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  • Redazione

Fumata grigia al Consiglio di Indirizzo del Teatro San Carlo per la scelta del nuovo sovrintendente alla guida della Fondazione dopo il doppio mandato di Rosanna Purchia. Rinviata di dieci giorni, la scelta fra i candidati in lizza vede in testa l'ex scaligero Stéphane Lissner in uscita dall'Opéra di Parigi


Passaggi interni, nomi nuovi o figure di consumato mestiere quanto di varia grandezza scese in questi anni da cavallo entro il giro delle sovrintendenze liriche d'Italia.

Oltre ai curricula dei 22 candidati regolarmente in lizza raccolti entro la data ufficiale di scadenza dello scorso 15 settembre, in risposta alla manifestazione di interesse pubblicata il 27 giugno 2019 per ricoprire l'incarico di vertice del Teatro San Carlo di Napoli una volta finita la doppia era Purchia, il Consiglio di indirizzo della Fondazione si riserva di valutare ulteriori, interessanti proposte pervenute fuori sacco anche probabilmente in vista dei recenti, grandi ritorni di Dario Franceschini al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e di Salvatore Nastasi alla Segreteria Generale di settore.

Ieri mattina, martedì 1 ottobre, si è infatti riunito il CDI del Teatro San Carlo capitanato dal sindaco-presidente Luigi de Magistris accanto ai consiglieri Michele Lignola, Giuseppe Tesauro, Sergio De Felice e Mariano Bruno. Consiglio che «ha preso atto delle candidature arrivate - recita il comunicato stampa - e si è aggiornato in data da destinarsi per valutarne più approfonditamente i contenuti e per prendere in considerazione altre candidature pervenute». Fra i nominativi: in testa, svetta l'ex scaligero Stéphane Lissner, classe 1953, direttore teatrale francese, fondatore nel 1971 del Théâtre Mécanique e, a seguire, alla gestione di numerosi teatri o enti pubblici quali Théâtre d’Aubervillier, Centre Dramatique National di Nizza, Théâtre du Châtelet di Parigi, l’Orchestre de Paris, Théâtre des Bouffes du Nord, Wiener FestWochen di Vienna, Teatro alla Scala di Milano quindi, attualmente, in uscita dall'Opéra di Parigi (si veda, a tal merito, l'articolo al link https://www.ilmigliorista.eu/cultura/la-scala-e-lopera-di-parigi/). A seguire l'ex vertice del Maggio Fiorentino Cristiano Chiarot (recente dimissionario con Fabio Luisi dal "Maggio" e in rapporti non facili con Nastasi che ha sempre avuto a cuore le sorti del nostro Lirico tanto che a suo tempo, in qualità di Commissario straordinario, scelse personalmente la Purchia prima in qualità di direttore operativo, poi di sovrintendente), il compositore Marco Tutino, gli ex sovrintendenti del polo cagliaritano Mauro Meli e Maurizio Pietrantonio o dello Sferisterio di Macerata (Luciano Messi) e del Petruzzelli di Bari (Massimo Biscardi). E ancora: i registi e direttori teatrali Luca De Fusco, Ruggiero Cappuccio o studiosi del settore come l'attuale direttore artistico Paolo Pinamonti e la musicologa Paola De Simone.

Stando alle dichiarazioni del sindaco-presidente del Consiglio di Indirizzo, decisione e verdetto saranno resi noti a breve, venerdì 11 ottobre.

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