Domani, venerdì 9 marzo alle ore 20.30, presso la Christ Church (Via San Pasquale a Chiaia 15/B, Napoli), la Fondazione Pietà de’ Turchini – Centro di Musica Antica organizza “Una Nota per l’A.T.”, un concerto del Coro della Pietà de’ Turchini, diretto da Davide Troìa (nelle foto) e con la partecipazione straordinaria del sassofonista Domenico Luciano, a sostegno dell’Associazione Nazionale Atassia Telangiectasia (www.associazione-at.it). In programma capolavori della musica barocca per coro di Johan Sebastian Bach, Henry Purcell, Alessandro Scarlatti, Antonio Lotti, Gregorio Allegri, Cristóbal de Morales e composizioni per le voci della musica contemporanea di Arvo Pärt, Ola Gjeilo, Franz Xaver Biebl, Gyorgy Deak Bardos e i “Tre mottetti per l’Uomo” di Gaetano Panariello, in prima esecuzione assoluta.
L’Atassia Telangiectasia è una malattia genetica che determina la progressiva perdita di coordinazione muscolare, la dilatazione incontrollata dei vasi sanguigni e un grado di degenerazione del sistema immunitario dalle conseguenze severe e mortali. Una bambina o un bambino su una forbice che oscilla tra i 40.000 e i 100.000 nati vivi di tutti i popoli della Terra è l’incidenza con la quale colpisce e dunque l’Associazione Nazionale Atassia Telangiectasia raccoglie e rappresenta, su tutto il territorio italiano, la richiesta di aiuto dei malati di A.T. e delle loro famiglie. «L’Atassia Telangiectasia colpisce sin da piccolissimi e le persone affette da questa anomalia genetica perdono la capacità di compiere i movimenti più semplici, diventando di fatto inabili a provvedere a sé stessi e ad esprimersi con il linguaggio. La sopravvivenza media di questi pazienti è stimata attorno ai 19 – 25 anni: gli ammalati di Atassia Telangiectasia muoiono per infezioni broncopolmonari o neoplasie, soprattutto ai danni del sistema linfatico, rispetto alle quali il loro organismo immunodeficiente è quasi del tutto indifeso». A spiegarlo è Federica Castaldo, direttore artistico della Fondazione Pietà de’ Turchini - Centro di Musica antica.
«La Pietà de’ Turchini – aggiunge Federica Castaldo – resta fedele alla sua ultrasecolare vocazione a prendersi cura dei giovanissimi, soprattutto quelli nel disagio, dando loro una chance attraverso la musica, in particolare quella del nostro Coro, certamente tra le iniziative più prestigiose e impegnate promosse dalla nostra Fondazione». «Il coro è un’organizzazione del tutto particolare, nell’ambito della quale si strutturano peculiari legami creativi ed empatici. Abbiamo dunque accolto con entusiasmo – aggiunge in merito il maestro Davide Troìa, direttore del Coro della Pietà de’ Turchini – la possibilità di mettere la nostra musica al servizio di un’altra organizzazione, l’Associazione Nazionale Atassia Telangiectasia, che lavora per far ascoltare forte la voce di quanti soffrono di questo raro e grave disagio, e dei loro cari. Per l’occasione – prosegue – abbiamo messo a punto un programma che mescola l’ispirazione barocca del Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini con le composizioni dei contemporanei, anche mischiando le carte in maniera ardita: è il caso della partecipazione di Domenico Luciano, il quale improvviserà, con il suo sassofono, sulle note del mottetto “Parce mihi, Domine…” di Cristóbal de Morales, considerato il più importante compositore spagnolo di musica vocale della prima metà del XVI secolo».
Il concerto, patrocinato dalla Regione Campania e dalla società E.A.V., prevede un ingresso a offerta libera. Per informazioni 081402395 e coordinamento@turchini.it
Il Coro della Pietà de' Turchini nasce a Napoli nel 2013 dal progetto "Liberi di cantare" della Fondazione Pietà de’ Turchini – Centro di Musica Antica. Il Coro riunisce circa 40 elementi ed è affidato alla direzione di Davide Troìa. La compagine vocale svolge un’intensa attività concertistica dedicandosi allo studio e all'esecuzione di brani a cappella, con continuo e con orchestra, appartenenti al repertorio sacro, profano e popolare dal '400 ai giorni nostri, attraverso una costante ricerca vocale ed esecutiva In 4 anni di vita ha già portato a compimento importanti progetti ed eseguito concerti per la stagione del Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini: è il caso del “Requiem” di G. Fauré; del “Requiem” di N. Jommelli; dello “Stabat Mater” di G. Sellitto; del “Requiem” e dello “Stabat Mater” di G. Panariello, in prima esecuzione assoluta; del “Miserere” di L. Leo, di N. Jommelli e di A. Lotti; del “Jesu meine Freude” di J. S. Bach, per l’VIII edizione di “Notti Sacre" a Bari e per altre rassegne in Campania.
