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Redazione

Giovedì 25 gennaio alle ore 20.30, al Teatro Sannazaro per l'Associazione Alessandro Scarlatti, il soprano Roberta Invernizzi (nella foto d'apertura), una delle più affermate interpreti della musica antica, è impegnata con i liutisti Franco Pavan e Ugo Di Giovanni (nelle foto a seguire) in un raffinato programma che spazia, nella prima parte, nel repertorio inglese del ‘600. Nella seconda parte del concerto, la Invernizzi attraverserà con grazia il terreno della monodia in composizioni di artisti del calibro di Girolamo Kapsberger, Giulio Caccini e Claudio Monteverdi. Nota per le sue abbaglianti ed eleganti performance nella musica del tardo Barocco, l’artista milanese ha anche alimentato, lungo la sua carriera, l’arte più delicata e sfumata della canzone del repertorio italiano dei primi del XVII secolo, un tempo in cui l’espressione polifonica cedeva il passo al moto degli ‘affetti’.

Roberta Invernizzi e Franco Pavan spiegano così questo accostamento tra autori inglesi ed italiani: «“So I being intended to go to Rome...". In questa frase del sommo compositore inglese John Dowland si può cogliere la fortissima attrazione che ebbero i musicisti d'oltremanica per l'Italia. La medesima attrazione che ebbero i letterati: Shakespeare amò storie e liriche dei poeti italiani, per poi rielaborarli in maniera sublime. Con il nostro programma cercheremo di ricreare la tensione ideale esistente tra due mondi apparentemente lontani, ma in realtà molto vicini».

Roberta Invernizzi è da tempo protagonista su tutti i più importanti palcoscenici mondiali, dalla Scala di Milano al Festival di Salisburgo, al Musikverein di Vienna. Basti solo ricordare che è stata la cantante solista del concerto che la Scala ha dedicato a Claudio Abbado nell'anniversario della scomparsa ed è stata scelta dal grande direttore austriaco Nikolas Harnoncourt per il concerto celebrativo dei 200 anni del Musikverein di Vienna e, nella stessa città, poco dopo la Konzerthaus di Vienna ha celebrato i 20 anni del Resonanzen Festival con il recital “Roberta Invernizzi and friends”.

Biglietti: platea e palco I° fila € 18; palco II°e III° fila € 13; ridotto giovani ( under 30) €13; last minute € 5 (under 25) in vendita un’ora prima del concerto.

Per informazioni: www.associazionescarlatti.it; info@associazionescarlatti.it

Infoline . 081 406011

Programma

Robert Johnson (ca. 1583 – 1634)

Full fathom five

Where the bee sucks

Have you seen the bright lily grow?

Anonimo

Kemp’s Jig

.

Robert Johnson

Hark, hark! The lark

Dear do not your fair beauty wrong

Thomas Robinson (ca. 1560 – 1610)

A Fancy for two lutes

Anonimo

La Rosignoll

Anonimo/Shakespeare

Oh mistress mine

John Dowland (1563 –1626)

Tarleton's Resurrection

Henry Purcell (1659 –1695)

Strike the Viol, touch the Lute

Music for a while

Fairest Isle

Now that the sun hath veil’d his light

* * *

Giuglio Caccini (ca.1545 - 1638)

Dolcissimo sospiro

Torna, Deh torna

Dalla porta d'oriente

Girolamo Kapsberger (ca.1580 - 1651)

Passacaglia

Claudio Monteverdi (1567 - 1643)

Ecco di dolci raggi

Disprezzata Regina da Incoronazione di Poppea

Tarquinio Merula (1594/5 - 1665)

Folle è ben che si credi

Girolamo Kapsberger (ca.1580 - 1651)

Arpeggiata

Claudio Monteverdi (1567 - 1643)

Si dolce il tormento

Quel sguardo sdegnosetto

Voglio di vita uscir

Roberta Invernizzi

Roberta Invernizzi è uno dei più richiesti soprano nel campo del repertorio barocco e classico e ad oggi un vero punto di riferimento di tecnica e stile nel canto barocco.

Nata a Milano, ha studiato pianoforte e contrabbasso prima di dedicarsi al canto sotto la guida di Margaret Heyward.

Ha cantato nei principali teatri italiani, europei e americani, sotto la direzione di Nikolaus Harnoncourt, Claudio Abbado, Ivor Bolton, Ton Koopman, Gustav Leonhardt, Franz Brüggen, Jordi Savall, Alan Curtis, Giovanni Antonini, Fabio Biondi, Antonio Florio, Rinaldo Alessandrini, Ottavio Dantone e collabora frequentemente con Concentus Musicus Wien, Europa Galante, Accademia Bizantina, Giardino Armonico, Cappella de la Pietà dei Turchini, Concerto Italiano, Ensemble Mattheus, Venice Baroque Orchestra, La Risonanza, Archibudelli e i Barocchisti.

