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  • Paola De Simone

Spettacolo moderno, vivace e di bella qualità artistica, coreografica, coreutica. E napoletanissimo, perciò ideale per riportare nel prossimo weekend 22-23 giugno sull'isola di Ischia, dopo ben venti anni di assenza, i 29 artisti in organico stabile del Corpo di Ballo con targa Teatro San Carlo oggi diretto da Giuseppe Picone, all'aperto d'estate nella piazza di Santa Restituta a Lacco Ameno. La trasferta sancarliana nel Golfo partenopeo - presentata oggi alla stampa dalla sovrintendente Rosanna Purchia e dal vertice Picone al fianco dell'Assessore regionale allo Sviluppo e Promozione del Turismo Corrado Matera, del Sindaco del Comune di Lacco Ameno Giacomo Pascale e di Cecilia Prota, Assessore con delega alla Cultura del citato Comune ischitano (nella foto in apertura) - ha scelto infatti l'applaudito balletto Pulcinella di Stravinskij, nella versione contemporanea (nelle foto di Luciano Romano) creata ad hoc per il Lirico partenopeo a sigillo dell'Autunno Danza 2017 e a sigla del primo progetto varato a suo tempo dal neo-nominato vertice.

A firmare il titolo, a seguire in scena di nuovo al Massimo dal 5 al 12 luglio in occasione del segmento coreutico del San Carlo Opera Festival 2019, tutti artisti napoletani: dal giovane coreografo Francesco Nappa, autore inoltre di regia, costumi e luci, ai costumi nati nei laboratori sancarliani a firma di Giusi Giustino e alle installazioni d'arte, o meglio "segni", di Lello Esposito che reinterpretano la maschera e il volto di Pulcinella così come quello di San Gennaro unendolo a un corno, emblema della coesistenza di sacro e profano, propriamente partenopea.

Analogamente le musiche che, sulla partitura originale per tre voci e piccola orchestra dell'autore russo, aggiungono (in Teatro eseguite dal vivo) qualche significativo innesto legato alla terra del Vesuvio con la digiacomiana "Era de maggio", un lamento funebre e un brano di musica elettronica. All'epoca, nell'illustrare l'inedito Pulcinella di Francesco Nappa, il direttore Giuseppe Picone ebbe a dichiarare di aver «voluto fortemente che lo spettacolo fosse realizzato da interpreti e da artisti napoletani per raccontare la città di oggi», quella dove era tornato dopo i tanti voli fra l'American Ballet Theatre e in giro per il mondo come étoile, trovandola «positivamente cambiata». E così ora, nel garantire che il lavoro «assolutamente coinvolgente, resta ad oggi immutato nella sua particolarissima formula originaria interamente basata sulle forze di Napoli, fermi restando anche l'interprete protagonista Carlo De Martino e altri ruoli principali». Il tutto, auspicando una felice continuità di rapporti con l'isola verde.

Stesso desiderio rivolto in diretta al sindaco e all'assessore di Lacco Ameno durante l'incontro in sovrintendenza da parte di Rosanna Purchia, sostenitrice da sempre e con coraggio delle risorse coreutiche interne alla Fondazione del Teatro San Carlo in lampante controtendenza entro un analogo circuito nazionale in dismissione davvero scellerata quanto desolante. Nel ricordare l'ultima presenza sancarliana sull'isola, al Castello Aragonese nel '98, la sovrintendente ha aggiunto: «Ci piacerebbe essere sulla vostra isola ad ogni futura estate, portando le nostre eccellenze che spero vengano maggiormente valorizzate entro questo mese di giugno durante il prossimo Consiglio dei Ministri alla luce del piano di revisione del decreto relativo al nostro mondo. A breve spero - annuncia infatti - possa arrivare una sorpresa per i nostri artisti». Grande soddisfazione anche da parte dei rappresentanti istituzionali che, oltre ad aver sostenuto l'iniziativa finanziata con i fondi regionali e del Comune ischitano nell'ambito del progetto "Incontri nel verde ... inseguendo le tracce del passato", si sono detti all'unanimità ben favorevoli nel replicare in futuro il sodalizio.

