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  • Paola De Simone

Magica, surreale, moderna. E partenopea, nel segno dell'arte, così come reinventata in danza a firma di Gianluca Schiavoni attraverso un legame speciale con Napoli, fra molteplici suggestioni e rinvii ma, anche, attraverso le creazioni d'arte di Lello Esposito sul tema di Alice da lui ampiamente trattato in occasione dei 150 anni dalla stesura della celebre fiaba di Carrol, creazioni in parallelo allo spettacolo esposte lungo le pareti della Galleria delle carrozze accanto al nuovo foyer del Lirico partenopeo. È il balletto di nuova produzione Alice in Wonderland che il Teatro San Carlo propone in prima assoluta a partire da domenica 14 e per sette recite fino al 25 maggio con il proprio Corpo di Ballo diretto da Giuseppe Picone e con l'Orchestra della Fondazione nell'occasione affidata alla bacchetta di Alberto Nanetti. Le scene dell'allestimento presentato ieri in conferenza stampa sono di Andrea Tocchio, i coloratissimi costumi di Simona Morresi e le proiezioni di Sergio Metalli. In partitura, musiche dei russi Čajkovskij e di Khachaturjan fin qui estrenee a tale soggetto ma da sempre affini alle realizzazioni coreutiche.

«Questo legame con Napoli, in suggestioni non casuali, emergerà sia nella coreografia che nelle proiezioni - spiegano i vertici - dove ritorneranno esplicite citazioni alla Città di Partenope.

Il legame tra il mondo fantastico di Alice e la città borbonica è stato più volte affrontato dall’artista napoletano Lello Esposito, del quale, per tutta la durata del balletto, verrano esposti dei lavori lungo ‘il passaggio delle carrozze’, opere che traggono ispirazione dai disegni originali di Lewis Carroll, che Lello Esposito ebbe modo di osservare e rielaborare alla British Library di Londra.

Inoltre ricordiamo il premio della traduzione del romanzo in dialetto napoletano ad opera di Roberto D’Ajello, con prefazione di Stefania Tondo e una metamorfosi artistica di Lello Esposito, oltre e gli studi su questo capolavoro della narrativa per l’infanzia, a cura di Stefania Tondo».

Grande presenza e gradito ritorno sulle assi del Lirico napoletano, nel ruolo della protagonista Alice, di Alicia Amatriain (nelle foto d'apertura), étoile spagnola dello Stuttgart Ballet, (prima e seconda recita, 14 e 16 maggio), in alternanza con la bella e brava Luisa Ieluzzi, talento fra i migliori della Compagnia sancarliana (nelle foto a seguire, in primo piano e durante la recente tournée a Singapore).

Completano il cast, Salvatore Manzo (l'inafferrabile Bianconiglio), Alessandro Staiano (il Fante di Cuori), Anna Chiara Amirante (la spietata Regina di Cuori), Carlo De Martino (il Cappellaio Matto) mentre il Brucaliffo sarà interpretato dal sempre eccellente Edmondo Tucci.

«Sarà il Corpo di Ballo dunque, a far rivivere in sala l'atmosfera magica e surreale che ha visto Napoli trasformarsi nel ‘paese delle meraviglie’ sabato 6 maggio grazie ad un flash mob organizzato dal Teatro di San Carlo - ricordano nell'occasione - per far rivivere in città la storia della sognante Alice, in una manifestazione che da Piazza del Plebiscito a Chiaia ha coinvolto migliaia di turisti e passanti in una coloratissima festa con decine e decine di figuranti in costume più banda musicale composta dai ragazzi del Liceo Alfano I di Salerno».

