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  • Paola De Simone​ ​​ ​

Oggi, lunedì 3 settembre alle ore 18.30, il Teatro San Carlo sarà per la prima volta presente alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia in occasione delle Giornate degli Autori con il cortometraggio "Caro Gioachino…" (nel video, pubblicato da YouTube), docufilm diretto da Stefano Gargiulo, progettato e realizzato da Kaos Produzioni, quindi prodotto dal Lirico napoletano in collaborazione con Rai Cinema per celebrare i 150 anni dalla morte di Gioachino Rossini. Tra gli interpreti, anche il celebre soprano Carmela Remigio (accanto, nella foto di Nicola Allegri)

Protagonista in primo piano, Sergio Ragni (nella foto a seguire) – massimo collezionista al mondo di documenti e cimeli rossiniani, saggista, curatore dell'epistolario del compositore pesarese e autore dei due volumi dedicati alla Colbran – che, nella sua casa museo, incontra un ospite inatteso: Marie-Henri Beyle, in arte Stendhal. Un incontro carico di tensioni. Ragni ha finalmente l'occasione di confutare e contestare ciò che in forma romanzata Stendhal scrive nella biografia Vie de Rossini, realizzata quando il compositore era ancora in vita e da subito criticata dal maestro oramai lontano dalla ribalta dei grandi teatri d'opera dell'epoca (nelle foto sotto: Sergio Ragni accanto al mezzosoprano Cecilia Bartoli e alcuni scorci della sua dimora-museo).

A fare da cornice ai loro battibecchi, Isabella Colbran prima moglie del compositore – qui interpretata anche nella parte vocale dal celebre soprano Carmela Remigio – e presenza di primo piano nella casa museo di Sergio Ragni, Domenico Barbaja impresario del Teatro San Carlo e figura fondamentale nel mondo teatrale europeo della prima metà del secolo diciannovesimo, il dottor Cotugno illustre medico napoletano vissuto a cavallo tra il Sette e l'Ottocento e testimone del periodo partenopeo di Rossini.

Il docufilm, girato infatti interamente a Napoli, è stato realizzato nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Teatro di San Carlo in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dalla morte del Pesarese, quindi proiettato in anteprima per ospiti e stampa al MeMus durante l'inaugurazione della mostra "Furore napoletano" targata San Carlo e curata appunto da Ragni al fianco dello staff della Fondazione.

«Rossini ebbe un profondo legame con la città di Napoli dove visse per lunghi anni, chiamato dall’impresario Domenico Barbaja direttore musicale del San Carlo dal 1815 al 1822. Di qui l'idea - spiegano i vertici del Teatro - di raccontarne frammenti della vita artistica e quotidiana nella città del Golfo in "Caro Gioachino…" secondo un'intuizione scaturita dall’incontro con Sergio Ragni» grazie al quale, attraverso la sua infaticabile opera di ricerca e la preziosissima collezione di rarità contenuta nella sua casa museo, la figura e il mondo di Rossini continuano a vivere nella Napoli contemporanea.

Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte

Regista e interpreti

Stefano Gargiulo / Kaos Produzioni napoletano, vive a Milano. Diplomato in scenografia all'Accademia di Belle Arti di Brera, nel corso degli anni ha legato sempre più l'esperienza scenica alla multimedialità. Si occupa di direzione artistica, dell'ideazione e produzione di installazioni multimediali, video ambienti, progetti scenici ed espositivi e di produzione e regia di documentari, cortometraggi e film istituzionali. Inoltre sviluppa la ricerca nelle nuove tecnologie multimediali applicate a progetti di valorizzazione artistica e dei beni culturali. Tra le collaborazioni: lo studio di ricerca artistica Studio Azzurro di Milano (1997/2006), Il gruppo teatrale catalano La Fura dels Baus (1996/2000). Dal 2013 è docente a contratto del corso “Mostre ed installazioni” alla Civica Scuola di Cinema e Multimedia di Milano.

Carmela Remigio /Insignita del prestigioso “Premio Abbiati” dall’Associazione Critici Musicali italiani, per “tecnica, musicalità, convincente gioco scenico che le permettono di fornire prove di indubbio valore, sostenute dall'adeguata conoscenza dello stile di ogni partitura”, il soprano Carmela Remigio inizia a studiare violino all’età di cinque anni. Soltanto alcuni anni dopo intraprende lo studio del canto con Aldo Protti, perfezionandosi poi con Leone Magiera. Dopo aver vinto nel 1992 la “Luciano Pavarotti International Voice Competition” a Philadelphia, debutta - appena diciannovenne - nel ruolo della protagonista in Alice di Giampaolo Testoni al Teatro Massimo di Palermo.

