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  • Paola De Simone

Beethoven e Debussy fra i tasti a duello con il prezioso ritorno al Teatro San Carlo dell'interprete-pilota Roberto Cominati, fiore all'occhiello del pianismo internazionale e orgoglio artistico napoletano


Troppo stretta per il suo prezioso talento e ritorno dopo due anni con targa San Carlo l'idea di farlo suonare in quel recital inizialmente programmato lo scorso aprile entro il piccolo ciclo di concerti (per fortuna quasi subito abortito) al Teatro dei Salesiani al Vomero.

Lieti dunque che il bellissimo pianismo di Roberto Cominati (nelle foto), napoletano classe 1969 e talento vincitore del Busoni dopo il perfezionamento con Aldo Ciccolini, abbia luogo oggi, 26 novembre in data unica, sul migliore palcoscenico della sua città. Tra l'altro, con un magnifico programma che lo vede confrontarsi con un autore non proprio consueto nelle sue scelte, ossia un doppio Beethoven giocato agli estremi fra la Sonata giovanile che apre l'op. 2 e la più che matura op. 109 posta in apertura della superba triade che conclude il monumento delle 32 Sonate per pianoforte, accanto alle impressioni sonore di Debussy (Estampes, Pour le Piano, L’Isle Joyeuse) di cui, eseguendo la Suite Bergamasque in una Soirée monografica alla Rai nel '90 seguita all'indimenticato esordio applaudito esattamente trent'anni fa con un incantevole Concerto di Schumann per il Luglio Musicale a Capodimonte, si è rivelato straordinario campione.

Roberto Cominati, interprete-pilota e fra i maggiori orgogli pianistici per la città di Napoli, è regolarmente ospite delle più importanti istituzioni culturali italiane e internazionali: dal Teatro alla Scala al Théâtre du Châtelet di Parigi, dal Concertgebouw di Amsterdam alla Fenice di Venezia, dalla Konzerthaus di Berlino al Festival di Salisburgo. E ancora, si esibisce al Gasteig di Monaco di Baviera, alla Monnaie di Bruxelles, al Teatro Colón di Buenos Aires, al Kennedy Center di Washington, in Inghilterra, Belgio, Paesi Bassi, Sud America, Finlandia, Giappone e Australia. Per Decca ha inciso l’integrale per pianoforte di Claude Debussy in due CD, il primo pubblicato nel 2019 e il secondo in uscita per la primavera 2020.

Apparentemente opera che nasce sotto il segno dei suoi illustri predecessori, l'op. 2 n. 1 di Beethoven ma, in concreto, già forte di una spiccata originalità evidente nell’impiego dei quattro anziché tre tempi, nel potenziamento del gioco armonico dialettico e nell’ampio sviluppo sia dei movimenti lenti che degli Scherzi (per quanto non più veloci né tanto diversi dai fin lì tradizionali Minuetti), secondo una caratteristica tipica del suo primo stile. Se è pur vero che reminiscenze mozartiane sono riscontrabili nell’Allegro iniziale della Sonata op. 2 n. 1, fra primo tema e parentela con il pathos drammatico della K. 475, la solidità e l’equilibrio perfetto fra le sezioni interne all’architettura presentano soluzioni già prettamente beethoveniane. E parimenti a seguire l’Adagio, rielaborazione tratta dal Quartetto WoO 36 n. 3 con pianoforte (1785), riformula in via del tutto personale il lento ornato spesso presente nelle Sonate di Haydn e Carl Philipp Emanuel Bach. Anche l’antico Minuetto, già dalla seconda Sonata sostituito con lo Scherzo, è in effetti concepito in maniera diversa, riproducendo il registro dinamico e la disposizione delle parti impiegate nel tempo precedente. Infine il Prestissimo, vitale e virtuosisticamente erede delle migliori Sonate di Clementi. L’op. 109, pubblicata da Schlesinger a Berlino nel 1821 con dedica a Maximiliana, figlia diciannovenne di Franz e Antonie Brentano, nipote della celebre Bettina, rivela invece una singolare attenzione per l’asimmetria della forma, messa oltre ogni prevedibile schema in tal modo a segno: un Vivace, ma non troppo in apertura dal carattere preludiante e improvvisativo ma comunque radicato sul principio di una modernissima forma-sonata il cui secondo tema dà vita a un nucleo (Adagio espressivo) metrico, ritmico e motivico a sé stante. A contrasto, segue un Prestissimo in mi minore di forza e solidità schumanniana (altro autore in cui eccelle Cominati), ricco di passione e che, con il movimento precedente, conduce al baricentro dell’opera: un’architettura mirabile su Tema variato che, attraverso sei metamorfosi, quasi si smaterializza per poi risorgere, etereo, oltre il fuoco parallelo dei doppi trilli.

