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Paola De Simone

Direttore fra i più amati, in assoluto, sia dall'Orchestra del Teatro San Carlo che dal pubblico partenopeo in special modo per il repertorio d'opera, Daniel Oren (nella foto sopra) torna oggi (alle ore 20.30) e domani (alle ore 18) sul podio del Lirico napoletano per dar forma al prossimo appuntamento concertistico in locandina con un bel programma sinfonico dedicato alla grande letteratura per orchestra del secondo Ottocento europeo.

Dopo il grande successo di Un'estate da re, manifestazione che lo scorso luglio lo ha visto dirigere Coro e Orchestra del San Carlo nel Nabucco di Verdi alla Reggia di Caserta, dopo la vana corsa alla candidatura per la direzione stabile poi assegnata a Juraj Valčuha e dopo l'intensa, applauditissima rilettura in ottobre dell'Adriana Lecouvreur di Cilea debitamente dedicata al soprano Daniela Dessì prematuramente scomparsa in agosto, il maestro israeliano torna infatti a guidare la compagine strumentale sancarliana nella Seconda Sinfonia di Brahms e nel Dvořák del Concerto per violoncello e orchestra n. 2 op. 104, pagina quest'ultima affidata ad un solista italiano eccellente, di caratura internazionale, quale Enrico Dindo (nella foto sotto).

Nel caso di Oren, al di là della forza del temperamento e di una rara capacità di restituire al meglio suoni e dinamiche dettate dalla partitura, in campo c'è senz'altro la garanzia di un’intesa di lunga data che risale al 1980, agli anni della sua direzione stabile sul podio sancarliano e ad una lunga serie di esecuzioni puntualmente divenute memorabili: tra queste, nel 1982, la Tosca di Puccini con Raina Kabaivanska, La vedova allegra e il Falstaff del 1985, la Manon di Massenet nel 1990, l'Adriana Lecouvreur nel 1992 e nuovamente Tosca nel 1996. In quest'ultimo allestimento, c'era anche Luciano Pavarotti, con cui Oren aveva pure condiviso Un ballo in maschera di Verdi (1994) e la Messa di Requiem nel 1996 in un gremito Palasport di via Argine a Ponticelli. E ancora, precedentemente, il Don Carlos del 1984 con Renato Bruson e Ghena Dimitrova, il Nabucco del 1991, Otello e La Forza del destino del 1992, Carmen per la regia di Pappi Corsicato (2000), la Bohéme con la regia di Franco Zeffirelli (1996), Lucia di Lammermoor (1993) e Aida (1998). E non meno importanti i suoi risultati messi a segno nella concertistica sempre targata San Carlo accanto a solisti come Uto Ughi, Michele Campanella, eseguendo brani di Bernstein (fra i quali i famosi Chichester Psalms con i quali esordì da piccolo come voce bianca), Ravel e Gershwin, oltre a pagine di Beethoven, Brahms, Mozart, Liszt e Mendelssohn. Nella sua ultima esecuzione al Lirico di Napoli precedente al recente sinfonico con il prodigio Levanon per il "Primo" di Chopin e l'"Eroica" di Beethoven, nel giugno del 2011 aveva diretto l'Orchestra del San Carlo in pagine “cult” del Novecento d’Oltreoceano quali l'Ouverture dal Candide di Leonard Bernstein, An American in Paris di George Gershwin, accanto all'Ouverture–fantasia Romeo e Giulietta di Čajkovskij e al Bolero di Ravel.

E stavolta degna di nota, inoltre, anche la presenza di uno dei più interessanti solisti italiani della sua generazione: Enrico Dindo, torinese, gloriosa classe 1965 e figlio d’arte che ha iniziato ad appena sei anni lo studio del violoncello. Si è poi perfezionato con Antonio Janigro e nel 1997 ha quindi conquistato il Primo Premio al Concorso "Rostropovich" di Parigi. Da quel momento ha iniziato un’attività da solista che lo ha visto esibirsi con le più prestigiose orchestre del mondo, dalla BBC Philharmonic, la Rotterdam Philarmonic, l’Orchestre Nationale de France, l’Orchestre du Capitole de Toulouse alla Tokyo Symphony Orchestra, la Filarmonica della Scala, la Filarmonica di San Pietroburgo, la London Philharmonic Orchestra, la NHK Symphony Orchestra di Tokyo, la Toronto Symphony, la Gewandhausorchester Leipzig Orchestra e la Chicago Symphony. Il tutto, al fianco di direttori del calibro di Riccardo Chailly, Aldo Ceccato, Gianandrea Noseda, Myung-Whun Chung, Daniele Gatti, Yutaka Sado, Paavo Jarvj, Valery Gergev, Yuri Temirkanov, Riccardo Muti e lo stesso Mstislav Rostropovich.

E appunto il mitico Rostropovich, di lui, avrebbe scritto: "[...] è un violoncellista di straordinarie qualità, artista compiuto e musicista formato, possiede un suono eccezionale che fluisce come una splendida voce italiana". Tra gli autori che hanno creato musiche a lui dedicate, Giulio Castagnoli (Concerto per violoncello e doppia orchestra), Carlo Boccadoro (L’Astrolabio del mare, per violoncello e pianoforte e Asa Nisi Masa, per violoncello, 2 corni e archi), Carlo Galante (Luna in Acquario, per violoncello e 10 strumenti), Roberto Molinelli (Twin Legends, per violoncello e archi, Crystalligence, per cello solo e Iconogramma, per cello e orchestra) e Jorge Bosso (Valentina! Un violoncello a fumetti). Creatore e Direttore stabile dell’Orchestra da camera “I Solisti di Pavia”, è docente della cattedra di violoncello presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, presso la Pavia Cello Academy ed ai corsi estivi dell’Accademia T. Varga di Sion. Dal 2013 è Accademico di Santa Cecilia e nel 2014 é stato nominato Direttore Musicale della Croatian Radiotelevision Symphony Orchestra di Zagabria. Enrico Dindo incide per Decca e Chandos e suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717 affidatogli dalla Fondazione Pro Canale.

TEATRO DI SAN CARLO

STAGIONE CONCERTISTICA 2016/2017

Direttore | Daniel Oren Violoncello | Enrico Dindo

Programma Antonin Dvořák, Concerto per violoncello e orchestra n. 2 in si minore, op. 104

Johannes Brahms, Sinfonia n. 2 in re maggiore per orchestra, op. 73

Orchestra del Teatro di San Carlo

sabato 7 gennaio ore 20.30 Turno S / Turno M - Sinfonica

domenica 8 gennaio ore 18.00 Turno P

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