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  • Immagine del redattore: Paola De Simone
    Paola De Simone
  • 18 mar 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

Tra i massimi solisti e interpreti da camera del nostro tempo, il violinista Pinchas Zukerman e il pianista Yefim Bronfman daranno forma insieme al Teatro San Carlo, oggi sabato 18 marzo (ore 20.30) con il nuovo appuntamento della Stagione di Concerti 2016/2017 in data unica e assolutamente da non perdere, ad un itinerario classico-romantico diviso fra tre capisaldi della letteratura violinistica: la Sonata n. 17 in do maggiore K. 296 di Mozart, la Sonata n. 4 in la maggiore op. 162 D. 574 di Schubert e la Sonata n. 5 in fa maggiore op. 24 “La Primavera” di Beethoven.

Classe 1948, Pinchas Zukerman, originario di Tel Aviv, violinista e successivamente direttore d’orchestra, appare regolarmente con orchestre del livello della Cleveland Orchestra, Boston Symphony Orchestra, Pittsburgh Symphony Orchestra e Montreal Simphony Orchestra, oltre ad abituali collaborazioni con i Berliner Philharmoniker, Israel Philharmonic Orchestra, Camerata Salzburg, Sydney Symphony, Tokyo Philharmonic Orchestra e Miyazaki Festival Orchestra. La sua discografia, estremamente ampia, vanta oltre 100 titoli che gli sono valsi due premi Grammy. Convinto pedagogo, presiede anche il Performance Program presso la Manhattan School of Music. Di Pinchas Zukerman, al San Carlo, ricordiamo il recente successo registrato nel duplice ruolo di direttore e solista, nel novembre 2015 sia in concerto che nella prova generosamente aperta al pubblico accanto alla moglie, la violoncellista Amanda Forsyth, per la giornata internazionale contro la violenza di genere istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999 in memoria delle sorelle Mirabal, assassinate nel 1960 dal dittatore della Repubblica Dominicana Rafael Leónidas Trujillo. Nell'occasione, lui ebbe a suonare Melodie di Čajkovskij, movimento tratto dal Souvenir d’un Lieu Cher per violino e orchestra, op. 42, mentre lei interpretò il Concerto n. 2 in mi minore per violoncello e orchestra, op. 30 di Victor Herbert, chiudendo poi con la Sérénade mélancolique op. 26 e l'Ouverture-fantasie Romeo e Giulietta sempre di Čajkovskij.

Originario di Tashkent (ex Unione Sovietica), Yefim Bronfman è attualmente uno dei pianisti più acclamati del panorama internazionale. Nato nel 1958, di famiglia russo-israeliana, figlio di madre pianista e padre violinista, inizia a studiare pianoforte all’età di quindici anni. Fa il suo debutto professionale con la Israel Philharmonic Orchestra e poi alla Montreal Symphony Orchestra. Da qui il via ad una straordinaria carriera pianistica, forte di una tecnica infallibile e di uno stile ideale per il repertorio romantico e tardo-romantico. Si è esibito con prestigiose compagini orchestrali come la New York Philharmonic, la Los Angeles Philarmonic, la Boston Symphony, la Philadelphia Orchestra, la Chicago Simphony Orchestra, solo per citarne alcune. Ha collaborato con partners di livello internazionale tra cui Martha Argerich, Magdalena Koženà e Emmanuel Pahud. Nel 1997 si aggiudica un Grammy per l’incisione dei tre concerti di Bartók al fianco della Los Angeles Philarmonic. Bronfman si è esibito al San Carlo nel gennaio 2014 diretto da Paul Goodwin nel Quarto Concerto di Beethoven e nel marzo del 2015 eseguendo, sempre al fianco dell'Orchestra della Fondazione diretta dall'attuale guida stabile Juraj Valčuha, il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Brahms. Per chi non l'avesse visto e ascoltato, poi, si consiglia il suo magnifico Šostakovič (Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra, primo movimento) che accompagna uno spettacolare Soldatino di piombo a lieto fine in Fantasia 2000.

Dunque, sul palco del San Carlo, un duo da camera da vere scintille stando anche alla longevità qualitativa delle rispettive mirabilia tecnico-espressive ascoltate di recente, in occasioni separate, sia al Teatro San Carlo con i citati appuntamenti dedicati a Beethoven, Brahms e a Čajkovskij, che per l'Associazione Alessandro Scarlatti nell'Auditorium di Castel Sant'Elmo dove il celebre violinista è stato caldamente applaudito in trio nel marzo 2014 sempre con la moglie Amanda Forsyth e con la pianista Angela Cheng.

Per l'apertura del programma di stasera è stata scelta la Sonata n. 17 in do maggiore K. 296 composta da Mozart durante il suo soggiorno a Mannheim, nel marzo del 1778, scritta per una sua allieva, la quindicenne Therese Pierron che, figlia del consigliere di corte Serraius, nel manoscritto viene definita ‘la nostra ninfa di casa’. La Sonata fa parte di una raccolta pubblicata a Vienna soltanto nel 1781. A seguire lo Schubert della Sonata n. 4 in la maggiore op. 162 D. 574, pubblicata postuma nel 1851 ma risalente, in realtà, al 1817. Conosciuta come “Gran Duo”, si differenzia dai suoi lavori precedenti in quanto rivela una scrittura maggiormente virtuosistica. Non mancano, a legare il tutto, suggestioni beethoveniane (nello Scherzo e nell'Allegro vivace finale) e mozartiane (nell'Andantino che certamente richiama l'ultimo Quintetto di Mozart).

In chiusura, infine, una delle pagine più celebri ed amate della letteratura per violino e pianoforte: la Sonata n. 5 in fa maggiore op. 24 “La Primavera” composta da Beethoven nel 1800 e dedicata al conte Moritz von Fries, amico e mecenate del compositore. La Sonata, denominata forse dall’editore “La Primavera”, svetta per la qualità dei temi, in special modo il primo, e per la straordinaria intesa tombrico-espressiva fra i due strumenti in gioco.

Programma

Violino | Pinchas Zukerman

Pianoforte | Yefim Bronfman

Wolfgang Amadeus Mozart, Sonata n. 17 in do maggiore, per violino e pianoforte K. 296

Franz Schubert, Sonata n. 4 in la maggiore per violino e pianoforte, op. 162, D. 574

Ludwig van Beethoven, Sonata n. 5 in fa maggiore, per violino e pianoforte op. 24 "La Primavera"

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