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Paola De Simone​ ​​ ​

Alle radici di una visione registica più raffinata e moderna, spostata in avanti di cinquant’anni lungo il filo di un primo Novecento coevo al compositore Puccini e dunque puntata sul colore dei sentimenti più che su un pittoresco Golden West da celluloide, c’è in buca la sostanza straordinaria di una pittura orchestrale che, stando alle intenzioni espresse nell’occasione dal podio, arriverà a toccare le tinte sfumate del sogno. Svelandone le trasparenze, le invenzioni ritmiche e le armonie inedite legate tanto al Pelléas di Debussy quanto al primitivismo della Salome di Richard Strauss, per far luce su una complessità di scrittura in dialogo vivace con le avanguardie musicali del secolo Ventesimo.

È la nuovissima Fanciulla del West (nelle foto di Luciano Romano) per la prima volta firmata - per regia, scene e costumi - dal regista Hugo De Ana e per la prima volta diretta da Juraj Valčuha, realizzata in coproduzione con l’Opera Abao-Olbe di Bilbao per inaugurare, dopodomani sabato 9 dicembre alle ore 19 (con cambio e anticipazione rispetto alla prima data annunciata che cadeva in coincidenza con La damnation de Faust di Berlioz inaugurale all'Opera di Roma), la Stagione Lirica e di Balletto 2017-18 del Teatro San Carlo di Napoli. Un titolo pucciniano desueto per un’apertura ma con il valore aggiunto di ben quarantadue anni di assenza dalle scene partenopee. Ossia quando, a rileggerla, fu Ugo Rapalo mentre, a un anno esatto dalla prima rappresentazione assoluta al Metropolitan di New York il 10 dicembre 1910 sotto la bacchetta di Arturo Toscanini e con il mitico Enrico Caruso nel ruolo del bandito gentiluomo Johnson-Ramerrez, a guidarne il primo esordio sancarliano fu Leopoldo Mugnone, proprio per l’inaugurazione del cartellone, il 5 dicembre 1911. Da quella prima data al 1975, dodici le riprese al San Carlo nell'arco del Novecento di cui si ricorda. almeno, quella del febbraio 1957 con la superba terna Caniglia-Corelli-Guelfi.

Dunque, in linea con le maggiori aperture di sipario in Italia sulle nuove stagioni d'opera, inizia il countdown per la première al Lirico napoletano. E, stando al sontuoso protocollo di rito, alla “prima” sono tra gli altri attesi i ministri Dario Franceschini, Claudio De Vincenti e Roberta Pinotti, il segretario generale della Presidenza del Consiglio Paolo Aquilanti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, il giudice costituzionale Giuliano Amato, il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli e presidente del Cdi della Fondazione Luigi de Magistris con i consiglieri Mariano Bruno, Michele Lignola, Sebastiano Maffettone e Giuseppe Tesauro, il prefetto di Napoli Carmela Pagano, il presidente della Metropolitana di Napoli Ennio Cascetta. Inoltre, altre personalità istituzionali, dell’imprenditoria e della cultura, tra cui la gallerista d’arte Lia Rumma e lo scrittore Maurizio De Giovanni. «L'inaugurazione della Stagione 2017-18 - ha sottolineato in merito la sovrintendente Rosanna Purchia - sarà accompagnata come di consueto dal fascino della "prima" e da importanti presenze istituzionali, e vedrà sul podio il nostro direttore musicale Juraj Valčuha alla sua prima inaugurazione, con il ritorno dopo oltre quarant'anni a Napoli di un grande titolo di Puccini. L’allestimento di Hugo de Ana, pregiato e impegnativo sul piano realizzativo, frutto di una coproduzione internazionale, è un ulteriore segno del virtuoso percorso che ha conosciuto negli ultimi anni il Teatro di San Carlo».

Ma come sarà la nuova Fanciulla? «Visivamente caratterizzata dall’intimismo e dall’astrazione, ossia al riparo da eccessi spettacolari, senza cavalli in scena, né trionfo d’amore, con pochi tocchi di tecnica moderna, per un unico arazzo dai fili molteplici – ha spiegato il regista De Ana (a destra, durante le prove, nella foto di Francesco Squeglia) – con finale aperto e in circolo, proprio come il canto del minstrel, tornando al deserto dell'amara solitudine iniziale». La fanciulla del West di Puccini in scena a Napoli segnerà, inoltre, la prima inaugurazione d’opera al San Carlo affidata al giovane Valčuha in qualità di Direttore Musicale Principale con nomina dall’ottobre 2016, per quanto già ampiamente applaudito alla testa dell’Orchestra e del Coro della Fondazione con Turandot e la recente, notevolissima Elektra, oltre ai molteplici successi messi a segno da anni nel repertorio sinfonico.

