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    Redazione
  • 12 feb 2017
  • Tempo di lettura: 8 min

Anche per l’anno accademico in corso il Pontificio Istituto di Musica Sacra presenta al pubblico degli appassionati un’intensa e ricca stagione di concerti che prenderà il via venerdì il 17 febbraio presso la Sala accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra (Roma, Piazza di S. Agostino 20/A, nella foto d'apertura) con un concerto del LesquercadeConsort. Ricco il programma di musica antica che comprende piccoli e grandi capolavori di questo straordinario repertorio quali: Pavane Lesquercarde (Phalèse), Spagnoletta e Ballet Faict à Fontainbleau (Praetorius), Magnificat (Palestrina), Pasamezzo (Mainiero), Motetto ‘Ave gratia plena’ (Spataro), Doctor Bonus ‘in festo Sancti Andrae’ (Da Victoria), Sonetto di Papa Urbano VIII (Eredia), Ave verum corpus (Byrd), Antidotum Tarantulae (Kircher), etc.

«Perché una stagione di concerti del Pontificio di Musica Sacra? - così si esprime il Preside, Monsignor Vincenzo De Gregorio (nella foto sotto durante il miracolo di San Gennaro), organista e figura d'eccellenza nata ad Anacapri, consulente dell'Ufficio Liturgico Nazionale per il settore della Musica Liturgica e, a Napoli, già direttore e titolare della cattedra di Organo al Conservatorio "San Pietro a Majella", ad oggi Abate Prelato della Cappella del Tesoro di San Gennaro e collaboratore parrocchiale nella SS.ma Ascensione a Chiaia - Perché è il naturale esito dell'attività didattica. Non si insegna pura scienza né tecnica applicata, ma arte.

Il naturale sbocco dell'Arte è la comunicazione. La comunicazione musicale avviene eseguendo, facendo ascoltare, creando modelli, nella fedeltà a due fatti: la Storia e la Missione. Il Pontificio di Musica Sacra si inserisce in questa grande ed immensa storia culturale che ha scritto la Chiesa Cattolica di rito latino. Fedeltà alla Storia, dunque esecuzione delle grandi opere del passato; fedeltà alla Missione, e quindi esecuzione di quanto l'oggi dell'Arte e della Cultura hanno prodotto e stanno producendo. Per questo motivo spazio alla Musica antica e spazio al contemporaneo. Inoltre, e non è poca cosa, il Pontificio lavora in collaborazione con le istituzioni della Città, in primis il Conservatorio di S. Cecilia, la cui orchestra viene cooptata per le esecuzioni delle grandi pagine sinfonico-corali. I destinatari di tutto ciò? Innanzitutto gli Studenti. La musica non è un modello a cui guardare, come le arti figurative e plastiche, ma un sentire da ascoltare. Poi il pubblico, quello che da anni trova nella nostra stagione concertistica un appuntamento gradito, autorevole e di livello.

Non a caso il LesquercardeConsort, prescelto per inaugurare la Stagione dei Concerti 2017 del Pontificio Istituto di Musica Sacra, nonostante sia di relativamente recente formazione, è già un punto di riferimento internazionale nell’interpretazione di questo repertorio, essendosi costituito nel 2013 primariamente con l’intento di restituire una prassi strumentale filologicamente corretta, volta all’esecuzione del cospicuo repertorio del periodo compreso tra tardo rinascimento e primo barocco e formato da violisti di pluriennale esperienza sia in ambito solistico che cameristico. Nel 2015 e nel 2016 ha partecipato con grande successo al festival di musica antica ‘Musicae Amoeni Loci’ e al festival internazionale di musica e cultura medievale e rinascimentale Cantar di pietre. Nell’ottobre 2016 ha aperto lo stesso festival a Muralto (CH) con un concerto trasmesso in diretta dalla Rete Due della Radiotelevisione Svizzera.

A seguire il primo concerto della Stagione, avrà luogo (dal 23 al 25 febbraio) l’edizione 2017 del Festival di musica da camera “Concertando” che costituisce uno dei capitoli essenziali dell’attività concertistica del Pontificio istituto di Musica Sacra.

