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Redazione

Saranno Henrik Nánási e Sergej Krylov i protagonisti del prossimo appuntamento della Stagione di Concerti del Teatro di San Carlo, sabato 28 ore 20.30 e domenica 29 aprile alle ore 18.00. In programma, il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 35 di Pëtr Il'ič Čajkovskij e la Symphonie fantastique op. 14 di Hector Berlioz.

Direttore musicale della Komische Oper di Berlino, Henrik Nánási (in apertura, nella foto di J. Henry Fair) torna alla guida dell’Orchestra del San Carlo dopo 5 anni di assenza. Ungherese di Pécs, classe ’75, Nánási sarà sul podio del Massimo napoletano anche il prossimo luglio in occasione del Rigoletto di Verdi in cartellone per il San Carlo Opera Festival 2018.

Tra i più grandi virtuosi della sua generazione, Sergej Krylov (nella foto di Mary Slepkova), definito da Rostropovič «uno dei cinque migliori violinisti contemporanei», si esibisce per la prima volta al San Carlo. Naturalizzato italiano, figlio di un violinista e liutaio russo che ha lavorato anche a Cremona, suona uno strumento realizzato dal padre appositamente per lui nel 1994.

Per il suo debutto sancarliano (a Napoli è stato più volte ospite dell'Associazione Alessandro Scarlatti) Krylov affronterà una tra le pagine più amate e intense dell’intero repertorio violinistico: il Concerto in re minore op. 35 di Pëtr Il'ič Čajkovskij, composto dall’autore in un periodo felice della propria vita, nel 1878 durante un soggiorno a Clarens, sul lago di Ginevra. Inizialmente dedicato a Leopold Auer, il Concerto fu eseguito per la prima volta solo tre anni dopo, a Vienna, dal russo Adolf Brodskij, definitivo destinatario dell’opera. I tre movimenti in cui si articola (Allegro moderato, Canzonetta. Andante, Allegro vivacissimo) mostrano eleganza, fluidità melodica e una purissima cantabilità. «Un’immensa composizione strumentale d’un genere nuovo, con cui cercherò d’impressionare fortemente gli ascoltatori», sono le parole usate dal ventisettenne Hector Berlioz per descrivere la Symphonie fantastique op. 14 scritta nel 1830. Il 5 dicembre dello stesso anno il lavoro fu eseguito nella sala del Conservatorio di Parigi, con François-Antoine Habeneck sul podio, riscuotendo immediato successo. Per la serata Berlioz fece preparare un programma esplicativo da distribuire agli ascoltatori in cui illustrava la vicenda che stava alla base della composizione: lo sviluppo tragico di un amore infelice. Tra gli aspetti più caratteristici della Fantastica, il ritorno ciclico di una stessa melodia, la cosiddetta idée fixe, che è il ritratto musicale dell’amata (l'attrice irlandese Harriet Smithson), nonché una sorta di filo rosso che guida l’ascoltatore durante tutta l’opera. (A seguire, nella foto di Francesco Squeglia, l'Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli diretta da Henrik Nánási)

Se ne riporta il programma così come apparso in partitura nella versione eseguita nel 1845:

"Prima parte. Sogni, passioni. L'autore suppone che un giovane musicista, affetto da quel male morale che uno scrittore celebre chiama il vuoto delle passioni, scorga per la prima volta una donna che riunisce tutti i fascini dell'essere ideale sognato dalla sua immaginazione, e se ne innamori perdutamente. Per una insolita bizzarria, l'immagine amata non si presenta mai allo spirito dell'artista se non legata a un pensiero musicale, nel quale egli ritrova un certo carattere appassionato, ma nobile e timido come quello ch'egli attribuisce alla persona amata. Tale riflesso melodico e il suo modello lo perseguitano senza posa come una doppia idea fissa. Donde l'apparizione costante, in tutti i pezzi della sinfonia, della melodia che dà inizio al primo Allegro. Il passaggio da tale stato di malinconica disposizione al sogno, interrotto da qualche accesso di gioia senza motivo, a quello d'una passione delirante, con i suoi moti di furore, di gelosia, i ritorni di tenerezza, le lacrime, le consolazioni della fede, è l'argomento del primo brano.

Seconda parte. Un ballo. L'artista è condotto attraverso le circostanze più diverse della vita, in mezzo al tumulto d'una festa, nella pacifica contemplazione delle bellezze della natura; ma ovunque, in città, nei campi, l'immagine cara viene a presentarglisi tubandone l'animo.

