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Paola De Simone​ ​​ ​

Da stasera (ore 20) e per sei recite fino a giovedì 28 febbraio torna al Teatro San Carlo Un ballo in maschera (nella foto d'apertura), il bel titolo verdiano che nel 1994 vide trionfare sul palco del Lirico partenopeo l'insuperato Riccardo di Luciano Pavarotti e opera che ritorna facendo in qualche modo eco alla "ricostruzione ipotetica" elaborata quindici anni fa dal recentemente scomparso Philip Gossett presentandola, con Ilaria Narici, appunto in prima italiana a Napoli nel 2004 dopo l'esordio a Göteborg nel 2002 con il titolo primigenio di "Gustavo III", ossia puntando a restituire quel che Verdi avrebbe portato in scena al San Carlo ai primi del 1858 se l'attentato di Felice Orsini a Napoleone III non ne avesse reso troppo attuale e dunque scottante l'argomento. Di qui la censura e la versione Gossett-Narici realizzata contaminando le tracce studiate su fonti precise: l'abbozzo completo dell'opera risalente agli ultimi mesi del 1857 e la versione manoscritta definitiva del Ballo in maschera completa però delle correzioni rimaste sull'originale inizialmente destinato al pubblico di Napoli.

Anche stavolta la prospettiva, con produzione targata Malmö Opera e Opera di Roma, sarà in effetti vicina a quell'originale, almeno in termini drammaturgici e scenici ripristinandone sia l’ambientazione nella Svezia del 1792, sia i nomi della prima stesura del libretto di Antonio Somma. La versione originale, quella precedente ai drastici tagli dettati dalla censura, era infatti basata sul testo di Eugene Scribe, ovvero Gustave III, ou le bal masque (Parigi 1833) che, a sua volta, si ispirava al regicidio subito dal sovrano di Svezia, Gustavo III – uomo illuminato e di grande levatura culturale - in occasione di un ballo mascherato la sera del 16 marzo 1792. Per le note e già citate vicende legate alla censura, Verdi fu costretto a presentare lo spettacolo a Roma, l’anno dopo, con una nuova ambientazione che proprio nulla c'entrava, Boston alla fine del XVII secolo.

«Ognuno può facilmente immaginare quanto invasive possano essere state le ingerenze censorie - dichiara in merito Leo Muscato (nella seconda foto), il regista pugliese formatosi nella compagnia di Luigi De Filippo e lo scorso anno saltato per la lirica in primo piano con la sua contestata Carmen al Maggio Fiorentino dal finale anti-femminicidio (non solo la protagonista non moriva, ma era lei ad uccidere sparando a Don José) ma con finale scivolato in "prima" per un colpo non partito, quindi autore dell'allestimento che vedremo da stasera - ma fino a che non le si tocca con mano non si riesce davvero a capire quali enormi compromessi dovevano accettare i compositori, poeti e letterati. Quello che sembra giusto e necessario fare, spesso non è quello che un compositore può permettersi. E nemmeno potremo capire fino in fondo quanto realmente si modifichi il senso dell’opera cambiando ambientazione ed epoca». E aggiunge: «Ci è sembrato doveroso conservare la distanza temporale voluta da Verdi che ambienta la sua storia nel 1792, in una corte sfarzosa e divertente. Ballo, inoltre ha tutti gli archetipi delle fiabe. C’è il Re, la sua amata, il suo migliore amico, la strega cattiva, il bosco pericoloso, il castello, il ballo. Ci sono l’amore, l’odio, il tradimento, l’onore, il tragico, il romantico. Per questo il nostro incipit è C’era una volta…».

A dirigere Un ballo in maschera sarà Donato Renzetti, sul podio dell’Orchestra e del Coro (maestro del Coro Gea Garatti) del Teatro di San Carlo.

Cast di buona caratura con Roberto Aronica e Celso Albelo che si alterneranno nei ruoli di Gustavo III Re di Svezia (Riccardo), Carlo, Duca di Ankastrom (Renato) avrà la voce di Luca Salsi quindi di Seung-Gi Jung, Carmen Giannattasio e Susanna Branchini vestiranno i panni di Amelia, Ulrica, invece, avrà come interpreti Agostina Smimmero e Anastasia Boldyreva, Oscar Anna Maria Sarra e Marina Monzò.

Scene e costumi sono rispettivamente a firma di Federica Parolini e Silvia Aymonino.

Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte

Giuseppe Verdi/

UN BALLO IN MASCHERA

Opera in tre atti su libretto di Antonio Somma, da Gustave III, ou Le Bal masqué (1833) di Eugène Scribe.

Direttore | Donato Renzetti

Maestro del Coro | Gea Garatti Ansini

Regia | Leo Muscato

Scene | Federica Parolini

Costumi | Silvia Aymonino

Luci | Alessandro Verazzi

Movimenti coreografici | Alessandra De Angelis

Assistente alla Regia | Niklas Johansson

Interpreti

Gustavo III Re di Svezia (Riccardo), Roberto Aronica (22, 24, 27 febbraio 2019) / Celso Albelo (23, 26, 28 febbraio 2019)

Carlo, Duca di Ankastrom (Renato), Luca Salsi (22, 24, 26, 28 febbraio) / Seung-Gi Jung (23, 27 febbraio 2019)

Amelia, Carmen Giannattasio (22, 24, 27 febbraio 2019) / Susanna Branchini (23, 26, 28 febbraio 2019)

Ulrica, indovina, Agostina Smimmero (22, 24, 26, 28 febbraio 2019) / Anastasia Boldyreva (23, 27 febbraio 2019)

Oscar, Anna Maria Sarra (22, 26, 27, 28 febbraio 2019) / Marina Monzò (23, 24 febbraio 2019)

Il Conte Horn (Sam), Laurence Meikle

Il Conte Ribbing (Tom), Cristian Saitta

Cristiano, un marinaio (Silvano), Nicola Ebau

Un Giudice, Gianluca Sorrentino

Orchestra, Coro e Balletto del Teatro di San Carlo

Coproduzione Malmö Opera e Teatro dell’Opera di Roma

venerdì 22 febbraio 2019, ore 20.00

sabato 23 febbraio 2019, ore 19.00

domenica 24 febbraio 2019, ore 17.00

martedì 26 febbraio 2019, ore 20.00

mercoledì 27 febbraio 2019, ore 18.00

giovedì 28 febbraio 2019, ore 18.00

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