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Paola De Simone​ ​​ ​

Una possente metafora culturale che, forse, ci appartiene più di quanto sia possibile immaginare: quella di una Napoli dalle immense riserve auree, fatte di storia e di sapere, svenduta alla rovescia. Ossia, trasformata attraverso una visione apocalittica in città-teatro, in un'Edenlandia da reality show nella quale la verità volge in menzogna e la vita in finzione recitata. Un immenso parco-palcoscenico promosso secondo un nuovo concetto di economia segnata dal potere tracotante, oltre che naturalmente ignorante, ideato da una famiglia di imprenditori napoletani, i Negromonte, ben forti del sostegno assicurato dal governo centrale e chiusi entro i fasti borbonici – da loro distanti galassie – nel proprio, bel palazzo settecentesco dominante la città. Uno scenario utopistico quanto vicino e desolante, fortemente allegorico, sul quale demolire e ricostruire Napoli, violentandone la storia e l'essenza, quindi reinventandola per temi. Vendendone le radici, il Vesuvio, il Golfo, fino a svuotarne la stessa, pericolosa identità dinanzi agli occhi impotenti di una società per via mediatica narcotizzata, fra impotenza intellettuale e omologazione culturale.

È l'immenso, doloroso teatro di Eternapoli, esatto specchio di un vuoto disegnato nell'anno 2003 con scrittura profetica dal napoletano classe 1959 Giuseppe Montesano nel suo romanzo edito dalla Feltrinelli Di questa vita menzognera (nell'immagine) e da stasera, venerdì 16 febbraio (ore 20.30) con pomeridiana domani alle ore 18, portato in prima assoluta per la Concertistica al Teatro San Carlo nella trasformazione in melologo commissionato ad hoc dalla Fondazione guidata dalla sovrintendenza di Rosanna Purchia, sulla musica appositamente creata da uno dei migliori compositori italiani di caratura internazionale, Fabio Vacchi, rielaborazione del testo a cura dello stesso Montesano, due voci recitanti (Toni Servillo e Imma Villa), coro misto e grande orchestra diretti dalla stessa bacchetta del musical My Fair Lady, Donato Renzetti. (Nelle foto d'apertura: l'attore Toni Servillo, il compositore Fabio Vacchi, lo scrittore Giuseppe Montesano).

Una storia fatta di interessi economici e abusi di potere, di ignoranza e arroganza, in bilico fra realtà vera e fantascienza. Di un'attualità diciamo pure impressionante.

A raccontarne la metamorfosi da romanzo a melologo è l'autore del testo: «Cosa mai avrebbe a che vedere tutto questo con un’opera per musica e parole? La verità – spiega lo scrittore Giuseppe Montesano – è che tutto parte dalla passione lucida di Toni Servillo. Quando era uscito Di questa vita menzognera si era innamorato del libro e ne aveva letto dei pezzi in pubblico. Per anni ci ha girato attorno. La cosa si era poi inabissata, come accade per molti progetti. Poi, qualche anno fa, mi chiamò per dirmi: “Che ne diresti se ricavassimo dal romanzo un’opera musicale, un melologo o un oratorio, una forma in cui si intreccino parole recitate e musica?”. E parlando praticamente di tutto – prosegue l'autore – mescolando Berlioz a Carmelo Bene a Miles Davis a Eduardo a Molière al Cinema al Balletto e alla Politica orrenda degli ultimi decenni, venne fuori il nome di Fabio Vacchi. E così ci mettemmo davvero a lavorare a Eternapoli, io scrivendo il testo e Toni leggendolo a me. E poi a Vacchi a voce alta, con discussioni sul testo e con altre discussioni su come poteva essere secondo Vacchi la musica per un’opera del genere».

Quanto invece alla musica: «La mia partitura – dichiara il compositore bolognese Fabio Vacchi – è un’immersione nella napoletanità. In un mondo complesso, anche drammatico. Il nostro. Ho declinato con un accento partenopeo quelli che sono gli ingredienti fondamentali della mia scrittura. Ho voluto evocare certi colori esclusivi della musica napoletana, inserendo strumenti caratteristici, tradizionali come lo scetavajasse e il putipù. In certi momenti l’accompagnamento strumentale e la condotta della musica assumono la fisionomia del saltarello, della tarantella napoletana».

