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  • Paola De Simone

«È un giorno, questo, un po' speciale, in cui presentiamo alla stampa la nascita di una nuova, bellissima alchimia fra il teatro di prosa e la nostra danza, fra il Teatro San Carlo e il Bellini di Napoli, unendo per la prima volta i rispettivi linguaggi e gli impegni. Il risultato? È L'ultimo Decamerone scritto da Stefano Massini, con la regia di Gabriele Russo, le coreografie originali del nostro primo ballerino Edmondo Tucci, i costumi di Giusi Giustino e le musiche inedite (registrate) di Nello Mallardo con arrangiamenti di Ivano Leva: dunque, un grande segnale di innovazione e di apertura - annuncia la sovrintendente del Lirico napoletano, Rosanna Purchia, in apertura della conferenza al MeMus - che porteremo in prima assoluta da martedì 10 aprile sul palcoscenico di via Conte di Ruvo».

(Nelle prime due foto di Mario Spada, il coreografo Edmondo Tucci e il regista Gabriele Russo)

La produzione senza precedenti e in tandem realizzata d'intesa dalla Fondazione Teatro di San Carlo e dalla Fondazione Teatro di Napoli-Teatro Bellini andrà in scena alle ore 21, con repliche fino a domenica 6 maggio. Al centro, come intuibile dal titolo, c'è il capolavoro letterario di Boccaccio, ma ribaltato e riletto in forma di teatro-danza secondo una logica drammaturgica completamente nuova. «Con lo scrittore Massini (nella foto a seguire) - ha dichiarato in merito il regista Gabriele Russo - ci siamo a lungo interrogati sul percorso da seguire, quindi abbiamo scelto non le dieci novelle narrate dai dieci interpreti, bensì un unico racconto teatrale e coreutico nato dalla somma delle cento, quindi contaminato macro e micro materiali entro un gioco di scatole cinesi, contenenti al loro interno altri racconti. In più, una singolarità: il cast sarà totalmente al femminile, dunque affidato a sette donne che filtreranno il racconto e gli stessi personaggi maschili attraverso i loro occhi di donna. E nuovo sarà anche il punto di vista di partenza: non la chiusura di sette ragazze e tre ragazzi in una villa in campagna fuori Firenze per sfuggire alla terribile epidemia di peste del 1348, intrattenendosi narrando a turno dieci novelle, bensì la reclusione da tempo in un bunker da campo di concentramento, dove si cercherà il senso smarrito del racconto».

Interpreti, pertanto, Angela De Matteo, Maria Laila Fernandez, Crescenza Guarnieri, Antonella Romano, Paola Sambo, Camilla Semino Favro, Chiara Stoppa e il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo diretto da Giuseppe Picone. Le scene sono di Roberto Crea, i costumi di Giusi Giustino, le luci di Fiammetta Baldiserri, le foto di Mario Spada.

(Nell'ultima foto, il coreografo e il regista con alcuni artisti del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo)

Stando all'idea del toscano Stefano Massini, consulente artistico del Piccolo di Milano e autore teatrale fra i più eclettici, prolifici e rappresentati in Italia, L'ultimo Decamerone propone una riscrittura originale del Decameron, tradendolo del tutto per rimanervi più che mai fedele.

