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  • Paola De Simone

Filippo Gorini, talento pianistico di nuova generazione, interpreta in recital al Teatro Sannazaro per l'Associazione Alessandro Scarlatti tre distanti pagine oltre la forma ma parimenti legate al mondo poetico o letterario, a firma di Kurtág, Schumann e Beethoven


Dal Classicismo maturo e sperimentale dell'ultima Sonata per pianoforte, op. 111, di Beethoven alla Contemporanea di Splinters, quattro schegge pianistiche scritte dal geniale György Kurtág, 93 anni, compositore ungherese fra i massimi e recentissimo Premio Abbiati per il suo Fin de Partie in prima mondiale alla Scala. Passando per le otto Fantasie di Robert Schumann. In comune? Un fondamentale fil rouge poetico-letterario o di pensiero. A darvi forma e suono, il giovanissimo pianista Filippo Gorini (nelle foto), domani giovedì 14 novembre alle ore 20.30, sul palco del Teatro Sannazaro.

Brevissimi e puntati alla ricerca metrico-ritmica, dinamico-timbrica e aforisticamente virtuosa, i brani della micro-silloge Splinters 6/d terminata nel 1978 costituiscono una sfida concentrata sul massimo scandaglio pianistico nel più breve spazio possibile. Il legame letterario va cercato nel titolo: Splinters/Szálkák, sono infatti le schegge poetiche analoghe per pensiero e compattezza scritte e collazionate in raccolta nel 1772 da János Pilinszky.

E così nella Kreisleriana op. 16 di Robert Schumann, florilegio di otto fantasie giocato sui contrasti d'umore fra le cui pieghe si scorgono tanto la doppia personalità dell’autore, quanto la dissociazione di coscienza trattata dallo scrittore Jean Paul e, soprattutto, l’ispirazione al demoniaco mondo poetico dello scrittore e musicista Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, esponente di punta del Romanticismo onirico e maligno, con il quale il musicista tedesco si sarebbe pienamente identificato; nonché le suggestioni Ed in effetti, a dircelo, sono sia il titolo dell’opera composta nell’anno 1838 per la moglie Clara ma con più utile dedica all’amico Fryderyk Chopin, sia lo stesso compositore Schumann che in una corrispondenza sulla sua Neue Zeitschrìft für Musik, ebbe a scrivere: “Di tutte le composizioni degli anni attorno al 1838, Kreisleriana mi è la più cara. Il titolo non può esser compreso che dai tedeschi. Kreisler è un personaggio creato da E.T.A. Hoffmann, è un maestro di cappella strano, esaltato, spirituale. Molte cose in lui vi piaceranno…”. Infine la Sonata in do minore op. 111, di Beethoven, presa addirittura ad esempio da uno dei massimi saggisti e romanzieri del primo Novecento tedesco, Thomas Mann, nel suo Doktor Faustus scritto fra il 1943 e il 1947, mettendo in campo le fonti biografiche di Nietzsche e di Schönberg, più le consulenze del filosofo Theodor Adorno, del direttore d'orchestra Bruno Walter e dello stesso Schönberg.

Intanto, nella mattinata di domani alle ore 11 nello stesso Teatro, Filippo Gorini inaugurerà anche la quarta edizione di “Parliamo di musica per le Scuole”, incontrando più di 300 ragazzi degli Istituti napoletani e della provincia mentre a seguire, sabato 16, darà il via al nuovo progetto "Grande Musica a San Benedetto", che vede la Associazione Alessandro Scarlatti, il Comune di Salerno, l’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, la Yamaha Music Europe e la Santarpino pianoforti unite nella realizzazione una stagione di 6 concerti di musica da camera, tra novembre 2019 e maggio 2020 nella medievale Chiesa di San Benedetto.

Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte

Biglietti: platea e palco I° fila € 18; palco II°e III° fila € 13; ridotto giovani ( under 30) €13; last minute € 5 (under 25) in vendita un’ora prima del concerto.

Biglietti in vendita online presso il circuito Ticketonline.

Per informazioni: www.associazionescarlatti.it; info@associazionescarlatti.it

Infoline . 081 406011

Programma

György Kurtag ( 1926)

Splinters op. 6d

Robert Schumann (1810 - 1856)

Kreisleriana op. 16

* * *

Ludwig van Beethoven (1770 - 1827)

Sonata in do minore op. 111

FILIPPO GORINI

Vincitore nel 2015 del Concorso “Telekom-Beethoven” di Bonn (con voto unanime della giuria), nel quale ha inoltre ricevuto due premi del pubblico, a soli ventiquattro anni Filippo Gorini è uno dei più interessanti talenti della sua generazione.

