- Redazione
- 22 feb 2017
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Programma sinfonico da non perdere, domani giovedì 23 febbraio in data unica alle ore 18, con il nuovo appuntamento della Stagione di concerti del Teatro San Carlo, interamente dedicato alla Parigi del Novecento storico europeo. L'Orchestra della Fondazione (nella foto sopra) ospiterà infatti, dopo anni di assenza, un direttore specializzato nel repertorio del secolo XX, Pascal Rophé (nella foto d'apertura), che rileggerà le trame raffinatissime delle versioni per orchestra de Le tombeau de Couperin e dei Cinq pièces enfantines raccolti nel ciclo di fiabe Ma Mère l'Oye entrambi a firma di Maurice Ravel, compositore del quale ricorrono gli 80 anni dalla morte (1875-1937). In chiusura, quindi, L’oiseau de feu, suite dal balletto, nella versione del 1919 di Igor Stravinskij (1882-1971).
Musicista innovativo e appassionato, Pascal Rophé è uno dei direttori d’orchestra francesi ad oggi più richiesti. Dalla stagione 2014/2015 Direttore Musicale dell’Orchestre National des Pays de la Loire, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue incisioni discografiche con l'Orchestre Philharmonique de Radio France. Benché sia noto principalmente come specialista del repertorio del XX secolo, si è costruito una reputazione invidiabile anche per esecuzioni del grande repertorio sinfonico del XVIII e XIX secolo. Rophé ha collaborato con molte importanti orchestre in Europa, Cina e Giappone, ed è stato direttore musicale dell’Orchetre Philharmonique Royale di Liegi per tre anni, fino al giugno 2009.
Ad aprire il programma della serata, dunque, Le tombeau de Couperin di Ravel, composizione dalla gestazione estremamente travagliata, sia per le vicende belliche, che videro il compositore arruolarsi volontario nell'esercito francese, sia per le vicende private, a causa della perdita della madre. La composizione è un omaggio a Francois Couperin le Grand, clavicembalista presso la corte di Luigi XIV, ma anche più in generale al barocco musicale francese. Con questo lavoro, eseguito per la prima volta, nella versione per orchestra, il 28 febbraio 1920, Ravel si inserisce in modo personale nella corrente "neoclassica", contrapponendosi all'avanguardia francese, a Erik Satie e al Gruppo dei Sei (Darius Milhaud, Arthur Honegger, Francis Poulenc, Germaine Tailleferre, Georges Auric, Louis Durey).
Sempre di Ravel verrà eseguita la raccolta Ma Mère l'Oye, Cinq pièces enfantines composti nel 1911, nati in realtà, secondo la versione originale, per pianoforte a quattro mani. L'opera, dedicata a figli di amici, Mimie e Jean Godebski, fu eseguita per la prima volta il 20 aprile del 1910, ispirata alle fiabe di autori francesi del XVII secolo.
Ravel compose il primo (Pavane de la belle au bois dormant) e il secondo pezzo (Petit Poucet) pensando a Charles Perrault, mentre Laideronette, imperatrice des pagodes e Entretiens de la Belle et de la Bete (terzo e quarto) sono ispirati a Il Serpente verde di Mme d'Aulnoy e La bella e la bestia di Mme Leprince de Beaumont. Accordi lievi, melodie semplici, temi raffinati e seducenti conducono fino al quinto pezzo Le Jardin Féerique.
Infine, in chiusura, la scaletta prevede L'oiseau de feu, opera cardine nell'esperienza creativa di Igor Stravinkij che trasformò il compositore ventottenne da semisconosciuto discepolo di Rimskij-Korsakov a grande autore internazionale e segnò l'inizio della lunga collaborazione fra Stravinskij e la compagnia dei Ballets Russes di Sergej Diaghilev. Stravinskij si dedicò alla nuova partitura fra il novembre 1909 e il maggio 1910 e raggiunse i Ballets Russes a Parigi per assistere alla prima del balletto che si avvaleva della coreografia di Fokin. L'oiseau de feu doveva rimanere una delle partiture più popolari del compositore, tanto che ben tre furono le suites pubblicate con la revisione dell'autore. La prima nel 1911, la seconda Suite del 1919 - la più diffusa - è basata su una orchestrazione ritoccata e su una selezione di pagine quasi interamente differente; mentre la terza Suite, del 1945, si basa su dieci numeri complessivi, cinque dei quali sono quelli della suite del 1919.
Il programma
Direttore | Pascal Rophé
Maurice Ravel, Le tombeau de Couperin per orchestra
Maurice Ravel, Ma Mère l'Oye, Cinq pièces enfantines per orchestra
Igor Stravinskij, L’oiseau de feu, suite dal balletto. Vers. 1919
Orchestra del Teatro di San Carlo
giovedì 23 febbraio ore 18.00 Turno S / P
Pascal Rophé
Musicista innovativo e appassionato, Rophé è uno dei direttori d’orchestra francesi più richiesti di oggi. Attualmente è direttore musicale dell’Orchestre National des Pays de la Loire, posizione che occupa dalla stagione 2014/15.
Benchè sia noto come una delle figure più importanti per il repertorio del 20° secolo e invitato da tutti i complessi che a tale repertorio si dedicano, Rophè si è costruito una reputazione invidiabile per le sue esecuzioni del grande repertorio sinfonico del 18° e 19° secolo. Repertorio perfettamente coerente con lo choc ricevuto dalla scoperta di tre partiture che hanno avuto un ruolo catalizzatore nella sua carriera: la Sagra della Primavera di Stravinskij, il Marteau sans Maitre di Boulez e la IX Sinfonia di Beethoven.
A partire dal 1992, dopo gli studi al Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris e il secondo premio, nel 1988, al Concorso Internazionale di Besançon, Rophé ha collaborato strettamente con Pierre Boulez e David Robertson con l’Ensemble Intercontemporain.
In Francia come all’estero Rophé ha collaborato con molte delle più importanti orchestre, è stato, tra l’altro, direttore musicale dell’Orchetre Philharmonique Royale di Liegi per tre anni, fino al giugno 2009.
Si dedica intensamente anche al repertorio operistico, dirigendo almeno due opere per ogni stagione (Pelléas et Mélisande con la Glyndebourne Touring Opera, Thais All’Opera di Roma, Der fleigende Hollaender e il Dialogo delle Carmelitane al Festival di Primavera di Budapest). Ha diretto Galilée di Michael Jarrell al Grand Théatre di Ginevra, Héloise et Abélard di Ahmed Essyad allo Chatelet, Médée di Michèle Reverdy all’Opera di Lione e recentemente L’Autre Coté di Bruno Mantovani alla Cité de la Musique. Nell’aprile 2011 ha diretto la prima esecuzione di Akhmatova di Bruno Mantovani all’Opéra National de Paris. Nella primavera 2013 ha diretto Anna Caterina Antonacci e l’Orchestra Filarmonica del Lussemburgo nella Voix Humaine di Poulenc e Il Segreto di Susanna di Wolf-ferrari a Parigi e in Lussemburgo.
P. Rophé ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue incisioni discografiche con le Orchestre di Radio France, BBC, Suisse Romande, Orchetre Philharmonique Royal di Liegi, l’Orchestra Sinfonica Nazionale di Torino etc. Una nuova incisione delle opere di Dutilleux sarà pubblicata dalla BIS nel 2016 per celebrare il centenario della nascita del compositore.
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