In sintesi, fra parole e musica, il riflesso deformato e purtroppo autentico fra mondo e teatro. Una lente rivelatrice attraverso la quale si legge il ribaltamento dei valori a favore del caos e della menzogna contro la nostra grande storia, l’arte e la bellezza, l’ordine e la verità. Ma c'è un antidoto – ed è l'Amore – a quel buio drammatico, apparentemente senza fine.

Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte

Stagione dei Concerti 2017-2018

Venerdì 16 ore 20.30 – Sabato 17 febbraio 2018 ore 18.00

PRIMA ASSOLUTA

Commissione Teatro San Carlo di Napoli

Eternapoli

per voci recitanti, orchestra e coro

Musica Fabio Vacchi

Testo di Giuseppe Montesano

Direttore Donato Renzetti

Voce recitante | Toni Servillo

Altra Voce recitante | Imma Villa

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

Fabio Vacchi

I suoi lavori sono stati commissionati o diretti, tra gli altri, da Claudio Abbado, Roberto Abbado, David Atherton, John Axelrod, Luciano Berio, Carlo Boccadoro, Riccardo Chailly, Myung-whun Chung, Iván Fischer, Beat Furrer, Claire Gibault, Daniel Harding, Paavo Järvi, Neil Marriner, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Gianandrea Noseda, Antonio Pappano, Donato Renzetti, Giuseppe Sinopoli. Ha collaborato con registi, attori, scrittori e artisti come: Abbado, Aulenti, Bruni, Chereau, Carofiglio, Costa, Guerra, Kemal, Lombardi, Maraini, Marcoaldi, Nove, Olmi, Ovadia, Oz, Paolini, Piano, Pomodoro, Pontiggia, Roversi, Servillo, Tiezzi, Serra. Tra le opere per il teatro musicale: Girotondo (1982, Maggio Fiorentino), Il Viaggio, (1990, Comunale di Bologna), La Station thermale, (1993-95, Opéra de Lyon, Teatro alla Scala), Les oiseaux de passage (1998-2001, Opéra de Lyon, Bologna), Il letto della storia, (2003, Maggio Fiorentino), La madre del mostro (2007, Siena), Teneke (2007, Scala di Milano), Lo stesso mare, 2011, Petruzzelli di Bari; Lo Specchio Magico, 2016, Opera di Firenze. Fra le opere strumentali: Briefe Büchners,1997, commissione di Claudio Abbado, Berliner Festwochen; Dai calanchi di Sabbiuno,1997, commissione di Claudio Abbado, Salzburg; Tre Veglie, 2000, Festival di Salisburgo, direttore Iván Fischer; Diario dello sdegno, 2002, Filarmonica della Scala, direttore Muti; Terra comune, 2002, commissione di Berio per il Nuovo Auditorium di Roma, direttore Myung-Whun Chung; Memoria italiana per Hilliard Ensemble e Canti di Benjaminovo per Boston Musica Viva, 2003; La giusta armonia, 2006, Festival di Salisburgo, direttore Riccardo Muti; Voci di notte, 2006, Comunale, Firenze, direttore Zubin Mehta; Mare che fiumi accoglie, 2007, Accademia di Santa Cecilia, direttore Antonio Pappano; Prospero o dell’Armonia, melologo, 2009, direttore Riccardo Chailly, Filarmonica della Scala; Tagebuch der Empörung, 2011, Gewandhaus, Lipsia, direttore Riccardo Chailly; D’ un tratto nel folto del bosco, melologo, testo di Amos Oz, 2010, MITO, direttore Claire Gibault; Notte italiana, 2011, London Sinfonietta direttore David Atherton; Il piacere di leggere, testo di Dacia Maraini, 2012; Soudain dans la forêt profonde, melologo, testo di Amos Oz, 2013-14, Parigi, Comédie française, Salle Pleyel, CD a cura del Ministère de l'Éducation Nationale; Veronica Franco, testo di Ponti, 2014, La Verdi, Milano, direttore Gibault; Il bordo vertiginoso delle cose, testo di Carofiglio, 2014, Petruzzelli, Bari, direttore Axelroad; Der Walddämon, 2015, direttore Chailly, Gewandhaus, Lipsia; Sull’acqua, testo di Serra, 2015, Orchestra Verdi, Milano; Vencidos per baritono e orchestra, 2016, Festival Internacional Cervantino, Messico, direttore Parisotti; Concerto per violino, Petruzzelli, Bari, al violino Francesco D’Orazio; Canti di fabbrica per tenore e orchestra, 2017, La Fenice, Venezia, direttore Renzetti; Sonata per pianoforte n.1, 2018, pianoforte Andrea Lucchesini, LAC, Lugano. In ottobre 2018, in corrispondenza con la prima non italiana del Concerto per violino, alla Carnegie Hall, con D’Orazio, Dindo eseguirà il Concerto per violoncello e orchestra al Petruzzelli di Bari. Sta scrivendo una nuova opera per il Maggio Musicale Fiorentino, uno spettacolo di Teatro Danza per il Teatro alla Scala, un nuovo quartetto per il Quartetto di Cremona. Membro onorario Accademia Filarmonica Bolognese; membro Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Docente di composizione alla Scuola di Musica di Fiesole. Composer in residence al Teatro Petruzzelli di Bari e all’Orchestra Verdi di Milano. Premi: Koussevitzky Prize in Composition, Tanglewood, USA, 1974; Primo Premio Concorso Gaudeamus, Olanda,1976; David di Donatello, Roma, 2002 (musiche per Il mestiere delle armi di E.Olmi); Annual Lully Award, USA, 2002, miglior nuovo brano dell'anno (Quartetto n° 3, Tokyo Quartett); Premio Abbiati, Associazione Nazionale Critici Musicali, 2004, Il letto della storia; Rdc Awards, 2005 (musiche per Gabrielle di P.Chéreau); nomination David di Donatello, Roma, 2007, (musiche per Centochiodi di E.Olmi); Laurea Honoris Causa, Accademia Belle Arti di Brera, Milano, 2018.