L’impostazione di questa edizione del Festival, curata dal Maestro Claudio Trovajoli, concertista di fama internazionale e docente dell’Istituto, apre a varie prospettive e propone diversi spunti di riflessione: l’incontro di personalità artistiche: incontro di talenti strumentali, incontro di (e con) musiche nuove, incontro della creatività musicale con il concetto di “natura” ed il confronto – quindi – con il concetto stesso di descrittivismo in musica.

Un totale di 6 appuntamenti “concentrati” nel tempo e negli spazi: si apre con un tradizionale “Concerto di invito” dedicato a Johannes Brahms e Clara Schumann, giovedì 23 febbraio alle 17, nell’Aula “Licinio Refice” della Sede del Pontificio Istituto di Musica Sacra in via di Torre Rossa 21 con Andrej Bielow, violino; David Cohen, violoncello e Claudio Trovajoli, pianoforte. Quindi il primo concerto del Festival, giovedì 23 febbraio alle 20, presso la Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra in Piazza S. Agostino 20/A, dal titolo La musa e l’ispirazione. In programma il Quartetto K. 285 per flauto e archi di Mozart con Irina Stachinskaya, flauto; Nikita Boriso-Glebsky, violino; Vladimir Mendelssohn, viola; Francesco Mastromatteo, violoncello; a seguire, di Felix Mendelssohn, tre Lieder per soprano e pianoforte interpretati da Maria Grazia Schiavo e Claudio Trovajoli e ancora il celeberrimo Syrinx per flauto solo di Claude Debussy interpretato da Irina Stachinskaya. In chiusura il colossale ​Quintetto op. 44 di Robert Schumann, uno dei massimi capolavori della cameristica romantica con Andrej Bielow e William Chiquito Henao, violini; Vladimir Mendelssohn, viola; David Cohen, violoncello e Claudio Trovajoli, pianoforte. Venerdì 24 febbraio presso l’Aula “Licinio Refice” nella sede dell’Istituto in via di Torre Rossa 21 (ore 15.00) con il Complesso Musicale del Festival Concertando è dedicato al pubblico giovanile ed è incentrato sul rapporto tra musica e natura. Dunque, in programma, la Primavera di Antonio Vivaldi, primo dei 4 Concerti delle Quattro Stagioni dall’op. 8 e Camille Saint-Saëns con il godibilissimo Carnevale degli animali.

“Incontrare il talento” è poi il tema del “Concerto di giovani interpreti”, venerdì 24 febbraio alle 17. In programma ancora Brahms (la Sonata op. 38 con Alessandro Mastracci (violoncello) e Cesare Grassi (pianoforte), Vulpiani con il brano Antidotum tarantulae, per clarinetto solo (nell’interpretazione di Giulia Tamborino) e il Trio op. 11 di Beethoven (Cesare Grassi, pianoforte; Giulia Tamborino, clarinetto e Silvia Ancarani, violoncello). Il secondo Concerto del Festival, in programma venerdì 24 febbraio alle 20, presso la Sala Accademica del Pontificio Istituto, ha per tema “Il silenzio, l’oggi e l’infinito” e propone Schubert (Der Hirt auf dem Felsen con Maria Grazia Schiavo, soprano; Roberto Nobilio, clarinetto e Cesare Grassi, pianoforte), Cuentos de Luna di Edgard Alandia (Irina Stachinskaya, flauto e Claudio Trovajoli, pianoforte) e, ancora di Alandia, Intermezzi per quartetto d’archi (Andrej Bielow e William Chiquito Henao, violini; Vladimir Mendelssohn, viola; Francesco Mastromatteo, violoncello). Si prosegue, poi, con lo spagnolo Joaquin Turina (​La oración del torero, per quartetto d’archi nell’interpretazione di Andrej Bielow e William Chiquito Henao, violini; Vladimir Mendelssohn, viola; David Cohen, violoncello) per concludere con la celeberrima Passacaglia (originale per cembalo) di Händel (elaborata da Halvorsen) con Andrej Bielow, violino e David Cohen, violoncello. Il terzo Concerto conclude il Festival, sabato 25 febbraio in Sala Accademica del Pontificio Istituto (Piazza S. Agostino, 20/A, ore 19) sul tema de “L’incontro del proprio mondo”. In programma, la Ciaccona dalla II Partita per violino solo di Johann Sebastian Bach (Andrej Bielow, violino), Voxbalenae di George Crumb (Irina Stachinskaya, flauto; David Cohen, violoncello; Claudio Trovajoli, pianoforte) e il Quintetto op. 34 di Brahms (Nikita Boriso-Glebsky e Andrej Bielow, violini; Vladimir Mendelssohn, viola; David Cohen, violoncello; Claudio Trovajoli, pianoforte).

