top of page
  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 21 mar 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Domani, mercoledì 22 marzo alle ore 21 nel Teatro di Corte di Palazzo Reale, il Trio Metamorphosi (nelle foto) terrà per la stagione dell’Associazione Alessandro Scarlatti un concerto monografico dedicato a Robert Schumann.
Inconsueta la scelta di questo ensemble che, per 10 anni, abbiamo conosciuto con il nome di Trio Modigliani, composto dal violinista Mauro Loguercio e dai due fratelli Angelo (pianista) e Francesco Pepicelli (al violoncello). Poi, nel 2015, a dieci anni dalla formazione e forse anche per l'esistenza di un Quartetto non italiano ma sempre intitolato a Modigliani, ascoltato tra l'altro di recente per la stessa Associazione accanto alla pianista Beatrice Rana, il Trio cambia il nome in Trio Metamorphosi mantenendo gli stessi componenti. «Un nome che vuol essere un inno al processo continuo di cambiamento, così necessario in ambito artistico e che intende sottolineare il processo di crescita di un complesso cameristico mai schiavo dell'abitudine, anzi, sempre pronto a mettersi in gioco con la volontà di creare prospettive di unicità in ogni performance» spiegano gli artisti.
I tre musicisti da sempre affiancano l’attività in Trio ad altre esperienze cameristiche e solistiche di primo piano, a collaborazioni con artisti celebri, Magaloff, Pires e Antonio Meneses che, a loro, dice "Penso siate un grande Trio.". Le sale che li ospitano sono fra più prestigiose del mondo, dalla Philharmonie di Berlino al Teatro alla Scala di Milano, dalla Salle Gaveau di Parigi alla Suntory Hall di Tokyo, dalla Carnegie Hall di New York al Coliseum di Buenos Aires.
Il concerto sarà aperto da un'esclusiva in tempi moderni, con l’esecuzione di un pezzo di Schumann che non si ascolta nelle sale da concerto da oltre 150 anni: un brano che il compositore aveva concepito come culmine conclusivo del suo Primo Trio ma che, poi, pubblicò solo anni dopo con il titolo di Phantasiestücke op. 88. «Lo slancio creativo, colmo di entusiasmo, della prima versione del quarto Phantasiestück rende l'intera opera un unicum nel panorama cameristico, e un ponte fra lo straordinario decennio giovanile e quello più equilibrato della maturità» racconta Francesco Pepicelli. Questo brano è compreso in prima registrazione mondiale nel CD della Decca che il Trio Modigliani ha pubblicato in ottobre 2016 come secondo capitolo dell’esecuzione integrale delle opere per trio di Schumann.

Biglietto intero: 15€; ridotto giovani €10 ( under 30) ; last minute €3 (under 25) in vendita un'ora prima del concerto

Per informazioni: www.associazionescarlatti.it; info@associazionescarlatti.it

Infoline . 081 406011

Programma

Robert Schumann (1810-1856)

da Phantasiestücke op. 88 n. 4

Finale. Allegro un poco maestoso (prima versione, 1842)

Trio n. 2 in fa maggiore op. 80

* * *

Trio n. 1 in re minore op. 63

Trio Metamorphosi

Angelo Pepicelli pianoforte

Mauro Loguercio violino

Francesco Pepicelli violoncello

"Penso che siate un grande Trio." Antonio Meneses, violoncellista del celebre Trio Beaux Arts parla così del Trio Modigliani, formato nel 2005 da Mauro Loguercio e dai due fratelli Angelo e Francesco Pepicelli; anche altri illustri esponenti della musica cameristica, da Renato Zanettovich, violinista del 'Trio di Trieste' ("Un magnifico Schubert, siete estremamente efficaci") a Bruno Giuranna ("Un ottimo trio, la coesione fra gli strumenti è assolutamente rara, è stato un piacere ascoltarvi. Bravissimi!"), si esprimono in modo lusinghiero nei loro confronti.

Dopo dieci anni di vita, nel 2015, il Trio Modigliani cambia pelle, trasformandosi nel Trio Metamorphosi. Un nome che vuol essere un inno al processo continuo di cambiamento, così necessario in ambito artistico, e che intende sottolineare il processo di crescita di un complesso cameristico mai schiavo dell'abitudine, anzi, sempre pronto a mettersi in gioco con la volontà di creare prospettive di unicità in ogni performance.

I tre musicisti vantano, oltre ai dieci fruttuosi anni insieme nel Trio Modigliani, anche altre precedenti esperienze cameristiche di primissimo piano: in duo (violoncello e pianoforte), in quartetto d'archi, nonché collaborazioni con artisti del calibro di Magaloff, Pires e lo stesso Meneses. Si sono esibiti in numerose fra le sale più prestigiose del mondo, dalla Philharmonie di Berlino al Teatro alla Scala di Milano, dalla Salle Gaveau di Parigi alla Suntory Hall di Tokyo, dalla Carnegie Hall di New York al Coliseum di Buenos Aires.

Due i CD registrati nel 'periodo Modigliani': il primo con Beethoven e Brahms, e il secondo contenente l'integrale dei trii di Giuseppe Martucci (rivista 'Amadeus', 2010), subito diventato edizione di riferimento.

La 'metamorfosizzazione' darà vita ad una serie di interessanti progetti, fra cui la pubblicazione per DECCA dell'integrale per trio di Schumann (il primo CD è stato pubblicato nell’ ottobre 2015, mentre il secondo uscirà nell'ottobre 2016) e, nel 2017, di una selezione di Arie e Lieder scozzesi di Haydn e Beethoven, in collaborazione con il mezzosoprano Monica Bacelli.

SCARICA PDF

Commenti


In primo piano
RSS Feed
  • Facebook Long Shadow
  • Google+ Social Icon
Recenti

Blog by Alessandro Alberti © 2015

bottom of page