«Intorno al Decamerone del Boccaccio - stando alle note di Massini, assente all'incontro - sono state dette molte cose e altrettante ne sono state scritte. Molte di queste girano intorno a luoghi comuni, paccottiglia scollacciata e florilegi da antologia scolastica. A me premeva soprattutto indagare il suo formidabile valore di riflessione, antica e modernissima, sull'urgenza del narrare, sul ruolo del narrare e sui meccanismi del narrare. Oggi viviamo in una società che è continuamente bombardata di storie, pensiamo, per esempio, quanto il web e i social network entrino continuamente nella nostra vita, con un intrecciarsi di narrazioni multiple, narrazioni istantanee come le fotografie o narrazioni per immagini come i video. E noi, immersi in questo grande mare di storie superflue, molto spesso perdiamo il senso della narrazione. Il Decamerone, viceversa, parte proprio da questo punto: la salvezza, dentro una crisi, sta sempre nel racconto. Infatti, proprio per questo, mi sono immaginato che i dieci personaggi raccontati dal Boccaccio non siano mai usciti dal famoso bunker dove la peste li ha reclusi, e stiano, ormai da anni, continuando a tentare nuove ulteriori traiettorie di racconti. Ad ognuno di loro ho affidato una storia che, pur non facendo parte del Decamerone originario, contiene in realtà, come un patchwork, il mosaico di tutte le novelle che Boccaccio fa raccontare a quel singolo personaggio. In questo modo le dieci storie che compongono la mia drammaturgia sono, in realtà, un grande omaggio al Decamerone sconosciuto, quello estraneo alle cosiddette Greatest Hits che sovente premiano le solite dieci novelle».

«Con Massini, fin dal nostro primo incontro - sottolinea d'altro canto il regista Gabriele Russo - siamo stati subito d'accordo nel non proporre una lettura in chiave filologica dell'opera, che oggi sarebbe risultata anacronistica o già vista e rivista, piuttosto ci siamo interrogati sul perchè all'epoca Boccaccio scrisse il Decameron e quali ragioni di allora possano essere ancora oggi valide. Perchè qualcuno dovrebbe chiudersi in un casolare di campagna e mettersi a raccontare favole? Da cosa fugge? All'epoca, dalla peste. E oggi? Vedremo».

A seguire, la parola al coreografo e primo ballerino sancarliano dall'inossidabile talento Edmondo Tucci: «Quando Giuseppe Picone ebbe l'idea di affidarmi le coreografie per lo spettacolo, ne fui sicuramente entusiasta, ma fu subito chiaro dal primo momento quanto l'operazione, in interazione con la prosa, fosse difficile o, quantomeno, un progetto ambizioso che meritava attenzione ed impegno artistico. In seguito, dopo aver conosciuto il regista Gabriele Russo, i dubbi sull’approccio da seguire per creare le coreografie sono svaniti immediatamente. Ho trovato in lui un regista giovane e di talento, con il quale da subito si è instaurata una intesa artistica che mi ha permesso di lavorare alle coreografie in modo prolifico ed esauriente. Abbiamo capito insieme che mentre le attrici dovevano recitare il testo di Stefano Massini utilizzando una recitazione istintiva e fluida, i ballerini invece dovevano interpretare la proiezione del loro essere, dei loro sentimenti o semplicemente del loro stato d’animo. Il tutto si svolge in un luogo senza tempo, sospeso in un limbo nel quale attrici e ballerini convivono e si confrontano con le loro paure ed il loro sentire, raccontandosi storie che suscitano stati d’animo che danno a loro volta lo spunto alla danza».

Dal punto di vista progettuale è intanto la prima volta in Italia che una Fondazione Lirica e un Teatro di Prosa condividano un impegno produttivo di tale entità, unico anche nella sua concezione: «Questa è un'occasione - conclude il regista Russo - nata dalla nostra ormai persistente voglia di mettere insieme, sparigliare le carte, creare collaborazioni, ampliare gli orizzonti; una voglia che consideriamo la chiave di volta per creare qualcosa di nuovo, di bello. Abbiamo trovato nella direzione del Teatro di San Carlo disponibilità, apertura e curiosità e, insieme, ci siamo augurati di dischiudere, con questo esperimento, nuovi scenari e nuove possibilità; di inaugurare, insomma, un nuovo meccanismo che potrebbe essere terreno fertile per l'intero sistema».

Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte

Teatro Bellini di Napoli - Dal 10 aprile al 6 maggio 2018

L’ultimo Decamerone

di Stefano Massini dall'opera di Giovanni Boccaccio

coproduzione

Fondazione Teatro di San Carlo, Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini

Interpreti

Angela De Matteo, Maria Laila Fernandez, Crescenza Guarnieri, Antonella Romano, Paola Sambo, Camilla Semino Favro, Chiara Stoppa

Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo

regia Gabriele Russo

coreografia originale Edmondo Tucci eseguita dal Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo

musiche originali Nello Mallardo arrangiamenti Ivano Leva

scene Roberto Crea costumi Giusi Giustino luci Fiammetta Baldiserri

foto di scena Mario Spada

Stefano Massini Autore

Stefano Massini (1975), scrittore, vincitore del Premio Letterario Internazionale Mondello 2017 e del Premio Campiello-Selezione Giuria dei Letterati 2017, ha ricevuto il Premio Vittorio De Sica 2017 come personalità di rilievo nel campo della cultura. Drammaturgo, saggista, sceneggiatore e firma del quotidiano La Repubblica, è inoltre volto noto televisivo per i suoi racconti nella trasmissione Piazzapulita di Corrado Formigli su La7. Dal 2015 è chiamato a succedere a Luca Ronconi come consulente artistico del Piccolo Teatro di Milano, Teatro d’Europa. È lo scrittore italiano più rappresentato sui palcoscenici di tutto il mondo, ha vinto sette premi della critica tra Francia, Italia, Germania e Spagna e i suoi testi sono stati tradotti in 15 lingue. Il suo Lehman Trilogy, in Italia ultima storica regia di Luca Ronconi, verrà messo in scena da Sam Mendes per il National Theatre di Londra (da luglio 2018). Sempre nel 2018, altre opere di Massini verranno rappresentate a Broadway.

Gabriele Russo Regista

Nasce a Napoli nel 1979. Nel 2002 si diploma presso l'Accademia d'arte drammatica del Teatro Bellini diretta da Alvaro Piccardi. Perfeziona, poi, il suo percorso di formazione partecipando a stage diretti, tra gli altri, da Aurelio Gatti e Matthew Lenton. Debutta nel 2002 in Corpus Christi di Terence McNally diretto da Enricomaria Lamanna, per poi lavorare sotto la direzione di alcuni fra i più autorevoli registi italiani. Recita in molti spettacoli diretti da Tato Russo: I Menecmi di Plauto, Sogno di una notte di mezza estate e La Tempesta di Shakespeare e L'ultimo scugnizzo di Viviani. Nel 2003 Francesco Rosi lo sceglie per il ruolo di Amedeo in una memorabile versione di Napoli Milionaria interpretata da Luca De Filippo, con cui ha poi intrapreso una fitta tournèe di due anni.

Nel 2006 è Romeo, in Romeo e Giulietta diretto da Maurizio Panici, nel 2008 è il protagonista de Il paese degli idioti di Dostoevskij per la regia di Alvaro Piccardi e nel 2009 è coprotagonista, insieme a Mariangela D'Abbraccio, de La rosa tatuata di Tennesse Williams, diretto da Francesco Tavassi.

Nel 2010 prende parte al progetto di Bizarra, la soap opera teatrale scritta da Rafael Spregelburd, diretta da Manuela Cherubini e prodotta dal Napoli Teatro Festival Italia. Intanto, nel 2007, debutta al Teatro Bellini con la sua prima regia: Gli innamorati di Goldoni; lo spettacolo viene accolto da un caloroso successo di pubblico e critica tanto da essere replicato per i tre anni successivi. L'attività di regista si farà, man mano, preponderante rispetto a quella di attore, concentrandosi, in una prima fase, sulla rilettura e rivisitazione dei classici in chiave contemporanea. Nel 2008 porta in scena (e interpreta Alceste), in un originale Il Misantropo. Dal 2009 comincia il lavoro di insegnante dell'Accademia del Teatro Bellini. Con gli allievi del corso realizza un progetto sui temi dell'integrazione sociale finanziato dalla regione Campania dal titolo La classe libera, ispirato al romanzo Entres les mures di Francois Begledeu; il progetto diventa l'anno successivo uno spettacolo teatrale. Cambia repentinamente genere e l'anno successivo scrive e dirige Gran Varietà nel quale propone al pubblico il varietà classico in una veste contemporanea.

