Concerto da non perdere, quello proposto oggi, giovedì 13 dicembre alle ore 18.00, nella Chiesa interna del cortile monumentale della Certosa di San Martino, dalla Fondazione Pietà de’ Turchini in collaborazione con la Soprintendenza del Polo Museale e gli amici del Museo di San Martino, con focus sulle “Cantate napoletane per la notte sacra”.
Il programma, dunque disegnato in omaggio alla tradizione delle composizioni per l’Avvento e la Natività a firma dei grandi maestri della Scuola Musicale Napoletana nel “secolo d’oro” di questa, tra il Seicento e il Settecento. Le “Cantate”, è infatti affidato a una delle voci attualmente in assoluto primo piano europeo per il repertorio barocco: è il soprano Roberta Mameli (nella foto d'apertura) che, eccezionalmente a Napoli per l'occasione, sarà accompagnata dall’ensemble creato e prodotto dalla Fondazione Pietà de’ Turchini, i “Talenti vulcanici” (nella foto sopra), formato da Monika Toth e Karolina Habalo ai primi violini, da Alessia Pazzaglia, Katarzyna Solecka, Rudolf Balazs e Andrea Beatriz Lizzaraga ai secondi violini; da Simone Pirri e Filippo Bergo alle viole; da Catherine Jones (la straordinaria violoncellista applaudita pochi giorni fa nel prezioso programma dedicato a Venezia e Napoli) e Karolina Szewczykowska ai violoncelli; da Elisa La Marca alla tiorba; da Nicola Dal Maso al contrabbasso e Marco Crosetto all’organo. Alla direzione, il clavicembalista Stefano Demicheli (nella seconda foto).
Diplomata in Canto presso il Conservatorio di Musica “G. Nicolini” di Piacenza e in violino, Roberta Mameli (nella foto a seguire) si è perfezionata con Bernadette Manca di Nissa, Ugo Benelli, Konrad Richter, Claudio Desderi, Enzo Dara. Attualmente, è considerata una delle punte di diamante nel repertorio barocco per versatilità, peculiarità della voce nonché per le sue grandi qualità interpretative ed attoriali.
Ha cantato nei maggiori Teatri italiani ed esteri, quali: Konzerthaus e Theater an der Wien di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Cité de la Musique di Parigi, Teatro Comunale di Bologna, Opera e Teatro “La Pergola” di Firenze, Auditorium di Lione, Auditorium di Santa Cecilia, Gran Teatre del Liceu di Barcellona, Teatro Regio di Torino, Victoria Hall di Ginevra solo per citarne alcuni con direttori quali Claudio Cavina, Christopher Hogwood, Fabio Biondi, Jordi Savall, Daniele Callegari, Federico Maria Sardelli, Ottavio Dantone, Ryo Terakado, Alan Curtis, Diego Fasolis, Jean-Luc Tingaud, Leonardo Garcia Alarçon, Jeffrey Tate, Claudio Abbado.
Molto richiesta ed apprezzata nel repertorio barocco ha lavorato con diversi ensemble tra cui: Cappella Cracoviensis, Accademia Bizantina, Le Concert des Nations, La Venexiana, Modo Antiquo, Europa Galante, Stuttgarter Kammerorchester, I Barocchisti, Cappella Mediterranea, Akademie für Alte Musik.
Alcune tra le opere da lei interpretate: L’incoronazione di Poppea (Nerone e Poppea), Il ritorno di Ulisse in patria (Minerva) e Orfeo (Musica ed Euridice) di Monteverdi con La Venexiana, Teuzzone (Cino) di Vivaldi con Le Concert des Nations e Jordi Savall, Così fan tutte (Dorabella), Nozze di Figaro (Susanna) e Don Giovanni (Donna Elvira) di Mozart con Terakado; ancora Nozze di Figaro (Susanna) all’Opernhaus di Kiel; Orlando (Angelica) di Händel, Catone in Utica (Cesare) di Vivaldi (registrato per Naïve) con il Complesso Barocco e Alan Curtis; Orlando Furioso (1714) di Vivaldi con Modo Antiquo e Sardelli (registrato per Naïve); Serse (Atalanta) di Händel con Spinosi; Armida (title role) di Traetta con I Barocchisti e Diego Fasolis; Alcina (Morgana) di Händel e L’incoronazione di Dario di Vivaldi con Ottavio Dantone a Krakow; Dido and Aeneas (Belinda) di Purcell con Sardelli; La scola de’ gelosi (Ernestina) di Salieri con l’Arte del Mondo (registrata per Sony); Didone abbandonata (title role) di Vinci con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Ha all’attivo registrazioni con le case discografiche Naïve, CPO, Glossa, Bongiovanni, Nibiru, Airos, RAI 3, MEZZO, Brilliant Classics, Dynamic, Sony (DHM) e Alpha.
