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Paola De Simone

La Napoli della cultura e della musica perde Luciana Renzetti, donna e artista speciale, coordinatrice di rassegne, promotrice di giovani talenti, direttore artistico dei Concerti e dei Concorsi letterario e di composizione promossi dalla Comunità Evangelica Luterana di Napoli


La prima creazione che mi svelò la sua speciale sensibilità artistica ed umana, agli inizi del mio percorso di critico musicale e al principio degli anni ’90 alla Rai di Napoli in omaggio al bicentenario dalla morte di Mozart, fu un dittico di arazzi, immensi e dal complesso dedalo multicolore fatto di fili preziosi, metallici o in tessuto, che insieme raffiguravano in forma astratta e simbolica i viaggi del Salisburghese lungo la parete di fondo nel foyer dell’Auditorium di viale Marconi, un tempo deputato alla grande classica e sede della gloriosa ma oggi scomparsa Orchestra Alessandro Scarlatti, all’epoca guidata dalla direzione artistica di Massimo Fargnoli.

Ebbene, al pari di quei fili semplici o pregiati di materiale eterogeneo, intrecciati come un mosaico nelle maniere e direzioni più svariate per formare un’unica, grande impressione visiva, ci piace ricordare i tanti risvolti dell’appassionato, vivo talento di Luciana Renzetti (nelle foto), scomparsa questa mattina lasciando un vuoto improvviso e incolmabile in tutti coloro che l’hanno amata e conosciuta. Fili e risvolti che ne hanno attraversato la vita, vissuta con fervida quanto generosa militanza nell’Arte intesa nel senso più alto ed autentico: perché a disposizione del pubblico, degli interpreti e, soprattutto, dei giovani. Ma, in primis, perché totale. Dai suoi quadri-gioiello ai manufatti in tessuto, dagli arredi filiformi in rame, ottone agli oggetti decorati con piccole perle di vetro, dai disegni ai dipinti, incontrando e promuovendo in sinergia entusiasta la danza come la musica, la narrativa e la recitazione. Fra installazioni e la mai sufficientemente lodata attività concertistica e concorsuale da lei promossa unitamente al marito e presidente Riccardo Bachrach presso la Chiesa Luterana di via Carlo Poerio a Napoli, il luogo dove domattina saluteremo per l’ultima volta una luce fra le più vive della Napoli culturale: per la sua forza, intelligenza e coraggiosa autenticità.

Pittrice, arazzista, scenografa, coordinatrice artistica di rassegne culturali, Luciana Renzetti (nata a Pescara nel 1941) ha dato inizio alla sua carriera sul finire degli anni Sessanta a Napoli, città dove ha sempre vissuto e lavorato. Con i suoi lavori pittorici si è distinta per la peculiarità di una ricerca indirizzata sulla molteplicità degli aspetti sociali e privati della condizione umana, segnalandone i tracciati come percorsi della memoria e dello spirito evocati attraverso l'uso del colore e dell'immagine. Ha esposto le sue opere in mostre collettive e personali nelle principali città italiane quali Roma, Napoli, Milano, Firenze, Bari, Pescara, Bologna, riscuotendo sempre notevole successo di pubblico e di critica per la particolarità del suo discorso artistico.

Ha, inoltre, collaborato con case Editrici per illustrare libri didattici. Nel 1983 ha quindi iniziato un ulteriore percorso di ricerca: quello sull'arazzo, mettendo a segno una tecnica del tutto personale che l’ha portata a produrre opere non soltanto originali, ma uniche e, pur utilizzando strumenti diversi dai pennelli, estremamente pittoriche, così come apprezzato nei prestigiosi spazi espositivi, pubblici e privati, in Italia e all'estero fra Napoli, Roma, Firenze, Milano, Menton, Como, Antibes, Torino, Bologna. Suoi lavori sono tra l’altro presenti in collezioni sia pubbliche che private.

Ha quindi realizzato elementi di scenografia per il Teatro San Carlo di Napoli e per il Teatro Carcano di Milano, al Teatro Olimpico di Roma per spettacoli di danza con Gheorghe Iancu, Ricardo Nuñez, Beppe Menegatti.

Di lei restano anche particolarissimi elementi di arredo, quali paraventi, pareti divisorie di ambienti, controsoffittature, strutture. Negli anni a seguire, oltre la dimensione visiva, la sua creatività avrebbe portato anche in ambito musicale risultati degni di lode e attenzione. È stata infatti coordinatrice culturale dell'Ente Mostra d'Oltremare dal 1994 al 1998, quindi dal 1996 della rassegna "Musica e Cultura a Piazza dei Martiri". E ancora, negli ultimi vent’anni, in qualità di direttore artistico, ha promosso per le rispettive stagioni i Concerti d’Autunno e di Primavera della Comunità Evangelica presso la Chiesa Luterana di Napoli, puntando innanzitutto a far conoscere i talenti italiani più giovani. Sempre in tale contesto è nato il felicissimo raccordo fra le competizioni del Premio letterario e di Composizione musicale, con la presidenza di Riccardo Bachrach e la sua ideazione artistica. Tra i frutti più recenti, la bella fiaba contemporanea "Gli occhiali magici" scritta dal vincitore della XIX edizione, Daniele Evaristo, abbinata alla partitura del vincitore del XVII Concorso di Composizione, Francesco Massimi, con esecuzione in prima assoluta presso il Castello Orsini Colonna di Avezzano affidandone l’interpretazione all'ideale voce recitante dell’attore Corrado Oddi accanto all’Ensemble dell’Orchestra dei Ragazzi diretta da Massimiliano De Foglio. E ancora, lo scorso aprile, il racconto “La canzone di Jin Ye” scritto dalla prima classificata Daniela Raimondi, posta in musica da Monica Scibelli e in prima, applauditissima esecuzione al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli parimenti con l’ottimo Oddi ma, nell’inedita occasione partenopea, con i giovanissimi musicisti dell’Orchestra dei Quartieri Spagnoli diretta da Giuseppe Mallozzi. In questi giorni erano state appena consegnate le valutazioni dei giurati sulle partiture per il nuovo racconto in musica, “Rosso verticale”, da premiare il prossimo maggio. Tra le tante, altre iniziative, ricordiamo infine il laboratorio teatrale sempre con Oddi e, nell’ottobre 2017, la magnifica serata per ricordare il mito Béjart con l'étoile Luciana Savignano e l’insigne didatta Mara Fusco, sempre grazie al sostegno della Comunità Evangelica Luterana di Napoli.

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