
Jörg Demus, una delle più alte leggende pianistiche del Novecento che, dalla vetta dei suoi 88 anni compiuti lo scorso 2 dicembre, suona in recital questa sera (ore 20.15) a Villa Pignatelli proponendo una summa di stili dal grande repertorio rappresentati attraverso alcuni capisaldi compresi fra il Barocco tedesco e il primo Novecento francese, passando per il Classicismo di Mozart, per l'op. 111 di Beethoven quindi concludendo con il tardo Ottocento di César Franck.
La ventesima edizione del Maggio della Musica inaugura così, oggi mercoledì 12 aprile nella Veranda neoclassica della storica residenza oggi museo della Riviera di Chiaia, il nuovo cartellone di concerti che fino al 29 giugno, quindi in ripresa dall'8 ottobre con la quarta edizione dell'originalissimo contest "Il Maggio del Pianoforte", passerà in rassegna diciassette appuntamenti fino al 26 novembre, quando si ascolterà il pianista Giorgio Trione Bartoli, secondo premiato dalla staffetta pianistica giudicata dal pubblico scorsa edizione, vinta da Ruben Micieli che invece sarà ospite il 20 aprile con il prossimo concerto.
Tornando al grande Demus (nelle due foto sotto): austriaco, figlio d'arte, inizi musicali all'età di appena sei anni, a undici l'ammissione all’Accademia Musicale di Vienna dove studia pianoforte con Walter Kerschbaumer, organo con Karl Walter, direzione d’orchestra con il professor Swarowsky, composizione e regia con Joseph Marx. E si perfeziona con altri titani quali Gieseking, Kempff, Benedetti Michelangeli, Fischer. Dal debutto, quattordicenne, nella sala Brahms di Vienna e dal 1° premio al prestigioso concorso Busoni di Bolzano, conquistato nel 1956 a ventotto anni, il via a una straordinaria carriera che, a tutt'oggi, prosegue sui principali palcoscenici del mondo, sotto la guida di bacchette celeberrime, al fianco di interpreti stellari e incidendo per le maggiori case discografiche.


Il suo recital ha inizio con la Fantasia cromatica e Fuga, scritta da Bach nei primi anni Venti del Settecento, dunque in parallelo alla prima parte del Clavicembalo ben temperato con relativa indagine sulle risorse tonali disponibili lungo l’intera scala di dodici toni in virtù del temperamento equabile. Una Fantasia sconvolgente, attraversata com’è da una vertigine di arpeggi, accordi e scale, cromatismi, dissonanze e, nel cuore espressivo, lo scorcio meditativo di un recitativo. Poi, sul comun denominatore cromatico, il via alla Fuga a tre voci. Pagina successiva, nel consueto abbinamento con l’Adagio in si minore K. 540 composto dallo stesso Mozart nel marzo 1788 ma di cui a tutt’oggi si ignorano scopo e destinazione, è la Fantasia in re minore K. 397 scritta negli anni del Don Giovanni (1786-1787) e lasciata in stato di frammento. All'evoluzione estrema del Classicismo viennese Demus proporrà quindi la trentaduesima ed ultima Sonata per pianoforte di Beethoven, l'op. 111 in do minore, terminata e pubblicata da Schlesinger nell’anno 1822. Due soli movimenti, un’Introduzione alta e severa che scioglie la dialettica sonatistica puntando su un primo tema concepito come vigoroso soggetto di Fuga, e un’Arietta con variazioni, vero campo di sperimentazione dei materiali musicali e di trasfigurazione delle forme antiche. E poi si punta alla Francia, con un paio di Preludi più un pezzo breve che, in Debussy, diventano efficacissime suggestioni pittoriche di immagini reali o di evocazioni poetiche. Tre esempi, da tre distinte raccolte: La terrasse des audiences du clair de lune ("La terrazza delle udienze del chiaro di luna") in tempo “Lent”, settimo fra i dodici dal II Libro dei Preludi (1913) e sollecitato anche nel titolo dalla preziosa immagine di una terrazza di un palazzo indiano descritto da Pierre Loti e Rene Puaux; il delicatissimo, magico e onirico Clair de lune (Andante très expressif) in terza posizione fra le quattro pagine della Suite bergamasque (1888-1890) ed ispirato all'omonima poesia di Paul Verlain; La cathedrale engloutie ("La cattedrale sommersa"): Profondément calme, decimo fra i 12 Preludi del Libro I (1910) è invece ispirato a una leggenda bretone che narra la scomparsa fra le onde della favolosa città d’Is, le cui guglie ancora appaiono fra i gorghi nei giorni di tempesta mentre, nelle ore di calma al mattino, salgono sul velo del mare i rintocchi delle campane e gli echi sacri dei canti fra le ampie navate sommerse. Infine il Preludio, Corale e Fuga (1884) del belga César Franck, ponte mistico e solenne fra il modello bachiano e le architetture future.