Davide Troìa si è diplomato in Musica Corale e Direzione di Coro, Composizione, Pianoforte, Strumentazione per Banda, presso il Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, e in Canto presso il Conservatorio A. Boito di Parma. Ha frequentato il corso biennale di Perfezionamento in Direzione di Coro con N. Balasch presso l’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma; corsi di Direzione di Coro con G. Acciai, corsi sulla musica corale contemporanea con B. Zanolini, G. Hollerung, G. Graden; dopo essersi diplomato come baritono, inizia lo studio della vocalità antica come controtenore sotto la guida di Claudio Cavina; interessato alle problematiche di filologia e prassi esecutiva, ha seguito numerosi seminari di vocalità e musica antica con C. Cavina, G. Banditelli, C. Ansermet, R. Invernizzi, A. Florio, e alla Civica Scuola di Musica di Milano con R. Gini e C. Miatello. È fondatore e direttore, dal 1990, del Coro Polifonico “Exsultate Deo” di Napoli. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui: il 1° premio assoluto alla IV Edizione del Concorso Nazionale per Cori Polifonici “Premio Mutterle”, il 2° premio all'VIII edizione del TIM (Torneo Internazionale di Musica), il 2° premio (1° premio non assegnato) alla II edizione del Concorso Nazionale “San Bartolomeo; ha partecipato a numerose rassegne e festival nazionali e internazionali tra cui: Ascoli Piceno-Festival ’99, IX Stagione musicale “Itinerari vocali” di Arezzo, 40° e 49° Rassegna Internazionale Lauretana di Musica Sacra di Loreto (An), Festival di Jesi nel terzo centenario della nascita di Pergolesi, Troisième Printemps Musical International de Saint_Martin de Crau. Dal 2013 è alla guida del Coro da Camera e del Coro di Voci bianche della Fondazione Pietà de’ Turchini, con la quale svolge importanti progetti, trascrizioni e prime esecuzioni di opere corali di scuola napoletana del ‘700, ma anche prime esecuzioni contemporanee prodotte dal Centro. Ha realizzato numerose elaborazioni per coro e ha curato la revisione di opere corali di diversi autori tra cui F. Grazioli, G. Sigismondo, C. Lenzi. Il suo repertorio ha sempre compreso composizioni di rara esecuzione e opere di autori contemporanei, con prime esecuzioni assolute in importanti festival e stagioni concertistiche (C. Cotumacci, G. Russo, G. Panariello, G. Vessicchio). Ha collaborato col M° Roberto De Simone in alcune sue opere ("Quem vidistis pastores", "Festa di Requiem", "Dedicato a Giulia Di Caro"), con i Choral Scholars e collabora attivamente come maestro del coro col M° Peppe Vessicchio. Affianca all’attività di direttore quella di controtenore, svolgendo attività solistica e in diversi gruppi madrigalistici. Ricopre il ruolo di giurato in concorsi di Esecuzione e Composizione Corale. Ha sempre svolto un’intensa attività didattica, tenendo frequentemente corsi di Vocalità e Direzione di Coro per varie associazioni corali. Dal 2007 è docente di Direzione di Coro e Composizione Corale presso il Conservatorio “L. Canepa” di Sassari.
UNA NOTA PER L’A.T.
Concerto a sostegno dell’Associazione Nazionale Atassia Telangiectasia
Coro della Pietà de’ Turchini
Davide Troìa, direttore
Con la partecipazione di Claudia Fiorillo, voce bianca nel Miserere di Allegri
e di Domenico Luciano al Sassofono nel Parce mihi, Domine di De Morales
PROGRAMMA
H. Purcell (1659-1695)
Hear my prayer, O Lord (a 8 v.)
J. S. Bach (1685-1750)
dal Mottetto BWV 227 “Jesu, meine Freude”
- Jesu, meine Freude
- Unter deinem Schirmen
- Weg mit allen Schätzen
- Weicht, ihr Trauergeister
A. Lotti (1667-1740)
Crucifixus (a 6 v.)
G. Allegri (1582-1652)
“Miserere” per tenore, quartetto vocale e coro a 5 v.
A. Lotti (1667-1740)
Crucifixus (a 8 v.)
A. Scarlatti (1660-1725)
Ad Te Domine levavi animam meam
C. De Morales (1500-1553)
Improvvisazioni di un Sax sul mottetto “Parce mihi, Domine…”
Domenico Luciano, sassofono
G. Panariello (1961)
“Tre mottetti per l’Uomo” (prima esecuzione assoluta)
- Et incarnatus est
- Crucifixus
- O vos omnes
G. D. Bardos (1905-1991)
Eli, Eli
F. Biebl (1906-2001)
Ave Maria (a 7 v.)
O. Gjeilo (1978)
Northern lights
A.Part (1935)
Da pacem Domine