Terminati anche gli appuntamenti del Festival di Musica da Camera, la programmazione prosegue dal 10 marzo sino al 16 giugno (presso la Sala accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra, Piazza di S. Agostino 20/A e in altre sedi dove espressamente indicato) con ulteriori sedici appuntamenti rivolti, praticamente, a tutti i generi musicali e ad una vasta scelta di repertori.

In particolare, i 4 concerti del mese di marzo vedono, nell’ordine: l’organista Wilfrid Bonig (musiche di Bach, Widor, Landmann) il 10; In ludica me Deus, canto gregoriano (Canti della Quaresima) il 17, l’Orchestra del Conservatorio di Santa Cecilia e il Coro Polifonico del Pontificio Istituto di Musica Sacra diretti da Walter Marzilli (solisti Schiavo, Veniero, mezzosoprano, Cantone, tenore, Varriale, basso e Wright, organo) in musiche sacre di Mozart il 24 e infine, il 31, il pianista Peter Klimo (musiche di Amelin, Barber, Liszt, Bartòk, Scriabin).

Ad aprile, primo appuntamento con i giovani interpreti (il 7) e poi, dopo la “pausa pasquale”, torna la musica da camera il 21 con il Jubilee Quartett e Andrea Rucli, pianoforte (musiche di Bartók e Schnittke). La programmazione del mese si chiude il 28 con un recital organistico di Maurice Clerc (musiche di Frank, Vierne, Fauré, Duruflé, Langlais e Cochereau).

Ben 7 appuntamenti nel mese di maggio a partire dal 5 con un recital pianistico di Nino Gvetadze (musiche di Chopin e Liszt) a cui farà seguito un raffinatissimo concerto del soprano Maria Grazia Schiavo con Claudio Trovajoli al pianoforte dedicato a Donizetti, Verdi, Rossini (il 12). Ancora un appuntamento organistico il 16 e poi, il 19, un appuntamento da non perdere assolutamente con il Concerto per il Diploma in Direzione di Coro della classe di Walter Marzilli oggi punto di riferimento assoluto della materia su un vastissimo repertorio (sacro ma anche profano) che va da Palestrina ai contemporanei. I giovani direttori impegnati saranno i diplomandi Antonio Centola, Daniel Goberna, Oliver Gruda, ShinKiHo, Sr Michelle Louzada, Jean-Claude Mulumba, Riccardo Nepi e Andrea Rossi (musiche di Vivaldi, Haydn, Mozart, Gounod, Dupré, Bianchi, Massimillo e Rossi). Il 23, altro appuntamento con i giovani interpreti e il 26 il Coro “Excathedra” di Friburgo diretto da Pierre-Georges Roubaty con P. Theo Flury all’organo, in un programma monografico dedicato allo stesso Flury. Il mese di maggio si conclude con un singolare appuntamento che vede protagonista Cristiano Accardi al pianoforte con improvvisazioni dal vivo a commento delle proiezioni dei film “The Adventurier” e “The Finishing Touch”.

Ultimi tre capitoli della programmazione a Giugno con due eventi (il 6 e il 9) che vedranno rispettivamente protagonisti i giovani del Conservatorio “S. Pietro a Majella” di Napoli e del Pontificio Istituto di Musica Sacra mentre in chiusura, il 16, evento finale ancora con l’Orchestra del Conservatorio di S. Cecilia diretta da Michele Manganelli e la partecipazione dei solisti Roberto Marini, organo, e Claudio Trovajoli, pianoforte (musiche di Mozart e Casella).

