Un'Italia e, nello specifico, una Napoli non solo con orgoglio consapevoli della forza trainante del proprio immenso patrimonio storico-culturale ma, diciamo pure per la prima volta, spinte a promuoverne il valore e l'immagine ad alto pregio identitario superando la formula popolare dell'ingresso gratuito ogni prima domenica del mese per puntare, piuttosto, a una visione strategica dall'articolazione mirata e dalla maggiore risposta economica sul territorio nazionale, come dal mondo, in virtù di una sinergia illuminata e di sistema fra patrimonio documentale e ulteriore valorizzazione delle competenze professionali, coinvolgimento degli ambiti di formazione, potenziamento dei trasporti e riformulazione dei flussi turistici.
Queste, in sintesi, le nuove linee d'intervento del Ministro pentastellato per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli, secondo quanto dichiarato nel corso e al termine dell'affollata conferenza stampa svoltasi ieri mattina nella Sala Rari della Biblioteca Nazionale partenopea (nelle foto) in occasione dell'acquisizione di tre lettere autografe di Giacomo Leopardi a Francesco Puccinotti grazie all'impegno della Direzione Generale Biblioteche e Istituti culturali diretta da Paola Passarelli, al tavolo dell'incontro accanto al Direttore "di casa" Francesco Mercurio e alla fondamentale presenza del Ministro Bonisoli dopo ben dieci anni di assenza alla Nazionale di Napoli da parte dei suoi predecessori. Dunque sarebbe già possibile parlare di una logica ideale di concerto fra il Mibact e il Miur, i Ministeri del Lavoro, dello Sviluppo economico, dei Trasporti e dell'Estero intorno all'unicità delle nostre risorse culturali? «La sua considerazione mi sembra giusta - ci ha risposto il Ministro - anche se il termine concertazione mi preoccupa perché va preso sempre con grande cautela». Quindi, dopo l'ampio intervento del Direttore della Nazionale sull'importanza del polo a fronte delle criticità conseguenti ai tagli recenti del personale e, in particolare, sull'onore e pregio dell'acquisizione del già splendido Fondo leopardiano, nonché dei dati forniti dalla Passarelli sull'operazione per l'acquisto dei preziosissimi materiali, la parola al Ministro: «In questa stanza, oltre a ringraziare i tanti intervenuti - ha esordito Alberto Bonisoli - avverto una grande passione che prendo come uno stimolo e una responsabilità. Tenevo particolarmente a venire a Napoli per visitare la Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III", una fra le massime realtà identitarie del nostro Paese. La "scusa" - confessa - è stata l'acquisizione delle tre lettere autografe del Leopardi possibile grazie all'importante opera di mediazione del Direttore generale Paola Passarelli e all'attiva partecipazione del Direttore della "Vittorio Emanuele III" Francesco Mercurio al fine di poterle accogliere nel principale Fondo di documenti dedicato a uno dei massimi poeti italiani. Siamo infatti in un luogo molto importante per la nostra cultura. Il luogo giusto per fare una riflessione su cosa significa biblioteca. La prima considerazione riguarda la ricerca, esperienza unica ben oltre quanto reperibile attraverso le fonti ad oggi in rete. Solo sul campo è infatti possibile scoprire realmente, ritrovandosi fra le mani documenti del tutto inaspettati. Penso ad esempio al ritrovamento casuale del testamento di Stradivari nell'Archivio di Stato di Cremona.
