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  • di Paola De Simone

Mancano soltanto tre giorni al grande, atteso esordio di Cecilia Bartoli al Teatro San Carlo di Napoli, palcoscenico sul quale il mezzosoprano romano naturalizzato svizzero salirà per la prima volta in concerto venerdì 8 marzo (ore 18) in data unica e straordinaria per affrontare con la sua virtuosissima voce d'oro e velluto, in grado di volare dal grave all'acuto sfidando fioriture, stili, accenti ed espressioni di ogni sorta, un ampio itinerario dal titolo “Arie d’opera tra Settecento e Ottocento”, accanto all’Orchestra barocca Les Musiciens du Prince diretta da Andrés Gabetta.

In realtà, non un debutto partenopeo in assoluto - nell'anno 1990 interpretò due diversi ruoli al Teatro Mercadante ex del Fondo, ossia Giannetta nelle Cantatrici villane di Valentino Fioravanti con targa San Carlo e, tre mesi dopo, Despina nel Così fan tutte di Mozart per le Settimane di Musica d’Insieme dirette da Salvatore Accardo, con un Roberto De Simone che ebbe subito a segnalarne lo speciale talento all'allora sovrintendente Canessa – ma l'evento non ha precedenti sulle assi del Lirico napoletano dove tra l'altro la Bartoli, figlia d’arte (la madre, Silvana Bazzoni, soprano e sua prima insegnante; il padre, Angelo, era tenore), Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Membro onorario della London Royal Academy of Music, della Royal Swedish Academy of Music e Honorary Doctor dell’University College di Dublino, nel 2012 Direttore artistico del Festival di Pentecoste di Salisburgo e unica donna ad aver cantato con il Coro della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”, arriva dall'alto di una luminosissima carriera che fin qui ha raccolto entusiasmi e trionfi in ogni altra parte del mondo. Vincendo inoltre cinque Grammy Awards, vendendo oltre dodici milioni di dischi con etichetta Decca e mettendo a segno una miriade di progetti originalissimi fra il repertorio barocco dei mitici castrati, il teatro di Gluck, Salieri e tanto altro ancora dando forma e voce, grazie a un'estensione impressionante e a un virtuosismo tecnico-espressivo mozzafiato, ad eroi e fantesche, a tante donne mozartiane e in special modo rossiniane, con vette nell'amatissima Angelina della Cenerentola. Un ruolo, quest'ultimo, del quale aveva già offerto un assaggio fra amici e in anteprima unitamente ad alcuni cammei d'arte napoletani (Non ti scordar di me di Ernesto De Curtis e Santa Lucia luntana di E. A. Mario, cult dei primi decenni del Novecento interpretati da Gigli, Pavarotti, Murolo e dal più recente Kaufmann) accompagnata al pianoforte da Maurizio Iaccarino durante la preziosa serata organizzata in suo onore lo scorso 21 giugno dal rossinologo Sergio Ragni nella propria casa-museo nella Villa Belvedere (a seguire, nei video inediti registrati e realizzati nell'occasione per la Quinta giusta). Dunque nella stessa giornata della conferenza-stampa al San Carlo per presentare l'intera Stagione e l'evento di venerdì prossimo realizzato grazie al contributo del Concerto d'Imprese. E non a caso proprio Angelina, con la celebre scena e rondò “Nacqui all’affanno… non più mesta”, va a siglare il programma proposto al San Carlo dopo aver toccato le radici del canto barocco con arie di Vivaldi ("Quell'augellin" dal dramma pastorale La Silvia, l’intensa "Non ti lusinghi la crudeltade" con oboe obbligato dal Tito Manlio, "Gelosia, tu già rendi" dall’Ottone in Villa e "Sol da te mio dolce amore" dall’Orlando furioso), di Porpora ("Nobil onda" dall’Adelaide) e di Händel ("Lascia la spina", quasi identica alla celeberrima “Lascia ch’io pianga” del Rinaldo, dall’Oratorio Il Trionfo del Tempo e del Disinganno più l’aria "Mi deride ... Desterò dall'empia dite" dall’Amadigi di Gaula). Per poi cantare dal secondo Settecento il Mozart delle "Nozze" (l'arietta di Cherubino "Voi che sapete") e della "Clemenza" (l’aria di Sesto "Parto, parto"), fino a toccare un doppio Rossini con la Canzone del salice e la Preghiera di Desdemona “Assisa a piè d’un salice” - “Deh, calma, o Ciel nel sonno” dall'Otello, più la Cenerentola con "Tutto è deserto ... Un soave non so che" e la citata scena con Rondò.