La sua discografia recente include: Teuzzone di Vivaldi (Naïve); L’incoronazione di Poppea, Il Ritorno d’Ulisse in patria di Monteverdi e Artemisia di Cavalli (Glossa); Il diamante di Zelenka (Nibiru); Orlando Furioso, 1714, di Vivaldi (Näive); l’album solistico Lacrime Amorose; un album di Cantate di Händel (Ayros); l’album solistico Round M: Monteverdi meets Jazz (Glossa), uno dei CD più venduti del 2010 nella sua categoria; L’incoronazione di Dario di Vivaldi (Näive); Mottetti di Vivaldi e Baroque Concertos, Psalm, Chamber Music di Sardelli (Brilliant Classics); Il Farnace di Vivaldi (CD e DVD) per Dynamic; La scola de’ gelosi di Salieri per Sony (DHM); L’incoronazione di Dario (DVD e CD) per Dynamic; l’album solistico Anime Amanti (Alpha) che ha ricevuto il prestigioso DIAPASON D’OR del 2017 (nella foto accanto).
Quanto al programma in ascolto, il musicologo Paologiovanni Maione, membro del comitato scientifico della Fondazione Pietà de’ Turchini, spiega: «Numerose sono le istituzioni partenopee che, soprattutto tra il Seicento e i Settecento si fanno promotrici di sontuosi uffici sacri. E nell’ambito del fitto calendario liturgico di Napoli, le ricorrenze dell’Avvento e della Natività occupavano un posto di rilevanza tale da richiedere, alle realtà promotrici, religiose e non, un particolare sforzo in magnificenza delle composizioni musicali e degli allestimenti, come ad esempio le macchine presepiali. Ma soprattutto, l’ammaliante catechesi “scenica” tipica di Partenope attinge, senza alcuna remora, alle soluzioni drammatiche appartenenti, per intonazione e vocazione, ad altri generi. Nel caso del Natale – aggiunge Maione – è l’intera città che partecipa alla data memorabile, e alle stradali novene per l’avvento del Salvatore fanno da contraltare i sofisticati “concerti” spirituali. La pia semplicità – complessa quanto mai nelle intenzioni e negli esiti – si racchiude nell’ispirata operazione promossa da Alfonso Maria de’ Liguori – destinato agli onori degli altari per il suo alto magistero – nelle due “canzoncine” per la natività che rispettivamente soddisfano la lingua “unificante” con Tu scendi dalle stelle e quella nazionale con Quanno nascette ninno, toccando in tal modo i cuori dell’intera umanità con quella “tenerezza” propria destata dalla umile iconografia della celestiale natività».
Da Alessandro Scarlatti all’Alfonso Maria de Liguori della nenia-capolavoro “Quando nascette Ninno”, e ancora Francesco Manfredini, Giacomo Maraucci, Angelo Ragazzi, Francesco Provenzale, non c’è dunque maestro di cappella che non si sia cimentato con musiche destinate ai servizi del Natale ricorrendo a tutti quei modelli stilistici e formali in voga, senza dimenticare quell’allure timbrica e strutturale apportatrice di chiare ascendenze pastorali. Ritmi ternari, andamenti lenti e legati, melodie semplici e idilliache contraddistinguono un repertorio che ancora oggi suggestiona gli ascoltatori di qualsiasi latitudine, conducendoci idealmente ad abitare i colorati percorsi presepiali battuti da avi che non disdegnavano di affollare, “oleograficamente”, la Betlemme “immaginaria” in cui era la bella Partenope ad essere la cuna ideale del Redentore abitata da un’umanità̀ riconoscibilissima in cui trovavano diritto di cittadinanza anche i demoni e le maschere.
Ingresso libero su invito. Per informazioni
081402395, coordinamento@turchini.it, www.turchini.it
Fondazione Pietà de’ Turchini “Cantate napoletane per la notte sacra” Roberta Mameli, soprano Ensemble “Talenti vulcanici” Stefano Demicheli, clavicembalo, direzione
Programma:
Francesco Manfredini (1684-1762)
Concerto grosso Pastorale per il Santissimo Natale op.3 n.12 in do maggiore
Largo, Largo, Allegro
Giacomo Maraucci (sec. VIII)
Cantata pastorale per soprano con strumenti in do maggiore
Allegretto grazioso, Allegretto, Larghetto
Angelo Ragazzi (1680-1750)
Sonata a 4 XII op. 1 in sol maggiore “Pastorale” per archi e basso continuo
Apparizione (recitativo), Andata (Allegro), Adorazione (Vivace), Canzona, Ritornata (Allegro), Allegro
Alessandro Scarlatti (1660-1725)
Cantata pastorale per la nascita di Nostro Signore “O di Betlemme altera” in la maggiore per soprano, due violini, viola e basso continuo
Francesco Provenzale (1624-1704)
Per la nascita del verbo per soprano e basso continuo
Alfonso Maria de Liguori (1696-1787)
La Santa Allegrezza, tarantella per la Natività di Nostro Signore.
Arrangiamento di Alessandro Quarta
Alfonso Maria de Liguori (1696-1787)
Quando nascette Ninno. Arrangiamento di Alessandro Quarta*
*brano dedicato a Stefano Demicheli e Francesca Aspromonte