Inaugurazione con un ensemble barocco d'eccellenza, oggi giovedì 18 ottobre alle ore 20.30 al Teatro Sannazaro, grazie all'Associazione Alessandro Scarlatti che dà il via alla Stagione Concertistica dei suoi primi 100 anni - a firma del direttore artistico Tommaso Rossi - ospitando l'Europa Galante, celeberrimo ensemble specializzato fondato dal violinista Fabio Biondi, a Napoli qualche anno fa (marzo 2010) nella Sala d'Ercole del Palazzo Reale accanto alla non meno meravigliosa Vivica Genaux per la Fondazione Pietà de' Turchini.
In programma, le Quattro Suites o Ouvertures per orchestra di Johann Sebastian Bach che, al loro interno, racchiudono cammei bellissimi e arcinoti come l'Air sulla quarta corda (in sigla per SuperQuark, in seconda posizione dalla n. 3 in Re maggiore) o la Badinerie per flauto (suoneria topica nei tempi d'esordio dei cellulari, in settima posizione e in chiusura della n. 2 in si minore), oltre a danze di pregio raro naturalmente. In realtà Bach scrisse un numero imprecisato di Suites oltre le quattro a noi giunte e, di queste, esistono pure due versioni: una probabilmente destinata alla cappella di corte di Köthen e l’altra, successiva, per il più ampio organico del Collegium Musicum di Lipsia. «Al di là delle ragioni interpretative – spiega Fabio Biondi - la versione proposta stasera si presenta in una veste "ridotta" alle sole parti reali anche considerando che la complessità e ricchezza della musica bachiana suggeriscono spesso questa soluzione cameristica a beneficio di una maggiore chiarezza delle forme contrappuntistiche della partiture».
Quanto all'Europa Galante: fondata nel 1990 dal direttore Fabio Biondi, si è subito affermata a livello internazionale con un primo disco dedicato a Vivaldi, pluripremiato. Negli anni seguenti il gruppo colleziona un’eccezionale, meritatissima lista di riconoscimenti: cinque Diapason d’Oro, Diapason d’Oro dell’Anno in Francia, premio RTL, nomina ‘Disco dell’Anno’ in Spagna, Canada, Svezia, Francia e Finlandia, Prix du disque, tra i tanti altri. Ampio è il repertorio affrontato anche perché lo sviluppo musicale del fondatore Fabio Biondi è da sempre orientato sia verso il grande repertorio quanto verso una ricerca e riscoperta di compositori oggi poco eseguiti, andando a coprire una letteratura nell'arco di circa 300 anni di musica. E la sua produzione discografica lo conferma. Accanto alle Quattro Stagioni vivaldiane, Concerti Grossi di Corelli o le Sonate di Schubert, Schumann o Bach, si evidenziano gli sforzi tesi alla riscoperta degli oratori, serenate e opere di Alessandro Scarlatti, alle opere di Haendel, come al repertorio violinistico del '700 italiano (Veracini, Vivaldi, Locatelli, Tartini). Dal 2011, è Accademico dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nel 2015, gli è stato conferito il titolo di “officier des arts et des lettres” dal ministero di Cultura francese.
Fabio Biondi suona un violino Andrea Guarneri (Cremona,1686) che alterna con un violino Carlo Ferdinando Gagliano del 1766, già appartenuto al suo Maestro Salvatore Cicero, e affettuosamente messo a disposizione dalla omonima fondazione.
Biglietti: platea e palco I° fila € 18; palco II°e III° fila € 13; ridotto giovani ( under 30) €13; last minute € 5 (under 25) in vendita un’ora prima del concerto.
Per informazioni: www.associazionescarlatti.it; info@associazionescarlatti.it
Infoline . 081 406011
Programma
Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Ouverture in do maggiore BWV 1066
Ouverture in re maggiore BWV 1068
* * *
Ouverture in si minore BWV 1067
Ouverture in Re Maggiore BWV 1069
Fabio Biondi, violino e direttore
Europa Galante
Andrea Rognoni, violino
Stefano Marcocchi, viola
Alessandro Andriani, violoncello
Patxi Montero, violone
Giangiacomo Pinardi, tiorba
Paola Poncet, cembalo
Dana Karmon, fagotto
Marcello Gatti, flauto traverso
Luca Marzana, tromba 1
Jonathan Pia, tromba 2
Manolo Nardi, tromba 3
Pier Luigi Fabretti-oboe
Guido Campana - oboe
Aviad Gershoni - oboe
Charlie Fischer, timpani
Le "Suites" di Bach rappresentano oggi uno dei grandi monumenti di questo sommo compositore e della musica strumentale del settecento in genere.
