- Paola De Simone
- 13 giu 2019
- Tempo di lettura: 6 min


Ospite un paio di anni fa dell'Associazione Alessandro Scarlatti, al Teatro di Corte con il pianista Filippo Gamba, il violinista Domenico Nordio - archetto italiano di punta della sua generazione - torna a Napoli oggi, giovedì 13 giugno (ore 19.45) a Villa Pignatelli, ma per la prima volta per il Maggio della Musica e al fianco del pianista Orazio Sciortino (nelle foto). In ascolto, la Sonata K. 454 di Mozart, l'op. 4 di Mendelssohn e, come già proposto nell'occasione citata in apertura, la “Grosse Sonate” di Schumann.


La Sonata in si bemolle maggiore K. 454 fu composta dall’allora ventottenne Mozart in pochi giorni nella primavera 1784 a Vienna, ossia nella capitale per antonomasia dello Stile Classico, con dedica alla contessa Koblenz. Ad ogni modo, alle spalle della scrittura brillante, già quasi romantica e virtuosa, c'era in realtà un'altra donna: la giovanissima violinista italiana che avrebbe dovuto darvi forma in occasione del proprio esordio concertistico in una pubblica accademia, il 29 aprile di quell’anno al Kärntnertor Theater. Destinataria, infatti, fu Regina Strinasacchi, bravissima violinista mantovana, nata a Ostiglia presso Mantova nel 1761, allieva del Conservatorio della Pietà a Venezia e dunque all’epoca ventitreenne. Eloquenti, a tal merito e dunque sull'eccezionalità dell'interprete, le parole del severo padre del compositore, Leopold Mozart, esperto archetto nonché autore di un fondamentale Versuch (Saggio o trattato) per la tecnica violinistica di base. Infatti, nel riferire in via epistolare alla figlia Nannerl le qualità della giovane Strinasacchi, Leopold avrebbe precisato: «Non suona una sola nota senza espressione... E anche il suono è bello, e la forza del suono». Accanto alla ragazza, nel giorno della prima esecuzione, sedeva al pianoforte lo stesso Wolfgang, poco più grande di lei e con il proprio spartito ancora incompleto, mentre quella della violinista era stata portata a termine appena poche ore prima del concerto, stando almeno ai racconti più o meno fantasiosi della futura vedova Constanze ma, anche, secondo quanto confermato dalla partitura autografa conservata a Stoccolma.
Espressione e solidità tecnica, appunto, così come la singolare invenzione della scrittura in pentagramma risulta attestata tanto nella novità della forma quanto nella densità dei contenuti. Insolita è intanto già la lenta introduzione che, nell’enfasi di un Largo, presenta le qualità dei due musicisti in campo come a un nastro di partenza, preparando linea e innesco della sfida fra riprese e fioriture. Così come allo spirito agonistico si torna, al termine, con l’Allegretto in forma di Rondò, fra richiami alterni e riprese per moto contrario, slanci e sortite smaliziate per grandi interpreti da pubblica accademia.
Viceversa un esercizio di stile, più che prova del suo futuro genio creativo all’apice per il violino vent’anni dopo con il magnifico Concerto op. 64, è quanto emerge dalla Sonata in fa minore op. 4 di Mendelssohn, ascrivibile al 1823, dunque a quando in realtà il compositore amburghese di anni ne aveva soltanto quattordici. Lampante infatti, in prima linea, una cauta protezione lungo la scia del modello beethoveniano, della “Kreutzer” in particolare, restando nello stesso genere per violino e pianoforte ma, anche, dell’op. 31 n. 2, ossia di una Sonata pianistica di Beethoven ugualmente in tonalità minore (re anziché fa). Prevale quindi una raffinata eleganza più che il dovuto piglio virtuoso, una viva intelligenza della forma disegnata nel rispetto delle regole classiche e, nel finale, maggior peso espressivo.
All’opposto, l’op. 121 n. 2 di Schumann, contrassegnata sul frontespizio autografo come «Seconda grande Sonata per violino e pianoforte», è opera assai matura e densa per forma e contenuti, scritta velocemente nel 1851 da un compositore quarantunenne e con dedica al quel celebre violinista nonché amico virtuoso Ferdinand David, per il quale Mendelssohn aveva composto il suo citato Concerto op. 64, mentre i suoi primi interpreti sarebbero stati il parimenti notevolissimo Joseph Joachim e la moglie Clara Wieck, il 29 ottobre 1853 al Neues Theater di Düsseldorf.
Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte
Giovedì 13 giugno alle ore 19,45
Veranda neoclassica di Villa Pignatelli (via Riviera di Chiaia, 200 - Napoli)
Domenico Nordio violino
Orazio Sciortino pianoforte
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791), Sonata n. 40 in si bemolle maggiore per violino e pianoforte, K 454
Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809 - 1847), Sonata in fa minore per violino e pianoforte, op. 4
Robert Schumann (1810 - 1856), Sonata n. 2 per violino e pianoforte in re minore “Grosse Sonate”, op. 121
Costo del biglietto: 20 euro (15 euro over 65; 10 euro under 26)
Prenotazione obbligatoria: 0815561369 - 392 9160934
Domenico Nordio – È uno dei musicisti più acclamati del nostro tempo. Si è esibito nelle sale più prestigiose del mondo (Carnegie Hall di New York, Salle Pleyel di Parigi, Teatro alla Scala di Milano, Barbican Center di Londra, Suntory Hall di Tokyo), con le maggiori orchestre, tra cui la London Symphony, la National de France, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, l’Orchestre de la Suisse Romande, l’Orchestra Borusan di Istanbul, l’Enescu Philharmonic, la Simon Bolivar di Caracas, la Nazionale della RAI, la SWR Sinfonieorchester di Stoccarda, la Moscow State Symphony e con direttori quali Flor, Steinberg, Casadesus, Luisi, Lazarev, Aykal. I suoi ultimi tour internazionali lo hanno visto impegnato, tra l’altro, alla Sala Grande della Filarmonica di San Pietroburgo, al Concertgebouw di Amsterdam, alla Filarmonica Enescu di Bucarest, al Teatro Municipal di Rio de Janeiro, al teatro Colon di Buenos Aires, alla Sala Tchaikovskij di Mosca, al Zorlu Center di Istanbul, all’Auditorium di Milano, alla Filarmonica di Kiev, nella Sala San Paolo di São Paulo, nella Sala Nezahualcóyotl di Città del Messico, al Teatro Solis di Montevideo, nella Sala Simon Bolivar di Caracas, all’Auditorium RAI di Torino. Domenico Nordio è un artista Sony Classical. I suoi ultimi CD includono Respighi e Dallapiccola con Muhai Tang e la Filarmonica Toscanini di Parma (pubblicato a livello internazionale a Marzo 2013), Castelnuovo Tedesco e Casella con l’Orchestra della Svizzera Italiana e Tito Ceccherini (pubblicato a livello internazionale a Gennaio 2015), Busoni e Malipiero con l’Orchestra Verdi di Milano e Tito Ceccherini (pubblicato a livello internazionale nel 2018). Allievo di Corrado Romano e di Michèle Auclair, nato a Venezia nel 1971, ex bambino prodigio (ha tenuto il suo primo recital a dieci anni), Domenico Nordio ha vinto a sedici anni il Concorso Internazionale “Viotti” di Vercelli con il leggendario Yehudy Menuhin Presidente di Giuria. Dopo le affermazioni ai Concorsi Thibaud di Parigi, Sigall di Viña del Mar e Francescatti di Marsiglia, il Gran Premio dell’Eurovisione ottenuto nel 1988 lo ha lanciato alla carriera internazionale: Nordio è l’unico vincitore italiano nella storia del Concorso. Dal 2017 è Artista Residente dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.
Orazio Sciortino - Pianista e compositore, Orazio Sciortino collabora con importanti istituzioni musicali italiane ed estere: Teatro alla Scala di Milano, MiTo Settembremusica, Orchestra Verdi, Orchestra del Teatro La Fenice, Bologna Festival, IUC di Roma, Ravello Festival, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Accademia Filarmonica di Verona, Maggio Musicale Fiorentino, I Pomeriggi Musicali, Associazione Scarlatti di Napoli, Amici della musica di Palermo, Sagra Malatestiana di Rimini, Amici della musica di Perugia, Società del Quartetto di Milano, Festival di Ankara, Konzerthaus di Berlino, Salle Molière di Lyon, Ottawa Chamber Music Festival, Sala Cecilia Meireles di Rio De Janeiro. Recente il successo della sua opera, La Paura, da un racconto di Federico De Roberto, su libretto di Alberto Mattioli, commissionata dal Teatro Coccia di Novara e dedicata alla Grande Guerra 1915 - 1918. Su commissione della Fondazione Spinola Banna per l’arte presenta, nel giugno 2016, l’opera breve MeetHer, su libretto e soggetto prorio e, tra gli altri impegni recenti si segnala Sol Invictus, per coro e orchestra, commissione del Teatro Lirico di Cagliari. Per il Teatro alla Scala, nella stagione in corso 2016/2017, presenterà la fiaba musicale, La Gattomachia, per voce recitante e orchestra da camera. Incide attualmente per Sony Classical e per Dynamic, Bottega Discantica, Limen. Ha lavorato con gli editori Mazzotta e Skira su progetti riguardanti il rapporto tra arti visive e musica e, nell’ambito della divulgazione è spesso invitato a tenere seminari di guida all’ascolto, conferenze e simposi. Recentemente, in collaborazione con il CERN di Ginevra e la Fondazione Agalma, è stato invitato a tenere un TED Talk sull’esperienza dell’ascolto e l’attività neuronale. È stato nominato Krug Ambassador. La prestigiosa maison di champagne, per la prima volta nella sua storia, chiede ad un compositore di comporre un brano interamente dedicato a Krug. Nasce così il pezzo pianistico “Lives through a glass” che Orazio Sciortino ha composto dedicato a Krug Grande Cuvée ed incluso nell’album di prossima uscita Self Portrait per Sony Classical. Nutre una passione per la cucina e vive a Milano.
Comments