Nel 2010 diventa consulente artistico del Teatro Bellini e apporta un cambiamento radicale nella programmazione e nelle produzioni del teatro; il centro della ricerca diventa il repertorio contemporaneo e la valorizzazione di giovani artisti.

A febbraio 2012 dirige Gretel e Gretchen scritto dal giovane autore napoletano Claudio Buono e a ottobre dello stesso anno realizza, per il Napoli Teatro Festival Italia, Odissè – In assenza del padre, un lavoro che prende spunto dal poema di Omero per raccontare il rapporto padri/figli: nel teatro sgombrato delle sedute e ricoperto di terra ha diretto un cast di 18 attori.

A febbraio 2013 ritorna in scena come attore in Creditori di Strindberg diretto da Orlando Cinque e a novembre dello stesso anno è il protagonista di Some Girl(s) di Neil Labute, diretto da Marcello Cotugno, spettacolo in tournèe per quattro stagioni consecutive.

Ad aprile 2014 torna alla regia con Arancia Meccanica, tratto dal romanzo di Anthony Burgess. Per questo spettacolo si avvale della collaborazione di Marco Castoldi, in arte Morgan, che ne scrive le musiche originali e rielabora Beethoven in chiave contemporanea. Arancia Meccanica è stato in tournée per 3 stagioni consecutive con unanime consenso di pubblico e critica.

A marzo 2017 ha debuttato con la regia de Il giocatore di Fëdor Dostoevskij adattato per il teatro da Vitaliano Trevisan, mentre a giugno 2017 è andato in scena Glob(e)al Shakespeare un progetto di cui è ideatore e curatore e per il quale si è aggiudicato il premio dell’ANCT (Associazione Nazionale Critici Teatrali) come migliore progetto speciale. Glob(e)al Shakespeare è stato presentato nell'ambito del Napoli Teatro festival Italia 2017 e si compone di sei opere di William Shakespeare, di una delle quali Gabriele Russo ha curato anche la regia: Tito, in una riscrittura di Michele Santeramo.

Edmondo Tucci Coreografo

Nel 2010, sotto la direzione di Giuseppe Carbone gli viene affidato il compito di creare una coreografia con un gruppo di ballerini della compagnia del San Carlo in occasione della messa in scena dello spettacolo “Gala di Danza” presso il teatro Politeama di Napoli. Crea così una coreografia corale su musiche di Ludovico Einaudi dal titolo 21 passi lontano da te. Successivamente lo spettacolo, arricchito dalla presenza di ospiti internazionali, è in tournée per la stagione estiva del San Carlo 2010/2011. Nel 2011firma le coreografie per lo spettacolo Dieci storie proprio così, nato da una idea di Giulia Minoli con la drammaturgia di Emanuela Giordano e Gianni Minoli, musiche originali di Antonio Di Pofi e la partecipazione del corpo di ballo del Teatro San Carlo. Nel 2012 crea le coreografie per il Gala di danza dei 200 anni della Scuola di Ballo del Massimo napoletano e nel 2015 per il Gala dedicato ad Anna Razzi, crea un passo a due dal titolo Expression su musiche di Alva Noto. In occasione del “Premio Capri“ firma Petit Romance, su musiche di Liszt. Nel 2016 sotto la direzione artistica di Giuseppe Picone, all’interno dello spettacolo Gala Fracci presenta un passo a due, Loop che lo vede protagonista anche come danzatore in coppia con Claudia D’Antonio. Nel 2017 firma le coreografie per La traviata con la regia di Ferzan Ozpetek, le coreografie di Carmen al Teatro Verdi di Salerno con la direzione di Daniel Oren e in occasione del festival della danza di Padova, crea un assolo per Giuseppe Picone su musiche originali composte per l’occasione da Nello Mallardo dal titolo Senza di te.