Invitato ad esibirsi in prestigiose sale internazionali, ha recentemente debuttato con grande consenso di pubblico e critica alla Elbphilharmonie ad Amburgo, Herkulessaal a Monaco, Konzerthaus a Berlino, Tonhalle a Zurigo, al Festival Schubertiade in Austria, alla Fondation Louis Vuitton a Parigi, e inoltre negli Stati Uniti (Seattle e Portland), e in Canada (a Vancouver per la stagione della Playhouse).

Nel 2019 ha effettuato un tour in Inghilterra, Paesi Bassi e Belgio con la Symfonieorkest Vlaanderen (Beethoven, Concerto n.3) e, in Italia, ha suonato con l’Orchestra Sinfonica Siciliana e con l’Orchestra “G.Verdi” di Milano (Brahms, Concerto n.2, con la direzione di Claus Peter Flor).

Nel settembre ‘19 eseguirà la Fantasia Corale di Beethoven con l’Orchestra e Coro del Mozarteum di Salisburgo, diretta da Riccardo Minasi, nel concerto inaugurale della stagione 19/20, presso la Großer Saal del Mozarteum.

Il 2020/21 vedrà il suo debutto, tra le altre, a Bangkok con la Thailand Philharmonic Orchestra (Beethoven, Concerto n.5) e in recital alla Wigmore Hall di Londra e al Concertgebouw di Amsterdam.

Il suo primo CD, con le “Variazioni Diabelli” di Beethoven, registrato presso la Beethovenhaus di Bonn, e uscito nel 2017 per l’etichetta francese Alpha Classics, ha ricevuto i più alti riconoscimenti dalla stampa internazionale: “Diapason d’Or” nell’ottobre 2017, 5 stelle da The Guardian, BBC Music Magazine e Le Monde, e “Supersonic Award” Pizzicato.

Negli anni precedenti, Gorini si è esibito alla Konzerthaus a Berlino, Gewandhaus a Lipsia, Laeiszhalle ad Amburgo, Flagey a Brussels e inoltre a Mosca, Londra, Varsavia, Pechino; nel 2016 è stato in tour con la Klassische Philharmonie di Bonn (Mozart, Concerto K466) nelle principali città tedesche (Bonn, Amburgo, Norimberga, Hannover, Brema, Stoccarda), ha suonato con l’Orchestra Sinfonica del Lichtenstein e la Filarmonica Slovacca, e ha debuttato per il Beethovenfest di Bonn.

In Italia ha suonato, tra le altre, per la Società del Quartetto di Milano, il Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo (edizioni 2017 e 2018), l’Accademia Filarmonica Romana, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, la Gog di Genova, l’Unione Musicale di Torino, la Filarmonica di Trento (dove è “artist in residence”), gli Amici della Musica di Perugia, Bologna Festival.

Diplomatosi al Conservatorio “G.Donizetti” di Bergamo con lode e menzione d’onore e perfezionatosi presso il “Mozarteum” di Salisburgo, continua gli studi con Maria Grazia Bellocchio e con Pavel Gililov, ai quali si aggiunge il prezioso consiglio di Alfred Brendel.

Riceve regolarmente la borsa di studio per partecipare ai corsi di perfezionamento della International Music Academy del Lichtenstein. Nel 2016 è stato invitato a partecipare al progetto dell’Accademia di Kronberg “Chamber music connects the world”, nell’ambito del quale ha avuto modo di collaborare con il violoncellista Steven Isserlis, che lo ha successivamente invitato a partecipare ogni anno ai concerti di musica da camera di Prussia Cove in Inghilterra.

Gorini è anche il vincitore del Premio “Una vita nella musica - Giovani” 2018, che dal 1979 viene annualmente assegnato al Teatro La Fenice di Venezia da un comitato scientifico di critici e musicologi.

Tra gli altri premi vinti spiccano il “Beethoven-Ring” conferito dall’associazione “Cittadini per Beethoven” di Bonn (2016), il premio del Festival "Young Euro Classic" di Berlino (2016) e, in precedenza, il primo premio al Concorso “Neuhaus” del Conservatorio di Mosca (2013).

Il suo repertorio si estende dal barocco fino ad autori contemporanei come Stockhausen, Boulez, Sciarrino, Adés.

È stato lodato da Andrei Gavrilov come “un musicista con una combinazione di qualità artistiche rare: intelletto, temperamento, ottima memoria, immaginazione vivida e grande controllo”.

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