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Paola De Simone

Sul caso del bando per Addetto stampa al Teatro San Carlo, la sovrintendente Rosanna Purchia rigetta ogni intenzione discriminatoria e offre ulteriori chiarimenti esprimendo, al contempo, "profondo sconcerto per la mancanza di rispetto dei media verso un palcoscenico dall'illustre storia secolare quanto dal virtuoso presente". A seguire, dal confronto con il Sindacato unitario dei Giornalisti della Campania, la decisione condivisa di prorogare di un mese la scadenza del bando e di aprire la partecipazione anche ai professionisti oltre che ai pubblicisti. Sul famoso "punto c", resta intanto ferma la posizione espressa ieri sull'idoneità al lavoro nel rispetto della legge


«Sono profondamente sconcertata e trovo anche avvilente constatare che, per una scarsa informazione e una assoluta mancanza di approfondimento conoscitivo da parte dei media relativo alle procedure e terminologie che solitamente si adottano per la redazione dei bandi di concorso, si debba trattare in maniera così irrispettosa un Teatro come il San Carlo di Napoli che non solo vanta una illustre storia secolare, ma la cui gestione degli ultimi anni lo porta ad essere una delle Fondazioni più virtuose, con programmazioni artistiche di livello internazionale».

Con ulteriori commenti e chiarimenti della sovrintendente Rosanna Purchia, unitamente a un comunicato stampa condiviso dalla Fondazione con il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania (Sugc), prosegue oggi la storia del bando del Lirico napoletano per Addetto stampa dopo il caso sollevato sul punto della selezione destinata a candidati "esenti da difetti o imperfezioni".

(nelle foto: lo stemma borbonico del sottarco scenico del Teatro San Carlo; il segretario del Sugc, Claudio Silvestri; la sovrintendente del Lirico napoletano, Rosanna Purchia).

A tal merito, la sovrintendente ha tenuto a sottolineare: «Il Teatro San Carlo si è sempre impegnato nel sociale, spalancando le proprie porte a tutti, alle fasce di popolazione più disagiate, ai ragazzi delle case circondariali minorili, alle associazioni a scopo benefico, volendo essere la casa di tutti, ovvero un luogo accessibile a coloro che altrimenti non avrebbero potuto godere del piacere della musica e di un patrimonio del mondo. Appare pertanto assurda e offensiva l’accusa di discriminazione. Uno dei miei obiettivi primari è sempre stato e sempre sarà l’inclusione». Tornando quindi a ribadire: «L’articolo del bando “incriminato” relativo all’idoneità fisica, che accuserebbe il San Carlo di “discriminazione”, adopera termini che possono apparire oggi desueti e vetusti, ma che si ritrovano frequentemente nei bandi di concorso delle altre Fondazioni lirico sinfoniche italiane, dal Teatro Regio di Torino all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. E non solo, Pubbliche amministrazione, Regioni, Comuni: una formulazione assolutamente identica alla nostra.

Il Teatro San Carlo ha sempre applicato e perseguito la totale trasparenza nelle procedure concorsuali e in materia di assunzioni. E come non mai anche in questo caso». Da qui a stretto giro, sempre nel pomeriggio di oggi, la stesura a quattro mani dell'informativa condivisa con il Sindacato dei Giornalisti della Campania al termine di un proficuo confronto tra il segretario Claudio Silvestri, la vice Angela Calabrese e la sovrintendente della Fondazione Teatro di San Carlo. Confronto a seguito del quale si è stabilito che, per maggiore trasparenza, la Fondazione provvederà, entro lunedì, a pubblicare sul proprio sito ufficiale ulteriori chiarimenti sul bando. In particolare, che "l’ammissione alle selezioni si intende aperta ai professionisti iscritti all’Ordine oltre che ai pubblicisti", che a questo punto subentra "una proroga dei termini del bando presumibilmente di un mese" e che "per 'programma' si intende materie d’esame". Quanto al discorso sul famoso "punto c" relativo all’idoneità fisica, si è deciso che "la Fondazione farà riferimento esclusivamente a quanto previsto dall’art. 41 comma 2 lettera b) del D.Lgs 81/08, come già chiarito nella nota pubblicata dalla Fondazione in data 12 luglio 2019". Infine si è convenuto, "che nonostante questa formula sia utilizzata dalla maggior parte delle Fondazioni lirico-sinfoniche e da pubbliche amministrazioni, la Fondazione Teatro di San Carlo si limiterà nei prossimi bandi a fare esclusivo riferimento alla legge a cui è soggetta. La Fondazione e il Sindacato auspicano che anche le altre Fondazioni Lirico Sinfoniche, in futuro, si adeguino".

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