Nello Mallardo Compositore

Nasce a Napoli nel 1983, inizia gli studi musicali all’età di sette anni, si diploma in pianoforte col massimo dei voti e la lode e si perfeziona sotto la guida dei Maestri Massimo Bertucci, Franco Scala e Boris Petrushanscky, in composizione con Patrizio Marrone e studia inoltre pianoforte jazz col il maestro Francesco Nastro. È vincitore di numerosi concorsi pianistici nazionali. Dal 2007 ad oggi è pianista e Maestro collaboratore del corpo di ballo del Teatro San Carlo, partecipando regolarmente all’attività concertistica e alle tournée del teatro in Italia e all’estero. Ha collaborato e collabora tutt’oggi con Maîtres de ballet ed insegnanti di fama internazionale. Nel 2012, in occasione del bicentenario della nascita della scuola di ballo, si esibisce al Teatro San Carlo, eseguendo il pezzo per pianoforte di Claude Debussy Clair de Lune con il ballerino Domenico Luciani, su una coreografia di Domenic Walsh. Dal 2015 collabora con il pianista Francesco Nastro in un un progetto che prevede l’arrangiamento in chiave jazzistica per due pianoforti delle Danze di Brahms, del Sogno d’amore di Liszt e della Corrente in sol maggiore di Bach e si sono esibiti in alcune manifestazioni importanti, quali Ravello Festival, Napoli Piano City (main concert) ed altre associazioni musicali. Nel 2017 in occasione del Gala Stelle del San Carlo compone un brano dal titolo Senza di te in prima mondiale commissionato ed eseguito dell’etòile di fama internazionale Giuseppe Picone tenutosi presso il Teatro Verdi di Padova. Nel febbraio 2018 viene pubblicato il disco di piano solo La bellezza dell’essenziale dall’etichetta discografica Dodicilune / IRD. Nello stesso anno compone un brano dal titolo Too Much, per i solisti del teatro di San Carlo, all’interno del Gala presso il Teatro Kubiz di Monaco e per il Gran Gala del Teatro Bellini di Napoli.

Ivano Leva Arrangiatore

Pianista compositore ed improvvisatore, nasce a Napoli. Si diploma in pianoforte presso il Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso ed in composizione presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli sotto la guida di Gaetano Panariello; contemporaneamente si appassiona anche ai linguaggi improvvisativi e frequenta i seminari di Siena Jazz, studiando con Enrico Pieranunzi, Franco D’Andrea e David Liebman. Compositore vincitore di innumerevoli concorsi nazionali ed internazionali, i suoi lavori sono eseguiti da solisti ed ensemble di fama fra i quali Cristiano Rossi, Kenji Fujimura, Trio Anima Mundi, Rochelle Ughetti, Melissa Chominsky, Michele Lomuto. Nel 2012 vince il concorso di composizione Falconio con una composizione da camera scritta su poesia di De Filippo che esegue nella Sala Scarlatti del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Nel 2015 la sua composizione Triumviratus si aggiudica il concorso Anima Mundi Composition Prize e viene eseguita dal trio australiano Anima Mundi presso il Performing Art Centre Geelong a Newtown e al Melbourne Recital Centre (Australia). Impegnato da anni in una personalissima fusione fra i linguaggi classici tardo-romantici e l’improvvisazione, ha di recente pubblicato due lavori disografici (L’ala del silenzio – Novatiqua, per piano e quartetto d’archi, e Debussy: La Cathédrale Transfigurée – Da Vinci Classics, per piano ed oboe) distribuiti in tutta Europa ed in Giappone, ai quali ha fatto seguito una densa attività concertistica di presentazione in Francia e in Italia. In occasione di una tournée a Parigi è stato invitato a tenere una masterclass di improvvisazione presso il Consevatoire “Nadia et Lili Boulanger” di Parigi insieme all’oboista Marika Lombardi, con cui stabilmente collabora. Autore di svariate pubblicazioni di carattere musicale e didattico, nel 2015 rilascia in esclusiva mondiale per la Esarmonia Edizioni un volume contenente la rielaborazione per quartetto di archi di alcune Romanze senza parole di Mendelssohn, fino ad allora mai strumentate per questo tipo di ensemble. Nell’ambito della musica per danza collabora con il pianista compositore Nello Mallardo ed il coreografo Edmondo Tucci, curando gli arrangiamenti e le orchestrazioni di Senza di te – eseguito in prima mondiale dall’étoile di fama internazionale Giuseppe Picone presso il Teatro Verdi di Padova – e di Too Much, presentato da Alessandro Staiano ed Anna Chiara Amirante al Kubiz Theater di Monaco ed al Teatro Bellini di Napoli.

