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Paola De Simone

Per il podio sancarliano si era sentito aleggiare negli ultimi mesi il nome del pesarese classe 1979 Michele Mariotti e, invece, alla guida principale dell'Orchestra del Lirico di Napoli, resta l'attuale Direttore Musicale Juraj Valčuha (nelle foto d'apertura), confermato per il prossimo triennio fino al 2021 e per la gioia di tutti, visti i notevolissimi risultati messi a segno sia in ambito lirico che sinfonico riconosciuti anche dal recente conferimento del prestigioso Premio Abbiati, nell'arco di appena un paio di anni.

«Siamo davvero soddisfatti che il Maestro Valčuha abbia accettato il nostro invito» ha dichiarato in merito la sovrintendente del Lirico napoletano, Rosanna Purchia. E ha aggiunto: «Il percorso intrapreso dal Maestro al Teatro di San Carlo, al fianco delle masse artistiche, sta generando risultati positivi e riconoscimenti che sono sotto gli occhi di tutti, portando Orchestra e Coro a livelli di altissima qualità attestata dalle platee e dalla critica nazionali e internazionali. Il prolifico rapporto di reciproco rispetto ha inoltre solcato un percorso programmatico unitario che rafforza maggiormente la preziosità delle scelte artistiche delle Stagioni del San Carlo. Per questo motivo abbiamo voluto suggellare questo rapporto chiedendo al Maestro, che ha accettato, di assicurare la sua Direzione musicale sino al dicembre 2021. Anche il Consiglio di Indirizzo - ha concluso la Purchia - ha confermato all’unanimità la ferma intenzione di assicurarsi la presenza del Maestro almeno per gli altri 3 anni». Il giovane direttore slavo ha, d'altra parte, effettivamente garantito all'Orchestra sancarliana una progressiva e profonda maturazione che, senz'altro, proseguirà a dare i suoi frutti con gli appuntamenti già fissati per la nuova Stagione, formulata nel suo insieme equilibrando tradizione e innovazione. Fra questi, oltra la replica del Requiem a Orvieto il prossimo aprile, in agenda segnaliamo: per la lirica, Kát'a Kabanová di Janáček (a dicembre), Die Walküre di Wagner (in maggio), Cavalleria rusticana di Mascagni (in luglio, per il San Carlo Opera Festival e, in agosto, fra i Sassi di Matera Capitale Europea della Cultura); quindi, per la sinfonica, l'atteso concerto in data unica e su repertorio russo al fianco del pianista Sokolov (l'11 novembre), il Concerto di Natale alla testa del Sanitansamble (a dicembre), la Sesta Sinfonia di Mahler (in giugno) e la monumentale Maratona Beethoven per le Universiadi 2019.

In tale ventaglio di eventi vanterà un significato in più, pertanto, la già di per sé luminosa inaugurazione della nuova stagione di concerti, come da cartello a lui affidata e al via il prossimo venerdì 19 ottobre con uno dei massimi capolavori della letteratura sacra sinfonico-corale: la Messa da Requiem composta da Giuseppe Verdi nel 1824, ossia fra il Quartetto per archi in partitura autografa conservato nella Biblioteca del "San Pietro a Majella" e l'opera Aida, come noto fu scritta per la morte di Alessandro Manzoni tuttavia sullo spunto di un suo precedente canovaccio (il Libera me domine da lui posto a chiusura di una sorta di centone a firma di più autori) pensato quale doveroso omaggio a Rossini nei giorni immediatamente successivi alla sua scomparsa (il 13 novembre 1868). Dunque, il Requiem inaugurale, anello chiave anche nell'ottica delle iniziative andate a celebrare in questo 2018 l'autore del Barbiere di Siviglia e di tanti altri capolavori del serio e del comico appunto nei 150 anni da quella scomparsa.

