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Paola De Simone

Limpida e autentica nella definizione dei suoni, esatta per stile e intelligenza formale, veloce negli scatti del ritmo quanto pregnante nella tornitura delle dinamiche, dei colori, degli affondi espressivi. Erano anni che non ascoltavamo a Napoli Mariangela Vacatello (nelle foto), ex enfant prodige nata a Castellamare di Stabia, debutto napoletano non ancora diciottenne con il Primo Concerto di Chopin, nel 1999 al Politeama, al fianco della parimenti esordiente Orchestra Regionale della Campania diretta da Bruno Aprea grazie all'Accademia Musicale Napoletana (primo video in basso, pubblicato da YouTube) e ad oggi fra i nostri migliori talenti di pura formazione italiana forte di un intenso e al contempo scultoreo pianismo sfoderato con bel temperamento in occasione del suo applauditissimo, primo recital in assoluto e in data unica proposto in stagione sul palcoscenico del Teatro San Carlo.

In programma, intanto, già presenti le premesse per comprenderne le peculiarità tecnico-interpretative e i percorsi compiuti, diviso il tracciato com’è e senza intervallo fra la sua attenzione di sempre per il repertorio più moderno e pagine "basic" della letteratura pianistica. Vale a dire: la preziosa Musica Ricercata di György Ligeti composta negli anni 1951-1953, articolata in undici brani generati entro un’indagine per aumentazione, ossia utilizzando solamente due note su ritmi e registri diversi quindi, tre, quattro e così via fino al totale delle dodici note nell’ultimo, il tutto citando formule e stili più disparati (dal percussivo ostinato ad una surreale parodia del valzer "del minuto" di Chopin, da Frescobaldi a Bartók, Šostakovič e alle ricerche di Stockhausen e Boulez, fino alle incursioni nell’elettrica e nel jazz), seguita dalla non difficile Sonata “cult” ma a maggior ragione rischiosa "Al chiaro di luna" di Beethoven per poi concludere con un tassello miliare del suo cammino artistico, la formalmente monolitica e arcana Sonata in si minore di Liszt (nel secondo video in basso, pubblicato da YouTube).

Appena spentesi le luci in sala, e non ancora concentratosi del tutto il pubblico, Mariangela Vacatello avvolta nel suo lungo abito dorato ha rapidamente raggiunto con passi ampi e spediti il gran coda sul palco, staccando a bruciapelo le veloci ottave sciolte e in fortissimo poste alla base della singolare architettura novecentesca di Ligeti. E da lì la scansione misurata ma vertiginosa di misteriosi silenzi, acuminati staccati in controtempo, tra sforzati e crescendi, rubati e stringendo, scarti metrici, ribattuti furenti, lunghi ostinati e aumentazioni improvvise atte a teatralizzare l'ingresso di ogni nuovo elemento, dipanando con viva plasticità e salda padronanza una costruzione che si alimenta e si avvita attraverso l'indagine, sulle note e sugli stili, gettando un ponte impressionante dal contrappunto barocco alla sensibilità sperimentale degli autori a noi più vicini. Momento senz'altro più scoperto e dunque cartina al tornasole in programma, la Sonata beethoveniana non ha che confermato la bella veracità di tempra della pianista Mariangela Vacatello, mettendo a segno un Adagio sostenuto giustamente "camminato" e raccontato evidenziandone con cura delicata le tinte velate e sublimi, il gioco tutto ritmo ed equilibri nell'Allegretto, il volo deciso e nitido ma veloce e leggero del Presto agitato finale.

Al termine la solida lucidità formale e concettuale che, nell'unica e complessa Sonata scritta da Liszt, ha perfettamente lasciato intendere, dell'interprete in campo, quanto ogni pur minimo parametro sonoro si carichi di peso e significato in virtù della sua non comune consapevolezza pianistica, attraverso la morbida bellezza del suono perlaceo o la forza a taglio negli attacchi, l'intensità degli affondi o l'efficace ricerca di equilibrio fra i piani dinamici, la concentrazione che la vede raccogliersi com un riccio sulla tastiera per tirar fuori la possente sezione fugata. Tanti e meritati gli applausi al termine da un Teatro praticamente pieno e due bis, con chiusa dedicata al canto della Napoli di Santa Lucia.

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