Il ricco ed articolato programma di questa stagione concertistica è, di fatto, “specularmente rappresentativo” della vita didattica del Pontificio di Musica Sacra: la Coralità polifonica, il Canto Gregoriano, la Composizione e le sperimentazioni dei nuovi linguaggi compositivi, il Canto e il grande repertorio organistico, costituiscono i punti di forza della programmazione che la natura stessa dell’Istituto incarna e proietta all’esterno.

La musica d’insieme, poi, e l’impegno costante “in prima linea” dei docenti dell’Istituto, essi stessi concertisti e compositori di fama internazionale, suggella l’esperienza dei singoli percorsi musicali aggregando anche la partecipazione di complessi corali ed orchestrali sia con gli strumenti che costituiscono il grande patrimonio della musica occidentale sia con il canto che esprime il repertorio più ampio e affascinante che la Storia tutta della Musica contempli.

Il pianoforte, poi, che costituisce uno dei pilastri del percorso formativo, è, insieme con l’organo, un punto di forza imprescindibile dell’intero “calendario” e sono proprio le proposte che vedono protagonisti tali strumenti ad incarnare al meglio la sintesi degli elementi programmatici della Stagione 2017.

Con questa iniziativa artistica di ampio respiro, il PIMS s’impegna quindi, ancora una volta e come di consueto, nell’ambito dei propri compiti istituzionali a rendere sempre e comunque un servizio utile e prezioso alla Chiesa, alla Città, ai cultori della musica che vorranno frequentare i luoghi dei concerti nei quali i concerti sono allestiti ed organizzati: la stupenda Sala Accademica di piazza S. Agostino, le sale e le aule della sede didattica in via di Torre Rossa nonché le Chiese che accoglieranno le esecuzioni proprie del repertorio creato per il culto.

Monsignor Vincenzo De Gregorio, Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra per un quinquennio su conferma del precedente mandato e consulente dell'Ufficio Liturgico Nazionale per il settore della Musica Liturgica, è nato ad Anacapri nel 1946. Ha compiuto gli studi classici conseguendo la maturità presso i Padri Barnabiti di Napoli. Studente nel Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli e poi, a Roma, presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra per i corsi di Organo e di Composizione. A Roma ha conseguito anche la Licenza in Sacra Teologia nella Pontificia Università Urbaniana con il Prof. P.Burckhard Neunheuser. Ordinato presbitero dal Cardinale Corrado Ursi il 12 dicembre 1970, ha proseguito gli studi umanistici presso la Università Federico II di Napoli ed ha conseguito l'abilitazione per l'insegnamento di Lettere Moderne. Diplomato in Organo e Composizione organistica, è stato docente di Organo e Canto Gregoriano nel Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. È stato altresì direttore dei Conservatori di Musica di Avellino e di Napoli, creandovi la Biblioteca musicale storica digitale e l'archivio storico degli antichi Conservatori. Completato l'incarico di direzione ha ripreso l'insegnamento nello stesso Conservatorio. Organista del Duomo di Napoli è responsabile della musica per la Liturgia nella Arcidiocesi dal 1990 e collaboratore dell'Ufficio Diocesano per il Culto Divino. Nell'ambito della sua attività di organista ha collaborato per anni con le orchestre del teatro San Carlo di Napoli e Alessandro Scarlatti della RAI. Ha inaugurato, inoltre, gli organi delle cattedrali di Reggio Calabria, S. Angelo dei Lombardi, Canosa di Puglia, Sorrento, Capua, Ravello, Potenza e, ultimo, il Grande Organo del Duomo di Napoli. Ha avuto l'incarico dell'insegnamento del corso semestrale di Musica Sacra nella Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale di Napoli sia nella sezione San Luigi sia nella sezione San Tommaso. È Abate Prelato della Cappella del Tesoro di San Gennaro e collaboratore parrocchiale nella SS.ma Ascensione a Chiaia.

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