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Redazione

In chiusura di rassegna “100 anni di musica ininterrotta” organizzata per celebrare per il secolo compiuto dall'Associazione Alessandro Scarlatti, il Teatro Mercadante ospita domani martedì 14 maggio alle ore 20.30 e in collaborazione con l’Ente Teatro Stabile di Napoli il recital di due grandi interpreti campani del nostro tempo: il violinista Salvatore Accardo e il pianista Michele Campanella (nella foto scattata nel 1990 da Luciano Romano, al Teatro San Carlo, i due interpreti suonarono un movimento dalla Sonata "A Kreutzer" di Beethoven per la trasmissione in mondovisione da Napoli "Festa" di Vittoria Cappelli). Altrettanto memorabile il programma in ascolto diviso com'è tra la Sonata per violino e pianoforte in do minore, op. 30 n. 2 di Beethoven e la Sonata di Franck.

Salvatore Accardo è stato per la prima volta ospite della Associazione Alessandro Scarlatti il 26 aprile 1960, a soli 19 anni. Da allora, soprattutto tra gli anni ’70 e gli anni ’90, ha intrecciato la sua prestigiosa carriera artistica con quella dell'Associazione, tornando spessissimo nelle stagioni concertistiche e dando vita, nel 1971 accanto a Gianni Eminente, alla Settimana di Musica d’Insieme, della quale è stato leader ed animatore artistico, diventando poi Direttore Artistico del Festival Settimane Musicali Internazionali fino al 1989. Il suo ritorno arriva dopo una lunga pausa, dal 2002.

Non molto dissimile il rapporto tra l'Associazione Scarlatti e Michele Campanella, che ha ha tenuto il suo primo concerto nella stagione concertistica 1969/1970, a 23 anni. Oltre a numerosi concerti nel corso degli anni, da ricordare il suo approfondimento sulla forma-sonata in sette concerti tra il 1998 e il 2000, che ha portato anche a una pubblicazione a sua firma.

«Ci siamo conosciuti da ragazzi al Conservatorio di Napoli. Poi – ricorda Accardo in un’intervista – abbiamo suonato insieme tante volte all'epoca delle "Settimane musicali". Un'esperienza fantastica, un'atmosfera magica». Parimenti felice il ricordo di Michele Campanella: «Un periodo entusiasmante, pieno di emozioni. Io e Salvatore abbiamo fatto concerti bellissimi e non solo in duo. Abbiamo la stessa visione della musica, improntata sul pieno rispetto della musica e dell'autore».

Il concerto intende quindi celebrare l’attività di due musicisti che sono stati tra i protagonisti della storia recente dell’Associazione Scarlatti, attraverso una presenza costante nelle stagioni concertistiche, ma anche e soprattutto due virtuosi, due strumentisti che da sempre hanno dominato la tecnica in maniera assoluta, rappresentando l’arte, la storia e la tradizione musicale della città di Napoli nel mondo.

Per informazioni: www.associazionescarlatti.it; info@associazionescarlatti.it

Infoline . 081 406011

Biglietti

Platea e palchi I° fila Biglietto Intero € 20 Biglietto ridotto per i Soci della Associazione Scarlatti e gli abbonati del Teatro Mercadante: € 15

Palchi II°, III° e IV° fila Biglietto Intero € 15 Biglietto ridotto per i Soci della Associazione Scarlatti e gli abbonati del Teatro Mercadante: € 10

Programma

Martedì 14 maggio 2019 - Teatro Mercadante – ore 20.30

SALVATORE ACCARDO, violino

MICHELE CAMPANELLA, pianoforte

Ludwig van Beethoven - Sonata per violino e pianoforte in do minore op. 30 n. 2

César Franck - Sonata per violino e pianoforte in la maggiore

Salvatore Accardo

Ha esordito in pubblico a 13 anni eseguendo i Capricci di Paganini. A 15 ha vinto il Primo Premio al Concorso di Ginevra e due anni dopo è stato il primo vincitore assoluto dall’epoca della sua istituzione del Concorso Paganini di Genova.

Il suo vastissimo repertorio spazia dalla musica barocca a quella contemporanea. Compositori quali Sciarrino, Donatoni, Piston, Piazzolla, Xenakis gli hanno dedicato loro opere.

Suona regolarmente con le maggiori Orchestre e i più importanti Direttori, affiancando all’attività di Solista quella di Direttore d’Orchestra. In questa veste ha lavorato con le più importanti orchestre europee ed americane.

La passione per la musica da camera e l’interesse per i giovani lo hanno portato alla creazione del Quartetto Accardo nel 1992 e all’istituzione dei corsi di perfezionamento per strumenti ad arco della Fondazione Walter Stauffer di Cremona nel 1986 insieme a Bruno Giuranna, Rocco Filippini e Franco Petracchi.

Ha inoltre dato vita nel 1971 al Festival Le Settimane Musicali Internazionali di Napoli in cui - primo esempio assoluto - il pubblico era ammesso alle prove, e al Festival di Cremona, interamente dedicato agli strumenti ad arco.

Nel 1987 ha debuttato con grande successo come Direttore d’orchestra e successivamente ha diretto, fra l’altro, all’Opera di Roma, all’Opéra di Monte Carlo, all’Opéra di Lille, al Teatro di San Carlo a Napoli, al Festival Rossini di Pesaro, oltre a numerosi concerti sinfonici.

