«Luciano, facciamo Così parlò Bellavista in teatro!». E lui: «Fosse 'o Dio! Ma è un sogno o sono sveglio?». «No è la verità. E lo debuttiamo al San Carlo!». Lui si alza e fa per inchinarsi, mentre la figlia Paola gli domanda: «Papà che c'è?». «Il mio Bellavista al San Carlo... mi voglio inginocchiare. Lo potete fare a patto che paghi tutto io». È il racconto in poche, eloquenti battute che Geppy Gleijeses, attore, drammaturgo, regista e produttore teatrale, ha voluto riportare durante la conferenza stampa svoltasi in sovrintendenza al San Carlo nel presentare la versione teatrale dell'ormai archetipico film partenopeo "Così parlò Bellavista" di (per soggetto più regia) e con (nel ruolo eponimo) Luciano De Crescenzo (nella foto a seguire), varato nel 1984 e vincitore di ben due Premi Donatello (al poliedrico autore quale migliore regista esordiente e per la migliore attrice non protagonista, andato alla straordinaria Marina Confalone), oggi pronto a esordire sulle blasonate assi del San Carlo nel solco di una significativa e persino antica per quanto sporadica tradizione in prosa al Lirico napoletano. La direzione e l'adattamento sono di Geppy Gleijeses, la produzione di Alessandro Siani con Sonia Mormone (Best Live) e dello stesso Gleijeses (Gitiesse Artisti Riuniti): appuntamento il prossimo 26 settembre, in serata unica alle ore 20.30. Per poi spostarsi, da dicembre, sulle scene del Teatro Diana di Napoli durante le feste di Natale. Quindi, a seguire, in locandina al teatro Quirino-Vittorio Gassman di Roma e, ancora, in tutta la Campania. Il tutto, in occasione dei novant'anni dell'eclettico Luciano De Crescenzo (compiuti da pochissimo, lo scorso 20 agosto) e grazie al progetto promosso da Alessandro Siani con Geppy Glejeses (nel film interprete di Giorgio, il giovane fidanzato della figlia di Bellavista, ma ora protagonista nella parte che fu dello stesso De Crescenzo), su iniziativa di Benedetto Casillo (l'unico a reinterpretare il suo ruolo originale, ossia il vice sostituto portiere) e Marisa Laurito (la moglie Maria Bellavista, in luogo di Isa Danieli). Interpreti protagonisti - gli artisti citati - di una delle espressioni più sane e immediate della Napoli teatrale dei nostri giorni (assieme al sapiente Vincenzo Salemme e fermi restando, ovviamente su opposto registro, gli altissimi esiti storico-artistici messi a segno in formula miliare da Roberto De Simone), pertanto presenti all'incontro di ieri mattina (sopra e in coda, nelle tre foto di Francesco Squeglia) accanto alla sovrintendente Rosanna Purchia - dettasi nell'occasione particolarmente felice di poter rendere omaggio a un grande personaggio del nostro territorio, in virtù della liaison del vertice sia con Siani (già al San Carlo con la direzione artistica dello spettacolo su Maradona) che con Gleijeses (per uno Shakespeare al Piccolo di Milano), assieme a Salvatore Misticone, l'esilarante "Scapece" che, qui, darà forma a una molteplicità di ruoli, compreso il signore del cavalluccio rosso. Nel resto del cast, Nunzia Schiano, grande caratterista napoletana, Vittorio Ciorcalo e tanti altri, con la partecipazione di Gianluca Ferrato nel ruolo di Cazzaniga, il direttore dell’Alfasud e tipico esponente di un Nord in opposizione al Sud.
Com'è nato lo spettacolo? A dircelo, in apertura, è stato Alessandro Siani (nella foto), entusiasta promotore dell'operazione Bellavista: «Divulgatore, artista, scrittore, sociologo e filosofo, Luciano è stato ed è un'icona del nostro tempo, così come il suo "Bellavista" rappresenta innegabilmente un vero riferimento della buona napoletanità che, con la sua filosofia positiva, va a coprire i tanti mali. Di qui l'idea di una doppia festa che, dal migliore palcoscenico dei napoletani, va a celebrare i novant'anni di De Crescenzo e un'arte teatrale forte di tutti gli elementi tipici della nostra città. Su sollecitazione di Benedetto Casillo, in punta di piedi, ho cercato di capire chi potesse rielaborarlo nella maniera ideale e, la scelta, non poteva che cadere su Geppy Gleijeses, per quanto stretto tra gli impegni di “Filumena Marturano” e “il Piacere dell’Onestà”, entrambi con la regia di Liliana Cavani».
Quanto al rapporto con le fonti di riferimento, il regista e protagonista Gleijeses ha spiegato: «Non è assolutamente un remake, né un collage, né un rifacimento o una semplice sbobinatura del film originale. Bensì - ha precisato - una nuova creazione che unisce i punti salienti e più divertenti della mitica pellicola di trent'anni fa a bellissime parti del romanzo (25 milioni di copie vendute, in 42 diversi paesi) o a situazioni presenti nella sceneggiatura ma, in realtà, mai girate. E a tal merito ha recitato uno dei più suggestivi passi dal testo, ossia quando Bellavista spiega ai suoi discepoli il fenomeno delle corde di panni stesi fra il terzo piano di due palazzi: «E allora dice: Rifletteteci. Immaginate per un momento che il Padre Eterno decidesse di portarsi in cielo una casa di Napoli. Con sua grande meraviglia si accorgerebbe che piano piano tutte le altre case, come se fossere un un unico, enorme Gran Pavese, se ne verrebbero una dietro l'altra: case, corde e panni, canzoni 'e femmine e allucchi 'e guagliune».