Alle spalle del Concerto napoletano, intanto, c'è un progetto ancora più ampio e importante, particolarmente sostenuto dall'attuale sovrintendente Rosanna Purchia, annunciato appunto lo scorso giugno in sede di conferenza-stampa e nel corso dell'intervista rilasciata a chi scrive per altra testata (si rinvia al blog di Connessi all'Opera e al link https://www.connessiallopera.it/interviste/2018/il-barocco-e-come-il-jazz-follia-e-improvvisazione-intervista-a-cecilia-bartoli/). Vale a dire, il progetto triennale sul Barocco che, nel segno di Händel e a suo nome, vedrà collaborare la Scala di Milano e il San Carlo di Napoli in un'inedita intesa finalizzata a riportare il grande repertorio radicato nella Scuola musicale partenopea nei suoi luoghi deputati, e da lì nel mondo. Idea e proposta di coinvolgere la città del Golfo sarebbero state appunto sue. «Fui chiamata dai vertici della Scala per disegnare il progetto - spiega Cecilia Bartoli - e subito feci presente l'esigenza di un’iniziativa pluriennale che coinvolgesse non solo la Fondazione scaligera, ma un Teatro maggiormente legato per storia a quel leggendario repertorio barocco dei grandi castrati quale appunto il San Carlo. E così iniziai a parlarne con il sovrintendente Pereira, con l’idea di attivare una collaborazione con il Lirico di Napoli». Tre in titoli in cantiere e tutti di Händel, ossia Giulio Cesare in Egitto, Semele e Ariodante. «Sarà un vero scambio di competenze e di condivisioni attraverso la musica ma anche - prosegue - il volano giusto per riportare l’Italia delle Fondazioni al centro del mondo così come, nel Settecento, l’opera italiana e napoletana aveva garantito in Europa una centralità assoluta. L’Italia - ribadisce la celebre artista - è il luogo dove la musica barocca e l’opera hanno visto la luce e, già solo per questo, dovremmo esserne orgogliosi. Ma è da Napoli che si diffuse per molti anni la grande musica e tanti compositori napoletani portarono i loro splendidi lavori fino alle più lontane città europee. La musica barocca è un patrimonio italiano immenso, che necessita dunque di essere riscoperto ed eseguito. Innanzitutto pensando ai giovani».

Completano il programma alcune pagine strumentali esclusivamente affidate all’Orchestra barocca da lei stessa fondata e artisticamente guidata in collaborazione con il direttore dell’Opéra De Monte-Carlo, Jean-Louis Grinda, sotto l’alto patronato del Principe Alberto II e della Principessa Carolina di Monaco. In ascolto, dunque, il primo Allegro dalla Primavera di Vivaldi, l’Allegro assai con moto dalla Sinfonia op. XII n. 4 di Boccherini, l’Ouverture dall’Ariodante di Händel e, in legame ancor più interessante, l’Ouverture dal Don Chisciotte di Manuel García, compositore e tenore di origini sivigliane attivo in Europa e a Napoli negli anni del Rossini (dal 1812 al 1816) del quale si esegua il Temporale per introdurre il capitolo dedicato alla sua meravigliosa Cenerentola.

Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte

CECILIA BARTOLI IN CONCERTO

con LES MUSICIENS DU PRINCE

Direttore | Andrés Gabetta

Mezzosoprano | Cecilia Bartoli

Les Musiciens du Prince

“Arie d’opera tra Settecento e Ottocento”

Antonio Vivaldi

Primavera RV 269 - I Allegro

"Quell'augellin" da La Silvia RV 734

"Non ti lusinghi la crudeltade" da Tito Manlio RV 738

"Gelosia, tu già rendi" da Ottone in Villa RV 729

"Sol da te mio dolce amore" da Orlando furioso RV 728

Nicola Porpora

"Nobil onda" Aria di Adelaide da Adelaide (1723)