Un legame emblematico e ideale, dunque, che proprio Verdi non avrebbe mancato di sottolineare così scrivendo all'amico ed editore Giulio Ricordi nella lettera poi pubblicata sulla Gazzetta musicale di Milano: "Carissimo Ricordi | Ad onorare la memoria di Rossini vorrei che i più distinti maestri italiani (Mercadante a capo, e fosse anche per poche battute) componessero una Messa da Requiem da eseguirsi all’anniversario della sua morte. Vorrei che non solo i compositori, ma tutti gli artisti esecutori, oltre il prestare l’opera loro, offrissero altresì l’obolo per pagare le spese occorrenti. Vorrei che nissuna mano straniera, né estranea all’arte, e fosse pur potente quanto si voglia, ci porgesse aiuto. In questo caso io mi ritirerei subito dall’associazione. La messa dovrebbe essere eseguita nel S. Petronio della città di Bologna che fu la vera patria musicale di Rossini. Questa messa non dovrebbe essere oggetto né di curiosità né di speculazione; ma appena eseguita, dovrebbe essere suggellata, e posta negli archivi del Liceo musicale di quella città, da cui non dovrebbe esser levata giammai. Forse potrebbe esser fatta eccezione per gli anniversari di Lui, quando i posteri credessero di celebrarli. Se io fossi nelle buone grazie del Santo Padre, lo pregherei di voler permettere, almeno per questa sola volta, che le donne prendessero parte all’esecuzione di questa musica, ma non essendolo, converrà trovare persona di me più idonea ad ottenere l’intento. Sarà bene istituire una Commissione di uomini intelligenti onde regolare l’andamento di quest’esecuzione, e soprattutto per scegliere i compositori, fare la distribuzione dei pezzi, e vegliare sulla forma generale del lavoro. Questa composizione (per quanto ne possano essere buoni i singoli pezzi) mancherà necessariamente d’unità musicale; ma se difetterà da questo lato, varrà nonostante a dimostrare, come in noi tutti sia grande la venerazione per quell’uomo, di cui tutto il mondo piange ora la perdita".

La poderosa pagina sarà affidata a giovani ma già massime voci soliste della lirica internazionale con targa italiana, accanto a Orchestra e Coro (diretto dal nuovo vertice Gea Garatti Ansini) della Fondazione: vale a dire, il meraviglioso soprano lirico puro Eleonora Buratto, l'ottimo mezzosoprano Veronica Simenoni, il tenore in grande ascesa Antonio Poli e il bravissimo basso Riccardo Zanellato (nelle foto sopra).

Infine: “È un impulso, o dirò meglio – avrebbe scritto ancora Verdi ma, stavolta, al Comune di Milano riferendosi alla figura del Manzoni, definitivo dedicatario del Requiem – un bisogno del cuore che mi spinge ad onorare, per quanto posso, questo Grande che ho tanto stimato come scrittore e venerato come uomo”. Ne sarebbe nata una pagina fra le più alte e, se vogliamo, fra le più divise entro la conflittuale dialettica di sacro e profano, respiro sinfonico-corale e piglio drammatico-teatrale, profonda professione di fede e distacco dalla ritualità cristiana.

Dall’ottobre 2016 Juraj Valčuha è Direttore Musicale del Teatro di San Carlo di Napoli, nonché Primo Direttore Ospite della Konzerthausorchester di Berlino. Inoltre è stato Direttore Principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dal 2009 al 2016. Nato nel 1976 a Bratislava, vi studia Composizione e Direzione, proseguendo poi gli studi a San Pietroburgo con Ilya Musin e a Parigi.