Giuseppe Montesano

Giuseppe Montesano è nato a Napoli. Ha scritto i romanzi: A capofitto, Sottotraccia 1996 e Mondadori 2000; Nel corpo di Napoli, Mondadori 1999, Premio Napoli e Superpremio Vittorini; Di questa vita menzognera, Feltrinelli 2003, Premio Viareggio-Rèpaci e Premio Selezione Campiello; Il ribelle in guanti rosa. Charles Baudelaire, Mondadori 2007, Premio Vittorini per la saggistica. I suoi ultimi libri sono Lettori selvaggi. Dai misteriosi artisti della preistoria a Saffo a Beethoven a Borges la vita vera è altrove, Giunti 2016, Premio Viareggio-Rèpaci per la saggistica e Premio Napoli per la saggistica, e il pamphlet con i dieci comandamenti del leggere per esistere davvero Come diventare vivi, Bompiani 2017. I suoi libri sono tradotti in vari Paesi. Con Giovanni Raboni ha curato e tradotto Baudelaire, Opere, Meridiani Mondadori, Premio Prezzolini, e per l’Adelphi e la Mondadori ha tradotto Villiers de L’Isle-Adam, Racconti crudeli; Flaubert, Il Candidato; La Fontaine, Favole scelte; Gautier, Espana; Max Ernst, Una settimana di bontà. Per il teatro ha scritto il radiodramma Per sempre giovani, con la regia di Toni Servillo e con Mariano Rigillo; Magic People Show e New Magic People Show, portato in scena da Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli; Ferdinando, con Luca Zingaretti e Enrico Ianniello; Eternapoli, monologo ispirato a Di questa vita menzognera con Enrico Ianniello; per Toni Servillo ha scritto Sogno Napoletano inserito in Toni Servillo legge Napoli, e tradotto il Lélio di Hector Berlioz e Elvire Jouvet 40 di Brigitte Jaques. Collabora al quotidiano “Il Mattino” con articoli su temi culturali e di attualità.