Giusi Giustino Costumi

Dal 1990 è Costumista e Direttore della Sartoria del Teatro di San Carlo dove ha realizzato i costumi di Norma, Tosca, Lucrezia Borgia, Faust, La colomba ferita, Pulcinella vendicato, Jenůfa, Don Carlo, A Midsummer Night’s Dream, Capriccio (scene di Arnaldo Pomodoro), Candide, Il maestro di cappella e La furba e lo sciocco, collaborando con registi come Crivelli, De Fusco, Guerra, Sparvoli, Livermore, Le Moli, Curran, Mariani, Puggelli. Collabora nel balletto con coreografi come Luciano Cannito (Verklärte Nacht, Carmen, Napoli), Derek Deane (Lo schiaccianoci, La bayadère), Anna Razzi (Pinocchio, Il Guarracino con le scene di Emanuele Luzzati, Sogno di una notte di mezza estate), Giorgio Mancini (Coppélia) e Alessandra Panzavolta (Francesca da Rimini). Numerosi gli impegni con teatri italiani ed esteri, come il Carlo Felice di Genova, il Verdi di Trieste, il Piccinni di Bari, La Fenice di Venezia (I quattro rusteghi di Wolf-Ferrari), il Regio di Torino (Die Entfuhrung aus dem Serail di Mozart), l’Opéra di Montpellier (Sémélé di Marais con Simonet, Eine florentinische tragödie di Zemlinsky e Il segreto di Susanna di Wolf- Ferrari), il “Festival de Radio France et Montpellier” (Bajazet di Vivaldi), lo Staatstheater di Wiesbaden, La Zarzuela di Madrid e i Teatri de La Coruña, Bilbao e Città del Messico. Ha realizzato i costumi per il Signor Goldoni di Luigi Melega e Luigi Mosca, novità assoluta prodotta dalla Fenice di Venezia per il tricentenario goldoniano, con la regia di Davide Livermore. Molto attiva anche nel campo del teatro di prosa, al fianco di registi come Livermore (L’impresario di Smirne), Bolognini (Sogno di una notte di mezza estate), Giuffrè (Natale in casa Cupiello, Il medico dei pazzi), Crivelli (Mese Mariano), Salemme (Cose da pazzi e La gente vuole ridere). Particolarmente intensa la collaborazione con Tato Russo, sia nel teatro di parola che nel musical, genere per il quale si aggiudica diversi premi (“Girulà”, “Napoli Network”, “Oscar World Musical 2002”, “Capri Hollywood”, “Sannio Film Festival”). Nel 2010 ha lavorato con René Koering all’Opéra di Montpellier per Une éducation manquée e La voix humaine, e con Davide Livermore al Regio di Torino ha realizzato i costumi per l’Idomeneo di Mozart e per I vespri siciliani di Giuseppe Verdi. Recentemente ha lavorato con Pippo Delbono per Cavalleria rusticana di Mascagni e Madama Butterfly di Puccini, con Leo Muscato al Festival di Jesi e al San Carlo per La fuga in maschera di Spontini, con Franco Dragone per Aida di Verdi, con Riccardo Canessa per Don Checco di De Giosa, con Michał Znaniecki per Il trovatore di Verdi.