Nel 2006 debutta con l’Orchestre National de France e inizia la carriera italiana al Comunale di Bologna con La bohème. Da allora è salito sul podio delle orchestre più prestigiose quali i Münchner Philharmoniker, Gewandhausorchester di Lipsia, Staatskapelle di Dresda, Berliner Philharmoniker, le orchestre di Radio di Francoforte, NDR Amburgo, Radio Svedese, Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, le orchestre americane di Pittsburgh, Los Angeles, San Francisco, National Symphony, New York Philharmonic, Chicago Symphony, Cleveland Orchestra, Philharmonia di Londra, Filarmonica della Scala e Orchestra dell´Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai ha effettuato tournée al Musikverein di Vienna, alla Philharmonie di Berlino, a Colonia, Monaco e Zurigo, nella stagione di Abu Dhabi Classics e al Festival Enescu di Bucarest. In campo operistico ha diretto recentemente Parsifal all’Opera di Budapest, Turandot, Elektra, La fanciulla del West e Lady Macbeth del distretto di Mtsensk al San Carlo di Napoli, Jenůfa e Peter Grimes al Comunale di Bologna, L’amore delle tre melarance e Faust all’Opera di Firenze. Tra gli appuntamenti di questa stagione segnaliamo il suo ritorno con la New York Philharmonic, Cleveland Orchestra, San Francisco e Pittsburgh Symphony, Philharmonia, la BBC Symphony, i Wiener Symphoniker e le Orchestre dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dell’OSN Rai. Dirigerà Salomé al Teatro Comunale di Bologna. È stato insignito del Premio Abbiati 2018 come migliore direttore d’orchestra.