E’ stata acclamata più volte al Teatro alla Scala, in particolare ricordiamo l’Armida nel Rinaldo di Handel diretta da Ottavio Dantone per la regia di Pierluigi Pizzi e Musica ed Euridice nell’ Orfeo di Monteverdi sotto la direzione di Rinaldo Alessandrini e regia di Robert Wilson.

È stata scelta dal grande direttore austriaco Nikolas Harnoncourt per il concerto celebrativo dei 200 anni del Musikverein di Vienna con la versione di Mozart dell’Alexander’s Feast e nella stessa città poco dopo la Konzerthaus di Vienna ha celebrato i 20 anni del Resonanzen Festival con un recital “Roberta Invernizzi and friends”.

Regolarmente presente al Festival di Salisburgo: ruolo titolo nella Sant’Elena al Calvario con F. Biondi; Recital con Il Giardino Armonico al Mozartheum; Aci, Galatea and Polifemo con G. Antonini; Trionfo del Tempo di Handel con M. Haselböck; La Resurrezione con Nikolaus Harnoncourt; la C minor Mass di Mozart con G. Dudamel e l’Isacco di Jommelli con Diego Fasolis.

Tra gli impegni recenti di maggior rilievo citiamo: Medea nel Teseo di Handel a Karlsruhe con Michael Form, Saul di Handel e Maddalena ne La Resurrezione entrambi con Nicolas Harnoncourt al Musikverein di Vienna e Cleopatra nel Giulio Cesare di Handel con Rinaldo Alessandrini all’Opera di Toulon.

Recentemente ha cantato inoltre i ruoli di: Dido nel Dido and Aeneas di Purcell a Verona e al Teatro Regio di Torino; Vagaus ne La Juditha Triumphans a Valencia; Nerone nell’Agrippina di Haendel con Alan Curtis al Teatro Real di Madrid; il ruolo titolo di La Statira di Cavalli al Teatro San Carlo di Napoli; Ottavia nell’Incoronazione di Poppea a Bordeaux; L’Olimpiade di Galuppi alla Fenice di Venezia; Ercole sul Termodonte e Virtù degli Strali d’Amore di Cavalli alla Fenice di Venezia.

Nell’immenso repertorio sacro concertistico ricordiamo la Missa Solemnis di Mozart con il grande Maestro Claudio Abbado al Festival di Salisburgo; la Messa in Do- e il Davide Penitente al Musikverein di Vienna e allo Styriarte Festival di Graz con N. Harnoncourt; La Santissima Trinità di Scarlatti al Théâtre des Champs Elysées con F. Biondi, il Requiem di Mozart con G. Antonini con l’Orchestra Sinfonica di Madrid e lo Stabat Mater di Pergolesi alla Scala con la Filarmonica della Scala con O Dantone.

Si è prodotta in recital nelle più prestigiose sale d’Europa tra cui citiamo la Queen Elisabeth Hall, il Musikverein di Vienna, La Salle Gaveau di Parigi e Wigmore Hall di Londra.

La sua discografia comprende oltre 100 incisioni collaborando per le case discografiche Sony, Deutsche Grammophon, EMI/Virgin, Naïve, Opus 111, Symphonia, Glossa ottenendo numerosi premi come Diapason D'Or de l’année, e Choc du Monde de la Musique; Goldberg 5 stars; Grammophone Awards e Deutsche Schallplatten Preis. Il suo disco solista “Dolcissimo Sospiro” con l’Accademia Strumentale Italiana ha vinto il rinomato Midem Classical Awards. Il suo recente disco Cantate italiane di Handel vince ancora lo Stanley Prize per la miglior registrazione Handel dell’anno.

I suoi recenti lavori discografici solistici “Vivaldi Album”, “Faustina Bordoni” and “La Bella più Bella”, incisi per la Glossa, sono stati ampiamente acclamati dalla critica internazionale.

Franco Pavan

Liutista e tiorbista, collabora con alcune delle più importanti formazioni italiane di musica antica, quali Concerto Italiano, La Cappella della Pietà dei Turchini (ora Cappella Neapolitana), e collabora con il gruppo londinese Trinity Baroque e con il Balthasar-Neumann Chor und Ensemble. Ha suonato nelle più importanti sale da concerto in Europa e nel mondo, Konzerthaus di Berlino; Konzerthaus di Vienna; Musikverein di Vienna; Concertgebouw, Amsterdam; Cité de la Musique, Parigi; Auditorio Nacional, Madrid; Teatro Colon, Buenos Aires; Toppan Hall, Tokyo ed anche in Uruguay, Cile, Messico, Colombia, Brasile, Cina, Egitto, Marocco. Ha registrato oltre 50 CD con le etichette Emi, Virgin, Opus 111, Naïve, Alpha, Cyprès, Glossa, Cantus, Accord e come solista con l’italiana E lucevan le stelle, vincendo premi quali il Gramophon Award, Diapason d’Or, Premio Vivaldi della Fondazione Cini. Ha partecipato alla realizzazione delle tre opere di Claudio Monteverdi L’Orfeo, Il Ritorno d’Ulisse in Patria e L’incoronazione di Poppea, sotto la direzione di Rinaldo Alessandrini presso il Teatro alla Scala e l’Opera di Parigi. Ha registrato per tutte le emittenti radiofoniche europee e per emittenti televisive italiane, francesi, tedesche, spagnole, colombiane, cinesi e giapponesi.