Terza parte. Scena nei campi. Una sera, trovandosi in campagna, egli ode da lontano due pastori che si scambiano un ranz des vaches; questo duo pastorale, il luogo, il leggero brusio degli alberi dolcemente agitati dal vento, alcuni motivi di speranza che egli ha concepito da poco, tutto concorre a rendere al suo cuore una calma insolita e a dare alle sue idee un colore più lieto. Riflette sulla sua solitudine; spera presto di non dover più esser solo... Ma se ella lo tradisse!... Questa miscela di speranza e timore, queste idee di felicità turbate da alcuni neri presentimenti, formano l'argomento dell'Adagio. Alla fine uno dei pastori riprende il ranz des vaches; l'altro non gli replica più... Rumore lontano di tuono... solitudine... silenzio...

Quarta parte. Marcia al supplizio. Raggiunta la certezza che il suo amore sia respinto, l'artista si avvelena l'oppio. La dose del narcotico, troppo debole per dargli la morte, lo piomba in un sonno accompagnato dalle visioni più orribili. Sogna d'aver ucciso l'amata, d'esser condannato, condotto al supplizio, e d'assistere alla sua stessa esecuzione. Il corteo s'avanza al suono di una marcia ora cupa e selvaggia, ora brillante e solenne, in cui un sordo rumore di passi pesanti succede d'improvviso alle esplosioni più violente. Alla fine della marcia, le prime quattro misure dell'idèe fixe tornano, come un ultimo pensiero d'amore interrotto dal colpo fatale.

Quinta parte. Sogno di una notte del Sabba. Egli si vede al Sabba, in mezzo a una schiera orribile d'ombre, di mostri d'ogni sorta riuniti per le sue esequie. Strani rumori, gemiti, scoppi di risa, grida lontane cui paiono rispondere altre grida. La melodia amata ricompare, ma ha perduto ogni carattere di nobiltà e di timidezza; non è più che un ignobile motivo di danza, triviale e grottesco; è lei che giunge al Sabba... Ruggito di gioia al suo arrivo... Ella si mesce all'orgia diabolica... Rintocchi funebri, parodia grottesca del Dies irae. Ronda del Sabba. La ronda del Sabba e il Dies irae insieme".

Henrik Nánási nasce a Pécs, Ungheria. Dopo aver studiato pianoforte e composizione al Béla Bartók Conservatory di Budapest, si iscrive alla University of Music and Performing Arts Vienna, dove studia direzione d’orchestra, tecniche di concertazione e composizione. Lavora come assistente musicale alla Royal Opera House di Covent Garden con il M° Antonio Pappano, e all’Opéra di Monte Carlo, oltre a sviluppare un’intensa attività concertistica in qualità di pianista e accompagnatore di Lieder. Dopo i primi impegni allo Stadttheater di Klagenfurt e al Teatro di Asburgo, diventa Direttore principale allo Staatstheater am Gaertnerplatz di Monaco. Direttore Musicale Generale della Komische Oper di Berlino dal 2012 al 2017, Henrik Nánási vi ha diretto le nuove produzioni di Mazeppa, Eugene Onegin, Gianni Schicchi, La Belle Hélène, Die Zauberflöte, Così fan tutte, Don Giovanni, Il Castello di Barbablù di Bartók, The Fiery Angel di Prokof‘ev e Cendrillon di Massenet, oltre a riprese di Der Rosenkavalier, Rusalka e Rigoletto. Dalla sua nomina nel 2012, la Komische Oper di Berlino è stata proclamata ˝Opera House of the Year“ dalla rivista Opera World nel 2013 e ha vinto il premio come ˝Opera Company of the Year 2015“ agli Opera Awards. Nelle ultime stagioni, Henrik Nánási ha debuttato sui più importanti palcoscenici internazionali, tra cui la Royal Opera House di Covent Garden (Turandot, disponibile anche in DVD per Opus Arte), la Bayerische Staatsoper di Monaco (La traviata), l’Arena di Verona (Carmen, disponibile in DVD con Bel Air Classiques), l’Opernhaus di Zurigo (Le nozze di Figaro), il Palau de Les Arts Reina Sofia di Valencia (Il Castello di Barbablù) e il Gran Teatre del Liceu di Barcellona (Die Zauberflöte). Ha diretto regolarmente all’Opera di Amburgo (Otello, Lucia di Lammermoor, La traviata), all’Opera di Francoforte (La bohème, I Masnadieri, L’Étoile, La Gazza Ladra – disponibile su CD con Oehms Classics) e alla Semperoper di Dresda (L'Italiana in Algeri, La bohème, Madama Butterfly, La traviata, La Cenerentola). Come direttore sinfonico, ha collaborato con RSO Wien, Bruckner Orchester Linz, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, Essener Philharmoniker, Orquestra de la Comunitat Valenciana, Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli e Orchestra del Teatro Massimo di Palermo. Fra gli impegni della stagione 2017/18, i debutti all'Opera di San Francisco con Elektra, all'Opera di Roma con La bohème, e al Teatro San Carlo di Napoli con Rigoletto. Farà quindi ritorno alla Royal Opera House con Salome di Strauss. In concerto, dirigerà Atlanta Symphony Orchestra, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Yomiuri Nippon Symphony Orchestra, Essener Philharmoniker, Orquestra de la Comunitat Valenciana, Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia e Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli. Ha iniziato la stagione 2016/17 con Il barbiere di Siviglia alla Royal Opera House, dopodiché ha debuttato all'Opéra National de Paris con Die Zauberflöte. Ha diretto inoltre le nuovi produzioni de La Fiera di Sorochyntsi di Mussorgsky alla Komische Oper di Berlino e di Werther al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia. Nella stagione 2015/2016 il M° Nánási ha debuttato negli States alla Lyric Opera di Chicago con una nuova produzione de Le nozze di Figaro e ha fatto ritorno al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia per dirigere il Macbeth di Verdi.

