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  • Paola De Simone

Terzo appuntamento del Maggio della Musica, oggi giovedì 17 maggio alle ore 20 nella veranda neoclassica di Villa Pignatelli, con l’integrale delle Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven, proposte in ordine cronologico e affidate ad alcuni dei maggiori pianisti italiani dal direttore artistico Michele Campanella.

Ospite nell'occasione, Filippo Gamba (nelle foto), che eseguirà la celeberrima Sonata n. 8 op. 13 intitolata “Patetica”, le due Sonate op. 14 e l'op. 22 in si bemolle maggiore, tutte e quattro composte nel biennio a cavallo fra Sette e Ottocento.

Nato a Verona e professore alla Musik-Akademie di Basilea, Gamba ha suonato con grandi orchestre tra cui i Berliner. Privilegia in particolare l’attività cameristica e discografica. Ha proposto l’integrale delle 32 sonate di Beethoven nei Teatri di Vincenza, Trieste e Vercelli. Di lui ha detto Vladimir Ashkenazy: "Gamba incarna quella figura di filosofo del pianoforte che, musicista cosmopolita dotato di grande maturità, è infuso di un carisma quasi missionario".

Portata a termine fra il 1798 e il 1799 con edizione viennese Eder e dedica al principe Karl von Lichnowsky, la "Patetica" è a tutt’oggi fra le Sonate di Beethoven più amate ed eseguite per la sua alta concentrazione espressiva da intendersi quale tensione spirituale tragica e dunque catartica in linea con gli ideali estetici di Schiller e di Kant. Una forza tragica della rappresentazione che Beethoven qui circoscrive entro la dialettica di grande impatto fra l’Introduzione in tempo Grave, staccata da quel suo singolarissimo accordo d’apertura in forte/piano e a piene mani dalla taratura dinamica assolutamente non facile, da intendersi quale soffocata repressione di uno slancio, e l’Allegro di molto e con brio al quale è indissolubilmente legata e a cui fa seguito la non meno stupefacente cantabilità dell'Adagio, altra bellissima, celebre quanto emblematica pagina, dolce e meditativa.

Diverso il discorso per la coppia di “piccole” Sonate dell’op. 14, pubblicate nell’autunno del 1799 in parallelo all’op. 13, destinate a rimanere ai margini del repertorio per le limitate dimensioni e le contenute soluzioni virtuosistiche, pur a fronte di interessanti dati formali così come espresso dallo stesso Beethoven allo Schindler nei quaderni di conversazione del 1823 additandoli quale esempio di “dialettica dei due principi”, d’opposizione e implorante, basilari per il bitematismo della forma-sonata, così come mostrato «nella parte centrale - del primo tempo - della Patetica». Infine, con la Sonata op. 22, scritta fra il 1799 e il 1800, torna la grande forma d’alto impeto ritmico-dinamico, di musicalità gioiosa e dal brillante taglio improvvisativo, senz'altro esito di quanto messo in parallelo a segno dall'autore all’apice del suo itinerario concertistico.

Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte

Giovedì 17 maggio alle ore 20

Veranda neoclassica di Villa Pignatelli – via Riviera di Chiaia, 200 (Napoli)

Festival Beethoveniano

Filippo Gamba, pianoforte

Ludwig van Beethoven

Sonata n. 8 in do minore, op. 13 “Patetica”

Sonata n. 9 in Mi maggiore, op. 14 n. 1

Sonata n. 9 in Sol maggiore, op. 14 n. 2

Sonata n. 11 in Si bemolle maggiore, op. 22

Biglietto: 20 euro (ridotto over 65: 15 euro – ridotto giovani: 10 euro)

Info e prenotazioni: tel 081 5601369 - maggiodellamusica@libero.it

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