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  • Redazione

Sarà il Teatro San Carlo ad ospitare la consegna del Premio letterario "Matilde Serao" in seconda edizione che, quest’anno, ha visto vincere la scrittrice iraniana Azar Nafisi (nella foto in apertura) secondo il verdetto di una giuria di giornalisti ed editorialisti de Il Mattino.

Azar Nafisi, iraniana, ora residente negli Stati Uniti e autrice di Leggere Lolita a Teheran, testimonia

con il complesso delle opere nonché con il suo stesso stile di vita, quanto sia importante

l’immaginazione nella lotta per la conquista e la custodia delle libertà individuali e dei diritti

umani.

Nelle foto a seguire: i soprani Carmen Giannattasio, Maria Grazia Schiavo e Rosa Feola

Il riconoscimento, che si avvale dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, verrà dunque consegnato sul palcoscenico del Lirico napoletano la sera di lunedì 28 maggio nel corso di un gala-spettacolo dedicato alle eccellenze femminili in parallelo alla presentazione della nuova grafica dello storico quotidiano fondato nel 1891 da Matilde Serao (prima donna in Italia ad aver fondato e diretto un quotidiano), un cambio generalmente necessario in ogni testata per rendere sempre più essenziale ed attuale il segno del giornale.

Il gala-spettacolo sarà diretto da Claudio Di Palma, mentre a Lina Sastri il compito di aprire la serata quale protagonista di un cortometraggio realizzato dai filmaker di Giffoni Experience: nei panni della stessa donna Matilde e poi dal vivo, sul palco del teatro più bello d’Europa, darà voce alle parole vibranti della grande giornalista con brani scelti dallo scrittore Giuseppe Montesano.

Carolina Rosi sarà quindi la madrina d’onore del gala, mentre la parte musicale, affidata all’Orchestra e al Coro delle voci bianche del San Carlo, vedrà per la prima volta esibirsi assieme tre soprani napoletani di grande talento e caratura internazionale, tra i più amati e interessanti nell'attuale scena lirica: Carmen Giannattasio, Maria Grazia Schiavo e Rosa Feola, nell'occasione in ascolto con alcuni celebri brani d’opera.

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