IL CAST

Angela De Matteo

Coltiva il suo talento versatile sin da giovanissima: si diploma in danza classica e contemporanea per poi perfezionarsi all'Accademia di Montecarlo diretta da Marika Besobrasova e al Broadway Dance Center di New York e studia con il maestro Renato Carpentieri con il quale lavorerà negli spettacoli Il Giardino del teatro, Don Fausto e in A morte ‘e Carnevale per poi essere diretta da altri registi come: Livio Galassi, Tato Russo (L’ultimo scugnizzo, I promessi sposi, Napoli hotel Excelsior e Masaniello) Carlo Cerciello (Guappo di cartone e Don Giovanni ritorna dalla guerra, per il quale, insieme a tutto il cast femminile, viene insignita del premio Girulà) Paolo Zuccari (Quattro, spettacolo vincitore del premio Scenario per Ustica), Nello Mascia (Festa di Piedigrotta) Manuela Cherubini (Bizarra di Rafael Spregelburd) Luciano Melchionna (Ricorda con rabbia) Giancarlo Sepe (Eduardo più unico che raro) e recita accanto a Massimo Ranieri ne L'opera da tre soldi diretta da Luca De Fusco e in Viviani Varietà e Teatro del porto, di Raffaele Viviani, entrambi diretti da Maurizio Scaparro. Al cinema, tra le altre interpretazioni la ricordiamo in Fortapasc di Marco Risi e ne Il giovane Favoloso di Mario Martone.

Maria Laila Fernandez

Nata in Argentina, a soli sette mesi si trasferisce con la famiglia in Italia. Approda al teatro passando per la danza (una passione coltivata sin da piccola) e il canto; subito dopo il Liceo frequenta il Corso Biennale di Avviamento per Attori al Teatro Stabile delle Marche, dove conosce il regista Leo Muscato con cui lavorerà da subito ne La Commedia degli Errori, da Shakespeare. Nel 2011 comincia a frequentare la Scuola del Piccolo Teatro di Milano, dove si diploma al Corso Triennale Jean Louis Barrault nel 2014; nello stesso anno vince il PREMIO HYSTRIO ALLA VOCAZIONE e viene scelta da Luca Ronconi per il suo Lehman Trilogy (il testo di Stefano Massini vincitore del Premio Ubu 2015 come miglior spettacolo); a partire dal 2016, intraprende un’assidua collaborazione con Teatri Uniti: è la protagonista del Calderòn di Pierpaolo Pasolini, per la regia di Francesco Saponaro e recita ne Il Servo di Robin Maugham, regia di Andrea Renzi e Pierpaolo Sepe. Nel 2017 è Tamora in Tito, l’allestimento che Gabriele Russo dirige nell’ambito del suo progetto Glob(e)al Shakespeare.

Crescenza Guarnieri

Pugliese, studia alla Scuola del Maestro Orazio Costa e, da subito, viene scelta per i ruoli più diversi: da Madonna Capuleti nel Romeo e Giulietta di Gigi Proietti alla signora Birling in Un ispettore in casa Birling, per la regia di Giancarlo Sepe. È diretta da Francesco Zecca in Come tu mi vuoi di Pirandello (accanto a Lucrezia Lante Della Rovere) e in Tutti i miei cari di Francesco Zanni, che la dirigerà anche nel suo testo Tango, insieme a Rolando Ravello. Ricordiamo anche Niente più niente al mondo di Massimo Carlotto, per la regia di Nicola Pistoia. Tra i musical Chorus Line, Brachetti in Technicolor, Serial Killer per signora (per la regia di Gianluca Guidi), La cage aux folles, accanto a Massimo Ghini e Sweet Charity, con Lorella Cuccarini. Molto attiva anche al cinema (la ricordiamo in Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek, Io che amo solo te e La cena di Natale, entrambi di Marco Ponti, con Michele Placido, Riccardo Scamarcio, Luciana Littizzetto e Laura Chiatti) recentemente e stata la madre di Emanuela Orlandi ne La verità sta in cielo, di Roberto Faenza. In tv, ha lavorato in numerose fiction (tra cui Don Matteo e Il giudice Mastrangelo) oltre che in Macao di Gianni Boncompagni.