Una lanterna magica di immagini, tinte e suggestioni, infine, con l'altra metà del programma, dedicata al Novecento di Francia firmato Claude Debussy.

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Roberto Cominati

Vincitore del primo premio al Concorso Internazionale “Alfredo Casella” di Napoli nel 1991, Roberto Cominati si è imposto all’attenzione della critica e delle maggiori sale da concerto internazionali grazie al primo premio al Concorso “Busoni” di Bolzano nel 1993. In Italia è ospite di prestigiose istituzioni musicali come il Teatro alla Scala, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro La Fenice di Venezia, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Carlo Felice di Genova, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l’Accademia Chigiana di Siena, il Festival Pianistico di Brescia e Bergamo e il Festival dei Due Mondi di Spoleto. All’estero ha suonato al Théâtre du Châtelet di Parigi, al Concertgebouw di Amsterdam, alla Konzerthaus di Berlino, al Festival di Salisburgo, al Gasteig di Monaco di Baviera, alla Monnaie di Bruxelles, al Teatro Colón di Buenos Aires, al Kennedy Center di Washington e poi ancora in Inghilterra, Belgio, Paesi Bassi, Sud America, Finlandia, Giappone e Australia. Tra i direttori con cui ha collaborato ricordiamo Sir Simon Rattle, Daniele Gatti, Andrej Borejko, Leon Fleisher, Daniel Harding, Yuri Ahronovitch, David Robertson, Mikhail Pletnev, Alexander Lazarev, Andrea Battistoni, Michele Mariotti, Juraj Valčuha, Sascha Goetzel ed Eliahu Inbal. Nelle stagioni recenti è stato impegnato al Festival di Bratislava, a Torino con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, a Palermo con l’Orchestra del Teatro Massimo, al Teatro alla Scala – dove ha eseguito pagine di Chopin per il balletto La Dame aux camélias –, ancora a Milano con l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi, a New York con la Chamber Orchestra of New York, al Concertgebouw di Amsterdam per la prestigiosa serie Meesterpianisten e a Bologna con l’Orchestra del Teatro Comunale diretta da Mariotti. Fra gli impegni futuri concerti in Italia e all’estero sia come solista che in recital e musica da camera (Accademia Filarmonica Romana, Orchestra Filarmonica di Torino, Teatro San Carlo di Napoli, Orchestra Toscanini di Parma, Milano, Filarmonica di Zagabria e Tokyo Symphony). Sta lavorando all’incisione discografica dell’integrale per pianoforte di Claude Debussy per DECCA, il primo CD è uscito nel 2019 ed il secondo uscirà nella primavera 2020. Ha inciso inoltre per Emi, «Suonare News», Acousence e l’integrale per pianoforte di Ravel per «Amadeus».

/Recital

martedì 26 novembre 2019, ore 20.00

ROBERTO COMINATI

Pianista | Roberto Cominati

Ludwig van Beethoven Sonata per pianoforte n. 1 in fa minore, Op. 2 n. 1 (1793/95)

Sonata per pianoforte n. 30 in mi maggiore, Op. 109 (1819/20)

Claude Debussy Estampes (1903) Pour le Piano (1894/1901) L’Isle Joyeuse, L. 106 (1904)

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