Luigi Boccherini

Allegro assai con moto dalla Sinfonia op. XII, n 4 in re minore

Wolfgang Amadeus Mozart

"Voi che sapete", Arietta di Cherubino da Le Nozze di Figaro

"Parto, parto", Aria di Sesto da La Clemenza di Tito (1791)

Georg Friedrich Händel

Ouverture da Ariodante

"Lascia la spina", Aria di Piacere da Il Trionfo del Tempo e del Disinganno

"Mi deride ... Desterò dall'empia dite" da Amadigi di Gaula

Manuel García

Ouverture da Don Chisciotte (1829)

Gioachino Rossini

“Assisa a piè d’un salice”

Preghiera: “Deh, calma, o Ciel nel sonno”, Aria di Desdemona da Otello (1816)

"Temporale" da La Cenerentola (1817)

"Tutto è deserto ... Un soave non so che" Duetto Angelina - Ramiro da La Cenerentola

Ouverture da La Cenerentola (1817)

“Nacqui all’affanno… non più mesta”, scena e rondò di Angelina da La Cenerentola

CECILIA BARTOLI

Quando Cecilia Bartoli canta, le cose sono diverse. I critici cercano le metafore, perchè il loro consueto vocabolario non è sufficiente per descrivere adeguatamente la sua arte. Alcuni sospettano che "nasconda un nido di usignoli" nella sua laringe, mentre altri sostengono che l'unico modo per renderle omaggio è farle "dichiarazioni d'amore".

Il fenomeno Bartoli non può essere racchiuso in parole prosaiche né in fatti e immagini semplici,, sebbene quest'ultime possono almeno illustrare i potenti effetti del suo fare musica.

Più di dodici milioni di registrazioni audio e video realizzati esclusivamente da DECCA e venduti in tutto il mondo fanno di lei l'artista classico più richiesto di oggi. Ma Cecilia Bartoli è diventata una delle cantanti più amate della sua generazione senza che abbia fatto concessioni alle richieste del mercato. Sempre desiderosa di scoprire un nuovo repertorio, ha trasformato progetti pensati su argomenti rari in successi globali: The Vivaldi Album, Italian Arias (Gluck), The Salieri Album, Opera proibita, Maria, Sacrificium, Mission e St Petersburg hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti in molti paesi inclusi ben cinque Grammy.

Tournée concertistiche portano regolarmente il mezzosoprano italiano nelle principali sale da concerto in Europa, America, Asia e Australia. Più recentemente, ad accompagnare Cecilia nei suoi viaggi attraverso la ‘musica dimenticata’ sono ensembles come Akademie für Alte Musik Berlin, Les Arts Florissants, I Barocchisti, Der Concentus Musicus Wien, Das Freiburger Barockorchester, Kammerorchester Basel, Les Musiciens du Louvre e l'Orchestra di Zürcher La Scintilla, tra gli altri. Naturalmente, lavora anche con le principali orchestre sinfoniche, tra cui spicca la collaborazione con la Filarmonica di Vienna. Nell'estate 2016 è stata creata – con la sua direzione artistica - una nuova orchestra d'epoca, "Les Musiciens du Prince - Monaco". Con sede all'Opéra de Monte-Carlo, questo ensemble è orgoglioso del patronato delle Loro altezze reali, il Principe Alberto II e la Principessa Carolina di Monaco. Nel corso degli anni, Cecilia è sui più prestigiosi palcoscenici internazionali tra cui il MET di New York, la Royal Opera House- Covent Garden, la Scala, la Bavarian State Opera di Monaco, l'Opera di Zurigo, il Théâtre des Champs-Élysées di Parigi. Nel 2012, Cecilia Bartoli diventa direttore artistico del Salzburg Whitsun Festival, dove il suo contratto è stato prorogato fino al 2021. A Salisburgo cecilia ha trovato un palcoscenico ideale dove poter coniugare l'eccellenza artistica con una straordinaria abilità progettuale, che ha influenzato assai positivamente il suo percorso artistico: infatti il suo debutto come Norma nel 2013 segna un momento fondamentale della sua carriera.