Al di là delle ragioni interpretative, la versione presentata stasera si presenta in una veste "ridotta" alle sole parti reali che necessita una breve introduzione. La pratica di estendere a grandi compagini orchestrali la musica del primo settecento si rifa' ad una quotidianità di natura essenzialmente "pratica" . Grandi manifestazioni quali l'opera in edifici particolarmente vasti e rappresentativi cosi come cerimonie pubbliche esterne ed , in generale, tutto cio' che in una certa forma, rappresentava una dimostrazione d'opulenza è stato servito (e con piacere anche del compositore stesso) di effettivi d'orchestra di una certa copiosità. Muffat , il grande teorico e compositore tedesco senza dubbio ci informa del fatto che da una struttura d'origine l'allargamento è possibile ed estendibile alle ragioni stesse dell'esecuzione, cio nonostante non va dimenticato che sia l'intestazione della musica a stampa sia le partiture manoscritte non fanno mai riferimento ad organici voluminosi , e la stessa iconografia (relativa a manifestazioni da camera ) suggerisce spesso formazioni ridotte e certamente piu' "familiari" delle attuali. Ma se in fondo queste considerazioni potrebbero portarci ad un erroneo ragionamento di riproduzione di autenticità ,che non è l'obbiettivo del nostro interpretare oggi, più interessante mi sembra considerare che la complessità e ricchezza della musica bachiana suggerisce spesso questa soluzione cameristica a beneficio di una maggiore chiarezza delle forme contrappuntistiche della partiture e che nel caso delle "suites" in questione, prevedono una scrittura che ad eccezione della prima affidano ad ogni parte una reale autonomia ( si veda per esempio la differenza in altri autori coevi quali Telemann che spesso raddoppia la parte dei violini primi con oboe 1 e 2 ) e che nel caso di una esecuzione da camera rendono quindi gli oboi e le trombe paritarie nell'importanza con gli archi con una conseguente chiarificazione del tessuto linguistico.
Fabio Biondi
Fabio Biondi , nato a Palermo, inizia la sua carriera internazionale molto giovane, spinto da una precoce curiosità culturale e musicale che lo porta a collaborare quale primo violino con i più famosi ensembles specializzati nell'esecuzione di musica antica con strumenti e prassi esecutiva originali: la Cappella Real, Musica Antiqua Vienna, Il Seminario Musicale, La Chapelle Royale, e i Musiciens du Louvre (sin dalla sua fondazione).
Nel 1990 la svolta decisiva: fonda Europa Galante, che in pochissimi anni, grazie ad un'attività concertistica estesa in tutto il mondo e ad un incredibile successo discografico, diviene l'ensemble italiano specializzato in musica antica più famoso e più premiato in campo internazionale. Con Europa Galante, Fabio Biondi è invitato nei più importanti Festivals e nelle sale da concerto più famose del mondo, dalla Scala di Milano all'Accademia di Santa Cecilia di Roma, dalla Suntory Hall di Tokio al Concertgebouw di Amsterdam, dalla Royal Albert Hall di Londra al Musikverein a Vienna, Lincoln Center di New York e la Sydney Opera House.
In pochi anni vende quasi un milione di dischi, e Le quattro stagioni vivaldiane incise per Opus 111 diventano un vero caso internazionale. Europa Galante conquista i più importanti premi discografici internazionali. Il suo sviluppo musicale orientato verso un repertorio universale, ma anche incline alla riscoperta di compositori oggi poco eseguiti, si direziona verso una letteratura che copre 300 anni di musica. La sua produzione discografica lo conferma. Accanto alle Quattro Stagioni vivaldiane, Concerti Grossi di Corelli o le Sonate di Schubert, Schumann o Bach, si evidenziano gli sforzi tesi alla riscoperta degli oratori, serenate e opere di Alessandro Scarlatti, alle opere di Haendel, come al repertorio violinistico del '700 italiano (Veracini, Vivaldi, Locatelli, Tartini).
Oggi, Fabio Biondi incarna il simbolo della perpetua ricerca dello stile, uno stile libero da condizionamenti dogmatici e interessato alla ricerca del linguaggio originale. Questa inclinazione lo porta a collaborare in veste di solista e direttore con orchestre quali: Santa Cecilia a Roma, Orchestra da Camera di Rotterdam, Opera di Nizza, Opera di Halle, Orchesta da Camera di Zurigo, Orchestra da Camera di Norvegia, Orchestra Mozarteum di Salisburgo, la Mahler Chamber Orchestra, ecc.
Fabio Biondi è stato per 10 anni (2005-2015), direttore stabile per la musica antica della Stavanger Symphony Orchestra.
Nel 2015 è stato nominato co-direttore musicale del Palau de las Artes Reina Sofia di Valencia dove dirigerá nella stagione 2017-2018: “La petite messe Solennelle” di Rossini, la “Clemenza di Tito” di Mozart, e il “Corsaro” di G.Verdi, oltre a vari concerti strumentali.
Nella stagione 2017-2018, Fabio Biondi dirigerà, inoltre, la Stuttgart Chamber Orchestra, l'Orchestre de Chambre de Paris con chi ha stabilito un legame stabile come direttore invitato.
In duo con pianoforte, cembalo, fortepiano e come solista, è presente nelle sale più prestigiose: Cité de la Musique a Parigi, Carnegie Hall a New York e Wigmore Hall a Londra.
Nel 2017-2018, presenta il programma "Storia del Violino in Italia (1700-1750)" in Spagna, Italia, e in tournèe in Giappone.
