Primo piano su Alessandro e Domenico Scarlatti, oggi giovedì 2 maggio alle ore 20.30 al Museo Diocesano di Donnaregina Nuova, con una delle più alte formazioni italiane specializzate per la musica barocca: la meravigliosa Accademia Bizantina diretta al clavicembalo dal vertice artistico Ottavio Dantone (nelle foto).
A proporre il prezioso capitolo, proseguendo con successo il percorso inaugurato dall'Odhecaton quindi assegnato alla Musica d’Insieme a Villa Pignatelli, è l'Associazione Alessandro Scarlatti nell'ambito della rassegna “100 anni di musica ininterrotta”, pensata per celebrare i 100 anni della gloriosa istituzione concertistica partenopea. L'appuntamento di stasera coincide tra l'altro con il 359 ° compleanno di Alessandro Scarlatti, alla cui figura dal 2010 è dedicato un appuntamento specifico per celebrarne l’anniversario dalla nascita. Ed è così che, in programma, ci sarà un repertorio mirato ad arte, tra l'altro recentemente inciso dall'Accademia Bizantina - per la prima volta ospite della Scarlatti oggi guidata dalla direzione artistica di Tommaso Rossi, per l'etichetta Arts: ossia, i Concerti grossi di Alessandro Scarlatti accanto a due Concerti grossi after Domenico Scarlatti di Charles Avison, autore del Settecento inglese che, in tali composizioni, trasfigurò appunto alcuni temi dalle miliari Sonate dello Scarlatti figlio, attestandone la fama anche su piazza britannica.
Quanto agli interpreti: l’Accademia Bizantina è stata fondata a Ravenna nel 1983 con l’intento di “fare musica come un grande quartetto”. Di qui la gestione autonoma dei propri componenti custodi e garanti di quell’approccio interpretativo cameristico che ne ha sempre contraddistinto la qualità. Tra le figure che ne hanno da subito sostenuto la formazione e la crescita si annoverano Jorg Demus, Carlo Chiarappa, Riccardo Muti e Luciano Berio. A seguire, la formazione ha potuto disporre dell’apporto e del contributo artistico di musicisti esperti e dotati, fra i quali il violinista Stefano Montanari che, per oltre vent’anni, è stato parte integrante del gruppo. Tutto ciò ha permesso all’Ensemble di specializzarsi nell’esecuzione del repertorio musicale dal Sei all'Ottocento, suonando sempre su strumenti originali.
L'ingresso stabile di Ottavio Dantone nell’Accademia Bizantina, in qualità di clavicembalista, si registra invece nell'anno 1989. Nel 1996 viene nominato direttore musicale e artistico divenendo, fra ricerca filologica e prassi esecutiva, il garante del prestigio e della qualità artistica dell’Ensemble. Nel corso dell’ultimo ventennio, proprio come in un “mosaico bizantino”, la competenza, la fantasia e la raffinatezza di Dantone, sono andate fondendosi con l’entusiasmo e la complicità artistica di ogni singolo strumentista del gruppo dando corpo e sostanza ad interpretazioni che hanno permesso all’orchestra di essere accreditata come uno dei più prestigiosi Ensemble del panorama musicale internazionale.