Anche le esibizioni successive hanno affascinato il pubblico: nel 2018, ad esempio, ha interpretato il ruolo di Isabella nella nuova produzione di L'Italiana in Algeri di Rossini. Quest'anno interpreterà il ruolo del protagonista in Alcina di Handel sul palcoscenico di Salisburgo. Sempre nel 2018 Cecilia Bartoli e la sua etichetta Decca festeggiano 30 anni di collaborazione. Questo evento celebra il passato, il presente e il futuro di Cecilia nella Decca, con tre uscite e la nuova etichetta "Decca -mentored by Bartoli".

Nata a Roma, Cecilia Bartoli non ricorda di aver mai avuto piani particolari per una carriera, ma il semplice desiderio di fare musica. Sua madre, Silvana Bazzoni, ha iniziato a mostrarle come cantare e sarebbe dovuta rimanere la sua unica insegnante.

Fin da subito ha avuto al suo fianco Daniel Barenboim, Riccardo Muti, Herbert von Karajan e Nikolaus Harnoncourt, tutti felici di lavorare con lei. L'artista ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio musicale Léonie Sonning (2010), il premio Herbert von Karajan (2012) e il premio Polar Music (2016).

LES MUSICIENS DU PRINCE

L'ensemble barocco Les Musiciens du Prince-Monaco è stato creato nella primavera del 2016 all'Opera di Monte-Carlo, da un'idea di Cecilia Bartoli in collaborazione con Jean-Louis Grinda, direttore del teatro. Questo progetto ha ricevuto il sostegno immediato di Sua Altezza Reale il Principe Alberto II e Sua Altezza Reale la Principessa di Hannover. Da allora, Les Musiciens du Prince-Monaco e Cecilia Bartoli hanno girato i più grandi teatri d'Europa, acclamati da pubblico e critica.

Performer e direttore artistico, Cecilia Bartoli ha raccolto i migliori musicisti internazionali, specializzati in strumenti d'epoca, per formare un'orchestra che facesse rivivere la tradizione musicale di corte delle grandi dinastie principesche, reali e imperiali in tutta Europa nei secoli XVII e XVIII.

La visione artistica di Cecilia Bartoli è indirizzata verso i più grandi compositori del periodo barocco, come Händel e Vivaldi, ma abbraccia anche il repertorio rossiniano. Desidera, attraverso un lavoro di ricerca su decine di opere eseguite molto raramente o mai, suscitare la curiosità del pubblico con un'orchestra caratterizzata da una flessibilità e una ricchezza di sfumature molto diversi da quelli di un'orchestra moderna.

Il concerto inaugurale si è svolto l'8 luglio 2016 nella Cour d'Honneur del Palais de Monaco alla presenza della famiglia reale. Nel novembre dello stesso anno, Les Musiciens du Prince-Monaco e Cecilia Bartoli hanno iniziato il loro primo tour in tutta Europa con il medesimo programma del concerto inaugurale.

Nel 2017, per celebrare il bicentenario dalla nascita de La Cenerentola, Cecilia Bartoli e l'ensemble, sotto la direzione musicale di Gianluca Capuano, hanno iniziato il loro secondo tour europeo. Si sono esibiti anche a Salisburgo, offrendo una versione scenica di Ariodante e una versione da concerto de La Donna del lago.

Per la stagione 2017-2018, Jean-Louis Grinda, direttore dell'Opera di Monte-Carlo, ha programmato La Cenerentola, diretto da Gianluca Capuano con Les Musiciens du Prince Monaco e Cecilia Bartoli, nella versione storica di Jean-Pierre Ponnelle. Le quattro recite sono state sold-out.

Nel maggio 2018, Les Musiciens du Prince Monaco si sono esibiti a Salisburgo e Pavia con Javier Camarena. Hanno eseguito il programma, inserito nel CD registrato con il tenore messicano, prodotto dalla Cecilia Bartoli - Music Foundation e pubblicato da Decca. Dopo il concerto su musiche di Vivaldi del 25 luglio 2018, hanno iniziato da settembre, un tour che li condurrà tra gli altri, in Svizzera, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi, Francia, in Austria, Italia e Germania, prima con un nuovo rifacimento de La Cenerentola e poi con il programma di concerti su Vivaldi. Nel giugno 2019, saranno a Salisburgo con l’Alcina di Haendel, e un concerto dal titolo "Farinelli and Friends", in cui, Philippe Jaroussky, Cecilia Bartoli e altri artisti, renderanno omaggio al più famoso castrato di tutti i tempi.

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