Oltre alle incisioni per la Deutsche Grammophon dei Capricci e dei Concerti per violino di Paganini con Charles Dutoit, Salvatore Accardo ha registrato per la Philips le Sonate e le Partite di Bach per violino solo, l’integrale dell’opera per violino e orchestra di Max Bruch con Kurt Masur, i concerti di Čajkovskij, Dvořák, Sibelius con Colin Davis, il concerto di Mendelssohn con Charles Dutoit e quelli di Brahms e Beethoven con Kurt Masur. Varie altre incisioni sono il frutto della collaborazione con le etichette ASV, Dynamic, EMI, Sony Classical, Collins Classic e Foné.

Nel corso della sua prestigiosa carriera Salvatore Accardo ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Premio Abbiati della critica italiana per le sue eccezionali interpretazioni. Nel 1982 il Presidente della Repubblica Pertini lo ha nominato Cavaliere di Gran Croce, la più alta onorificenza della Repubblica Italiana.

Il Conservatorio di Pechino lo ha nominato Most Honorable Professor ed è stato insignito dell’ordine “Commandeur dans l’ordre du mérit culturel”, la più alta onorificenza del Principato di Monaco. Nel 2002 gli è stato conferito il prestigioso premio “Una vita per la Musica”. Lo scorso Giugno il Kennedy Center di New York gli ha attribuito la “Gold Medal for the Arts 2017”.

In occasione delle celebrazioni del Bicentenario Paganiniano si è esibito in tutto il mondo suonando i 24 Capricci con il “Cannone”, violino di Guarneri del Gesù appartenuto a Niccolò Paganini.

Alla fine del 1996 Accardo ha ridato vita all’Orchestra da Camera Italiana (OCI), formata dai migliori allievi ed ex allievi dei corsi di perfezionamento dell’Accademia Walter Stauffer di Cremona. Con loro ha inciso, nel corso del 1997, per la Warner Fonit “Il violino virtuoso in Italia” e “I Capolavori per violino e archi,” dischi che segnano il debutto discografico dell’OCI.

Nel corso del 1999 Accardo ha realizzato, in collaborazione con EMI Classics e l’Orchestra da Camera Italiana, la registrazione dell’integrale dei Concerti per violino e orchestra di Paganini; per Foné il Concerto per la Costituzione e nel 2003 l’Integrale delle opere per violino di Astor Piazzolla in 3 super audio CD.

Dal 2007 ad oggi ha realizzato per Foné la seconda incisione delle Sonate e Partite per violino solo di Johann Sebastian Bach, la terza incisione dei 24 Capricci di Paganini (edizione originale) e la terza incisione delle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi (edizione Urtext) con l’OCI.

Tra il 2011 e il 2014 sono usciti per Deutsche Grammophon tre cofanetti dal titolo “L’Arte di Salvatore Accardo: una vita per il violino”, ritratto musicale dell’artista che raccoglie alcuni tra i più famosi brani della letteratura violinistica di ogni epoca. Inoltre nel dicembre 2014 Decca ha pubblicato il cofanetto “In Concert”, che raccoglie concerti per violino eseguiti dal Maestro per Philips Classics, insieme a numerose registrazioni disponibili per la prima volta in CD.

Nell’ambito di un vasto progetto editoriale, le Edizioni Curci hanno pubblicato i Concerti per violino n. 3, 4 e 5 di Mozart (riduzione per violino e pianoforte), il Concerto op. 35 di Čajkovskij e il Concerto op. 61 di Beethoven nella revisione e diteggiatura di Salvatore Accardo. Seguiranno gli altri concerti mozartiani e il Concerto op. 77 di Brahms.

Salvatore Accardo suona il violino Guarneri del Gesù “Hart” del 1730.

Michele Campanella

Biografia insolita. Sono napoletano di spirito, di famiglia, di scuola. Tendo al pessimismo ma mi salva l’autoironia. Già a cinque anni cercavo la Musica, improvvisavo da autodidatta, poi ebbi la straordinaria fortuna di incontrare un grande maestro; concluso il liceo classico, ho incominciato a fare sul serio: ho partecipato a un solo concorso pianistico internazionale e l'ho vinto. Per cinquant’anni ho cercato il Suono e ancora sono per strada. Ho molti autori “preferiti” eppure mi definiscono “specialista” di Franz Liszt. Non amo questa etichetta, naturalmente, ma stimo altamente l’uomo.

Ecco una sua sentenza che potrei prendere in prestito: «Tutto quello che si può fare è camminare diritto in tutta semplicità senza tanto spiegare agli altri il come e il perché…».

Nella mia vita ho incontrato persone meravigliose, non necessariamente musicisti. Vivo in Italia nonostante numerose controindicazioni me lo sconsiglierebbero. Insegno musica al pianoforte da quando avevo 37 anni, perché credo sia possibile farlo seriamente. Non mi chiamate pianista, preferisco il termine “musicista”: con il primo si pensa alle mani, con il secondo al cuore e al cervello. La cosa più bella che possa capitarmi è incontrare persone che ricordano un mio concerto di 40 anni fa: qualcosa è rimasto, dunque. Non intendo considerare la mia carriera terminata, credo invece che il meglio debba ancora arrivare e lavoro affinché ciò avvenga.

Oltre alla musica mi bastano pochissime cose: la mia famiglia, la lettura di tanti libri, le belle arti, le passeggiate nei boschi. Sono un discreto micologo e non ho mai avvelenato nessuno con i funghi. Ho dovuto arrendermi al computer, ma non possiedo un tablet.

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