Il concerto di stasera, oltre al legame con il giorno della nascita del compositore palermitano che dà il nome all'Associazione, è stato formulato in realtà anche per ricordare l’attenzione costante dell’Associazione Scarlatti per la musica antica, da sempre elemento trainante, così come nelle intenzioni dei fondatori Emilia Gubitosi e Franco Michele Napolitano, a partire dallo slancio iniziale che ha portato alla fondazione dell’Associazione stessa. «La nostra è una civiltà in grado di apprezzare l’arte legata al passato - dichiara a tal merito Ottavio Dantone - perché portatrice di una memoria che è legata alla nostra identità culturale. Se così non fosse, dovremmo cancellare tutto di volta in volta. Inoltre, la musica barocca ha nel suo stesso significato un’attualità senza tempo: le emozioni che si provavano trecento anni fa sono le stesse di oggi, basta saperle comunicare. Gioia, rabbia, furore, amore e odio sono cose che esistevano all’ora come oggi, quindi, ci si può tranquillamente emozionare ancora con gli stessi sistemi musicali. Chiaramente è molto importante che la musica barocca non venga eseguita a caso. Quella che sembra un’arte molto creativa e libera, in realtà, racchiude uno studio molto approfondito. Io ho studiato 25 anni le figure retoriche non per essere più bravo degli altri, ma per sentirmi libero di esprimermi all’interno di quei codici. Questa libertà la si ottiene solo con lo studio e mi riferisco anche all’improvvisazione: solo dopo aver accumulato una tale quantità di formule si può riusarle in maniera spontanea, non si può pensare di improvvisare a caso perché non ne uscirebbe fuori nulla di coerente».
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Biglietti Biglietto intero : €20
Biglietto ridotto per i Soci della Associazione Scarlatti : € 15
Biglietto Under 25 :€ 5 last minute
I biglietti sono in vendita online sul cicuito Ticketonline
Per informazioni: www.associazionescarlatti.it; info@associazionescarlatti.it
Infoline . 081 406011
Programma
Giovedì 2 maggio 2019 – Museo Diocesano di Donnaregina Nuova – ore 20.30
359 candeline per Alessandro Scarlatti - Omaggio ad Alessandro e Domenico Scarlatti
Alessandro Scarlatti (1660-1725)
Concerto grosso n. 1 in fa minore ‘
Concerto grosso n. 2 in do minore
Concerto grosso n. 3 in fa maggiore
Charles Avison (1709-1770)/Domenico Scarlatti (1685-1757)
Concerto grosso n. 3 in re minore
* * *
Alessandro Scarlatti
Concerto grosso n. 4 in sol minore
Concerto grosso n. 5 in re minore
Concerto grosso n. 6 in mi maggiore
Charles Avison/Domenico Scarlatti
Concerto grosso n. 5 in re minore
Accademia Bizantina
Alessandro Tampieri primo violino
Andrea Rognoni, Lisa Ferguson violini primi
Mauro Massa, Heriberto Delgado, Paolo Zinzani, violini secondi
Diego Mecca, Alice Bisanti viole
Emmanuel Jacques, Paolo Ballanti violoncelli
Giovanni Valgimigli violone
Simon Linné liuto
Ottavio Dantone clavicembalo e direttore
Accademia Bizantina
L’Accademia Bizantina nasce a Ravenna nel 1983 con l’intento programmatico di “fare musica come un grande quartetto”. Oggi come allora, il gruppo è gestito in modo autonomo dai propri componenti custodi e garanti di quell’approccio interpretativo cameristico che lo ha sempre contraddistinto.
Molte le personalità di spicco del mondo musicale che ne hanno sostenuto la formazione e la crescita: Jorg Demus, Carlo Chiarappa, Riccardo Muti e Luciano Berio. Nel corso degli anni hanno potuto disporre dell’apporto e del contributo artistico di musicisti esperti e dotati, come il violinista Stefano Montanari, che per oltre vent’anni è stato parte integrante del gruppo. Tutto ciò ha permesso all’Ensemble di specializzarsi nell’esecuzione del repertorio musicale del XVII, XVIII e XIX secolo suonando su strumenti originali.
Nel corso degli anni ha saputo distinguersi da altre compagini e conquistare un posto di rilievo nelle preferenze del pubblico e della critica, adottando un proprio stile interpretativo che trae la ragion d’essere nella ricerca e nell’appropriazione di un linguaggio e di una prassi esecutiva “comune e condivisa” che presuppone una attenta lettura della partitura e predilige l’accuratezza stilistica dell’esecuzione, come nella più nobile tradizione cameristica italiana.
Ottavio Dantone entra a far parte stabilmente del gruppo nel 1989 in qualità di clavicembalista e nel 1996 viene nominato direttore musicale e artistico divenendo il garante del prestigio e della qualità artistica dell’Ensemble.