Erede della migliore tradizione vocale italiana, dal 1997 canta con Luciano Pavarotti in oltre settanta concerti in tutto il mondo, dalla Royal Albert Hall di Londra, alla Carnegie Hall di New York, ma anche a Parigi, Miami, Dublino, Beirut, Seoul, Bucarest, Hochland.

Dopo le prime scritture in opere del repertorio barocco - che le permette di maturare la cura per la parola – si dedica con passione a Mozart, cantandone tutti i maggiori ruoli da protagonista: Susanna e la Contessa ne Le nozze di Figaro, Vitellia ne La clemenza di Tito, Fiordiligi in Così fan tutte, Pamina in Die Zauberflöte, Elettra e Ilia in Idomeneo. Ha interpretato oltre quattrocento recite del Don Giovanni, sia nei panni di Donna Elvira sia in quelli di Donna Anna, ruolo che le ha dato l’opportunità di lavorare con Peter Brook e con Claudio Abbado, con cui ha inciso, giovanissima, una prestigiosa edizione discografica del capolavoro di Mozart per Deutsche Grammophon (1998).

Da allora ha collaborato con direttori come Antonio Pappano, Myung-Whun Chung, Jeffrey Tate, Daniele Gatti, Daniel Harding, Gustavo Dudamel, Riccardo Chailly, Gianandrea Noseda, Juraj Valčuha, John Axelrod, Roberto Abbado, Lorin Maazel, Michel Plasson, Eliahu Inbal, Michele Mariotti, Kent Nagano, Rinaldo Alessandrini, e con registi quali David McVicar, Graham Vick, Pier Luigi Pizzi, Federico Tiezzi, Karole Armitage, Mario Martone, Luca Ronconi, Damiano Michieletto, Robert Wilson e il già citato Peter Brook.

Il debutto in parti verdiane come Alice nel Falstaff (sotto la direzione di Claudio Abbado e Lorin Maazel al Festival di Salisburgo), Desdemona in Otello, la Messa da Requiem, Amelia in Simon Boccanegra, e Violetta ne La traviata, le spalanca nuovi orizzonti nel repertorio romantico e nuove possibilità di perfezionare la vocalità e l’interpretazione scenica.

Il suo repertorio abbraccia anche opere di Puccini come La Bohème (Mimì) e Turandot (Liù); di Donizetti - di cui ha interpretato per intero il “Ciclo delle tre regine Tudor” (Maria Stuarda, Roberto Devereux e Anna Bolena) – e di Rossini, come L’inganno felice, Maometto Secondo, Il viaggio a Reims, Mosè in Egitto.

Tra le altre parti che ha incarnato: Norma, Adalgisa, Micaela (Carmen), Cleopatra (Giulio Cesare), Marguerite (Faust), Malwina (Der Vampyr di Marschner), Alceste al Teatro La Fenice di Venezia, Euridice (Orfeo ed Euridice) al Teatro San Carlo di Napoli.

Appassionata interprete belcantista, Carmela Remigio ha anche esteso con curiosità il proprio repertorio, cimentandosi in ruoli come Tatiana in Evgenij Onegin di Čajkovskij – unica cantante italiana nella storia dopo Mirella Freni - al Teatro San Carlo di Napoli, Anne Trulove in The Rake’s Progress di Stravinskij al Teatro Massimo di Palermo e alla Fenice di Venezia con la regia di Damiano Michieletto, Miranda ne La donna serpente di Alfredo casella al Teatro Regio di Torino, nonché Suzel (L’amico Fritz) a Venezia e Nedda (Pagliacci) a Roma.

Si esibisce sia nel repertorio operistico sia in quello da camera – sacro e profano - nei principali teatri, festival musicali e sale da concerto in Italia e all’estero: il Teatro alla Scala di Milano, il Festival di Salisburgo, la Royal Opera House di Londra, il Teatro San Carlo di Napoli, lo Sferisterio Opera Festival di Macerata, il Teatro Comunale di Bologna, il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Teatro dell'Opera di Roma, il Festival di Aix-en-Provence, il Teatro la Fenice di Venezia, il Teatro Regio di Torino, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Petruzzelli di Bari, La Monnaie di Bruxelles, nonché a Losanna, Tokyo, Trieste, Lugano, Firenze, Los Angeles, Parigi.

