Un programma pianistico di sensibilità particolarmente raffinata, che originalmente incrocia generi, secoli e stili differenti per poi chiudere con il tassello centrale della superba triade che conclude il Parnaso delle trentadue Sonate beethoveniane. E, a darvi forma, uno dei talenti italiani maggiormente interessanti della sua generazione, l'antidivo per eccellenza Francesco Libetta, pugliese e oggi quarantunenne ma sin dagli esordi riconosciuto dal grande Ciccolini come uno dei più dotati interpreti del momento e, nientemeno dal New York Times, lodato come "il poeta aristocratico della tastiera". È quanto si ascolterà domani, giovedì 2 novembre 2017 alle ore 20.30 al Teatro Sannazaro, in occasione del secondo capitolo in stagione per l'Associazione Alessandro Scarlatti entro il quadro di tre recital da qui a seguire dedicati al repertorio virtuosistico romantico.
Libetta, interprete che si caratterizza per classe, destrezza, atletismo mai ostentato, accosta in programma capricci e parafrasi con un grande brano di repertorio classico, dunque partendo dal ricercato Caprice sur les airs de ballet d'Alceste de Gluck firmato Saint-Saëns e dalla sublimata virtuosité della Sonatina super Carmen scritta da Busoni nell'anno 1920, passando per trasfigurazioni ulteriori e parallele con la coeva Valse di Ravel e l'ottocentesca parafrasi lisztiana sul cupo Miserere dal IV Atto del Trovatore di Verdi. Fino a chiudere, a ritroso, con l'op. 110 di Beethoven, a sua volta con le opere a cornice 109 e 111 folgorante metamorfosi della forma-sonata classica.
Leccese di Galatone, cresciuto in una famiglia di musicisti dilettanti, pianista, compositore, direttore d’orchestra, è infatti considerato uno dei migliori talenti in circolazione, anche se ha scelto un percorso insolito, senza seguire le direttrici usuali che portano alla frequentazione di concorsi e alla incisione di dischi, ma preferendo la partecipazione a Festival in terre lontane, il sodalizio con artisti come Battiato, l’insegnamento, la ricerca continua in campi che vanno anche al di là della musica per la tastiera. Ha solo quarantuno anni, ma ha già calcato i palcoscenici più prestigiosi: la Scala di Milano, il Lincoln Center di Miami, la Carnegie Hall di New York, e poi ancora Londra, Tokyo, Osaka, Stoccolma, Oslo, Parigi, Hong Kong.
Il critici non fanno che sottolineare il suo tratto principesco, l’equilibrio del suo virtuosismo melodico, i toni delicati e sommessi della sua musica.
Biglietti: platea e palco I° fila € 18; palco II°e III° fila € 13; ridotto giovani ( under 30) €13; last minute € 5 (under 25) in vendita un’ora prima del concerto.
Per informazioni: www.associazionescarlatti.it; info@associazionescarlatti.it
Infoline . 081 406011
Programma
Camille Saint-Saëns (1835 – 1921)
Caprice sur les airs de ballet d’Alceste de Gluck
Ferruccio Busoni (1866 – 1924)
Sonatina super Carmen
Maurice Ravel (1875 – 1937)
La Valse
* * *
Franz Liszt (1811 – 1886)
Parafrasi Miserere du Trovatore S.433
Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)
Sonata in la bemolle maggiore op. 110
FRANCESCO LIBETTA
Musicista liberamente distante da molte convenzioni del commercio musicale e insieme, dagli
anni ‘90 apprezzatissimo dalla critica internazionale e dal pubblico più esigente, in trenta anni di carriera Francesco Libetta è stato ascoltato nelle sale europee, americane e asiatiche come pianista, direttore e compositore.
Dopo gli studi di pianoforte con Vittoria De Donno, fin dagli esordi come pianista gli è stata
riconosciuta una tecnica strumentale straordinaria. Piero Rattalino ha scritto su MUSICA: «Non c'è oggi nessun giovane - e anche qui, lettore, non esagero -, italiano o americano o giapponese o ottentotto, che possegga in pari grado lo scatto, il colpo d'occhio, la rapidità di presa del tasto di Libetta»; Aldo Ciccolini dichiarò che a vent’anni Libetta era: «il più dotato strumentista della sua generazione».