Quanto alla storia delle illustrazioni e delle declinazioni, nel saggio di Stefania Tondo si legge: "Come volle rilevare lo stesso Carroll, con la foto-ritratto riprodotta a conclusione della sua prima stesura del racconto, e come riprende Lello Esposito in una delle sue illustrazioni metamorfosi, destinate ad una vera Alice, il 4 Luglio 1862, in una mattinata estiva, durante un'escursione in barca lungo il Tamigi, ebbero origine le storie raccolte in seguito, fino al completamento il 10 febbraio 1863, nel manoscritto con il titolo di Alice's Adventures Underground, o Le Avventure di Alice nel Sottosuolo, scritte in una calligrafia leggibile per una bambina e, cosa interessante, riempite di ben 37 illustrazioni dello stesso autore quale primo disegnatore del libro. Il 13 settembre 1864 Carroll terminò i disegni e inviò il manoscritto completo a un rilegatore e lo consegnò ad Alice il 26 settembre di quell'anno, dedicato come segue: "A Christmas Gift to a Dear Child, in Memory of a Summer Day" (Un dono di Natale a una cara bambina, in ricordo di una giornata d'estate). Seguì, poi, la successiva stesura, con ampliamenti e revisioni, con capitoli aggiuntivi e disegni affidati al famoso illustratore ]ohn Tenniell: in breve, la definitiva versione del libro, datata 1865, nota a tutti nel tempo, insieme con le successive avventure di Alice attraverso lo specchio (Through the Looking-Glass, and What Alice Found There, 1871).

[...] Numerose avventure creative ed interpretative, artistiche ed intellettuali, da parte di artisti e di studiosi che, come Carroll e come Alice, e come i lettori e gli spettatori di ogni età, hanno animato i racconti di Alice nel tempo, si sono avventurati in fantastiche avventure all'interno e fuori di un'opera che, per la sua qualità fantastica, spontaneamente il proliferare di prometeiche imprese creative, alimenta infiniti sogni di libertà creativa. E che cosa, se non un alone di avventura surreale e un'intelligente percezione della fluidità del linguaggio possono essere alla base dell'entusiastico e coraggioso spirito che immortala l'opera originale, attiva una nuova creazione, dà forma ad una nuova opera e crea nuovi significati, nel cammino del libro che travalica i confini di tempo e di spazio e si colloca nell'area della persistenza e dell'incontro tra le culture - inglese, europea, napoletana - da Alice's Adventures in Wonderland a Alice ‘int’ ‘o Paese d’ ‘d e Maraveglie , per essere travolti dal vertiginoso moto delle meraviglie: per affondare con Alice in nu lavarane e lacreme ... per imbattersi in ‘ purcelluzzo e ‘o pepe . .. per incontrare il Gatto del Cheshire tramutato in Gatta ‘e zi' Maria e il Bruco mutato in ‘a Campa, la Regina di Cuori trasformata in 'a Riggina ... per inseguire il Bianconiglio nelle vesti di ‘ Cuniglio ...: per affidarsi, con l'opera di D’Ajello, alle imprese di un'Alice mascherata.

E, per non smarrirsi in una così immensa vastità e per collocare la preziosa traduzione in lingua napoletana con le illustrazioni-metamorfosi che qui si presentano, alla ricerca di un punto fisso di partenza, il pensiero torna all'origine, alla genesi del grande capolavoro vittoriano di tutti i tempi, su cui si fonda 1'attuale traduzione e illustrazione, rispettivamente ad opera di Roberto D'Ajello e di Lello Esposito (sotto, nella foto e nei disegni).

Il volume germina, infatti, da un puntuale riscontro testuale da parte del Traduttore con il testo in lingua originale, come spiega D'Ajello nella nota del Traduttore, e da uno scrupoloso confronto con alcune traduzioni in lingua italiana per giungere, come sempre accade in un' opera di traduzione, a una trasposizione garbata e preziosa, oltre che veramente divertente, in lingua napoletana; insieme con un originale rapporto da parte dell'illustratore con le prime originarie proposte figurative fatte da Lewis Carroll proprio, quando, come si è detto, ha progettato il primo manoscritto del racconto e ha di propria mano inciso i tratti che dovevano assumere nella visualizzazione grafica i suoi fantastici protagonisti: le illustrazioni-metamorfosi di Lello Esposito, in linea con il suo progetto artistico di metamorfosi dei segni originari della cultura napoletana nell'attuale contemporaneità, danno nuova forma allibro, e, coerentemente con la traduzione di D'Ajello, immettono nuova vita alla mitica Alice.

La lingua napoletana traduce Alice nel Paese delle Meraviglie. Vulcani e maschere di Pulcinella si fondono con le immagini di Le Avventure di Alice nel Sottosuolo. Ed è Alice 'int' 'o Paese d' 'e Maraveglie. L'impossibile diventa possibile, come sperimenta Alice e, con lei, noi.