Toni Servillo

Nel 1977 fonda il Teatro Studio di Caserta. Nel 1986 inizia a collaborare con il gruppo Falso Movimento e nel 1987 è tra i fondatori di Teatri Uniti con cui crea, da attore e regista, alcuni spettacoli di matrice napoletana di successo internazionale, fra i quali Rasoi (1991) di Enzo Moscato e Zingari (1993) di Raffaele Viviani, fino ai due pluripremiati allestimenti di Eduardo De Filippo, Sabato, domenica e lunedì (2002) e Le voci di dentro (2013). Di entrambi i capolavori eduardiani viene realizzata la versione televisiva diretta da Paolo Sorrentino. Con Il Misantropo (1995) e Tartufo (2000) di Molière, e con Le false confidenze (1998/2005) di Marivaux, tutti nelle mirabili traduzioni di Cesare Garboli, realizza un trittico sul grande teatro francese fra Sei e Settecento. Nel 2007 adatta, dirige e interpreta Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, per quattro stagioni in tournée internazionale, da cui viene tratto il docufilm 394 Trilogia nel mondo. Dopo Toni Servillo legge Napoli (2011), dedicato alla poesia napoletana classica e contemporanea, dal 2014 porta in scena in Italia e in Europa, insieme al fratello Peppe e al Solis String Quartet, La parola canta. Nel 2015 viene edita da Repubblica-L’Espresso la collana di otto dvd dal titolo Toni Servillo a teatro. Nel 2016 dirige e interpreta Elvira (Elvire Jouvet 40), di Brigitte Jaques, tratto dalle lezioni del grande maestro francese al Conservatoire di Parigi e ancora portato in scena con successo in Italia e in Europa. Al 1999 debutta da regista nel teatro musicale con La cosa rara di Martin y Soler per la Fenice di Venezia, cui fanno seguito Le nozze di Figaro di Mozart, Il marito disperato di Cimarosa, Boris Godunov di Mussorgskij, Arianna a Naxos di Richard Strauss, Fidelio di Beethoven, fino a L’Italiana in Algeri di Rossini per il festival di Aix en Provence 2006. Nel 2010 porta in scena Sconcerto, teatro di musica su testi di Franco Marcoaldi e musiche di Giorgio Battistelli. Nel 2012 è la voce recitante del Lélio di Berlioz al Teatro San Carlo di Napoli, dove, nel 2016 è il narratore nell’Oedipus Rex di Stravinskij e Cocteau. Nel 2017 dà voce all’Egmont di Beethoven al Teatro dell’Opera di Roma. Ha interpretato film di Mario Martone, Antonio Capuano, Paolo Sorrentino, Elisabetta Sgarbi, Fabrizio Bentivoglio, Andrea Molaioli, Matteo Garrone, Stefano Incerti, Nicole Garcia, Claudio Cupellini, Daniele Ciprì, Marco Bellocchio, Roberto Andò, Francesco Amato, Donato Carrisi. Tra i numerosi riconoscimenti ha ottenuto quattro volte il David di Donatello e il Nastro d’Argento e il Marc’Aurelio d’argento per miglior attore al Festival di Roma 2010 per Una vita tranquilla di Claudio Cupellini. Ha inoltre vinto due volte il premio come Best European Actor, nel 2008 per Gomorra di Matteo Garrone e Il divo di Paolo Sorrentino, entrambi premiati al festival di Cannes, e nel 2013 per La grande bellezza di Paolo Sorrentino, vincitore dell’Oscar 2014 al miglior film straniero.

Imma Villa

Imma Villa, attrice e fondatrice, insieme al regista Carlo Cerciello, del Teatro Elicantropo di Napoli, è stata diretta tra gli altri, oltre che dallo stesso Cerciello, da Walter Manfrè, Armando Pugliese, Antonio Sinagra, Enzo Moscato, ricevendo per le sue interpretazioni numerosi premi: nel 2017 Premio Le maschere del Teatro e nel 2015 Premio Annibale Ruccello per lo spettacolo Scannasurice di Enzo Moscato per la regia di Carlo Cerciello, nel 2015 Premio della Critica Italiana e premio Antonio Landieri per La Madre di Bertolt Brecht, nel 2007 Premio Girulà per Chantecler di Edmond Rostand regia Armando Pugliese e nel 1997 come migliore attrice emergente per La Scandalosa. Sempre diretta da Carlo Cerciello nel 2016 ha interpretato una lodatissima Fedra in scena al Teatro Antico di Siracusa ed è nell’applauditissimo cast di Bordello di mare con città di Enzo Moscato. È attualmente impegnata nelle riprese della trasposizione cinematografica de L’amica geniale di Elena Ferrante, con la regia di Saverio Costanzo.

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