Libetta ha studiato Composizione e Orchestrazione con Gino Marinuzzi e Jacques Castérède.
Il catalogo di opere eseguite e registrate è articolato: musica per il teatro e per il cinema, con elettronica, acusmatica, cameristica, orchestrale, per strumento solista e orchestra. Libetta ha allargato il suo repertorio al pianoforte fino a includere frequenti esecuzioni di musiche rinascimentali, come Gesualdo e Trabaci, e condurre una intensa attività nel mondo della musica contemporanea.
Già nel 1993, a distanza di pochi mesi dalla composizione, Libetta aveva eseguito L'Escalier du
diable di Gyorgy Ligeti, il quale definì quella esecuzione «absolutely gorgeous». Ha registrato,
da direttore (solista Francesco Caramiello) e da pianista, numerosi brani di Francesco d'Avalos, il quale gli ha dedicato tutte le sue opere per pianoforte solo. Claudio Ambrosini lo ha voluto solista nella prima esecuzione di “Plurimo” (Orchestra della Rai, con Emanuele Arciuli), brano che con quella esecuzione ha vinto il Leone d'Oro della Biennale di Musica di Venezia. Ha partecipato alla prima esecuzione di entrambi i Concerti per pianoforte di Franco Oppo; nel Primo come solista (Festival di Alicante), nel Secondo come direttore (solista Pietro De Maria).
Ha collaborato con violinisti, cantanti, danzatori e compagnie di balletto (da Carla Fracci al Balletto del Sud, che ha diretto in varie produzioni, tra le quali la Carmen al Teatro dell’Opera di Tirana). Il dvd del regista Monsaingeon con un recital pianistico filmato durante il Festival della Roque d'Anthéron ha avuto le massime segnalazioni da tutte le riviste francesi di critica discografica (Diapason d'Or, Choc de Le Monde de la Musique, Raccomandé par Classique).
Franco Battiato lo ha invitato per una apparizione del suo film Musikanten. L'opera teatrale “Ottocento - Il Martirio di Otranto”, eseguita in "prima" nel Castello Aragonese di Otranto nell'Agosto 2009 con la regia e le coreografie di Fredy Franzutti, è stata poi replicata nell'Auditorium di Santa Cecilia alla Conciliazione in Roma nel Gennaio 2010.
Francesco Libetta tiene dei corsi annuali di pianoforte per concertisti presso l’Accademia SIMA di Lecce; è stato per quindici anni titolare della cattedra di Musica da Camera presso il Conservatorio Tito Schipa di Lecce, dove risiede. È invitato da concorsi internazionali come presidente di giuria o in commissione (Porrino di Cagliari, BNDES di Rio de Janeiro, Busoni di Bolzano, etc) e a tenere lezioni, conferenze e masterclass presso istituzioni italiane (Conservatorio di Cagliari, di Salerno, Liceo Musicale di Lucca, di Grosseto, etc) ed estere (Fort Lauderdale, Miami, Helsingborg, Hamburg).
Ha fondato ed è direttore Artistico del Piano Festival di Miami in Lecce. E' stato per oltre dieci anni direttore artistico delle manifestazioni annuali in Val di Rabbi, in memoria di Arturo Benedetti Michelangeli. Ha pubblicato numerosi saggi e volumi su argomenti di storia ed estetica musicale, su autori rinascimentali; ricostruzioni di madrigali; sulla vita operistica nel meridione d’Italia nel Settecento e nell’Ottocento.
Ha fondato la casa discografica Nireo, con cui realizza nuove produzioni e progetti culturali storici(la pubblicazione in trentuno dischi di tutte le registrazioni di Tito Schipa; la pubblicazione di registrazioni inedite di Gino Marinuzzi sr.).
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