Eleonora Buratto, nata a Mantova, dopo essersi diplomata presso il Conservatorio “Lucio Campiani” ha studiato ancora per tre anni sotto la guida di Luciano Pavarotti, quindi con Paola Leolini. Ha esordito giovanissima nel ruolo di Musetta ne La bohème nel 2007, vincendo il Concorso “Adriano Belli” del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto. Diretta da Riccardo Muti, ha debuttato nel 2009 il ruolo di Creusa nel Demofoonte di Jommelli al Festival di Salisburgo, Opèra Garnier e Ravenna Festival. Nel 2011, ancora sotto la direzione di Riccardo Muti, è stata Susanna nell’opera I Due Figaro di Mercadante al Teatro Real di Madrid, a Salisburgo, al Ravenna Festival e al Colòn di Buenos Aires. Nel 2012 è stata Amelia nel Simon Boccanegra al Teatro dell’Opera di Roma. Nel 2013, Norina nel Don Pasquale al Teatro Real di Madrid e all’Opera di Roma e ha cantato a Chicago nella Messa in si minore di J.S. Bach con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Riccardo Muti. Nel 2014 è stata ancora Amelia nella tournée del Teatro dell’Opera di Roma, al Teatro BunkaKaikan di Tokyo, ancora sotto la direzione di Muti. Agli inizi del 2015 è stata Corinna all'Opera Nazionale Olandese ne Il Viaggio a Reims, regia di Damiano Michieletto e direzione di Stefano Montanari. Nel marzo 2015 ha debuttato il ruolo di Liù al Teatro di San Carlo di Napoli, regia di Roberto De Simone e direzione di Juraj Valčuha. Nel maggio 2015 ha debuttato il ruolo di Contessa d'Almaviva all'Opera di Roma, nello storico allestimento di Giorgio Strehler. Nel giugno 2015 ha debuttato al Maggio Musicale Fiorentino nella Sinfonia n. 2 di Mahler sotto la direzione di Daniele Gatti. Nel luglio 2015 è stata Alice nel Falstaff diretto da Riccardo Muti al Ravenna Festival e a Oviedo. Nel settembre 2015 ha debuttato alla Scala nel ruolo di Adina nell'Elisir d'amore diretto da Fabio Luisi e nella versione televisiva della stessa opera che è stata trasmessa con grande successo da RAI 5, RSI e ARTE dall'aeroporto di Malpensa. Nel dicembre 2015 è stata Micaela nella Carmen diretta da Zubin Mehta che ha inaugurato la stagione del Teatro San Carlo. Nel gennaio 2016 è di nuovo la Contessa di Almaviva al Teatro Petruzzelli di Bari, regia di Chiara Muti e direzione di Mattew Aucoin. Nelle passate stagioni è stata anche Nannetta nel Falstaff diretto da Zubin Mehta al Festival di Salisburgo e Adina nell’Elisir d’amore al Teatro Real di Madrid. Ha cantato inoltre il ruolo di Musetta ne La bohème al Teatro San Carlo di Napoli, al Festival di Montpellier, quindi, diretta da Gianandrea Noseda, al Teatro Regio di Torino ed in tournée a Shangai; Despina nel Così fan tutte al Palau de les Arts di Valencia; Glauce nella Medea al Teatro Ponchielli di Cremona ed in tour a Brescia, Pavia e