L'ingresso allo spettacolo, alle ore 21 nella piazza principale di Lacco Ameno con palco posizionato a fronte della Chiesa di Santa Restituta con spalle al Palazzo del Municipio, sarà gratuito. Nei ruoli principali danzano Carlo De Martino (Pulcinella), Claudia D’Antonio (Pimpinella), Salvatore Manzo (Furbo) e l'esordiente nella parte Giuseppe Ciccarelli (Capo banda).

E sempre al Ballo rinvia l'appuntamento in locandina in Teatro da domani, sabato 15 giugno, con la ripresa in seconda battuta del Lago dei Cigni "a lieto fine" nella bellissima edizione klimtiana firmata dal coreografo cubano prematuramente scomparso Ricardo Nuñez, nella perfetta ripresa di Patrizia Manieri. Protagoniste accanto al Balletto del Teatro San Carlo, Liudmila Konovalova e l'interna Luisa Ieluzzi (nelle rispettive, ultime due foto) nei panni di Odette/Odile, quindi Jakob Feyrlik e Alessandro Staiano si alterneranno in quelli del Principe Siegfried. L’Orchestra del San Carlo sarà diretta da Aleksej Baklan, scene e costumi sono di Philippe Binot. Liudmila Konovalova e Jakob Feyrlik, apprezzati primi ballerini del Wiener Staatsballet, calcano di nuovo il palcoscenico del Massimo napoletano dopo i consensi dello scorso anno in Serata Nureyev.

Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte

Pulcinella a Lacco Ameno

Balletto del Teatro di San Carlo

22 - 23 giugno, ore 21.00

Piazza di Santa Restituita – Lacco Ameno, Ischia

/ Danza San Carlo Opera Festival

dal 5 al 12 luglio 2019

Igor Stravinsky/ PULCINELLA Balletto in un atto con canto Prima rappresentazione: Parigi, Opéra, 15 maggio 1920 Direttore | Maurizio Agostini

Coreografia, Regia e Luci | Francesco Nappa

Installazioni | Lello Esposito Costumi | Giusi Giustino Assistente alla Coreografia | Giulia Insinna

Interpreti Solisti, Claudia D’Antonio, Giovanna Sorrentino, Carlo De Martino, Stanislao Capissi

Soprano, Laura Cherici

Tenore, Francesco Castoro

Basso, Mirco Palazzi

Orchestra e Balletto del Teatro di San Carlo

Produzione del Teatro di San Carlo

SERIE ARANCIO

venerdì 5 luglio 2019, ore 20.00 - Turno A

domenica 7 luglio 2019, ore 17.00 - Turno F

mercoledì 10 luglio 2019, ore 18.00 - Turno B

venerdì 12 luglio 2019, ore 20.00 - Turno C/D - Abbonamento Danza

Durata: 1 ora e 30 minuti circa senza intervallo

Nella proposta che Francesco Nappa fa del celebre balletto di Stravinsky, l’evoluzione del soggetto è un pretesto per destrutturare il personaggio di Pulcinella ricostruendolo in una modernità che non ha rinunciato agli aspetti più primitivi della sua storia. Quella che vediamo in scena è una comunità che veste costumi ipermoderni, ma usa un linguaggio coreutico che sa far sfoggio della tecnica e della giusta mimica attingendo, nei momenti caratterizzanti, al repertorio gestuale partenopeo. Ne derivano quadri di un impressionismo contemporaneo efficace, specie nelle sequenze descrittive che si dipanano attraverso le azioni delle masse. Un folklore descritto con ironia e sapienza, in cui finanche la litania che “le donne di Pulcinella” recitano chiedendo la grazia per il defunto, diventa sapido affresco i cui colori sono, appunto, i movimenti. A fare da scenografia, le 140 installazioni di Lello Esposito, scultore e pittore napoletano che lavora sui simboli della città declinandoli nelle forme più diverse.

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