecnica prodigiosa), sarebbe nato in tempi a noi ben più vicini (1991) il moderno romanzo Tous les matins du monde di Pascal Quignard, nello stesso anno trasformato in film per il grande schermo con la regia di Alain Corneau e l’immenso Gérard Depardieu nel ruolo dell’illustre gambista Marais. Per oltre vent’anni il musicista, tra l’altro primo ad impiegare in Francia il contrabbasso a tre corde, sarebbe stato basso di viola nella formazione strumentale della Camera reale (alla celeberrima Académie Royale de Musique) destinata a dar suono, nella Parigi di Luigi XIV, al teatro musicale di cui fu vertice Jean-Baptiste Lully. Completa il tracciato sul Barocco francese Le Carillon de Passy di Antoine Forqueray le père, compositore, clavicembalista e gambista della camera reale che ebbe anche il compito di suonare e intrattenere il sovrano durante i pasti, nonché gli ambasciatori stranieri giunti alla corte del Re Sole.

Biglietti: intero euro 10, ridotto euro 7. Info e prenotazioni: coordinamento@turchini.it - tel. 081402395 www.turchini.it

CALL TO PRAYER

PROGRAMMA

I slowly approach

Le Carillon de Passy - Antoine Forqueray le père (1671 – 1745), Pièces de Viole

Causer to Causes

Morning Raga Bhairav - Do you remember

Le Moulinet - Marin Marais (1656 – 1728), 3e livre de Pièces de Viole 1711

The Lament of the pigeon - Rondeau moitié pincé et moitié coup d’archet - Marais, 5e livre

Antidode / Teryak

Last Embrace

Prelude en sol Ste Colombe - Dama daiman

Raga Yaman + In Konta Tadri

Le Badinage - Marais, 4e livre 1717 & Latalumi

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