Como; Susanna ne Le nozze di Figaro all’Opera di Mahon e al Teatro Real di Madrid; Cleopatra nel Giulio Cesare in Egitto di Haendel a Modena, con l’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone; Echo in Ariadneauf Naxos diretta da Daniel Harding al Festival di Salisburgo. Nel marzo 2016 ha debuttato al Metropolitan di New York come Norina nel Don Pasquale(direttore Maurizio Benini, con Ambrogio Maestri e Javier Camarena). Nell'aprile 2016 è stata ancora Alice nel Falstaff diretto da Riccardo Muti all'Opera di Chicago. Nel giugno 2016 ha debuttato il ruolo di Mimì al Gran Teatre del Liceu di Barcellona. Nel settembre 2016 è stata ancora la Contessa di Almaviva all'Opera di Amsterdam. L'ultimo impegno operistico del 2016 è ancora nel ruolo della Contessa di Almaviva nella tournée di novembre della Wiener Staatsoper Orchester diretta da Riccardo Muti a Yokohama (Giappone). Sempre nel 2016, Eleonora Buratto ha debuttato con straordinario successo in duo con il celebre pianista Nazzareno Carusi: il 10 ottobre alla Wigmore Hall di Londra e il 12 ottobre al Teatro Bibiena, nell'ambito delle celebrazioni di Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016. In entrambi i concerti sono state eseguite arie d'opera e romanze di Tosti e Alfano. Nel 2017 è stata Micaela alla Lyric Opera of Chicago e al Teatro Real di Madrid, Mimì all’Opernhaus Zürich e alla Dutch National Opera. Inoltre, ha debuttato il ruolo di Donna Anna al Festival di Aix-en-Provence e cantato per la prima volta i Vier letzte Lieder di Richard Strauss e nella Sinfonia n. 4 di Mahler sotto la direzione di Michele Mariotti, nel corso della stagione sinfonica del Teatro San Carlo di Napoli. Ha anche cantato per la prima volta nello Stabat Mater di Rossini nella Cattedrale di Toledo. Il 2018 è iniziato con il debutto in Italia, al Teatro San Carlo, della sua Mimì. Sempre nel 2018 ha partecipato alle celebrazioni per i 150 anni della morte di Rossini cantando nella Petite Messe Solennelle a Vienna e in Lussemburgo e nello Stabat Mater all’Accademia di Santa Cecilia. È stata Donna Anna all’Opera di Lione e ha debuttato all’Arena di Verona cantando Liù in Turandot e Micaela nella nuova produzione di Carmen firmata da Hugo de Ana. Il 5 settembre canta ancora nello Stabat Mater di Rossini al Teatro Comunale di Modena in un concerto commemorativo dell’anniversario della morte di Luciano Pavarotti. Ad ottobre 2018 è attesa al debutto nel Requiem di Verdi, al Teatro di San Carlo sotto la guida di Juraj Valčuha. A fine 2018 debutta alla Royal Opera House di Londra (Micaela in Carmen). Nel 2019 sarà Amelia nel Simon Boccanegra alla Wiener Staatsoper e debutterà nel ruolo del titolo Luisa Miller al Liceu di Barcellona e Elettra in Idomeneo Re di Creta al Teatro Real di Madrid.

