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Paola De Simone

Martedi 11 aprile, grazie ai repentini interventi di ripristino, per i giornalisti sarà possibile visitare, fotografare e videofilmare per la prima volta dal 1871 la Cappella esterna, quella interna e l'urna di vetro contenente il corpo imbalsamato in cui riposa il grande pianista e compositore di origini austriache Sigismund Thalberg (Pâquis, Ginevra, 8 gennaio 1812 - Napoli, Posillipo, 27 aprile 1871), nel Cimitero monumentale di Poggioreale, adiacente al Quadrato degli Uomini illustri. Tomba che, lo scorso 10 marzo, era stata profanata da ignoti riportando innumerevoli danni: manomessi tutti i catenacci, porta d’ingresso e secondo cancello scardinati, pavimento di marmo spaccato a picconate con l’evidente intento di raggiungere l’ipogeo. All’interno, il corpo imbalsamato di Sigismund Thalberg gettato in un angolo, divelta la teca di cristallo che lo custodiva, scomparsa l’urna di ottone. Grazie alla generosità di donna Giulia Ferrara Pignatelli di Strongoli - erede del grande pianista - in pochissimi giorni sono stati ripristinati la monumentale Cappella e il suo prezioso contenuto.

Grazie alla generosità di donna Giulia Ferrara Pignatelli di Strongoli - erede del grande pianista - in pochissimi giorni sono stati infatti ripristinati la monumentale Cappella e il suo prezioso contenuto.

Donna Giulia, il principe don Ferdinando e la principessa Francesca Ferrara Pignatelli di Strongoli - loro madre - hanno sempre coltivato con mecenatismo raro la memoria dell’illustre bisnonno tanto da aver creato un Centro Studi e un Premio pianistico internazionale a lui intitolati. Centro e Premio di cui è presidente e direttore artistico il pianista Francesco Nicolosi.

Sigismund Thalberg è stato insieme a Franz Liszt il più grande e famoso pianista dell'Ottocento; avendo sposato la napoletana Francesca Lablache (figlia del celebre basso-baritono Luigi Lablache) si trasferì nel 1864 nella città partenopea. Morto nel 1871 fu imbalsamato e seppellito a Napoli. Ebbe funerali grandiosi ai quali partecipò tutta la cittadinanza e a lui fu anche dedicata un'imponete statua che si trova nella Villa comunale di Via Caracciolo (nella foto sopra a sinistra).

A lui e alla sua impareggiabile tecnica si devono la nascita della prestigiosa Scuola pianistica napoletana (in basso, nello schema ricostruito da Massimo Fargnoli e pubblicato da PianoCity).

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