In sintesi: un’originale opera western di svolta ed esattamente al centro, nel catalogo pucciniano, fra la continuità naturalistica del melodramma verdiano maturo e la definitiva dissoluzione del teatro di matrice ottocentesca, innervata di esotismo americano più melodie popolari vere secondo quanto già utilizzato nella Butterfly e con atipico lieto finale nel solco - per quanto di altro genere - della Rondine. Ma, anche, un po’ Bohème per le affinità d'atmosfera tra il Polka Saloon di Minnie e il Quartiere Latino, molto vicina alla Tosca per parità di triangolo, e fin quasi wagneriana, al di là dei Leitmotive, per quel salvataggio in extremis di una Minnie/Brunilde in sella al suo cavallo con pistola fra i denti e in corsa come una Valchiria californiana – cosa che in tal caso, fortunatamente, non si vedrà come ci ha garantito De Ana – per salvare dall’impiccagione la vita dell’uomo che ama. Ad ogni modo innanzitutto nell'opera, tratta dal dramma “The Girl of the Golden West” di David Belasco quindi su libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini con importanti interventi dello stesso Puccini in climax drammaturgici quali la caccia all’uomo nella foresta, il salvataggio al volo o il commosso addio di Minnie ai minatori, in primo piano «c’è, e ci sarà, l’orchestra» secondo quanto dichiarato da Juraj Valčuha, già protagonista sul podio in apertura della Stagione dei Concerti e ancora, il 26 e 27 gennaio, in sostituzione del Direttore onorario dell'Orchestra del San Carlo, Zubin Mehta, recentemente sottoposto a un intervento chirurgico alla spalla. Un'orchestra di dimensioni immense e nuove per lo stesso Puccini. Oltre agli archi e agli ottoni, i legni sono infatti a quattro, nutrito è il gruppo delle percussioni (timpani, grancassa e piatti, tamburo, triangolo, tam tam) accanto a due arpe, celesta, glockenspiel, strumenti anomali come l'eliofono o macchina del vento per la tempesta di neve.

Ancora, internamente, campane tubolari più una fonica all’epoca appositamente creata dal milanese Romeo Orsi e ci sarà pure un'altra arpa con "della carta inframezzata alle corde imitando il banjo" secondo la prescrizione in partitura e secondo le parole di Valčuha che ha promesso di seguire esattamente quanto scritto dal compositore.

Nel cast da diciotto ruoli protagonisti, dei quali soltanto due femminili a fronte dei sedici maschili più Coro (del San Carlo, preparato da Marco Faelli) per i minatori del campo californiano ai piedi delle Cloudy Mountains, qui significativamente incorniciato da un deserto emblema della solitudine, ci saranno interpreti di ottimo calibro: Minnie, la “fanciulla” padrona del Polka Saloon, avrà la voce del soprano statunitense Emily Magee, al suo debutto a Napoli, in alternanza con Rebeka Lokar, lo sceriffo (modello Scarpia) Jack Rance sarà interpretato dal baritono Claudio Sgura, il bandito Dick Johnson/Ramerrez dal tenore Roberto Aronica e da Marco Berti. Per gli altri personaggi canteranno Bruno Lazzaretti (Nick), John Paul Huckle (Ashby), Gianfranco Montresor (Sonora), Paolo Orecchia (Sid), Antonello Ceron (Trin), Tommaso Barea (Bello), Orlando Polidoro (Harry), Enrico Cossutta (Joe), Ivan Marino (Happy), Donato Di Gioia (Larkens), Enrico Marchesini per il pellerossa Billy Jackrabbit, Alessandra Visentin per l’indiana Wowkle, Carlo Checchi per il cantastorie Jake Wallace, Francesco Musinu (José Castro) e Armando Valentino (Un postiglione). In totale sei le recite con repliche fino al 17 dicembre.

Infine, tre singolari iniziative al margine: nell’occasione, la Metropolitana di Napoli realizzerà con l'Art Bonus, nel corridoio delle carrozze del Teatro, una galleria fotografica dedicata alle proprie stazioni dell'arte mentre, nel foyer storico degli specchi, oltre ad una cena ad invito per 200 persone organizzata da Anna Normale, la Compagnia dei Diamanti esporrà in undici vetrinette nelle sere degli spettacoli (dunque dal 9 al 17 dicembre) una mostra delle pietre storiche più famose al mondo. Compreso l'inedito “Velario”, gioiello numerato (nella foto sopra) da diciottomila euro realizzato ad hoc e in esclusiva riproducendo all’interno di un doppio cerchio di diamanti transcolor bianchi e gialli, con incisione artigianale a bulino, la tela di Giuseppe Cammarano, lo zio del celebre direttore di palcoscenico sancarliano e librettista della Lucia di Lammermoor di Donizetti, del Trovatore di Verdi o, fra i tanti titoli, dell'Elena da Feltre del Mercadante. Gioiello che, in copia, sarà al collo della fanciulla Minnie/Emily Magee la sera della première.

Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte

Sabato 9 dicembre alle ore 19

Teatro di San Carlo

Inaugurazione della Stagione d'Opera e di Balletto 2017-18

La Fanciulla del West

Opera in tre atti

Musica di Giacomo Puccini

Libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini

Dal dramma di David Belasco, “The Girl of the Golden West”

Prima rappresentazione

New York, Metropolitan Opera, 10 dicembre 1910

Direttore: Juraj Valčuha

Maestro del Coro: Marco Faelli

Regia, scene e costumi: Hugo De Ana

Light designer: Vinicio Cheli

Interpreti

Emily Magee / Rebeka Lokar Minnie

Claudio Sgura Jack Rance

Roberto Aronica / Marco Berti Dick Johnson

Bruno Lazzaretti Nick

John Paul Huckle Ashby

Gianfranco Montresor Sonora

Paolo Orecchia Sid

Antonello Ceron Trin

Tommaso Barea Bello

Orlando Polidoro Harry

Enrico Cossutta Joe

Ivan Marino Happy

Donato Di Gioia Larkens

Enrico Marchesini Billy Jackrabbit

Alessandra Visentin Wowkle

Carlo Checchi Jake Wallace

Francesco Musinu José Castro

Armando Valentino Un postiglione

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

Nuova produzione del Teatro di San Carlo

in coproduzione con Abao Olbe - Opera di Bilbao

Repliche

Martedì 12 dicembre alle ore 20

Mercoledì 13 dicembre alle ore 18

Venerdì 15 dicembre alle ore 20

Sabato 16 dicembre alle ore 20

Domenica 17 dicembre alle ore 17

Info e biglietteria: 0817972331 – 412

www.teatrosancarlo.it

Teatro di San Carlo – via San Carlo 98f, Napoli

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