Veronica Simeoni, nata a Roma, dopo il diploma ha proseguito la sua formazione musicale sotto la guida di Raina Kabaivanska. Dopo il debutto con il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto con Trovatore e Oberto Conte di San Bonifacio, ha subito interpretato Werther a Messina, lo Stabat Mater di Rossini alla Scala con Chailly e Jocasta dell'Oedipus Rex di Stravinskij a Trieste. Ha cantato nel Requiem di Verdi a San Pietroburgo diretta da Temirkanov, poi a Valencia, a Firenze diretta da Gatti e a Bologna con Mariotti, ruolo che ha interpretato anche in forma scenica a Zurigo diretta da Luisi. Nello stesso teatro ha inoltre debuttato in numerosi titoli: Roberto Devereux, La Straniera, Don Carlo, Anna Bolena e Aida. Il repertorio francese l'ha vista protagonista di Dom Sébastien di Donizetti a Norimberga, Didon ne Les Troyens a Valencia diretta da Gergiev e infine con Giulietta in Les Contes d’Hoffmann alla Scala. A questi titoli si sono aggiunti Carmen a Città del Messico, Macerata, Venezia, Bologna, Torino e Firenze; La Favorite a Venezia e Firenze e L’Africaine a Venezia, Werther a Lisbona, Roma, Palermo e New York, Guillaume Tell a Pesaro, dove ha cantato anche la Petite Messe Solennelle. Il suo repertorio annovera Maria Stuarda a Modena, Piacenza e Bilbao, Norma a Sassari, Torino, Cagliari, Venezia, Madrid e Savonlinna e infine Roberto Devereux a Madrid, Berlino e Monaco di Baviera a fianco di Edita Gruberova, Nabucco alla Scala, Zurigo e Bologna e Trovatore a Cardiff, a Venezia e a Bordeaux, The Bassarids di Henze a Roma. Tra i suoi impegni recenti e futuri: il Requiem di Verdi a Parma, Amsterdam, Napoli e Venezia, Carmen a Caracalla, Firenze e Bangkok con il San Carlo, La forza del destino ad Amsterdam, Messa per Rossini alla Scala, La damnation de Faust a Roma, La Favorite a Firenze, lo Stabat Mater di Rossini a S. Cecilia, Petite Messe Solennelle con La Scala a Pavia, Don Carlo e Stabat Mater di Rossini a Bologna, Madama Butterfly a Muscat, La forza del destino a Londra, Nabucco a Zurigo, Cavalleria rusticana a Napoli e Bologna.

Antonio Poli, è tra i giovani tenori più apprezzati e richiesti della sua generazione. Nato a Viterbo, si perfeziona a Roma con Paola Leolini. Nel 2010, a soli 24 anni, ha vinto il primo premio e il premio del pubblico al prestigioso Concorso Internazionale Hans Gabor Belvedere di Vienna e nello stesso anno ha preso parte al Progetto Giovani Cantanti del Festival di Salisburgo. Da quel momento è iniziata la sua carriera internazionale, cantando tra l’altro il Conte di Almaviva nell’opera I due Figarodi Mercadante diretto da Riccardo Muti al Festival di Pentecoste a Salisburgo, al Ravenna Festival e al Teatro Real di Madrid. In seguito è stato Alfredo al New National Theatre di Tokyo diretto da Yves Abel, al Filarmonico di Verona e alla Fenice di Venezia; Nemorino all’Opera di Roma e al Comunale di Bologna, al Teatro Real di Madrid, alla Staatsoper di Berlino e a Graz; Fenton alla Bayerische Staatsoper di Monaco sotto la direzione di Daniel Harding, ma anche alla Scala di Milano, Tokyo, e al San Carlo di Napoli diretto da Pinchas Steinberg; al Festival di Glyndebourne diretto da Mark Elder; Tamino a Bari e Venezia; Don Ottavio alla Chicago Lyric Opera diretto da Sir Andrew Davis, alla Royal Opera House di Londra diretto da Nicola Luisotti, alla Fenice di Venezia, Staatsoper di Amburgo e a Graz; Cassio diretto da Bertrand de Billy alla Chicago Lyric Opera e con Sir Antonio Pappano alla Royal Opera House di Londra; Ismaele diretto da Riccardo Muti a Roma e Tokyo, Macduff, ancora sotto la direzione del M° Muti, all’Opera di Roma e al Festival di Salisburgo. Ha cantato Le Rossignol di Stravinskij e Iolanta di Čajkovskij in forma di concerto, diretto da Ivor Bolton al Festival di Salisburgo; la Messe solennelle di Santa Cecilia di Gounod diretto da Bertrand de Billy al Musikverein di Vienna; la Messa in Fa Maggiore di Schubert diretto da Riccardo Muti a Chicago; lo Stabat Mater di Rossini diretto da Rolf Beck al Festival Schleswig-Holstein e al Rheingau Festival e diretto da Jesus Lopez Cobos in Vaticano e al Duomo di Orvieto; il Requiem di Mozart diretto da Sir Antony Pappano all’Accademia di Santa Cecilia di Roma; il Requiem Polacco di Penderecki ad Amburgo, diretto dallo stesso compositore; il Magnificat di Bach che ha rappresento il suo debutto con la Chicago Symphony Orchestra. Infine, con programmi liederistici, ha già debuttato sia al Festival di Lucerna che alla Wigmore Hall di Londra. Nella stagione attuale canta per la prima volta nel Requiem di Verdi, prima alla Konzerthaus Berlin e in seguito al San Carlo di Napoli, sempre sotto la direzione di Juraj Valčuha. Inaugura, nel ruolo di Macduff, il Festival Verdi al Teatro Regio di Parma (serata inaugurale del 27 settembre in diretta su RAI 5 e Radio 3) e prende parte al Gala Verdiano dello stesso Teatro il 10 ottobre. È reduce dalla trionfale tournée dell’Opera di Roma al BunkaKaikan di Tokyo (Alfredo ne La Traviata con regia di Sofia Coppola e costumi di Valentino), ancora il Requiem di Verdi alla Fenice di Venezia e con la direzione di Myung-whun Chung, il debutto come Duca di Mantova al Teatro Giuseppe Verdi di Salerno con la direzione di Daniel Oren. Antonio Poli ha inciso I due Figaro di Mercadante e Macbeth, entrambe dirette da Riccardo Muti.