Sotto la sua guida esperta continua il percorso di focalizzazione e di specializzazione nell’ambito della musica antica con l’intento di coniugare ricerca filologica e studio della prassi estetica interpretativa ed esecutiva del Barocco.
Nel corso dell’ultimo ventennio, proprio come in un “mosaico bizantino”, la competenza, la fantasia e la raffinatezza di Dantone, sono andate fondendosi con l’entusiasmo e la complicità artistica di ogni singolo strumentista del gruppo dando corpo e sostanza ad interpretazioni che hanno permesso all’orchestra di essere accreditata come uno dei più prestigiosi Ensemble del panorama musicale internazionale.
Dal 1999, anno di esecuzione della prima opera in forma scenica - il “Giulio Sabino” di G.
Sarti - Accademia Bizantina si è specializzata nella riscoperta e nell’esecuzione del repertorio operistico barocco, proponendo, oltre ai titoli di cartellone più importanti, titoli mai eseguiti in tempi moderni.
L’ensemble si esibisce nelle sale da concerto e nei festival internazionali più prestigiosi.
Le numerose incisioni per Decca, Harmonia Mundi e Naïve, sono state più volte premiate da riconoscimenti dome il Diapason d’Or, il Midem e da una nomination ai Grammy Music Award per “Purcell - O Solitude” con Andreas Scholl.
Particolarmente significative le collaborazioni intraprese con i violinisti Viktoria Mullova e
Giuliano Carmignola ed il controtenore Andreas Scholl che hanno portato alla realizzazione di importanti tour internazionali e a progetti discografici per Onyx, Deutsche Grammophon, Harmonia Mundi e Decca.
A settembre 2018 il CD “Agitata” inciso con Delphine Galou ha vinto il prestigioso Gramophone Award come miglior recital dell’anno.
Ottavio Dantone
Dopo essersi diplomato al conservatorio G. Verdi di Milano in organo e clavicembalo, ha intrapreso giovanissimo la carriera concertistica segnalandosi presto all’attenzione della critica come uno dei clavicembalisti più esperti e dotati della sua generazione.
Nel 1985 ha ottenuto il premio di basso continuo al concorso internazionale di Parigi e nel 1986 è stato premiato al concorso internazionale di Bruges. E’ stato il primo italiano ad aver ottenuto tali riconoscimenti a livello internazionale in ambito clavicembalistico.
Profondo conoscitore della prassi esecutiva del periodo Barocco, dal 1996 è il Direttore Musicale dell’Accademia Bizantina di Ravenna con la quale collabora dal 1989.
Sotto la sua direzione l’Accademia Bizantina, nel giro di pochi anni, si afferma come uno degli Ensemble di musica barocca con strumenti antichi più noti ed accreditati nel panorama internazionale.
Nel corso dell’ultimo ventennio, Ottavio Dantone ha gradualmente affiancato alla sua attività di solista e di leader di gruppi da camera, quella di Direttore d’Orchestra, estendendo il suo repertorio al periodo classico e romantico.
Il suo debutto nella direzione di un’opera lirica risale al 1999 con la prima esecuzione in tempi moderni del “Giulio Sabino” di Giovanni Sarti al teatro Alighieri di Ravenna con la sua Accademia Bizantina.
La sua carriera lo ha successivamente portato ad accostare al repertorio più conosciuto la riscoperta di titoli meno eseguiti o in prima esecuzione moderna nei festival e nei teatri più importanti del mondo tra cui Teatro alla Scala di Milano, Glyndebourne Festival Opera, Teatro Réal di Madrid, Opéra Royale Versailles, Opera Zurich ed London Proms.
Ha inciso, sia come solista che come direttore, per le più importanti case discografiche: Decca, Deutsche Grammophon, Naïve e Harmonia Mundi ottenendo premi e riconoscimenti prestigiosi dalla critica internazionale.