Ritengo che, per la conoscenza e la crescita di ognuno di noi, sia senz'altro questo uno dei primi pilastri da dover preservare. Un secondo aspetto importante riguarda poi il bene librario. E, a tal merito, cito quanto descritto dal film di fantascienza di François Truffaut Fahrenheit 451, ossia il punto dove la carta brucia. Vi si narra un mondo senza libri. Anzi, un mondo in cui i libri sono addirittura vietati. Dunque, una società senza memoria, dove il potere racconta alle persone quello che vuole le persone sappiano. Non c'è bisogno di imporre informazioni perché, in assenza di riferimenti, passano quelle date dal potere. Ebbene, la Nazionale di Napoli è uno di quei grandi luoghi della nostra memoria, una memoria viva e aperta che aiuta a capire chi siamo, a comprendere la nostra realtà - penso anche alla raccolta non meno necessaria dei documenti relativi al movimento del '68 - così come a conoscere l'esistenza stessa dell'uomo Leopardi oltre il poeta nel caso delle sue lettere. Una memoria che deve pertanto essere, assolutamente, a disposizione di tutti.
Continueremo inoltre, fra gli obiettivi primari - prosegue il Ministro - a stanziare fondi per acquisire beni che rimangano in Italia. Digitalizzati arriveranno ovunque nel mondo ma, il nostro massimo impegno, sarà garantire che gli originali restino qui. Biblioteche e Archivi, due facce di una stessa medaglia, saranno pertanto oggetto di un'attenzione particolare nella definizione delle risorse anche ai fini del reclutamento di personale laureato che vada a far fronte a uno scandaloso quadro critico di tagli del personale quale quello appunto esposto dal Direttore Mercurio.
La mia priorità - promette - sarà quella di dotare il Ministero per i Beni e le Attività Culturali di risorse giuste e adeguate alle funzioni da svolgere in qualità di soggetto pubblico. Quindi, non tagliare risorse e personale quanto, piuttosto, lavorare su una strategia territoriale a valenza turistica con relativa ricaduta economica utile, anche, per i professionisti dell'ambito culturale. La sfida? È inserire un simile luogo di documentazione e ricerca entro l'itinerario già attivo nell'area del Palazzo Reale. A ciò si aggiunge il valore sociale e identitario della Cultura assolutamente fondamentale per le future generazioni. Con i Direttori dei Musei italiani a Roma stiamo ragionando su alcuni cambiamenti e su come regolare al meglio il sistema in termini di fruibilità e valorizzazione, a partire dal "problemino" delle domeniche gratis che va risolto una volta superato il buon lancio pubblicitario iniziale.
Ne approfitto anche per affrontare brevemente - aggiunge - questioni più generali sul territorio campano. Penso alla risoluzione di quei due o tre colli di bottiglia infrastrutturali, fra i quali c'è l'aeroporto di Capodichino. E lo dico perché, dopo aver visitato fin qui non molto ma almeno Pompei, Ischia, Giffoni, San Martino e appunto la Biblioteca Nazionale, sento di poter suggerire ai napoletani di giocare meno in difesa, credendo di più in se stessi e mostrando oltre l'orgoglio una maggiore forza assertiva nel proporre e promuovere le eccellenti risorse che vantano agli occhi degli Italiani come del mondo.
La stessa Nazionale - conclude - luogo veramente magico, merita unitamente ai Musei di San Martino e di Capodimonte di essere inserito entro un tessuto turistico di alta qualità attraverso la collaborazione fra le Istituzioni e una riformulazione della rete dei trasporti. È questa una delle tematiche che mi piacerebbe sviluppare qui, su Napoli, a partire dai grossi poli: lavorare insieme alle realtà comunali e regionali per trovare le risorse migliori e le soluzioni più efficaci, facendo leva sul capitale culturale che abbiamo per trasformarlo in un beneficio economico per tutti.
Fra le tante personalità istituzionali, accanto ai giornalisti, erano presenti i vertici del Teatro San Carlo - la Sovrintendente Rosanna Purchia e il Direttore artistico Paolo Pinamonti che, nell'occasione, hanno invitato il Ministro ai prossimi eventi inaugurali per la nuova stagione -, il Direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna, il Presidente Mario Rusciano con il Direttore generale Paolo Romanello in rappresentanza della Fondazione Ente Ville Vesuviane a liaison con i luoghi leopardiani.
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