Riccardo Zanellato, debutta con Dom Sébastien di Donizetti al Teatro Comunale di Bologna ed al Teatro Donizetti di Bergamo. Da questo momento in poi inizia una carriera che lo vede affermarsi come uno degli artisti di riferimento nel repertorio verdiano. Ha interpretato con successo: Attila e La battaglia di Legnano (Parma), Rigoletto (Parma, Macerata, Caracalla, Teatro alla Scala, Torino, Liegi), Otello (Parigi), Simon Boccanegra (Roma, Ravenna), Nabucco (Parma, Festival di Savonlinna), Aida(Napoli, Torino, Verona), Trovatore (Losanna, Verona), Macbeth (Staatsoper di Berlino), Luisa Miller (Barcellona, Bilbao, Lione). A suo agio anche nelle opere di Rossini, Bellini, Donizetti e Puccini, è stato protagonista di Maria Stuarda (Bergamo), Anna Bolena (Helsinki, Torino e in tournée in Giappone), Lucia di Lammermoor (Macerata, Venezia, Wiesbaden), Norma (Montevideo, Verona e in tournée in Giappone), Il Barbiere di Siviglia (Parma), I Puritani (Amsterdam). Degna di nota la collaborazione con Riccardo Muti che lo ha scelto per Iphigenié en Aulide, Nabucco, Moïse et Pharaon, Macbeth e Simon Boccanegra al Teatro dell’Opera di Roma. Regolare ospite del Festival Verdi al Teatro Regio di Parma ha interpretato Nabucco, La forza del destino con la direzione di G. Gelmetti e il Requiem diretto da J. Temirkanov. Ha cantato Guillaume Tell (Walter Furst) a La Coruña diretto da A. Zedda; Nabucco e Requiem di Verdi a Copenaghen; Aida (Ramphis) ad Anversa; La Juive a Vilnius; Lucia di Lammermoor alle Settimane Musicali di Stresa e a Padova; all’Accademia di Santa Cecilia è stato diretto da Antonio Pappano. Ha debuttato al Rossini Opera Festival come Mosé nel Mosé in Egitto (premio Abbiati 2011), tra gli altri successi si ricordano: Requiem di Verdi a Napoli (diretto da R. Muti) a Taipei e in Minnesota (diretto da R. Abbado) e successivamente di nuovo sotto la bacchetta di Riccardo Muti al Ravenna Festival, in tournée in Slovenia e a Chicago con la Chicago Symphony Orchestra, a Cagliari, a Portorico, Barcellona e in tournée in Russia con il Teatro Comunale di Bologna, a Firenze (diretto da D. Gatti); Poliuto e La bohème a Zurigo; Aida al Teatro alla Scala di Milano; Macbeth a Lione; Norma alle Terme di Caracalla a Roma dove è tornato per interpretare Nabucco al Teatro dell’Opera; Anna Bolena a Monaco; Nabucco a Stoccarda, Lipsia e all’Opera di Firenze; Simon Boccanegra a Lione; Il Trovatore a Salisburgo, il Barbiere di Siviglia a Padova; Lucia di Lammermoor, I Puritani e Norma al Théâtre des Champs-Élysées a Parigi; Turandot al Teatro di San Carlo di Napoli; Simon Boccanegra a Dresda; Norma e La bohème al Teatro Regio di Torino. Riccardo Zanellato è tornato al Teatro Comunale di Bologna dove ha inaugurato la stagione nel 2013 vestendo i panni di Banco in Macbeth firmato per la regia da Bob Wilson e diretto da Roberto Abbado, produzione ripresa poi nel 2015. Più recentemente ha interpretato nuovamente a Bologna l’Attila di Verdi nel ruolo del titolo; Aida a Valencia e Napoli; Rigoletto al Teatro alla Scala di Milano; Nabucco a Kiev, Firenze, Stoccarda e Roma; Te Deum di Bruckner a Bari; Macbeth a Tel Aviv; Norma a Londra, Covent Garden (diretto da A. Pappano) e Varsavia; Anna Bolena a Parma; Lucia di Lammermoor a Napoli, Parigi (Théâtre des Champs-Élysées), Berlino (Deutsche Oper); Don Carlo a Genova, Lipsia e Tenerife; I Masnadieri e La Sonnambula a Roma. Sul fronte concertistico, nelle ultime stagioni, ha cantato: la Sinfonia n. 9 di Beethoven a St. Denis con l’Orchestre National de France; Stabat Mater di Rossini al Tanglewood Festival e Buenos Aires; il Requiem di Verdi a Berlino con i Berliner Philarmoniker (diretto da R. Chailly), Santander, Parma, Monaco di Baviera con i Bayerische Rundfunks (diretto da R. Muti); Messa per Rossini al Teatro alla Scala (diretto da R. Chailly). Tra i suoi prossimi impegni: Nabucco ad Atene, all’Arena di Verone, a Lione e Parigi (diretto da D. Rustioni); Attila a Parma; Rigoletto a Roma; Don Carlo a Lipsia; La Juive ad Anversa; Turandot a Tokyo; Luisa Miller a Roma; Simon Boccanegra a Liegi; Requiem di Verdi a Berlino con la Konzerthausorchester (diretto da J. Valcuha), a Napoli (ancora con Valcuha), a Firenze e al Festival Enescu di Budapest (diretto da F. Luisi), a Vienna con la Chicago Symphony Orchestra (diretto da R. Muti); Messa in Mi bemolle maggiore di Schubert al Teatro alla Scala (diretto da R. Muti).

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JURAJ VALČUHA / VERDI MESSA DA REQUIEM

Direttore | Juraj Valčuha

Interpreti

Soprano, Eleonora Buratto

Mezzosoprano, Veronica Simeoni

Tenore, Antonio Poli

Basso, Riccardo Zanellato

Giuseppe Verdi

Messa da Requiem

per soli, coro e orchestra

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

Venerdì 19 ottobre 2018, ore 20.00 – Turno S

Sabato 20 ottobre 2018, ore 18.00 – Turno P

Durata: 1 ora e 30 minuti circa senza intervallo

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