E, in una sovrapposizione di linguaggi artistici, ci si inoltra in un viaggio fantastico con Alice che da Carroll porta a D'Ajello e ad Esposito, che genera un'affascinante rilettura di Alice e un'ulteriore occasione di riflessione; che imprime, qui, ora, i segni di un'altra importante tappa del mitico racconto nell'immaginario e nella fervida immaginazione di ognuno".

Lello Esposito vive e lavora tra Napoli e New York. Scultore e pittore da circa trenta anni lavora sulla città di Napoli ed i suoi simboli - Pulcinella, la maschera, l’uovo, il teschio, il vulcano, il cavallo, San Gennaro e il corno nelle varie possibili metamorfosi. Svolge una ricerca che nel tempo gli ha permesso di sperimentare scultura e pittura e di realizzare un’evoluzione di significati, di dimensioni e di tecniche artistiche. Per le sculture e le installazioni utilizza materiali di vario tipo - bronzo e alluminio – e dipinge tele di grandi dimensioni. Lello Esposito ama definirsi “artista di culto" per l’indagine portata avanti sugli archetipi, sui simboli della città, sull’immaginario culturale che dal profondo emergono in superficie, vengono restituiti ed assumono nuove forme e raffigurazioni, contribuendo significativamente alle nuove interpretazioni della tradizione, indispensabile per ogni forma di sperimentazione artistica e culturale. Ha coniugato la passione totale per l’arte e per Napoli, diventandone indubbiamente un artista rappresentativo e fortemente riconoscibile. Il suo lavoro è noto in Italia e all’estero dove ha esposto in numerose mostre.

Il mito di Alice nel Paese delle Meraviglie, nacque dalla fantasia di Lewis Carroll, nom de plume di Charles Lutwidge Dodgson, matematico e scrittore inglese, che studiò all’Università di Oxford, College di Christ Church -lo stesso da cui ha tratto ispirazione Joanne Rowling, autrice di Harry Potter-, che proprio nel parco di Christ Church ebbe modo di conoscere Alice Pleasance Liddell (1852 - 1934) con le sorelle maggiori, figlie di Henry George Liddell, preside dell’istituzione e famoso grecista, tra l’altro autore con Robert Scott, del famoso dizionario di greco antico Liddell – Scott. Dalle avventure di Alice sono nati balletti, film, cartoni animati, da Walt Disney a Tim Burton (nel banner sottostante), per citare le versioni più conosciute e amate dai ragazzi.

Teatro di San Carlo

ALICE IN WONDERLAND

Coreografia originale di Gianluca Schiavoni

Musica: Pëtr Il'ič Čajkovskij e Aram Ilich Khachaturian

Direttore | Alberto Nanetti

Coreografia | Gianluca Schiavoni

Scene | Andrea Tocchio

Costumi | Simona Morresi

Projection Designer | Sergio Metalli

Interpreti

Alice, Alicia Amatriain (14-16 Maggio) / Luisa Ieluzzi Bianconiglio, Salvatore Manzo Fante di Cuori, Alessandro Staiano Regina di Cuori, Anna Chiara Amirante Cappellaio Matto, Carlo De Martino Brucaliffo,Edmondo Tucci Ghiro, Michele Postiglione Lepre Marzolina, Sara Sancamillo Pinko Panko, Stanislao Capissi Panko Pinko, Francesco Lorusso Rana, Candida Sorrentino Pesciolino, Danilo Notaro Duchessa Orribile, Natalia Mele

Nuova produzione del Teatro San Carlo

Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo

domenica 14 maggio 2017, ore 19.00 Turno A

martedì 16 maggio 2017, ore 20.00 Turno M Opera

sabato 20 maggio 2017, ore 20.00 Fuori Abbonamento

domenica 21 maggio 2017, ore 17.00 Turno F

martedì 23 maggio 2017, ore 20.00 Turno C / D

mercoledì 24 maggio 2017, ore 20.00 Abbonamento Danza

giovedì 25 maggio 2017 ore 18.00 Turno B

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