A seguire nella locandina del "Maggio della Musica", che quest'anno vanta ingressi speciali per i giovani tra i 18 e i 25 anni, si avvicenderanno solisti e gruppi da camera di primo piano, giovani interpreti e una piccola sfida, in chiusura prima della pausa estiva, giocata dall'Orchestra "G. Rossini" in versione da camera e dal direttore-clarinettista Giambattista Giocoli con un Barbiere di Siviglia versione "smart". Fra i diversi capitoli: il 5 giugno il direttore artistico Michele Campanella festeggerà il settantesimo compleanno con un recital nella sua città natale, assieme al Quartetto della Scala (cui spetta un doppio appuntamento) entro il tracciato conclusivo dell’integrale brahmsiana 2015-17 del Maggio che impegnerà, inoltre, il Sestetto Stradivari, i fratelli David e Diego Romano, il primo clarinetto della Scala di Milano, Fabrizio Meloni, la pianista Monica Leone. Fra le altre occasioni di rilievo, il debutto partenopeo in formula cameristica (lo ascoltammo anni fa al Mediterraneo ma all'interno di una compagine multietnica su iniziativa dell'Ensemble Cosarara e la direzione di Giuseppe Camerlingo) e nell’unica data italiana finora annunciata per 2017, del clarinettista siro-americano Kinan Azmeh: virtuoso e solista per la Divan Orchestra di Daniel Barenboim e per altre compagini. Nell'occasione sarà accompagnato dal pianista Fabrizio Soprano. Poi, tanti giovani talenti, compreso il debutto qui a Napoli di una violinista coreana in rapida ascesa, quale Suyoen Kim, al fianco della pianista Annika Treutler, o del pianista di padre russo e di madre croata, ma di cittadinanza italiana, Alexander Gadjiev, con una serata interamente dedicata a Chopin.
Promosso dall’Associazione presieduta da Luigia Baratti, il Maggio della Musica 2017 è realizzato con il contributo del Mibact e della Regione Campania, in collaborazione con il Polo museale della Campania e con l’Associazione Amici del Maggio presieduta da Sergio Meomartini.
Biglietto: 25 euro (prenotazione obbligatoria)
Info: tel 081 5606630 - 3929161691 – 3929160934 – maggiodellamusica@libero.it
www.maggiodellamusica.it
VILLA PIGNATELLI
Veranda Neoclassica
Mercoledì 12 aprile ore 20,15
JÖRG DEMUS pianoforte
PROGRAMMA
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685 - 1750)
Fantasia Cromatica e Fuga BWV 903
WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756 - 1791)
Adagio in si minore K. 540
Fantasia in re minore K. 397
Andante. Adagio. Presto. Tempo primo. Allegretto
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 - 1827)
Sonata n. 32 in do minore, op. 111
Maestoso. Allegro con brio ed appassionato
Arietta. Adagio molto semplice cantabile
CLAUDE DEBUSSY (1862 - 1918)
La terrasse des audiences du clair de lune: Lent
Clair de lune: Andante très expressif
La cathedrale engloutie: Profondément calme
CÉSAR FRANCK (1822 - 1890)
Preludio, Corale e Fuga
Moderato
Poco più lento
Fugue
Jörg Demus nasce a St. Pölten (Austria) nel 1928; la madre è un’affermata violinista, il padre un noto professore di storia dell’arte. Inizia lo studio del pianoforte all’età di sei anni, a undici è ammesso all’Accademia Musicale di Vienna dove, contemporaneamente alle materie umanistiche del liceo, studia pianoforte con Walter Kerschbaumer, organo con Karl Walter, direzione d’orchestra con il professor Swarowsky, composizione e regia con Joseph Marx. Frequenta inoltre corsi di perfezionamento all’estero sotto la direzione di noti pianisti tra i quali spiccano i nomi di Yves Nat, Walter Gieseking, Wilhelm Kempff, Arturo Benedetti Michelangeli ed Edwin Fischer. Il suo debutto nella sala Brahms di Vienna all’età di 14 anni segna l’inizio di una lunghissima carriera che lo porterà subito nei più importanti centri musicali europei e sudamericani; il successo ottenuto culminerà nella vittoria del 1° premio al prestigioso concorso Busoni di Bolzano, nel 1956.
Ospite dei più prestigiosi festivals internazionali, è molto richiesto e conosciuto in Giappone, in Asia e negli USA. Jörg Demus ha collaborato con i più noti direttori d’orchestra, tra i quali Herbert von Karajan, Joseph Krips, Wolfgang Sawallisch, Seiji Ozawa, Carlo Zecchi, André Cluytens. Il suo contributo nel campo discografico è imponente: vanta un repertorio di ben 350 LP, Compact Disc e registrazioni video con le opere complete per pianoforte di Robert Schumann e Claude Debussy, il “Clavicembalo ben temperato”, “Clavierübung” e i concerti per pianoforte di Bach, Haydn, Mozart e Beethoven. Numerosi suoi dischi sono stati insigniti del premio Edison. Diverse le incisioni dedicate alla musica da camera e alla liederistica con artisti di alto livello quali Dietrich Fischer-Dieskau, Elisabeth Schwarzkopf, Elly Ameling e Peter Schreier. L’artista, appassionato cultore di strumenti antichi, cura da sempre la raccolta e il restauro di strumenti a tastiera, creando così l’occasione per nuove incisioni discografiche.Nella regione del Salzkammergut (Salisburghese) ha fondato un museo sulla storia del pianoforte.Il Maestro Demus è inoltre un apprezzato pedagogo: tiene corsi di perfezionamento in Italia, negli USA e in Giappone. Numerose le sue composizioni che lo vedono autore di sonate per pianoforte e violino, piano-forte e violoncello, trii, pianoforte solo e Lieder.
Si vieta la riproduzione dell'articolo e di ogni altra sua parte
SCARICA PDF