Il suo Cd solistico Le Mouton Fabuleux, dedicato alla musica del liutista francese del Seicento Charles Mouton, è stato dichiarato disco dell’anno 2008 per la musica antica dalla rivista italiana Amadeus.

La sua principale attività attuale è dedicata alla direzione dell’ensemble Laboratorio’600, con il quale ha già registrato tre dischi per l’etichetta spagnola Glossa in collaborazione con i cantanti Pino De Vittorio e Roberta Invernizzi. Il gruppo, costituito da soli strumenti a pizzico, si dedica alla riscoperta di pagine inedite della cultura musicale italiana del XVII e XVIII secolo, e in particolar modo alle tracce della tradizione popolare del Meridione d’Italia attraverso le antiche fonti scritte. Sono due i Cd dedicati finora a questa ricerca particolare: uno dedicato alla musica siciliana (Siciliane) e uno dedicato alla musica calabrese e lucana (Occhi turchini).

Nel mese di Dicembre del 2013 è stato insignito del Premio Mousiké Regione Puglia per la diffusione della cultura musicale del Mediterraneo.

Suona in duo con il liutista Gabriele Palomba, con il quale ha realizzato tre CD dedicati al repertorio liutistico cinquecentesco, considerati dischi del mese dalla rivista Amadeus al momento della loro uscita e riconosciuti come fondamentali nella discografia dedicata ai duetti per liuto.

Dopo la laurea in storia della musica conseguita presso l’Università degli Studi di Milano sotto la guida di Francesco Degrada si è dedicato anche al lavoro musicologico, pubblicando articoli e saggi dedicati alla storia del liuto ma anche al primo Seicento italiano. Ha collaborato alla redazione del New Grove Dictionary of Music and Musicians e al repertorio Die Musik in Geschichte und Gegenwart, e ha curato opere in fac-simile di Francesco da Milano, Pietro Paolo Borrono e Johannes Hieronimus Kapsperger, e insieme a Mirco Caffagni l’opera omnia del liutista cinquecentesco Perino Fiorentino.

Fa parte dell’Editorial Board del Journal of the Lute Society of America dal 2001, è collaboratore scientifico del progetto Ricercar del Centre d’Études Supérieures de la Renaissance di Tours e fa parte del board dello Study Group dell’International Musicological Society per lo studio delle intavolature. Nel 2014 è stato nominato Cultore della materia della Cattedra di Storia della Musica dell’Università degli Studi di Padova. Nel 2017 ha pubblicato il suo primo libro di narrativa, Memini, per Editoriale Scientifica di Napoli.

Dopo avere insegnato per sette anni presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, è ora docente titolare di Liuto presso il Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona, presso il quale presta servizio da dieci anni.

Ugo Di Giovanni

Dopo aver aver conseguito con Lode nel 1988 il diploma in Chitarra sotto la guida di Stefano Cardi presso il conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, si perfeziona con Alirio Diaz e Leo Brouwer.Nel 1992 vince il primo premio del Torneo Internazionale di Musica. Nel 1994 decide di approfondire il repertorio della musica antica e, dedicatosi allo studio del Liuto, inizia a esibirsi in concerti di musica rinascimentale e barocca, come liutista solista e continuista. Le sue qualità musicali sono state apprezzate da musicisti quali Rinaldo Alessandrini, Antonio Pappano, Antonio Florio, Gabriel Garrido, Alan Curtis, Jean-Claude Malgoire, Gerhard Schmidt-Gaden e John Nelson, che lo hanno invitato a collaborare con loro per importanti produzioni discografiche e concertistiche e che lo hanno portato ad esibirsi nei teatri e nelle sale da concerto più prestigiose di tutto il mondo.Ha suonato alla Carnegie Hall di New York, all'Opéra di Parigi, al Musikverein di Vienna, alla Philharmonie di Berlino, al Colòn di Buenos Aires, alla Scala di Milano, al S. Carlo di Napoli, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, all'Auditorium Parco della Musica Roma, e in Cina, in Giappone, in Corea, nelle Americhe, in Australia, in Israele.Nel settembre 2016 ha suonato nell' “Incoronazione di Poppea” di Monteverdi, alla Scala di Milano, dove si è già esibito negli ultimi anni per gli allestimenti scaligeri della Trilogia monteverdiana, con la regia di Bob Wilson.Attualmente collabora regolarmente con i gruppi di musica barocca "Concerto Italiano", " Cappella Neapolitana", "Ensemble Barocco di Napoli" e il complesso tedesco “l’Accademia Giocosa”. Affianca all'attività concertistica quella didattica, insegnando presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno nel quale è titolare della classe di Chitarra, quale vincitore del concorso per esami e titoli.Ha al suo attivo più di 40 incisioni discografiche, per le etichette Opus 111, Naive, K417, Symphonia, Glossa ed Emi-Virgin Classics.

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