Ancora un giovane talento pianistico pugliese in primo piano a Napoli entro il circuito della migliore Classica. A proporlo stavolta, all'indomani della vittoria del quattordicenne Leonardò Però (di Nardò, nel Leccese) con il "Maggio del Pianoforte", la Stagione di concerti dell'Associazione Alessandro Scarlatti, questa sera (ore 20.30) al Teatro Sannazaro. Protagonista in recital sarà, infatti, Leonardo Colafelice (nelle foto), nato ad Altamura nel 1995 e già segnalatosi all'attenzione internazionale per essere arrivato, a soli diciotto anni, in finale al famosissimo "Arthur Rubinstein" di Tel Aviv, quindi per aver vinto la “Yamaha USASU International Piano Competition” nel 2013, premiato dalla grande Martha Argerich mentre, nell’agosto dello scorso anno, ha conquistato il secondo premio nel prestigioso Concorso di Cleveland ricevendo tre premi speciali: il premio del pubblico, il premio per la migliore esecuzione di una composizione di autore russo e il premio attribuito dalla giuria di giovani. Attualmente Colafelice è docente di Pianoforte presso il Conservatorio di Vibo Valentia, strappando così anche il primato del più giovane insegnante in un Conservatorio italiano. Particolarissimo, tra l'altro, il suo programma in ascolto nell'occasione, dedicato a una musica figurata fra le coordinate dell'addio e della danza. Un doppio filo comune ispirato a un'immagine poetica o a una forma coreutica presente non solo nel repertorio romantico ma, anche, nelle epoche poste a cornice. Di qui l'itinerario prescelto che ha inizio con “Les adieux” di Beethoven, la Sonata in mi bemolle maggiore op. 81a, scritta nei giorni dell'occupazione delle truppe francesi a Vienna nel 1809 e dunque dedicata arciduca Rodolfo ispirandosi al suo allontanamento e ritorno così come sottolinea il titolo in via del tutto originale apposto dallo stesso compositore. Titolo e non solo, visto che, sugli abbozzi autografi, ciascun movimento recava le parole Abschied, Abwesenheit, Ankunft (congedo, assenza, arrivo) unitamente al motto Lebewohl (addio, o letteralmente vivete bene) sui tre bicordi di un incipit che, in varia formula, tornerà più volte all'interno degli spunti motivici. Quindi alla danza, ma pur sempre combinato con il tema di un addio, quello al mondo dell’infanzia per l’adolescenza, rinvia la Suite (op. 71a) tratta dai uno dei balletti romantici più celebri del grande repertorio, lo Schiaccianoci di Čajkovskij. Meno nota rispetto alla versione per orchestra, la Suite in risoluzione pianistica è a firma di di Michail Pletnëv, virtuoso, direttore d'orchestra e compositore nato ad Arcangelo in Russia nel 1957, figlio d’arte, celebre per aver vinto il primo premio, a vent’anni, al VI Concorso Internazionale Čajkovskij, per aver inciso tutte le Sinfonie di Beethoven per la prestigiosa etichetta gialla Deutsche Grammophone ma, anche, per un antipatico episodio: nel luglio 2010, a seguito delle accuse di alcuni colleghi, è stato arrestato in Thailandia per violenza sessuale su un minore di quindici anni, accuse poi da lui respinte essendosi trattato di "un malinteso". Liberato su cauzione, avrebbe poi disdetto la sua partecipazione ai concerti BBC Proms e al Festival di Edimburgo per poter meglio preparare la sua difesa. Prosciolto dalle accuse il 28 settembre 2010, ha ripreso l'attività concertistica nel dicembre dello stesso anno. Ad oggi è considerato uno dei maggiori rappresentanti dell’attuale scuola musicale della sua terra.
Proseguendo con il programma, in effetti anche la successiva Suite bergamasque di Debussy risulta in parte ispirata alla danza, in parte a un mondo perduto, quello dello stile clavicembalistico francese "á la Rameau". E così, in chiusura, anche i bellissimi Trois mouvements de Petruška di Stravinskij, uno dei più alti esempi di virtuosismo pianistico moderno, tratti dall'omonimo balletto dell'autore ispirato a un piccolo dramma di maschere tra la folla in un giorno di fiera del Carnevale pietroburghese. Balletto che, con la sua musica percussiva, grottesca e sorprendente, fatta di danze, marcette, di gesti, rumori e affondi malinconici, andava a segnare l’addio definitivo al mondo degli affetti romantici puntare sui nuovi linguaggi dell’era moderna. «Il pianoforte - conclude in merito al suo programma il pianista Leonardo Colafelice - è uno strumento completo. Credo sia questa la caratteristica che mi ha sempre esaltato: è come se fosse un’orchestra. Attraverso lo studio cerco pertanto di avere timbri sempre differenti, suoni che si intrecciano tra di loro e che siano, in qualche modo, riconducibili anche agli strumenti di una tavolozza orchestrale».
Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte
SCARICA PDF
Biglietti: platea e palco I° fila € 18; palco II°e III° fila € 13; ridotto giovani ( under 30) €13; last minute € 5 (under 25) in vendita un’ora prima del concerto.
Per informazioni: www.associazionescarlatti.it; info@associazionescarlatti.it
Infoline . 081 406011
Programma
Ludwig van Beethoven ( 1770 – 1827)
Sonata in mi bemolle maggiore op. 81a „Les adieux“
Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840 – 1893) /Michail Pletnëv ( 1957)
Lo Schiaccianoci, Suite da concerto
* * *
Claude Debussy (1862 – 1918)
Suite bergamasque
Igor Stravinskij (1882 – 1971)
Trois mouvements de Pétrouchka
Leonardo Colafelice
Nel 2016 Leonardo Colafelice, ventenne, ha vinto il 2° premio della Cleveland International Piano Competition, ottenendo anche 3 premi speciali: quello del pubblico, quello del pubblico dei giovani e quello per la miglior esecuzione di musica russa.
Questo straordinario successo si aggiunge alle recenti affermazioni in altri due prestigiosi concorsi pianistici internazionali: a soli diciotto anni Leonardo è stato finalista alla XIV edizione della Arthur Rubinstein International Piano Master Competition di Tel Aviv, dove ha ottenuto ben 3 premi speciali (miglior interprete del Concerto classico; miglior interprete di una composizione di Chopin; pianista più notevole sotto i 22 anni) e lo scorso anno è stato finalista alla LX edizione del Concorso Busoni di Bolzano ricevendo il sesto premio.
Nei due anni precedenti Leonardo aveva ottenuto sei primi premi assoluti nei più importanti concorsi del mondo riservati ai giovanissimi: alla “Gina Bachauer Young Artists International Piano Competition”, alla “Thomas and Evon Cooper International Piano Competition” e all’“Eastman Young Artists International Piano Competition”, nel 2012, e alla “Yamaha USASU International Piano Competition” (dove ha ricevuto il premio dalle mani di Martha Argerich), al Concorso pianistico internazionale di Aarhus (Danimarca) e al Concorso pianistico internazionale di Hilton Head (U.S.A.), nel 2013.
Nato nel 1995 ad Altamura (BA), Leonardo si è diplomato con Pasquale Iannone presso il Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari e ha terminato il liceo scientifico. Ha preso parte a master e corsi di perfezionamento con Aldo Ciccolini e Marisa Somma.
Ha tenuto concerti solistici nelle principali città italiane per prestigiose istituzioni come la Società dei Concerti di Milano, l’Accademia Filarmonica Romana, l’Unione Musicale di Torino, Musica Insieme di Bologna, gli Amici della Musica di Padova, il Teatro Petruzzelli di Bari, gli Amici della Musica di Palermo, il Festival di Ravello, l’Estate Musicale Frentana. All’estero ha suonato alla Salle Cortot di Parigi, a Berna, Budapest, Tbilisi, Istanbul, Tel Aviv e Aarhus. Come solista ha suonato con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, con l’Orchestra della Magna Grecia, con l’Orchestra del Teatro Petruzzelli e con l’Orchestra della Provincia di Bari e all’estero con la Israel Philharmonic Orchestra, la Aarhus Symphony Orchestra, in Danimarca, l’Orchestra Sinfonica del Cile, la Israel Symphony Orchestra, l’Orchestra Filarmonica di Duisburg, in Germania, l’Orchestra Sinfonica di Kristiansand, in Norvegia, l’Orchestra Filarmonica del Marocco. In precedenza ha suonato con altre prestigiose orchestre tra cui: Cleveland Orchestra, Rochester Philharmonic Orchestra, Orchestra di Padova e del Veneto, The Israel Camerata Jerusalem, collaborando con direttori quali Giordano Bellincampi, Asher Fisch, Frederic Chaslin, Eugene Tzigane, Avner Biron, Jahja Ling, Neil Varon, Luigi Piovano, Michele Marvulli.