Per l'insieme dell'attività concertistica e l'esecuzione del Trionfo dell'onore al "Festival Scarlatti" di Palermo nell'aprile 2002 l'Associazione Nazionale dei Critici Musicali ha assegnato il Premio Abbiati a Fabio Biondi ed Europa Galante.
Di nuovo nel 2008 è stato assegnato a Fabio Biondi e Europa Galante, insieme alla Compagnia Colla, il premio speciale per "Filemone e Bauci" di Haydn (produzione della LXV Settimana Senese), per l'originalità e il pregio della riscoperta, restituendo il pieno splendore strumentale e vocale, di questo lavoro di Haydn.
Dal 2011, è Accademico dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Nel 2015, gli è stato conferito il titolo di “officier des arts et des lettres” dal ministero di Cultura francese.
Fabio Biondi suona un violino Andrea Guarneri (Cremona,1686 ).
Suona anche un violino Carlo Ferdinando Gagliano del 1766, già appartenuto al suo Maestro Salvatore Cicero, e affettuosamente messo a disposizione dalla omonima fondazione.
Europa Galante nasce nel 1990 dal desiderio del suo direttore artistico, Fabio Biondi, di fondare un gruppo strumentale italiano per le interpretazioni, su strumenti d’epoca, del grande repertorio barocco e classico.
L’ensemble ottiene un grande successo fin dalla pubblicazione del primo disco, dedicato alla produzione concertistica vivaldiana (Premio Cini di Venezia, Choc de la Musique in Francia). Negli anni seguenti il gruppo colleziona un’eccezionale lista di riconoscimenti: cinque Diapason d’Oro, Diapason d’Oro dell’Anno in Francia, premio RTL, nomina ‘Disco dell’Anno’ in Spagna, Canada, Svezia, Francia e Finlandia, Prix du disque, tra i tanti altri.
Da allora Europa Galante si è esibita nelle più importanti sale da concerto e teatri del mondo: dal Teatro alla Scala di Milano all’Accademia di Santa Cecilia a Roma, dalla Suntory Hall di Tokyo al Concertgebouw di Amsterdam, dalla Royal Albert Hall di Londra al Lincoln Center di New York, dal Théatre des Champs-Elysées di Parigi alla Sydney Opera House.
Europa Galante si è anche impegnata nella diffusione del repertorio scarlattiano, con numerosi Oratori e Opere tra le quali, in collaborazione con il Festival Scarlatti di Palermo, Massimo Puppieno, Il Trionfo dell’Onore, Carlo Re d’Alemagna e La Principessa Fedele.
Con grande successo di pubblico e di critica, Europa Galante è stata presente a Venezia - in collaborazione con la Fondazione Teatro La Fenice - con le Opere Didone nel 2006, Bajazet ed Ercole sul Termodonte di Vivaldi nel 2007, e Virtù degli strali d'amori nel 2008.
Nel 2002, Fabio Biondi ed Europa Galante hanno ottenuto il Premio Abbiati della critica musicale italiana per l’insieme dell’attività concertistica e per l’esecuzione del Trionfo dell’Onore.
Nel 2004 il Premio Scanno per la Musica è stato assegnato a Fabio Biondi ed Europa Galante in considerazione dei meriti acquisiti da questa ensemble, che è diventato uno dei gruppi musicali più autorevoli in campo internazionale.
Di nuovo nel 2008 è stato assegnato a Fabio Biondi ed Europa Galante, insieme alla Compagnia Colla, il premio speciale Abbiati per Filemone e Bauci di Haydn (produzione della LXV Settimana Senese), per l'originalità e il pregio della riscoperta di questo lavoro, che gli ha restituito il pieno splendore strumentale e vocale.
Nella Stagione 2017/2018 Europa Galante sarà presente in importanti Festival come l'Enescu Festival di Bucarest, il Festival di Potsdam in Germania, cosí come il Chopin Festival di Varsavia dove presenterà l'opera “Halka” di S.Moniuszko.
Offre in questa stagione, oltre al repertorio Vivaldiano, la sua particolare lettura di repertorio conosciuto come i concerti Brandeburghesi di Bach, le Sinfonie di Mozart e il Messiah di Haendel, nelle stagioni concertistiche europee: in Svizzera, Polonia (Gdansk, Varsavia), Germania, Italia (Firenze, Milano,Verona, Treviso), Spagna (Valencia, Madrid, Barcelona, Vitoria, Santander)
Oltre alle numerose date europee, l’ensemble sarà negli Stati Uniti cosí come in Corea, Cina e in India per una lunga tournèe con il programma Vivaldiano “Gloria e Imeneo”.
Dopo un’importante discografia edita in collaborazione con la casa francese OPUS111, Europa Galante collabora con VIRGIN CLASSICS per la quale ha pubblicato numerosi dischi che hanno ottenuto regolarmente i massimi riconoscimenti internazionali. Oggi Europa Galante collabora con la casa discografica GLOSSA con la quale ha pubblicato nel 2017 la registrazione dell'opera “Silla” di Haendel con voci quali Sonia Prina, Vivica Genaux e Roberta Invernizzi.
Europa Galante risiede presso la Fondazione Teatro Due a Parma.