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Paola De Simone

Ancora ombre e polemiche sul Teatro San Carlo di Napoli, nonostante la magnificenza del nuovo cartellone soprattutto sinfonico recentemente presentato al pubblico e alla stampa, il successo del Corpo di Ballo in Pulcinella e la bontà degli esiti messi a segno sul podio, con rara concentrazione di eventi fra Maratona Beethoven per le Universiadi e la Cavalleria rusticana di Mascagni in chiusa del San Carlo Opera Festival, dal Direttore Musicale Juraj Valčuha.

Questa volta, dopo la scivolata sulla buccia dell'inno, grande infatti lo scalpore suscitato nelle ultime 48 ore dal bando di Concorso per Addetto all’Ufficio Stampa, Assistente alla Comunicazione ed Edizioni pubblicato dal Massimo Lirico del Sud in data 24 maggio 2019. In ballo? Un solo posto nel settore, ma a tempo indeterminato.

A scatenare la bufera, nel dettaglio, una specifica di profilo finita dritta nell'occhio del ciclone mediatico, presente all'articolo 1, comma c, in quanto richiedente candidati “fisicamente idonei ed esenti da difetti o imperfezioni che possano limitare il loro pieno ed incondizionato espletamento, in sede e fuori sede, delle mansioni previste dai Contratti Collettivi di Lavoro per i dipendenti delle Fondazioni lirico-sinfoniche, nonché il relativo rendimento professionale”.

Sul requisito, espresso dal testo del bando di selezione regolarmente pubblicato negli obblighi della trasparenza e consultabile sul sito ufficiale della Fondazione (qui in calce riportato in pdf), si sono scagliati quotidiani, blog online e lo stesso Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania (Sugc) scatenandosi peggio delle Valchirie wagneriane sull'osso della notizia con l'obiettivo di far subito saltare il bando. Bando effettivamente contenente, stando a quanto da tutti sottolineato, una “grave discriminazione“ così come da lettera articolata in sei punti inviata nella mattina di oggi dal segretario del Sugc, Claudio Silvestri, alla sovrintendente Rosanna Purchia. In evidenza, gli errori rilevati nell’avviso pubblico, ritenuti talmente pesanti da richiederne l’immediato ritiro. «Il bando – tuona Silvestri – è inaccettabile: sorprende la mancata conoscenza della norma di riferimento sugli uffici stampa (la legge 150/2000) e della natura dell’albo dei giornalisti, tanto che il requisito richiesto è l’iscrizione a un inesistente “albo dei giornalisti pubblicisti” – continua a spiegare il vertice sindacale – discriminando così la partecipazione dei giornalisti professionisti. Questo bando è uno scrigno di “sorprese”, fra le quali che “la Commissione ha la facoltà, a suo insindacabile giudizio, di richiedere l’esecuzione totale o parziale del programma”, come se si trattasse dell’audizione di un musicista e non dell’esame di un giornalista. Ma la cosa più grave – prosegue fortemente contrariato Silvestri – è un’ulteriore e incredibile discriminazione: il concorso pubblico del San Carlo limita la partecipazione ai “candidati che siano fisicamente idonei ed esenti da difetti o imperfezioni che possano limitare il pieno ed incondizionato espletamento, in sede e fuori sede, delle mansioni previste”. “Esenti da difetti o imperfezioni”? Ma siamo all’eugenetica? Al San Carlo cercano un giornalista di razza ariana o dalle fattezze di Roberto Bolle? Che fine ha fatto la Costituzione che vieta le discriminazioni perché “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, senza distinzione di condizioni personali”? Per la gravità di questa discriminazione – è la conclusione del dirigente sindacale – ho provveduto a informare il sindaco de Magistris, nella sua qualità di presidente del Teatro, nonché le autorità competenti. E siamo pronto ad impugnare il bando». A seguire, a stretto giro, arriva pure l'intervento del governatore Vincenzo De Luca che, infatti, ha richiesto l’immediato ritiro del documento da parte del Lirico napoletano.

Infine, in serata, la risposta del Teatro. In relazione alle polemiche sorte sul bando del 24 maggio la Sovrintendente Rosanna Purchia precisa e chiarisce quanto segue: «Premesso che il bando è stato pubblicato in data 24 maggio 2019, e che il San Carlo è da sempre aperto al confronto, si fa presente che per tutto ciò che riguarda la materia dei rapporti di lavoro, la Fondazione è tenuta a seguire la normativa di diritto privato ed applica ai rapporti di lavoro dei Suoi dipendenti, il CCNL Fondazioni Lirico-Sinfoniche. Nel bando in questione – continua la Sovrintendente – si ricerca la figura di “Addetto all’Ufficio Stampa” che dovrà, sotto la direzione del Responsabile Ufficio Stampa, collaborare a redigere ed inviare comunicati stampa, monitorare quotidianamente la rassegna stampa, organizzare conferenze stampa e azioni di promozione delle attività del Teatro. Per tale figura abbiamo inteso richiedere come requisito minimo l’essere iscritto all’albo dei giornalisti elenco dei pubblicisti, non di precludere ovviamente la partecipazione ai professionisti».

Al termine, la sovrintendente taglia corto gettando acqua sul fuoco fin troppo vivo della polemica: «Per il tanto clamore sollevato dai media per la questione dell’idoneità fisica, tanto da arrivare ad usare addirittura la parola “discriminazione”, ribadisco con forza che la Fondazione con l’espressione, vetusta da risultare forse oggi non opportuna, “esenti da difetti e imperfezioni” intende indicare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato, trattandosi esclusivamente di idoneità alla mansione specifica, così come disposto dall’art. 41 del d.l. 81/08. Peraltro è obbligatoria, prima dell'assunzione, la verifica dell’idoneità alla mansione da parte del medico competente. Quindi – conclude e rassicura Rosanna Purchia – non si tratta assolutamente di alcuna discriminazione, che mai è stata perpetrata, e mai lo sarà, dal nostro Teatro nell’ambito delle assunzioni del personale».

Concorso n. 1 posto a tempo indeterminato Addetto Ufficio Stampa, Assistente alla Comunicazione ed Edizioni

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