Sergej Krylov. L’effervescente musicalità, il virtuosismo strabiliante come raffinato strumento sempre al servizio dell’espressività, l’intenso lirismo e la bellezza del suono, sono solo alcuni elementi che hanno reso Sergej Krylov uno dei più rinomati artisti del panorama internazionale. Nato a Mosca in una famiglia di musicisti, Krylov ha iniziato lo studio del violino a cinque anni completando la sua formazione alla Scuola Centrale di Musica di Mosca. Negli ultimi anni il violinista russo è stato ospite delle principali istituzioni musicali e ha collaborato con orchestre quali Dresden Staatskapelle, St. Petersburg Philharmonic, London Philharmonic, Royal Philharmonic, Russian National Orchestra, Filarmonica della Scala, Accademia di Santa Cecilia, Mariinsky Orchestra, Philharmonique de Radio France, DSO Berlin, Konzerthausorchester Berlin, Budapest Festival Orchestra, NHK Symphony Tokyo, Atlanta Symphony Orchestra, per citarne alcune. Tra le personalità artistiche che hanno maggiormente influenzato la sua formazione musicale spicca Mstislav Rostropovich, con cui negli anni si era instaurato un profondo rapporto di amicizia e stima. Tra i maggiori direttori con cui Krylov ha lavorato figurano Dmitri Kitajenko, Mikhail Pletnev, Valery Gergiev, Andrey Boreyko, Vasily Petrenko, Fabio Luisi, Roberto Abbado, Yuri Temirkanov, Vladimir Ashkenazy, Dmitry Liss, Vladimir Jurowski, Yuri Bashmet e Michal Nesterowicz. I principali impegni della stagione 2017/18 includono concerti con la London Philharmonic e Vasily Petrenko, Konzerthaus Orchester Berlin e Dmitri Kitajenko, Russian National Orchestra, Prague Radio Symphony, Copenhagen Philharmonic, Orchestra Rai di Torino e del Teatro San Carlo di Napoli. Con la Lithuanian Chamber Orchestra, nel doppio ruolo di direttore e solista sarà presente in molte sale da concerto europee. Altri tour lo vedranno in Israele con I solisti di Mosca e Yuri Bashmet e in Corea con Yuri Simonov e l’Orchestra Filarmonica di Mosca. Nell’ambito della sua attività Krylov dedica molto spazio alla musica da camera, sia in duo con pianoforte collaborando con partner quali Denis Matsuev, Nikolai Lugansky, Itamar Golan, Michail Lifits, Bruno Canino, Boris Berezovsky, sia in gruppi allargati suonando con artisti quali Elena Bashkirova, Yuri Bashmet, Maxim Rysanov, Alexander Kniazev. Krylov è Direttore Musicale della Lithuanian Chamber Orchestra con la quale ama esplorare un repertorio molto ampio che spazia dal barocco alla musica contemporanea, nel doppio ruolo di direttore e solista.Giovanissimo ha vinto tre Primi Premi in importanti concorsi internazionali: Concorso Lipizer, Concorso Stradivari e Concorso Kreisler di Vienna. Oltre alle registrazioni per EMI e Melodya, ha pubblicato recentemente due dischi con Deutsche Grammophon: il primo dedicato alle Quattro Stagioni di Vivaldi con la Lithuanian Chamber Orchestra, il secondo ai 24 Capricci di Paganini che ha suscitato grande entusiasmo da parte della critica internazionale. La scorsa stagione ha eseguito in prima mondiale il Concerto per violino e orchestra di Ezio Bosso, ora disponibile in CD per Sony, ed è stato chiamato da Krzysztof Penderecki per registrare il suo Concerto per violino Metamorphosen nell’ambito di un vasto progetto che prevede la registrazione integrale di tutte le sue opere con la direzione del compositore stesso.

Sabato 28 aprile 2018 ore 20.30 - Turno S / Turno M Concerti

Domenica 29 aprile ore 18.00 - Turno P

HENRIK NÁNÁSI / SERGEJ KRYLOV

Direttore | Henrik Nánási

Violino | Sergej Krylov

Pëtr Il'ič Čajkovskij Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 35

Hector Berlioz Symphonie fantastique op. 14

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