Tra le sue incisioni discografiche sono di particolare rilievo le due edizioni di Don Giovanni (Donna Anna), una diretta da Claudio Abbado (Deutsche Grammophon) e l’altra da Daniel Harding (Virgin), lo Stabat Mater di Rossini con la direzione di Gianluigi Gelmetti (Agorà), Arie Sacre Verdiane con la direzione di Myung-Whun Chung (Deutsche Grammophon), un doppio CD dal titolo Arias (Universal-Decca) dedicato a Tosti e a Rossini.

Nell’agosto 2016 ha raggiunto il record delle 400 recite del Don Giovanni, di cui ha interpretato ancora una volta il ruolo di Anna al Festival di Salisburgo.

I suoi prossimi impegni includono, tra gli altri, il debutto ne Il castello di Kenilworth al Festival Donizetti di Bergamo e nella parte di Giovanna Seymour in Anna Bolenaal Teatro dell’Opera di Roma; La clemenza di Tito all’Ópera de Oviedo; Otello, Turandot (Liù) e Don Giovanni (Elvira) al Teatro La Fenice di Venezia.

Roberto Moreschi, nato a Napoli, si diploma in pianoforte al Conservatorio D.Cimarosa con il massimo dei voti e la lode sotto la guida del maestro Francesco Nicolosi.

Da subito intraprende la carriera di maestro collaboratore, in qualità di altro maestro del coro come assistente del maestro Emanuela Di Pietro, al Luglio musicale Trapanese, al teatro Rendano di Cosenza, al teatro Ventidio Basso di Ascoli, al Festival di Fermo, al teatro Municipale di Piacenza, al CEL di Livorno partecipando anche a Tournée in Argentina ed in Svizzera sino al 1995 anno in cui collabora per la prima volta col Teatro di San Carlo nel Don Giovanni diretto da Peter Maag.

Successivamente diventa responsabile della Eikon sopratitoli (Firenze) e nel 1997 viene richiamato dal Teatro di San Carlo per l'opera L'elisir d'amore che vede protagonista Luciano Pavarotti.

Dal 1997 è maestro di sala, palcoscenico e luci, del teatro di San Carlo e nel 2010 viene nominato Coordinatore dei maestri collaboratori.

In qualità di maestro di sala, clavicembalista, pianista in orchestra ed organista ha suonato con i più grandi direttori d'orchestra da Bertini a Mehta,Tate, Muti, Steinberg, Valčuha, Oren, Benini, Renzetti, Santi, Luisotti etc. e con i più famosi cantanti del panorama operistico mondiale da Pavarotti a Nucci, Alagna, Armiliato, Raimondi, Dessì, Devia, Berti, Cedolins etc. e si esibisce anche in qualità di solista o in formazione cameristica all'interno della programmazione del Teatro di San Carlo.

Pietro Pignatelli/In oltre vent’anni di carriera, si è espresso in qualsiasi forma artistica. Tra i musical che lo hanno reso noto ricordiamo: Grease; Pinocchio; Scugnizzi; Eppy; Il Pianeta Proibito. E’ stato l’unico italiano protagonista del musical israelo-indiano Bharati. E poi ancora Sugar - A qualcuno piace caldo; Turandot - la regina di ghiaccio; e per tante edizioni il mitico Uncino in Peter Pan - il musical. In Tv è stato per anni il conduttore del noto programma Rai per bambini L’albero Azzurro e al cinema è stato protagonista nei film Il sogno nel casello e Te lo dico pianissimo. Ha anche doppiato Raoul nel film musical Il fantasma dell’opera. Con la prosa ha sempre affrontato temi attualissimi, come in Vincent (sulla vita di Van Gogh); Il poeta volante (sul volo nel ‘31 su Roma di Lauro de Bosis); Oscar Wilde - il processo. Collabora da anni con la Kaos produzioni come attore e voice over.

Titolo: Caro Gioachino…

Durata: 16’00’’

Progetto e realizzazione: Kaos Produzioni

Regia: Stefano Gargiulo

Produzione: Teatro San Carlo in collaborazione con Rai Cinema

Tipologia: Docufilm

Lingua: Italiano

Cast: Pietro Pignatelli

Sergio Ragni

Carmela Remigio

Roberto Moreschi

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