Antonella Romano

Nasce a Napoli nel 1970 e nel 1996 si diploma come attrice all’Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Bellini. Da subito comincia ad cimentarsi con i più diversi generi da Simbiosis, de La Fura del Baus, al Filumena Marturano di Cristina Pezzoli, insieme a Isa Danieli. A partire dal 2003 intraprende un’assidua collaborazione con Arturo Cirillo (Mettiteve a fa’ l’ammore cu me di Scarpetta, Don Faust di Petito Le intellettuali e L’Avaro di Moliere , Liolà di Pirandello) e, nel 2005 per il suo L’Ereditiera di Annibale Ruccello vince il Primio Girulà come migliore attrice giovane. Dal 2009 collabora con Rosario Sparno in diversi progetti: La grande magia, La casa di Bernarda Alba, Ria Rosa, fino al recentissimo Le Funambole tratto dal racconto Maruzza Musmeci di Andrea Camilleri. Per completare la sua ricerca attoriale, studia danza contemporanea e danza BUTO, discipline che le fanno approfondire la consapevolezza e la forza dell’espressione corporea.

Paola Sambo

Triestina, si diploma alla Galante Garrone di Bologna e poi all’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa. Con Gloria Sapio scrive, dirige e interpreta molti “musical da camera” che girano l’Italia e vengono segnalati ai premi Ubu. È la protagonista femminile di Never Land di Phyllis Nagy, per la regia della stessa autrice. A teatro, lavora con Guido de Monticelli, David Riondino, Patrick Rossi Gastaldi, Michele Placido e sul grande e piccolo schermo con Marco Bellocchio, Margarethe von Trotta, Angelo Longoni, Gianluca Maria Tavarelli, Edoardo Leo. Particolarmente formative le collaborazioni con Giancarlo Sepe e Luciano Melchionna. È al suo terzo spettacolo con la regia di Gabriele Russo, dopo Arancia Meccanica e Il Giocatore.

Camilla Semino Favro

Si diploma nel 2008 presso la scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Luca Ronconi. Da subito, comincia a lavorare al Piccolo Teatro, ma inizia anche una duratura collaborazione con il Teatro dell'Elfo, partecipando ad allestimenti firmati da Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani (Shopping & fucking, Racconto d'inverno, Romeo e Giulietta, Harper Regan e Otello). Lavora con Serena Sinigaglia al Teatro stabile di Torino in 6 Bianca la prima serie teatrale scritta da Stephen Amidon e al Teatro di Roma con Gabriele Lavia (I pilastri della società) e Federico Tiezzi (Calderòn). Nel 2017 è Polina ne Il giocatore riscritto da Vitaliano Trevisan diretto da Gabriele Russo e, subito dopo, Giulia ne I due gentiluomini di Verona diretto da Giorgio Sangati. Al cinema, viene diretta da registi come Nanni Moretti, Daniele Vicari e Francesca Comencini; appare anche in numerosi progetti televisivi. Nel 2009 vince il premio Hystrio alla vocazione e nel 2015 il premio Mariangela Melato.

Chiara Stoppa

Nasce a Pordenone nel 1979 e studia recitazione al Piccolo Teatro di Milano, dove si diploma nel 2002. Nel 2008 entra a far parte della Compagnia Atir/Teatro Ringhiera di Milano, diretta da Serena Sinigaglia, con cui, nel 2017, partecipa al progetto Glob(e)al Shakespeare con l’allestimento de Le allegre comari di Windsor. A partire dal 1996 si forma dirigendo spettacoli con attori/bambini e dal 2008 organizza progetti di formazione "Gli spazi del teatro" per bambini, adolescenti e disabili. Dal 2012 insegna teatro nel Nuovo Liceo Artistico di Milano. A teatro, è stata diretta da Luca Ronconi, Gianfranco de Bosio, Giuseppe Patroni Griffi, Giorgio Sangati, solo per citarne alcuni. Grazie a Franca Valeri e Mattia Fabris, gira l'Italia da molti anni con il suo monologo Il Ritratto della Salute che è diventato anche un libro, pubblicato da Mondadori.

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