Lo spettacolo, di notevole impegno produttivo (con 14 attori in scena e 10 tecnici dietro le quinte), patrocinato dal Comune di Napoli e fortemente voluto dalla Regione Campania, dura circa novanta minuti senza intervallo sullo sfondo di una scena unica e fissa (firmata da Roberto Crea) di sette metri e mezzo che, quasi reale alta com'è, va a riprodurre non il Palazzo di via Foria utilizzato dal film (Palazzo Ruffo di Castelcicala, detto anche Palazzo De Gregorio di Sant'Elia nel quale attualmente abita il Maestro Roberto De Simone), ma la corte di una delle più affascinanti architetture storiche di Napoli, il Palazzo dello Spagnolo, entro cui avviene praticamente di tutto: si va e si viene, c'è il cenacolo filosofico così come la mitica Cinquecento, gli incontri, gli scontri, le tavolate di pomodori. A complemento, le musiche originali di Claudio Mattone e uno speciale rilievo a Riccardo Pazzaglia, storico coautore del film. «Ai napoletani che hanno tanto amato l'originale? Diciamo - ha concluso Gleijeses - che adoreranno anche questa commedia teatrale: un grande, particolarissimo evento da venire a vedere. E ci auguriamo, naturalmente, che Luciano possa essere con noi, nel palco reale, per essere festeggiato e salutato, da tutti, come merita».
Infine: per Marisa Laurito, «una gioia essere stata chiamata in un viaggio meraviglioso, dalla doppia valenza: artistica, per la partecipazione a un progetto forte, interessante, divertente e colto, anche in qualità d'interprete (nel ruolo della moglie Maria) e sulle tavole del San Carlo, il Teatro più bello e antico del mondo; umana, potendo rendere omaggio ai novant'anni del mio amico prediletto, grandissimo autore e uomo d'amore». Per Benedetto Casillo (nella foto con Misticone), a seguire, è «la realizzazione di un progetto oggi finalmente possibile grazie ad Alessandro Siani, a Gleijeses e al San Carlo, dopo aver bussato per anni a tante porte, fin qui trovate tutte chiuse» mentre, da Salvatore Misticone, un "pensiero poetico" e un consiglio per tutti: «Io ero geometra che lavorava tutto il tempo dietro una scrivania; così come Luciano che, nel lasciare il suo ruolo da ingegnere all'Ibm, ebbe a confessarmi di aver compiuto il più bel salto nel buio della sua vita, per seguire la sua passione. Ebbene, se ne avete, la nostra storia vi propone di dedicare almeno un'ora al giorno ai vostri sogni».
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COSI’ PARLO’ BELLAVISTA
Adattamento teatrale di Geppy Gleijeses
dal film e dal romanzo di Luciano De Crescenzo
GEPPY GLEIJESES MARISA LAURITO
BENEDETTO CASILLO
(nel ruolo di Salvatore)
con
NUNZIA SCHIANO
SALVATORE MISTICONE
VITTORIO CIORCALO
PATRIZIA CAPUANO
e con GIANLUCA FERRATO
(Cazzaniga)
ELISABETTA MIRRA
GREGORIO DE PAOLA
AGOSTINO PANNONE
GINO DE LUCA
ESTER GATTA
BRUNELLA DE FEUDIS
Regia
GEPPY GLEIJESES
Personaggi e interpreti
Bellavista Geppy Gleijeses
Maria Bellavista Marisa Laurito
Salvatore, vice sostituto portiere Benedetto Casillo
Rachelina, signora banco lotto Nunzia Schiano
Cavaliere, avvocato Russo, Core ‘ngrato, signore cavalluccio rosso, Giggino, chitarrista Salvatore Misticone
Saverio, il tassista Vittorio Ciorcalo
Dott. Cazzaniga Gianluca Ferrato
Signora con spazzino, signora della veglia funebre, signora banco lotto Patrizia Capuano
Luigino, guappo, vigile, colonnello, impiegato banco lotto Gino De Luca
Patrizia Bellavista Elisabetta Mirra
Giorgio Gregorio Maria De Paola
Ragazzo caffè, cameriere, convenuto, giornalista Gregorio Maria De Paola Agostino Pannone
Donna Amalia, la signora del taxi, la commerciante Ester Gatta
La signora del cavalluccio, la signora dell’ascensore Brunella De Feudis
Scene ROBERTO CREA
Costumi GABRIELLA CAMPAGNA
Musiche CLAUDIO MATTONE
Luci LUIGI ASCIONE
Regista assistente ROBERTA LUCCA Direttore di Scena FRANCO GRIECO
Macchinista GENNARO JENGO
Elettricista LUIGI LUONGO
Sarta ROSA PERILLO
Aiuto regia LORENZO VENTURINI
aiuto scenografo MICHELE GIGI Attrezzista BARBARA SANFELICE
Scenografia F.LLI GIUSTINIANI Luci e Fonica ME.TA. srl
Trasporti LIBERATO NAPOLI Foto di scena TOMMASO LEPERA
Ufficio Stampa PAOLA ROTUNNO, Segretaria di compagnia MIRIAM LATTANZIO
Direzione amministrativa LUDOVICA PAGANO
distribuzione MARIANGELA DE RICCARDIS
consulenza generale MARIANO ANAGNI